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PARAGONE TRA TECNICHE DI PLAGIO E CONTROLLO MENTALE
dibattitopubblDate: Venerdì, 18/09/2009, 00:22 | Message # 1
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PARAGONE TRA TECNICHE DI PLAGIO E CONTROLLO MENTALE IN USO DAI SERVIZI SOCIALI E DALLE SETTE

Babenko Olga Gennadievna

Il fenomeno delle sette (culti) è uno dei mali della società moderna. Le sette sono gruppi di persone, o associazioni o organizazioni che si distinguono da particolari rapporti tra membri degli stessi: i “capi” esercitano un controllo sulle coscenze degli adepti al punto tale che riescono a convincerli di compiere azioni contrari al proprio interesse. Si può parlare della schiavitù mentale e psicologica. Lo scopo primario di tale riduzione in schiavitù è l’ottenimento dei vantaggi economici da parte dei capi (donazioni, lavoro a titolo gratuito, sfruttamento sessuale, riduzione alla prostituzione ecc.), ogni gruppo ha degli scopi secondari personali che si differenziano parecchio da gruppo a gruppo. Sette sono diffuse in tutti i ceti sociali e in tutte le sfere di attività dell’uomo.

L’associazione antisette e antiplagio “Tutor” definisce così le sette:
La parola setta viene dal latino "sequor" e dal suo rafforzativo "sector" e significa seguire, accompagnare un maestro.
All'origine, le "sectae" erano le scuole degli stoici, degli epicurei e perfino dei primi giureconsulti. Perfino Aristotele era capo di una setta e le prime lezioni impartite agli studenti erano definite esoteriche (interne) mentre quelle del pomeriggio, aperte a tutti, erano essoteriche (esterne).
Oggi per setta si intende un qualsiasi movimento religioso e non, un'organizzazione, un'associazione, una comunità, oppure un sistema di formazione, di cura, di relazioni o di vendita organizzate.
Ma alcune sette diventano un mondo chiuso dove si viene introdotti con metodi spesso al limite della legalità e da cui è difficile uscire.
Le sette reclutano ovunque. Organizzano conferenze, seminari, e vanno anche di casa in casa. Gestiscono ritiri, comunità, scuole, università, cliniche, istituti di cura e imprese commerciali.
Ogni giorno molte persone subiscono un danno psicologico, fisico e/o finanziario causato da sette grandi e piccole.
Sebbene siano diverse nel contenuto, la maggioranza delle sette ha molte caratteristiche simili.
Gli studiosi classificano le Sette in: sette religiose, sette sataniche, sette politiche, sette New Age, sette commerciali (caratterizzate da strutture piramidali di Multilevel Marketing, sette psicoterapeutiche o psicosette, o del "Potenziale Umano
" (http://www.assotutor.it/sette.html ).

Ci sono alcuni segni in presenza dei quali possiamo dire di trovarsi davanti ad una setta:
- presenza di un capo o di un gruppo di capi
- sistema rigido gerarchico all’interno del gruppo caratterizzata dall’ubbidienza cieca ai capi
- assenza di senso critico nei confronti del gruppo di appartenenza e di suoi capi
- dedizione totale
- rifiuto di avere contatti con la famiglia d’origine da parte degli adepti o difficoltà nei rapporti familiari
- regole rigide di comportamento
- controllo totale o quasi sulla vita personale degli adepti da parte del gruppo
- adepti non riescono ad immaginare una vita fuori dal gruppo.

Per sapere realmente se una persona fa parte di un culto bisogna chiedergli di indicare tre cose che non gli piacciono e che, secondo lui, dovrebbero cambiare nel suo gruppo. Se non sa dare una risposta è perché fa parte di un asetta” (Ferruccio Pinotti “Opus Dei segreta”, capitolo “L’aristocrazia dell’intellligenza”).

Persone vittime delle sette “perdono ogni elento tipicamente umano, per diventare una macchina programmata dal leader o dalla cominità in cui vive” (Caterina Boschetti “Il libro nero delle sette in Italia”).

Un capitolo a parte sono poi le violenze sessuali: il guru che ha rapporti con gli adepti ha la sensazione di “marcare il territorio” , che si manifesta con un bisogno di proprietà dell’altro. Una volta ch eil leader si è appropriato del corpo di un membro, questo finisce in totale balia del suo abusatore, oscillando tra la sensazione di essere un eletto (“ha scelto solo me, quindi sono importante”), e l’impossibilità di cancellare una traccia così profonda da diventare un solco nella memoria della persona, a cui l’atto sessuale può essere stato presentato come un’espiazione delle proprie colpe” (Caterina Boschetti, “Il libro nero delle sette in Italia, parte prima, capitolo “Promesse e inganni nei nuovi culti”).

Qua sotto si indicano alcuni libri pubblicati in Italia sulla tematica delle sette:

IL LIBRO NERO DELLE SETTE IN ITALIA" di Caterina Boschetti
Testimonianze e documenti shock sul volto oscuro della religione. Dedicato a chi non resta in silenzio.
"Questo libro vuole essere scomodo. Vuole aprire una breccia nella coscenza collettiva, che non è abituata ad ascoltare storie al limite del comprensibile, testimonianze quasi incredibili a causa della loro atrocità" (Caterina Boschetti).
"Oggi, in Italia, ci troviamo di fronte a questa realtà, ovvero a migliaia di persone private del loro diritto di essere uomini, donne e, purtroppo, bambini, il tutto "grazie" a techniche di condizionamento mentale e psicologico ormai conosciute e conclamate da anni" (Francesco Bruno)
Sito personale della scrittrice Caterina Boschetti: http://www.caterinaboschetti.it

"SETTE SATANICHE" di Vincenzo Maria Mastronardi (psichiatra, psicoterapeuta, criminologo, titolare della cattedra di psicopatologia forense), Ruben de Luca (psicologo, criminologo), Moreno Fiori (dottore in Teologia e demonologo).

MENTI IN OSTAGGIO. I FAMILIARI RACCONTANO” di Chiara Bini e Patrizia Santovecchi

MENTALMENTE LIBERI. COME USCIRE DA UNA SETTA” di Steven Hassan.

OPUS DEI SEGRETA” di Ferruccio Pinotti.

LE SETTE IN ITALIA” di Cecilia Gatto Trocchi.

