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Cos'era l'URSS
dibattitopubblDate: Giovedì, 18/02/2010, 19:48 | Message # 1
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COS’ERA L’URSS

Tanti miei amici e conoscenti italiani non sanno minimamente cos’era l’URSS, cioè la democrazia socialista, e come funzionava, però fanno affermazioni di quello che non sanno, facendo brutte figure e mostrando la propria ignoranza dovuto alle insufficienze del sistema scolastico-universitario italiano sottomesso alle pressioni di istituto di propaganda e manipolazione politica.

In tanti non sanno che il comunismo non è mai esistito da nessuna parte del mondo, in quanto la teoria dello stesso non è stata completata fino ad oggi e di fatto il comunismo non è realizzabile per mancanza dei concetti precisi. E' esistito solo il socialismo. Esisteva il partito comunista che di fatto era guidato dalle idee socialista, promettendo al popolo un ipotetico comunismo futuro definito come società di giustizia sociale e di totale benessere.

Molti non sanno che l'URSS non vuol dire Russia, in quanto era composto di più paesi e popoli diversi, uguale come l'odierna Unione Europea. Italiani non sono diventati tedeschi dopo essere entrati nell'UE, uguale i paesi che facevano parte dell'URSS non erano diventati russi. Al momento di creazione dell'URSS, il 30/12/1922, i russi erano minoranza. L'URSS era sta fondata da seguenti paesi indipendenti: la Russia (RSFSR – Repubblica Sovetica Federativa Socialista Russa), Repubblica Socialista Ukraina, Repubblica Socialista Belorussa, Repubbliche Socialiste Caucasiche (tra cui Georgia, Armenia, Azebajdzan). Altri paesi vi erano entrati dopo.

Spesso di parla che i russi avrebbe occupato le repubbliche Baltiche, senza mai nominare che i fondatori dell'URSS erano anche ukraini, giorgani, armeni, azerbajdzani, belorussi, e che quindi anche loro sarebbero occupanti. Si nasconde che la presunta occupazione è definita dagli storici come “occupazione pacifica in base del diritto all’autodeterminazione dei popoli in seguito al referendum”. L'ingresso dei paesi Baltici nell'URSS è identico all'ingresso nell'UE, quindi se all'epoca dell'URSS questi paesi sarebbero occupati, lo sono anche oggi - cioè sono occupati dall'Unione Europea.

“Sovet” (совет) vuol dire “consiglio”, la “i” in più non va aggiunta in quanto nella parola originale non c'è e nell'italiano non fa altro che deviare la pronuncia, portando agli sforzi e difficoltà nei tentativi di pronunciare la parola e i derivati, con conseguente ridicolizzazione della persona che si sforza. URSS (СССР) vuol dire Unione delle Repubbliche Sovetiche Socialista o Unione delle Repubbliche Consigliari Socialista.

“Bolscevik” vuol dire “appartenente alla maggioranza”, “bolsceviki” - “la maggioranza”. Ogni regime di democrazia odierno si basa sul sistema di dittatura della maggioranza e repressione delle idee e dei diritti della minoranza, all'epoca Lenin aveva introdotto il concetto di “dittatura del proletariato”, intendendolo come dittatura di tutti i cittadini-lavoratori. Lenin proveniva dalla classe borghese. “Menscevik” vuol dire “appartenente alla minoranza”.
Stalin era un georgiano e non affatto un russo. Le brutalità e repressioni dallo stesso realizzate attestano lo spirito georgiano e non rispecchiano lo spirito russo.

Lenin aveva adattato le teorie di Marx ed Engels alla realtà dell'Impero Russo, ideando, organizzando e promuovendo la rivoluzione socialista, le teorie di Lenin non sono comunista ma socialista.

Tanti cittadini sempliciotti credono ingenuamente che il Gulag era uguale ai lager di sterminio tedeschi, o ai lager di concentramento inglesi o americani.
Il Gulag, la rete di strutture di detenzione e di rieducazione dei delinquenti, era ideato per sfruttamento lavorativo delle persone e non con scopo di sterminio fisico. Non tutti detenuti “politici” sono stati repressi, una parte è stata condannata giustamente. I detenuti “politici”, cioè condannati per reati politici, erano in totale 3 777 384 persone (dal 1921 al 1963), di cui sono state riabilitate 637614 persone di 901127 che avevano presentato la richiesta; non esistevano decine o centinaia di milioni di condannati per reati politici (dati ufficiali dagli archivi). Reati “politici” sono previsti anche dal codice Penale italiano, per esempio attentati contro l'integrità, l'indipendenza e l'unità dello Stato (art. 241 c.p.); atti ostili verso Stati esteri che espongono al pericolo di guerra (art. 244 c.p.), reati concernenti la sicurezza dello Stato (art. 255 c.p.), spionaggio (art. 257 c.p.), offesa all'onore e prestigio del presidente della Repubblica (art. 278 c.p.), attentato contro la costituzione (art. 283 c.p.), insurrezione armata (art. 284 c.p.), vilipendio (artt. 290-293 c.p.) - per alcuni di questi reati è prevista la pena di ergastolo. Articoli più o meno simili c'erano nell'ex URSS.

L'idea del Gulag di rieducare delinquenti tramite il lavoro si apprezza e si usa in Italia di oggi.
Gulag era definitivamente smantellato nel 1960, però tanti ignoranti affermano che sarebbe esistito per tutto il periodo dell'URSS! Mentre sul territorio dell'ex URSS il Gulag e relative ingiustizie non esistono più, in tanti regimi di democrazia capitalista si usano ancora alcuni metodi di repressione del Gulag (per esempio, in Italia strutture protette, case famiglia, in genere istituti a porte chiuse).

Nell'URSS non esisteva repressione/persecuzione psichiatrica tipica dei regimi di democrazia capitalista, non esisteva psichiatrizzazione di massa. Ci sono alcune associazioni che affermano che sarebbero esistiti ipotetici persecuzioni psichiatrici per non definiti “avversari politici”, però queste associazioni fino ad oggi non hanno presentato alcun tipo di prova per sostenere proprie affermazioni. I casi delle persone che si ritengono essere repressi psichiatricamente sono abbastanza ambigui e l'analisi dei racconti dimostra l'esistenza dei problemi conducibili ai disturbi psicologici o anche psichiatrici.

Solo dopo il crollo dell'URSS i paesi ex membri hanno cominciato a introdurre abusi psichiatrici persecutivi e a sfruttare pazienti per guadagnare tramite vendita di psicofarmaci inutili.

Nella realtà dell'URSS, che ha ereditato il sistema di residenze obbligatorie in Siberia dall'Impero Russo, la persecuzione psichiatrica non serviva in quanto cittadini “indesiderati” da secoli si mandavano in residenza obbligatoria, dove non davano più fastidio ai governanti (il famoso poeta Puskin e Lenin stesso erano stati mandati in residenza obbligatoria). All'epoca dell'URSS è stato sviluppata l'idea del Gulag, nel quale i detenuti e repressi lavoravano, producendo ricchezza. Usare la psichiatria come mezzo di persecuzione non aveva alcun senso pratico. Apparati di propaganda del west non lo sanno e affermano a vanvera che nell'URSS sarebbero esistiti repressioni tipiche dei regimi di democrazia capitalista.
Nell'URSS esisteva un partito solo, nel tardo periodo all'interno dello stesso esisteva maggiore pluralità di opinioni che oggi in tanti partiti diversi. Cittadini avevano maggiore voce nell'amministrazione e nell'organizzazione della vita locale – quindi, nella realtà pratica c'era più democrazia nel senso positivo della parola.

La storia dell'URSS può essere divisa in tre periodi principali: prima della Seconda guerra Mondiale (corrispondente al periodo di nazismo-fascismo europeo), dopo la Seconda Guerra Mondiale, e il periodo tardo.
Nel periodo tardo è stato raggiunto un livello di benessere superiore ai regimi di democrazia capitalista, il che va accuratamente nascosto dagli apparati di propaganda e manipolazione (per esempio, parlando dell'URSS l'apparato di propaganda rende pubbliche esclusivamente le foto del primo periodo e del periodo della Guerra, affermando che così sarebbe il livello di vita socialista del tardo periodo).

La fine del tardo periodo è segnata da ricostruzione (perestojka) sotto guida di Gorbaciov, il che può essere descritto come distruzione di beni di produzione, introduzione della corruzione, criminalità organizzata, pedofilia, tratta di esseri umani, armi, droghe e metalli radioattivi - “valori” delle democrazie capitalista. Cittadini dei regimi di democrazia capitalista vedono Gorbaciov come un personaggio positivo, mentre i popoli dell'ex URSS lo definiscono “padre della pedofilia, della prostituzione, della tossicodipendenza, della criminalità, della povertà e miseria”.