Alcune associazioni che si occupano delle sette e degli abusi del tipo settario:
Tutor http://www.assotutor.it , ASAAP (associazione per lo studio e l’aiuto all’abuso psicologico) www.asaap.org , CESAP (centro studi sugli abusi psicologici) www.cesap.net , CENSUR (Center for studies on New Religions) www.censur.it , FAVIS (associazione nazionale familiari delle vittime delle sette) www.favis.org , Giù le mani dai bambini, GRIS (gruppo di ricerca e informazione socio-religiosa) www.gris.org , ICAA (International Crime Analysis Association), Numero Verde – servizio antisette occulte 800 22 88 66, SOS ANTIPLAGIO, TELEFONO ANTIPLAGIO 338 8385 999 www.antiplagio.org .

Per ridurre le persone, vittime, nella schiavitù involontaria gruppi settari usano techniche di influenza sulla mente, le quali possono essere chiamati “lavaggio di cervello”. Di solito la vittima non si accorge di essere vittima.

Caterina Boschetti descrive la tecnica di “lavaggio di cervello” :
Il brainwashing (lavaggio di cervello) consiste sempre in due fasi: la prima è quella del disorientamento sensoriale, con il quale il soggetto viente estraniato dal proprio ambiente e inserito in un contesto sconosciuto. … Il disorientamento può riguardare anche i ritmi circadiani, ovvero si inserisce nella sua vita totale irregolarità, alterando i ritmi di sonno-veglia, modificando i momenti del pasto, impedendo all’individuo di avere una qualsiasi certezza. In questo modo si crea una forma di dipendenza con l’altro: se io non so quando potrò dormire e quando potrò mangiare, divento completamente succube di una figura che decide al posto mio. In questa prima fase di lavaggio del cervello vi è una regeressione all’infanzia, ovvero il soggetto viene portato a una condizione infantile di completa dipendenza dal leader o, nel caso di progionia, dal proprio aguzzino.

Non vi sono però differenze radicali rispetto agli strumenti messi in campo nei culti abusanti: nelle sette distruttive, infatti, il soggetto viene fatto risiedere per un periodo di tempo presso una comunità; gli viene proposto un nuovo abbigliamento, così come è sottoposto a un disorientamento affettivo, per cui i membri della famiglia, prima amati, vengono messi in luce come persone a cui non deve più obbedire. La religone del gruppo e le abitudini del gruppo hannola precedenza su quella che era l’intera vita dell’adepto” (“Il libro nero delle sette in Italia, parte prima, capitolo “Lavaggio del cervello e controllo mentale”, intervista con professor Marco Costa).

Rapporto UCIGOS (1998):
E’ un dato ormai acquisito, sulla scorta delle testimonianze prestati da molti fuoriusciti, ma anche da accertamenti condotti da organi di polizia giudiziaria, che taluni movimenti, sia nella fase di proselitisimo che in quella di indottrinamento degli adepti, ricorrano a sistemi scientificamente studiati per aggirare le difese psichiche delle persone irretite, inducendole a un attegiamento acritico e all’obbedienza cieca. Tale effetto di otterrebbe imponendo agli adepti un iter articolato in tre fasi.
1-a fase: isolamento dell’adepto mediante allontanamento dalla comunità sociale e dal contesto familiare, per indurre la perdita di ogni altro punto di riferimento; senso di superiorità per spezzare tutti i rapporti precedenti; bomba di affetuosità (love bombing), per rinsaldare il senso di appartenenza al gruppo; rimozione della privacy, per impedire l’esame personale; obbligo del conferimento al gruppo di tutti i propri averi per indurre dipendenza finanziaria.
2-a fase: indottrinamento dell’adepto attraverso il rigetto sistematico e aprioristico dei vecchi valori; … l’incorragiamento all’obbedienza cieca e al senso gerarchico…
3-a fase: mantenimento dell’adepto mediante attività fisica prolungata; impegno metale continuo e privazione del sonno, accompagnati da un’alimentazione poco equilibrata, per creare uno stato di affaticamento (che inibisca la ribellione) e di reattività agli stress emozianali… induzione di senso di colpa e paura di punizione, in caso di dubbi e pensieri negativi…

Alcune tecniche di “lavaggio di cervello”, o plagio, possono portare all’instaurazione del “Sindrome di Stoccolma” nella mente del bambino, vale a dire alla creazione di un rapporto affettivo saldissimo nei confronti del carnefice: il bambino vedrà il proprio carnefice come “dio salvifico”, “liberatore”. Il “Sindrome di Stoccolma” è un processo mentale paradossale molto complesso, è l’oggetto di studio di molti psichiatri. Molto spesso le vittime non riescono mai a liberarsi da questa sindrome, neanche con l’aiuto degli specialisti di alto livello, quindi, si ha una vera mutilazione mentale permanente.

La tecniche di disorientamento sopradescritte corrispondono perfettamente alle modalità con le quali servizi sociali portano via bambini dalle famiglie (sia quando lo fanno giustamente sia nei casi di reato di sequestro di persona). Nonostante la legge prevede che l’istituto di collocazione dei minori deve essere “nel luogo più vicino a quello in cui stabilmente risiede il nucleo familiare diprovenienza” (art. 2 comma 2 L. 149/2001), assistenti sociali portano bambini il più lontano possibile, da una provincia in altra. Bambini vanno collocati forzatamente nelle comunità o nelle famiglie a loro sconosciute, senza avere possibilità di scelta alcuna. Ai bambini si prelevano loro vestiti e oggetti personali e loro vengono costretti ad usare l’abbigliamento scelto dagli operatori degli istituti, molto spesso di seconda mano e di scarsissima qualità. Di solito i genitori vanno sempre denigrati, insultati e calunniati davanti ai bambini, ai bambini si dice che genitori non li vogliono più in quanto bambini “sono molto cattivi” o che genitori “non sono capaci fare genitori” – la versione si cambia da caso in caso e dipende dalla cattiveria personale e grado di depravazione di assistenti sociali e operatori. Di solito genitori e parenti del bambino non sanno dove si trova il bambino o non lo possono contattare in quanto non c’è possibilità alcuna per farlo, in questi casi assistenti sociali dicono ai bambini: “Guardate, che vostri genitori non vi vogliono più, e per questo che non vi chiamano, non vi scrivono e non vengono a vedervi”. Ovviamente, bambini vanno isolati non solo dai genitori ma anche da tutti i parenti e dagli amici, cioè dall’ambiente sociale abituale. In alcuni casi genitori riescono ad ottenere il diritto di visita al figlio messo in detenzione in un istituto, di solito queste visite hanno la frequenza di una volta al mese e durano solo un’ora, queste visite sono osservate o da un assistente sociale o da un operatore, genitori vanno continuamente criticati, consigliati, intimiditi e derisi davanti ai figli. Bambini vanno indotti a dire ai genitori di non volerli vedere mai più. Da parte dei genitori ci vuole tanto coraggio e tanta forza dell’animo per gestire situazioni del genere, non tutti ci riescano. C’è da precisare che la legge italiana prevede che i servizi sociali devono agevolare rapporti dei bambini coi genitori e il rientro nella famiglia d’origine (art. 5 p.2 L. 149/2001), però non lo fanno mai, violando ripetutamente e dolosamente la legge. Per giustificarsi per questi reati assitenti sociali spesso diffamano genitori di avere abbandonato figli e/o di non avere voglia di vederli. Genitori si trovano a sbattersi conto un muro di gomma impenetrabile, pochi riescono ad aiutare ai figli e a proteggerli.