Infatti, nell'URSS non si vendevano droghe e conseguentemente non esisteva la tossicodipendenza di massa, la pedofilia non era diffusa, poche donne facevano prostitute, crimini violenti erano relativamente rari (il popolo era molto meno violento di oggi) – tutto ciò grazie al KGB (Comitato di Sicurezza Statale) e al sistema giudiziario, i quali punivano delinquenti equamente secondo loro “meriti”.

Di fatto, le classi al potere dell'ex URSS hanno cercato di “riformare” il paese solo per poter guadagnare sui crimini odiosi e nefandi, i quali erano impossibili nel regime di democrazia socialista. Per passare dalla democrazia socialista a quella capitalista era stato organizzato referendum popolare. Per convincere il popolo a votare in favore di capitalismo, l'apparato politico faceva vivace propaganda, promettendo ai cittadini una vita molto migliore (“una villa di lusso per ogni famiglia, con garage sotterraneo con sette Mercedes”). Attualmente tanti cittadini vorrebbero tornare alla democrazia socialista, però i regimi di democrazia capitalista attuale non permettono più referendum – il diritto ai referendum esisteva solo nella democrazia socialista.

Il punto negativo principale dell'URSS era il diniego del concetto della proprietà privata e il “muro di ferro” con democrazie capitalista che impediva scambi culturali ed economici internazionali. Di fatto persone possedevano tanti beni mobili e immobili, chi più chi meno in dipendenza dalla propria posizione sociale e capacità personali. E' stato raggiunto un successo strepitoso nel settore di proprietà statale, se fosse stato introdotto anche il concetto di proprietà privata a pari con quella statale, avremmo potuto avere una società esemplare di benessere avanzato per tutti. Invece, dopo la scissione dell'URSS, le proprietà statali sono state distrutte o svendute sottocosto ai privati, immediatamente si è osservato il crollo della qualità della vita.

Se non esistesse il “muro di ferro”, i cittadini dell'ex URSS non avrebbero votato per il passaggio dal socialismo al capitalismo, ma avrebbero richiesto e attuato riforme progressive più appropriate. Dopo il crollo del muro, per tanti cittadini ex sovetici è stato uno shock traumatizzante di vedere la povertà, il livello bassissimo della qualità della vita, la violazione dei diritti umani nei paesi capitalista. Lo shock seguente è stato di vedere l'abbassamento della qualità della vita nei propri paesi e l'arrivo della povertà e miseria per più deboli.

Un altro aspetto negativo dell'ex URSS era la proibizione di usare simboli nazionali storici dei paesi membri ed alcune altre proibizioni assurde. Alcune proibizioni invece erano socialmente utili, per esempio, la proibizione della libera circolazione delle riviste porno compreso quelli del contenuto pedofilo. Dopo l'introduzione della libera e incontrollata circolazione dei materiali porno, che di fatto lede libertà e dignità delle donne e dei bambini, si sono immediatamente sviluppati la pedofilia e crimini violenti contro donne e bambini.

L'esistenza dell'URSS ha dimostrato che per raggiungere benessere generale e buona qualità della vita sono necessari proprietà statali gestite secondo sistemi modernizzati dell'ex URSS e che la proprietà privata è un elemento importantissimo per progresso migliore. Scuole, università, servizi sanitari, infrastrutture, utenze non possono essere aziende ma devono essere la parte dello Stato stesso ed essere gestite da funzionari che rispondono penalmente e civilmente per le proprie attività e di cui stipendio dipende dal successo e dalla produttività nel lavoro. Un esempio esplicito di ciò è l'Italia stessa: dopo la famigerata “devoluzione” promossa da Berlusconi il livello di vita degli italiani è crollato: per esempio, i treni e le ASL sono diventati vomitevolmente sudici e malfunzionanti, uffici postali impraticabili, ci sono disservizi in ogni sfera di vita pubblica, i prezzi per servizi scarsissimi sono saliti “alle stelle”, l'Alitalia non è più italiana e non serve interessi nazionali italiani...

Le “caste” di raccomandati-favoreggiati del regime di democrazia capitalista, colpevoli di tanti reati contro il popolo e contro il proprio paese (iniziando dallo stipendio spropositamene alto in cambio di lavoro malfatto o non fatto affatto), nascondono vere informazioni dell'ex URSS perchè non vogliono che le masse sappiano che la vita migliore è possibile e perché hanno paura del possibile “terrore rosso” - degli eventi sanguinari con lo scopo di riforme e della rimozione forzata delle figure politiche non scelte direttamente dai cittadini e dannose per il paese.

Il “terrore rosso”, cioè lo sterminio della “casta” dei raccomandati-favoreggiati dello zar, è accaduto sul territorio dell'Impero Russo durante e dopo Rivoluzione Socialista. (Per chi non lo sapesse, spiego che Impero Russo non vuol dire solo Russia, all'Impero Russo appartenevano anche paesi e popoli non russi). Il “terrore rosso” è stato inizialmente attuato dai bolsceviki ed era attuato contro “controrivoluzionari” e “nemici di classe”, i sostenitori dello zar – mensceviki - da parte loro avevano annunciato il “terrore bianco”. Con passare del tempo, tutti gli eventi sanguinari dell'epoca hanno avuto il titolo “terrore rosso”.

La situazione nell'odierna Italia corrisponde alla situazione pre rivoluzione dell'Impero Russo, i comportamenti e i reati dei raccomandati-favoreggiati sono in genere identici a quelli della stessa “casta” dell'Impero Russo (ad eccezione di reati moderni come tratta di bambini o di droghe). Un cittadino semplice di fatto è deprivato del benessere, essendo costretto a vivere in “povertà relativa”, e dei diritti, per esempio difficilmente ha accesso allo studio di buon livello e al servizio medico qualificato. Tanti italiani descrivono il loro paese coi termini “malasanità”, “malagiustizia”, “disservizio”, “povertà”, “fame”, “miseria”, “pedofilia”, “prostituizzazione di donne e bambini”, “massoneria”, “sette sataniche”, “persecuzioni”, “abusi psichiatrici”, “psicopolizia”, “malpaese”.

L'apparato di propaganda italiano nasconde che la rivoluzione socialista era stata organizzata dai popoli dell'ex Impero Russo con lo scopo di eliminare ingiustizie sopra descritte, in quanto mai nella storia un regime o detentori del potere hanno lasciato le loro mangiatoie volontariamente e mai sono stati condannati dai loro sistemi giudiziari per reati compiuti.
Tanti miei conoscenti italiani dicono: “Se iniziano disordini, ho già programmato chi devo uccidere sfruttando disordini: giudice ... , pubblico ministero ... , assistente sociale ... , assessore ... , prete ... , ecc.”, ritenendo che i cittadini elencati hanno evaso la giustizia essendo raccomandati e corrompendo. Tanti cittadini dell'ex Impero Russo, anche non appartenenti ai partiti politici socialista o comunista, hanno realizzato questo loro desiderio di ottenere la giustizia, andando in massa a giustiziare persone che ritenevano essere delinquenti impuniti favoreggiati- raccomandati, in seguito a che era arrivato un massacro sanguinario di estrema, indescrivibile e terrificante brutalità.