Il libro “Rapita dalla giustizia” è una delle prove del comportamento dei servizi sociali e delle techniche settari usate: la bambina vittima è stata portata da Milano in provincia di Genova, non ha potuto avere contatti con suoi genitori e parenti, gli sono state dette falsità denigranti sul conto dei genitori, la bambina è stata completamente disorientata, ha dovuto lavorare gratis, ha subito punizioni con la fame e con esercizi fisici.
Da quel giorno, la sua vita sarà un calvario di orfanotrofi e interrogatori, esami e test psicologico continui per strapparle di bocca un’orribile verità: il tribunale dei minori à convinto che il suo padre abbia abusato di lei… Ma per piccola Angela quell’orribile verità non è altro che una spudorata menzogna: suo padre la vuole bene, lei lo sa. E’ ancora una bambina, ma ha già capito di essere finita in un mondo alla rovescia: gli uomini e le donne della Giustizia sono diventati i suoi nemici, non sono lì per aiutarla, ma per strappare la sua identità, Niente più capelli lunnghi, vi aperfino il suo cognome che è l’ultimo legame con suoi affetti, quelle stesse persone che il tempo sta trasformando in ricordi sempre più sfumati” (Presentazione del libro).

Il caso di rapimento di miei figli (caso Babenko Olga/Mercier Antonio, il sequestro ha durato solo 45 giorni) ha le stesse caratteristiche: bambini portati nei monti del nord Italia mentre dovevano essere collocati a Chiavari (GE) dove all’epoca abitava la mia famiglia e dove ci sono tantissimi istituti, trasportati perfino con un furgone senza finestre per impedire che sapessero il posto dove si trovavano, l’abbigliamento personale e tutti i beni personali dei bambini sono stati presi con la forza, ai bambini sono stati rilasciate catenine con numeri sul posto dei nomi da mettere sul collo, bambini sono stati tenuti legati e in caso di disubbidienza (domande di telefonare ai genitori) venivano rinchiusi nelle stanze bui legati nudi ai letti e venivano lasciati senza mangiare, ovviamente la mia famiglia non sapeva dove si trovavano bambini, però ai bambini si diceva che noi, genitori, nonni e zii, non li vogliamo più. Dopo la liberazione i bambini hanno raccontato che nei posti di detezione/segregaione c’erano tanti bambini che non ricordavano il proprio nome. Fino ad oggi loro hanno incubi e si svegliano di notte quando ricordano un bambino di nome Massimo che stava sempre negli angoli, piangendo e chiedendo di andare da papà e mamma, sbattendo la testa contro il muro al punto tale che la testa era diventata un grande livido sanguinante.

Il caso Scozzari/Giunta giudicato dalla Corte di Strasburgo merita una particolare attenzione: i bambini strappati dalla madre sono stati collocati nell'istituto Forteto (provincia di Firenze), nonostante che da anni si parla che sia una setta, in particolare un investigatore privato Domenico Rizzuto afferma che vi ci siano "orge zoofile e pedofile" e che l'istituto forse sia coinvolto nei reati famosi sotto il nome di "mostro di Firenze". Nel testo della sentenza si legge che i bambini sotto pressioni dei gestori dell'istituto sono stati constretti di ripudiarsi dalla propria madre, però in assenza dei gestori hanno esplicitamente dichiarato di voler tornare dalla mamma. Come nei casi sopradescritti, i bambini sono stati isolati dalla loro famiglia e dagli affetti, dall'ambiente sociale abituale. Dal testo della sentenza della Corte si apprende che i gestori del Forteto sono stati condannati alla pena carceraria per reati di maltrattamento dei bambini e che non hanno scontato ancora neanche un giorno di carcere per i motivi non chiari. Visonando il sito di Fondazione Forteto si può vedere che i creatori del sito hanno omesso di raccontare delle condanne penali ricevute dai gestori dell'istituto.

In Italia migliaia di bambini sono collocati nelle comunità senza possibilità di avere contatti con parenti e amcii – tutti questi bambini sono sottoposti alle tecniche settari di disorientamento.

Si fa la domanda: perché agli assistenti sociali conviene plagiare bambini e riduirrli in succubi?

1). Bambini plagiati, succubi, che ubbediscono ciecamente, sono più “comodi”da gestire.
2). Riducendo un bambino nello schiavo-succube assistenti sociali possono ottenere dal bambino dichiarazioni contro propria famiglia e/o il ripudiamento dalla stessa. Una volta ottenuto ciò, assistenti sociali possono “piazzare” bambino in adozione, in un adozione organizzato in questa maniera il bambino non “torturerà” la famiglia adottiva con domane sui propri genitori e la propria famiglia d’origine, l’adozione risulterà meno “faticosa”.
3). Visto che in Italia ci sono contributi e giri di denaro molto sostanziosi per bambini in affidamento, si arriva alla situazione che servizi sociali sono interessati ad avere più bambini possibile in affidamento a loro, più bambini vuol dire più problemi e più lavoro, quindi appare la necessità di “annulare” la personalità di questi bambini , il che riduce la necessità di seguirli e di occuparsi di loro.
4). Un assistente sociale può appartenere ad una setta ed essere interessato a portare la nuova “carne da maccello” alla propria setta.
5). Riduzione di bambini in stato di succube permette il loro sfruttamento sessuale senza che questi si ribellino e/o raccontino qualcosa a qualcuno. Abusi sessuali sui bambini negli istituti è una prassi (guardi il rapporto dell’Unicef “Allarmante situazione dei bambini negli istituti in Europa e Asia centrale” - http://www.unicef.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/591 , il dossier “ISTITUTI LAGER” di Gabriele Cervi, blog “LA FAMIGLIA NEGATA – CRIMINE SOCIALE ITALIANO” , pubblicazioni degli psichiatri, per esempio del Dr. Vittorino Andreoli).
Aldo Verdecchia, il presidente dell’associazione “Giù le mani dai bambini”, denuncia come tanti bambini dalle famiglie per bene sono stati ridotti nella schiavitu sessuale senza essere neanche stati allontanati dalle famiglie dai servizi sociali: “ Stiamo parlando di ragazzini di buona famiglia, di persone facoltose e acculturate, non certo di soggetti che potrebbero ritenersi sprovveduti. Invece questi minori sono stati sfruttati al livello sessuale e omosessuale, con riprese video e con fotografie pedo-pornografiche di ogni genere… in tutti gli anni passati ho visto decine e decine di giovani resi totlamente incapaci di intendere e volere…” (“Il libro nero delle sette in Italia, parte prima, capitolo “I bambini nelle sette”, intervista). Ovviamente, le possibilità di plagio dei bambini non difesi dalle famiglie d’origine è ancora maggiore. Dr.ssa Marella Basla, psicologa e criminologa dell’associazione “Sos antiplagio” , accusa: “A questo si deve aggiungere un particolare scandaloso ma innegabile, ovvero che nella pedo-criminalità sono coinvolte figure che dovrebbero rappresentare le istituzioni, ma che invece nascondono, non vedono e non vogliono vedere cosa sta accadendo, per mera convenienza”. Sommando tutte queste informazioni arriviamo ad un quadro generale raccapriciante.

Si allegano il file di lettura in formato Word e il rapporto di Gabriele Cervi "Istituti Lager" in formato Word

Attachments: IstitutilagerGa.doc (475.0 Kb) · PARAGONETRATECN.doc (70.5 Kb)
 
musicolocoDate: Venerdì, 25/09/2009, 04:57 | Message # 2
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partiamo dalla spiegazione di LAVAGGIO DEL CERVELLO (p.20 del libro di Caterina Boschetti):

"Lavaggio del cervello è un espressione coniata nel 1951 dal giornaista Edzard Hunter ed è un procsso tipicamente coercitivo, in cui l'indviduo sa, fin dall'inizio, che si trova nelle mani del nemico. Il controllo mentale, chiamato anche "rifrma del pensiero" è più sottie e raffinato. Coloro che la esercitano sono considerati dalla vittima alla stregua di amici o di propri pari, ed è per questo motivo che i meccanismi di autodifesa non entrano in azione. La vittima collabora con i suoi controllori senza saperlo. Un nuovo sistema di credenze e valori viene espressamente interiorizzato, strutturandosi in una nuova identità.

A questo scopo si veda anche il termine brainwashing, tecnica utilizzata in Corea, negli anni di guerra (1950).

Il brainwashing risulta meno efficace se la persona mantiene viva la capacità di decidere internamente per altri, conservando una certa aggressivià di fronte allo stato di cose che sta affrontado.

TECNICHE DEL LAVAGGIO DEL CERVELLO

1) DISORIENTAMENTO SENSORIALE ATTRAVERSO:
- SEGREGAZIONE PER ORE AL BUIO O SOTTO UNA FONTE DI LUCE INTENSA
- ALTERAZIONE DEL SONNO-VEGIA
- INCERTEZZA GENERALE
- DIPENDENZA DALL'ALTRO (fa regredire il malcapitato allo stato infantile)

Nelle sette il soggetto viene fatto risiedere per un periodo di tempo presso la comunità (...) è sottoposto a un disorientamento affettivo, per cui i membri della famiglia, prima amati, vengono messi in luce come persone a cui non si deve più obbedire (p 24 del libro "Il Libro Delle Sette In Italia" di C. Boschetti, Ed. Newton C.)

2) VIOLENZA (spesso non sortsce l'effetto desiderato)
3) BENEVOLENZA (l'adepto non potrà che considerare la persona benevolente come un vero liberatore, tecnica che conduce alla nota Sindrome di Stoccolma

Attraverso tali tecniche sostanzialmente si vuole SOTTRARRE LA LIBERTA' DI SCEGLIERE.

Una intensa manipolazione provoca:

- disturbi cognitivi (pensieri sconnessi e ricorrenti, manie di persecuzione, vedere nell'altro solo il Male, perdita totale dell'oggettività)

La manipolazione diventa condizionamento quando la persona è indotta a compiere reati e azioni, che vanno ben oltre il suo benessere.

Manipolati e manipolatori si trasformano anche nell'aspetto esteriore:

- abbigliamento
- pettinatura
- trucco
- atteggiamenti corporali

La società esterna diventa la personificazione del Male, mentre l'emozione collettiva è parte di una realtà eletta.

Message edited by musicoloco - Venerdì, 25/09/2009, 04:59
 
VisitatoreDate: Domenica, 27/09/2009, 00:14 | Message # 3
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Sono un educatore, fate bene ad alzare questo tema! E veramente questo che fanno! Quando ho un po' di tempo scriverò mie osservazioni sul fenomeno!
 
musicolocoDate: Martedì, 29/09/2009, 13:09 | Message # 4
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LO DICO APERTAMENTE E A CHIARE LETTERE: FRA EDUCATORI E ASSISTENTI SI NASCONDONO DELLE SETTE ED E' A QUESTO CHE VOGLIAMO ARRIVARE PRESTO.

IO CREDO CHE LA NOTIZIA SIA PIUTTOSTO SCONVOLGENTE: SAPERE CHE GLI ENTI LOCALI E IL SETTORE DEL SOCIALE SIA INQUINATO DA PSICOSETTE TRAVESTITE DA ISTITUZIONI.

CI SONO STATI MOLTI CASI GIA' SEGNALATI E NOTI ALLE FORZE DELL'ORDINE. ANCHE NEL LIBRO DI CATERINA BOSCHETTI SE NE PARLA.

Cito attingendo dal riferimento già inserito da Olga:

Aldo Verdecchia, il presidente dell’associazione “Giù le mani dai bambini”, denuncia come tanti bambini dalle famiglie per bene sono stati ridotti nella schiavitu sessuale senza essere neanche stati allontanati dalle famiglie dai servizi sociali: “ Stiamo parlando di ragazzini di buona famiglia, di persone facoltose e acculturate, non certo di soggetti che potrebbero ritenersi sprovveduti. Invece questi minori sono stati sfruttati al livello sessuale e omosessuale, con riprese video e con fotografie pedo-pornografiche di ogni genere… in tutti gli anni passati ho visto decine e decine di giovani resi totlamente incapaci di intendere e volere…”(“Il libro nero delle sette in Italia, parte prima, capitolo “I bambini nelle sette”, intervista). Ovviamente, le possibilità di plagio dei bambini non difesi dalle famiglie d’origine è ancora maggiore. Dr.ssa Marella Basla, psicologa e criminologa dell’associazione “Sos antiplagio” , accusa: “A questo si deve aggiungere un particolare scandaloso ma innegabile, ovvero che nella pedo-criminalità sono coinvolte figure che dovrebbero rappresentare le istituzioni, ma che invece nascondono, non vedono e non vogliono vedere cosa sta accadendo, per mera convenienza”.
Sommando tutte queste informazioni arriviamo ad un quadro generale raccapriciante.

Message edited by musicoloco - Martedì, 29/09/2009, 13:17
 
VisitatoreDate: Martedì, 29/09/2009, 20:43 | Message # 5
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Vorrei sottolienare che nei casi descritti dal presidente dell'associazione Giu le mani dai bambini Aldo Verdecchia abbiamo a che fare con PSICOSETTE, cioè sette gestite dagli psicologici e psichiatri. E se noi pensiamo che tutti i bambini nelle mani dei servizi sociali sono "assistiti" dagli psicologi e psichiatri c'è da sentirsi MALE!
 
musicolocoDate: Lunedì, 05/10/2009, 22:35 | Message # 6
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Sono un educatore, fate bene ad alzare questo tema! E veramente questo che fanno! Quando ho un po' di tempo scriverò mie osservazioni sul fenomeno!

Aspettiamo qualunqe tua osservazione costruttiva

 
VisitatoreDate: Sabato, 10/10/2009, 04:54 | Message # 7
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Un libro in più da leggere:

Fuggita dalla setta. La mia lotta contro una vita di violenza e reclusione di Jessop Carolyn - Palmer Laura

Added (10/10/2009, 04:50)
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All’età di 18 anni, Carolyn viene costretta a sposare un cinquantenne esponente di spicco della Chiesa Fondamentalista di Gesù Cristo degli ultimi Giorni, una setta fuoriuscita dal gruppo dei Mormoni. Durante i 17 anni di matrimonio poligamo, coabita in una grande casa con altre 5 mogli e mette al mondo 8 bambini in 15 anni. Vive un’esistenza sottoposta a violenze, abusi psicologici e intimidazioni da parte del marito e della comunità, che le nega qualsiasi diritto di parola e di decisione per sé e la prole. Carolyn sopporta per il bene dei figli. Tenta di proteggerli dalle attenzioni del leader spirituale, Warren Jeffs, un invasato che pretende di sposare ragazze ogni volta più giovani. Quando un giorno viene a scoprire che la figlioletta di 12 anni è stata costretta, a sua insaputa, a trascorrere tre giorni nella casa del capo della comunità, decide che non le rimane altro da fare che prendere i bambini e fuggire. Con l’aiuto di un fratello, scappa una notte con i figli e venti dollari in tasca. Nel 2006 la sua denuncia alla polizia costituirà una prova schiacciante nelle indagini dell’FBI, che porteranno il Governo dello Utah a far arrestare per vari reati Warren Jeffs. Oggi Carolyn vive nello Utah, serena, insieme al suo nuovo compagno e ai suoi bambini.

 
Eugenio_TravaglioDate: Lunedì, 16/11/2009, 05:34 | Message # 8
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Per chi non sapesse cosa sia la manipolazione mentale si raccomanda la lettura di "La manipolazione mentale" di Massimo Buttarini, si può scaricalo qu asotto in formato PDF:
Attachments: Manipolazioneme.pdf (57.4 Kb)
 
VisitatoreDate: Sabato, 28/11/2009, 19:50 | Message # 9
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Un genitore accusa servizi sociali messinesi di essere sette e sfida i giudici di dimostrare contrario

http://blog.libero.it/albertocaimmi/8052733.html

SERVIZI SOCIALI COME SETTE MILLENARISTICHE?

Il 21 maggio del 2005 l'associazione FAVIS, in favore delle vittime di sètte, di Maurizio Alessandrini, discuteva in un convegno a Rimini nella sala Manzoni, il tema della manipolazione psicologica, volgarmente detta anche "Plagio: un menticidio impunito". Durante il convegno intervenne anche lo scrittore Marco Minicangeli, autore del libro "La mano sinistra di Dio, le gesta e il sangue delle nuove fedi", ed. Datanews, 2002. A suo ben dire, il Minicangeli affermò che "uno dei peggiori destini che possa capitare ai bambini del terzo millennio è proprio quello di avere come genitori gli appartenenti ad una sètta. Non solo per il fatto che la morte è dietro l'angolo, ma anche per la vita che sono spesso costretti a fare".

La mia mente ha subito ripercorso i primi momenti quando, a Pisa insieme al fratello Marek, si ascoltava mio figlio che parlava delle operatrici che lo incitavano ad "uccidere il proprio padre per poi uccidersi" e alla madre che non doveva sapere che lui chiedesse aiuto al proprio papà e alla sociologa Daniela, "altrimenti mi uccide", ripetendo il concetto in modo terrorizzato, al punto che l'intero sistema venoso-arterioso del suo corpo era sul punto di esplodere e che molti passanti si fermarono preoccupati per questo. Tutto questo accadde un bel pomeriggio del 23 giugno 2008.

Diamo ora un'occhiata alle notizie che ci giungono dal mondo:

* il 18 novembre 1978, in Guyana, Jim Jones, nel nome della sètta del Tempio del Popolo, riuscì ad uccidere 276 bambini;
* il 19 aprile 1993, a Waco nel Texas, nel nome dei Davidiani, furono uccisi 25 bambini;
* il 17 marzo del 2000, in Uganda, Joseph Kibwetere bruciò vivi circa 600 fra bambini e adulti, adepti della sètta per la Restaurazione dei Dieci Comandamenti ( di quale Dio?). Il tempio di Kampala fu trovato ben sigillato;
* il 5 ottobre 1994, in Svizzera, secondo il rituale del suicidio che conduce alla rinascita, furono ritrovati 25 corpi carbonizzati e 23 cadaveri soffocati con sacchetti di plastica e fori d'arma da fuoco dietro la nuca;

L'elenco potrebbe essere più lungo ma ci fermiamo qui.

Appurata la fine indegna che fanno i bambini quando, come diceva il Minicangeli, si trovano tète-a-tète con questi "angeli di morte", io aggiungerei un dettaglio che, in mesi di personali indagini, comincia a configurarsi come una ipotesi più che inquietante: vuoi vedere che i Servizi Sociali di molte città, in Italia e in Europa, nascondono delle vere e proprie organizzazioni pedo-criminali di stampo sèttario millenaristico, le quali hanno il chiaro fine di lucrare sull'infanzia per poi distruggerla per sempre?

Nella vita nulla è impossibile.

Per una valida risposta ho scelto di proporvi i paragrafi da p. 59 in poi, del libro di Caterina Boschetti (recensione nella colonna a destra del mio blog) "Il Libro Nero delle Sètte in Italia". Il titolo del capitolo è "I bambini nelle sètte". I paragrafi sono:

a) la mattanza dei bambini

b) scolarizzazione inadeguata

c) cure mediche o preventive

d) diete e scarsa alimentazione

e) abusi psicologici e emozionali

Paragrafo successivo, a p.60:

"Vietato il ruolo dei genitori nell'educazione dei minori".

Partiamo da quest'ultimo paragrafo a ritroso verso gli altri. Scopriremo che

"Sono molti i movimenti religioso-magici che non ammettono il ruolo genitoriale nel medesimo modo in cui, in alcuni Paesi sottoposti a regime, si sottraevano i figli alla famiglia per educarli in campi comuni"

Regime....campi comuni....

La mia mente ripercorre le nozioni della celletta di memoria dedicata alla storia e associa altri termini:

Regime=Reich

Campi comuni=campi di sterminio o di concentramento

Ora vediamo di cosa parlano gli altri paragrafi, da a) a e) del capitolo "I bambini nelle sètte":

*
alla lettera a) si afferma che "il controllo su di loro (ndr. i bambini) risulta assai rigido, se questi non osservano scrupolosamente quanto imposto la coercizione punitiva fisica e psicologica e/o sessuale è a dir poco violenta",
*
alla lettera b) si afferma che "i bambini che fanno parte di alcuni gruppi distruttivi non vengono quasi mai avviati alle scuole pubbliche, in quanto potrebbero imparare cose contrarie agli insegnamenti del culto medesimo in cui sono inseriti insieme ai genitori";
*
alla lettera c) si afferma che, oltre al fatto che le cure dei bambini siano "assai improprie e carenti", "anche ai bambini vengono somministrati stupefacenti capaci di creare delle vere e proprie dipendenze, anche in giovanissima età";
*
alla lettera d) si afferma che "oltre a una dieta prevalentemente vegetale e alquanto scadente (...) i minori, oltre a essere presi in giro dai compagni di scuola per i loro vestiti e per il modo di mangiare, non potevano accettare caramelle o altri dolci (ndr. da persone "estranee")".

Proviamo ora a far coincidere le situazioni vissute da questi bambini condizionati da sètte, descritte in questi paragrafi, con quanto accaduto a mio figlio Alberto a Messina:

a) Controllo rigido e punizioni. Esattamente ciò di cui parlava Albertino! Le operatrici cercavano di punirlo per ogni parola o gesto detti, il che procurava una reazione ancora peggiore in lui. Un giorno arrivarono all'assurdità di comunicarmi tale irrequietezza di Alberto incontrollabile, che per me poteva essere placata solo con l'abbandono di quei luoghi di detenzione e il ritorno ad una famiglia di origine. Ogni volta che lo incontravo c'erano ben due educatrici " a guardia", spesso insolitamente "compiacenti", ma mai distratte verso la benchè minima parola fra mio figlio e lo scrivente, quasi a voler dirigere ogni nostro sospiro. Fu per questo che scrissi una lettera dove chiedevo di "allentare la morsa" durante quei miseri incontri di un'ora per due volte a settimana col figliolo.

b) Scolarizzazione inadeguata. Fu una delle prime confessioni emerse dai racconti di Alberto dopo il 3 gennaio 2009, data in cui decisi, senza più consultarmi con nessuno, di portar via mio figlio da quell'inferno di abusi: mio figlio aveva sospeso la scuola. In compenso iniziò a parlare di viaggi organizzati a Siena piuttosto che in famiglie affidatarie, e persino a trovare medici che avrebbero dovuto convalidare il ricovero in strutture per bamibini scemi, a Milano, per poi passare al regno dell'occulto con messe nere nella chiesa della SS. Annunziata di Messina, con incappucciati simil-massonici e inni a Satana, droga e persino ricoveri d'urgenza all'Ospedale Papardo per malori post-narcotizzazione!

c) Cure mediche e preventive. Le uniche cure ho potuto attivarle nel dicembre 2007, dopo ben 3 settimane di insistenze, presso il Bambin Gesù di Roma, per il cedimento della cavetteria del suo pacemaker. E sono stato accusato subito di aver procurato la rottura del pacemaker conuna caduta dall'altalena (pensate un po!): tentato omicidio! Mio figlio poi candidamente mi rassicurò sul fatto che era la madre a costringerlo a dire, anche a lui, che io avessi cercato di rompergli il pacemaker, continuando a fornire dettagli raccapriccianti su presunte narcotizzazioni, dopo una certa "messa nera", insieme alle educatrici della comunità Sofia Idellson di Messina. Dopo il droga-party mio figlio rischio, per l'appunto, il collasso cardiaco e fu per questo portato presso l'Ospedale Papardo, poichè nemmeno riusciva ad alzarsi dal letto la mattina dopo. Insomma, chi è che ha tentato l'omicidio?

d) dieta e alimentazione. Scarsa? Quando mio figlio si è ritrovato con i due "babbi", Marek ed io, conosceva solo "pasta al sugo", "sofficini", "pizzette e crocchette" e "patatine fritte". Dieta di grassi saturi. Priva di sostanza. Mai un'insalata. Niente legumi, minestre, carne, cose alquanto rare, come la frutta. Niente vitamine e proteine. Mai fatto una colazione. Diceva che non erano soliti prepararla. Era magro come un chiodo. Ero riuscito persino a scattargli una foto, sia prima di entrare nel carcere-famiglia" che dopo. Insomma sia la madre che le sue amiche educatrici lo tenevano ad un regime alimentare da bambino dell'Africa Nera. L'ospedale Bambin Gesù, scriverà in cartella il dato 5 kg sotto il peso minimo, già dal dicembre 2008. Ma naturalmente nessuno oserà accogliere le mie numerose segnalazioni scritte al Servizio Sociale dall'estate 2007 fino a tutto il 2008. PAsserò piuttosto come genitore "che perde il controllo", "che si altera", "vittimista", "poco consono", ecc.

e) abusi psicologici ed emozionali. Questo paragrafo sarà oggetto di una trattazione a parte poichè gli abusi psicologici sono alla base dell'intera vicenda, nell'arco di tutto il 2007 e 2008, sia in famiglia che in comunità, dal momento che sembra ci sia una certa "amicizia" fra i due ambienti, una sorta di "sodalizio".

Sfido qualunque giudice messinese a contrastare questa mia analisi e lo invito a rivedersi gli audio e i video depositati.

 
VisitatoreDate: Lunedì, 07/12/2009, 20:00 | Message # 10
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Che orrore! Mancano parole!
 
VisitatoreDate: Mercoledì, 09/12/2009, 00:47 | Message # 11
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"Qualcuno propone anche la pena di morte.
«E a che scopo? Quando il danno è stato fatto, non esiste vendetta che lo ripari»"

...Ma, allorche' son tolti dalla faccia della Terra, questi dannati non saranno piu' in grado di reiterare questi efferati gesti, mentre i loro "colleghi" (presenti e futuri) BEN SI GUARDERANNO DAL COMPIERE TALI GESTI, non gia' frutto di "malattia da guarire" o "da curare", bensi' INFAME ED INCONDIVISIBILE PERVERSIONE DA SRADICARE DAL CONSORZIO CIVILE.
Dott. Sergio Sanguineti
(padre defraudato del figlio da quasi 13 anni, da madre sorretta dalle canaglie istituzionali ben note a questo ed altri siti analoghi)
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MariaRosaDeHellagenDate: Mercoledì, 12/05/2010, 22:08 | Message # 12
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TEST: CONTROLLA SE SEI COINVOLTO IN UN CULTO ABUSANTE: http://www.tuttosullesette.it/vai.pax?id=71(http://www.tuttosullesette.it/vai.pax?id=71 )
 
MariaRosaDeHellagenDate: Mercoledì, 12/05/2010, 22:33 | Message # 13
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http://www.cesap.net/index.php?option=com_content&view=article&id=2137:psico-sette-a-milano-ecco-i-quattro-episodi-che-spaventano-la-citta&catid=253:arkeon&Itemid=230

Psico-sette a Milano: ecco i quattro episodi che spaventano la città

Da Arkeon a Scientology, in molti chiedono aiuto

MILANO 18/03/2010 - Comincia questa mattina l’udienza nei confronti di Arkeon, la psicosetta diffusa in tutta Italia, incriminata per associazione a delinquere finalizzata alla truffa, all’abuso della professione medica e psicologica, maltrattamento di minore, violenza privata e calunnia. Un’inchiesta partita da Bari ma che conta, tra i 46 indagati tra maestri ed allievi, anche un milanese.
L’uomo, indagato per violenza sessuale nei confronti di due giovani donne residenti in città, era membro di Arkeon insieme a sua moglie.

Allarme Arkeon
A.M., classe 1942, avrebbe fatto credere a due trentenni residenti a Milano, dove sono attivi guru e maestri della setta, di essere state vittime di molestie quando erano bambine. L’uomo le avrebbe poi convinte a sottoporsi all’unica terapia possibile per superare il trauma, in seduta individuale con il “maestro” di “The Sacred Path”, in arte, Arkeon: lo stupro.
I due casi sono finiti nel mirino degli inquirenti grazie alle indagini partite dalla sede operativa della setta a Bari, un anno fa, e sono ora nelle mani del pm milanese Giovanni Polizzi.

Le sette milanesi
Arkeon però, non sarebbe l’unica psico-setta attiva nel milanese: ce ne sarebbero a decine, più o meno conosciute e più o meno pericolose. «Quello di Arkeon è un esempio come tanti, dove lo stupro e i soldi sono l’obiettivo - spiega Maurizio Alessandrini, presidente dell’Associazione Familiari Vittime delle Sette Religiose - a Milano ho ricevuto richieste di aiuto anche da familiari di persone che si erano rivolte al Dottor Hamer, con la sua “Nuova Medicina Germanica”. Radiato dall’albo dei medici tedeschi, bersaglio di denunce e condanne, questo gruppo promette terapie alternative per cancro e simili, ma di fatto non cura, anzi spesso uccide».

Anche un altro grande nome, idolatrato negli States, ha le sue vittime. «Ho ricevuto la richiesta di aiuto di un giovane appena uscito da Scientology - prosegue Alessandrini - completamente alienato, solo e senza un soldo, gli hanno portato via tutto». Oltre ai nomi noti però, sono altre realtà a mettere in allarme. «Spesso le sette più pericolose nascono all’ombra dei campanili da personaggi che trasformano gruppi di preghiera in sette alienatrici che devastano la psiche delle vittime e le separano per sempre dalla loro famiglia» conclude Alessandrini.

Valentina Rigano

http://www.cronacaqui.it/news-psico-sette-a-milano--ecco-i-quattro-episodi--che-spaventano-la-citta_33829.html

 
MariaRosaDeHellagenDate: Giovedì, 03/06/2010, 01:02 | Message # 14
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Il libro "Rapita dalla giustizia" testimonia che in due istituti dove era stata imprigionata la bambina si usavano alcune le tattiche del plagio del tipo settario (informazioni sul libro possono essere visionati qui: http://dibattitopubbl.ucoz.com/forum/24-29-1 ).

 
MariaRosaDeHellagenDate: Mercoledì, 30/03/2011, 04:55 | Message # 15
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[17-12-2010]
European Consumers organizza il convegno “Occultismo e magia quale difesa per i consumatori?”
Sette sataniche e ciarlatani: European Consumers e Telefono Antiplagio difendono il consumatore dall’industria del magico

http://www.corriereromano.it/comunicatistampa/1877/European-Consumers-organizza-il-convegno-Occultismo-e-magia-quale-difesa-per-i-consumatori.html
Tutelare i consumatori aggrediti e plagiati da sedicenti maghi, dalle sette sataniche e dai ciarlatani. European Consumers, consorzio di associazioni membro del CRUC (Comitato Regionale Utenti e Consumatori), ed Osservatorio Antiplagio, comitato di vigilanza sulla tv e sui media, hanno organizzato un convegno per squarciare il silenzio sui danni causati dall’industria del magico nei confronti delle persone raggirate.

Il convegno “Occultismo e magia tra cultura e plagio. La tutela del consumatore
nell’industria del magico”, che ha ricevuto il contributo ed il patrocinio del Consiglio regionale del Lazio, si terrà a Roma sabato 18 dicembre, alle ore 10.00, presso la "La Casa dei Popoli" (Viale Irpinia, 50).

L’iniziativa prende le mosse da una situazione che vede, nel solo Lazio, la presenza di oltre 2.000 operatori dell'occulto e di 140.000 cittadini che li consultano, di cui il 21% rappresentato da adolescenti e giovani (fino a 25 anni). Una vera e propria industria del magico con un imponente volume d'affari stimato in 75 milioni di euro annui.

Sul fenomeno delle sette sataniche il Ministero dell'Interno ha redatto nel 1998 un rapporto che individua in Italia una decina di gruppi satanico-luciferiani, per un totale di 200 adepti. Questo dati, però, secondo Giovanni Panunzio, presidente del Telefono Antipalgio - associazione che in 16 anni di attività ha registrato più di 1.800 segnalazioni di abusi – “sono abbondantemente sottostimati, a causa della carenza informativa: il fenomeno emerge solo in occasione di scoperte di gruppi o di qualche pentito (fenomeno raro). Il totale, in realtà, varia da 2.000 a 3.000 seguaci, e il numero è in crescita, soprattutto tra i giovanissimi”.

“Secondo una stima contenuta nel disegno di legge n.3770 - continua Panunzio - si sarebbe passati da 114 club satanisti, nel 1999, a 322 nel 2000. Oggi sarebbero almeno 500, sempre in continua rielaborazione, sostituzione e frammentazione, ma possono essere opera anche di una sola persona. Hanno in comune le pratiche spiritiche, i rituali più o meno anche "off limits" ispirati dalla cultura del capo e dalle sue rielaborazioni e il ritorno all'adorazione del demonio (Satana) della tradizione biblica, con le torture e le iniziazioni a volte criminali”.

Il convegno si baserà quindi sulla presentazione di dati statistici, sulla predisposizione di strumenti di analisi e studi riguardanti la consistenza del fenomeno, sul diritto all'informazione, alle prestazioni rese dai centri di igiene mentale nonché sull'andamento dell'attività di prevenzione. Gli esperti ed i tecnici invitati al convegno rendiconteranno soprattutto in ordine al territorio laziale anche se l’iniziativa avrà anche una valenza nazionale, distinguendo ancora una volta il Lazio come regione laboratorio. Durante i lavori del convegno Osservatorio Antiplagio presenterà il "Rapporto annuale 2011 sulla magia e l'occultismo".

Vittorio Marinelli, presidente di European Consumers, ha dichiarato che: “Secondo i dati attinti dai servizi sociali nel Lazio quasi 30.000 appartenenti al target definito giovanile sono attratti dalle pratiche definite esoteriche e magiche e sono quindi definibili a rischio. Tale numero deve essere almeno moltiplicato per tre, nel caso in cui si considerino anche gli anziani, gli adulti e altri soggetti ugualmente e particolarmente a rischio come le casalinghe. Quest’ultime sono le maggiori interessate alle famigerate televendite e le maggiori fruitrici dei servizi offerti dei vari Televideo e Mediavideo. Basti solo pensare come, in questo momento, nel solo Mediavideo siano presenti ben 230 pubblicità di operatori dell’occulto”.

“Chiunque e soprattutto i giovani – continua Marinelli - sono bombardati ogni giorno da messaggi promozionali di sedicenti operatori dell'occulto, ritenuti innocui dai non addetti ai lavori. In questo momento storico, infatti, l'insicurezza lavorativa e affettiva per il futuro, dilagante tra giovani e precari, determina il concretizzarsi di fattori di rischio di plagio in danno a tali soggetti. Spesso, purtroppo, queste dinamiche finiscono per coinvolgere nel rapporto con il mago l'intera famiglia, talvolta con catastrofiche conseguenze per tutto il nucleo familiare. Un caso su tutti, di diretta conoscenza della nostra associazione, ha visto un mago convincere un cliente ad intestargli una villa con tutto ciò che conteneva”.

Programma convegno

Sabato 18 dicembre, Casa dei Popoli (viale Irpinia, 50)

Apertura del Convegno

ore 10:30

Avv. Vittorio Amedeo MARINELLI

Presidente dell’Associazione European Consumers

On. Teodoro BUONTEMPO

Assessore alla casa, 3° settore e tutela consumatori della Reg. Lazio

On. Claudio BUCCI

Ufficio Presidenza Regione Lazio

Inizio dei lavori - Sessione Mattutina

ore 11:30

Antonello CRESTI, Saggista, Giornalista *

La controcultura inglese tra Lucifero ed Eden

ore 12:00

Giovanni PANUNZIO, Telefono Antiplagio

Alfredo BARRAGO, Illusionista

Dati statistici sull'occultismo nel Lazio e in Italia ed

esperimenti paranormali

ore 12:30

Massimo MARINELLI, Psicoterapeuta

ore 13:00

Luca LORENZONI, esperto di crescita personale

fondatore di "Your Trainers Group"

Pausa pranzo

Inizio dei lavori - Sessione Pomeridiana

ore 14:00

Paolo CIANCONI, Psichiatra Antropologo

Post-modernità e modificazione dei culti:

dalla tradizione al raggiro

ore 14:30

Don Salvatore MICALEF, Esperto in esorcistica

Il rito degli esorcismi, possessione e malefici da parte

degli operatori dell'occulto

ore 15:00

Scipione Antonio Rino TAGLIAFERRO

Centro Culturale San Giorgio

ore 15:30

Nicola LONGO, Ex commissario Polizia di Stato

ore 16:00

Paolo DEL PRETE, Giornalista, Musicista

Il satanismo nella musica Rock: le credenze popolari

ore 16:30

Giuseppe IANNOTTA, Avvocato

La tutela delle vittime da plagio e satanismo

tra Cassazione e Attualità

ore 17:00

Michele CAPUANO, giornalista

magia e cultura altra

ore 17:30

Eva DIANA e Giuliano CAIMMI

testimonianza da genitori

Dibattito aperto con il pubblico

Moderatore: Raffaella ROSA e Avv. Vittorio A. MARINELLI

 
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