I regimi di democrazia capitalista non vogliono che i loro popoli sappiano la verità dell’ex URSS del tardo periodo semplicemente perché nell’URSS dell'epoca esisteva un alto livello di benessere che i regimi capitalista non riescono raggiungere, si violavano meno i diritti umani, i cittadini erano tutelati meglio dalla criminalità, non esistevano le tratte degli esseri umani, la prostituizzazione delle donne e dei bambini, non era diffusa la pedofilia, non si vendeva la droga, vigeva più democrazia anche se esisteva un partito solo. Certo, non era una società ideale fiabesca, però era la società molto più sviluppata dei regimi democratici capitalista e i diritti umani erano tutelati meglio. Di fatto, come ho già scritto, il passaggio dal sistema socialista a quello capitalista serviva solo ed esclusivamente per introdurre la prostituzione, la pedofilia, la tratta degli esseri umani e loro organi, la vendita della droga, e altro simile (chiamato comunemente “valori del regime di democrazia capitalista”). Il fatto che nell’URSS questi problemi non esistevano o esistevano in misura minima, cioè venivano contrastati con successo, attesta che i governi e i sistemi giudiziari dei regimi di democrazia capitalista creano intenzionalmente questi problemi, “modi di essere”, in quanto una fonte di guadagno per loro.
Tra i maggiori successi dell'ex URSS sono: eliminazione della miseria, diminuzione della povertà, sistema di meritocrazia nelle carriere politiche e professionali, accesso allo studio gratuito sia nelle scuole sia nell'Università (il che vuol dire anche senza pagamento delle tasse e/o contributi, il periodo degli studi universitari era ricompensato in forma di stipendio speciale, la qualità dello studio era tale che i soli 10 anni della maturità equivalevano per la preparazione culturale all’università italiana), accesso alla cultura per tutti, accesso all'assistenza sanitaria di altissimo livello secondo criteri odierni dei regimi capitalista (all'epoca cittadini sovetici facevano critiche, ritenendolo insufficiente, oggi però lo rimpiangono; si ricorda che famoso Solzenitsin è stato con successo curato dal cancro nel Gulag), tutela dei cittadini dalla criminalità organizzata, accesso all'alloggio dignitoso per tutti i cittadini (nell'URSS non esistevano famiglie senza tetto), stipendi e pensioni dignitosi, rispetto di tutti i lavoratori (nei regimi capitalista operai ed equiparati si trattano come spazzatura umana, tante professioni si valutano come indecorose, per esempio alcuni tribunali minorili italiani ritengono che donne di pulizie e badanti non sono capaci essere buone madri e levano loro figli), abbassamento dell'aggressività e violenza nelle famiglie, presenza dei prodotti alimentari naturali e non tossici e divieto dei prodotti chimici dannosi per la salute.

La maggiore contestazione dei cittadini dell'ex URSS era insufficiente quantità della merce nei negozi che oggi si è trasformata in contestazione di totale assenza della merce di qualità in mezzo a sovrabbondanza generale della merce di bassa qualità. In questo caso si è passati dal male al peggio: alla scontentezza si è aggiunta la frustrazione. Però tanti cittadini con minore livello culturale sono contentissimi, accontentandosi solo del gioco dei colori delle confezioni industriali vistose - come lo sono anche tanti italiani della stessa categoria sociale.

C’è anche da precisare che c’è una netta differenza nella comprensione dei termini “povero” e “ricco” tra cittadini dell’ex URSS e cittadini italiani. Spesso italiani poveri affermano di essere benestanti o addirittura ricchi, mentre nei paesi ex sovetici si usa il termine appropriato “povero”. Tanti benestanti italiani si ritengono d’essere ricchi mentre nei paesi dell’ex URSS tali cittadini si autodefiniscono “benestanti” e non “ricchi”. In Italia il termine “miseria” non si usa del tutto, come se la miseria non esistesse. I politici italiani hanno attuato con gran successo un lavaggio di cervello ai cittadini italiani, conducendo poveri a sentirsi ricchi o benestanti. Allo stesso scopo servono le politiche di vendite della merce di pessima qualità dei supermercati: potendo comprare qualche vino da un paio di euro, fatto di polverina, conservanti e l’alcool, cittadini si sentono più ricchi, avendo l’illusione di avere accesso ai beni usati dai veri ricchi, senza rendersi conto che i ricchi veri non vanno nei supermercati e non usano prodotti industriali offerti nei supermercati.

Quando un cittadino dell’ex URSS ritiene di essere un povero, nella realtà italiana può rivelarsi che di fatto questo cittadino è benestante o perfino ricco secondo criteri di valutazione applicati in Italia.

Sono stati fatti tanti studi sociali e ricerche di opinione pubblica sul paragone del livello di qualità della vita nei paesi dell'ex URSS durante e dopo il periodo di democrazia socialista, il periodo dell'URSS ne esce netto vincitore. Pochissimi sono lati positivi della democrazia capitalista.

Oggi sussiste una fortissima propaganda contro l'ex URSS per il semplice motivo che la fascia di raccomandati-favoreggiati al potere lo ordina e i cittadini che non lo fanno non hanno alcuna possibilità di carriera lavorativa nel settore statale e quella politica. Bisogna precisare che nei paesi che entravano nell'URSS oggi sono al potere gli stessi “comunisti” che erano al potere nell'ex URSS e loro amici e discendenti – e proprio per questo motivo nessun criminale-”comunista” è stato finora punito. I governatori di oggi accusano i governatori dei tempi sovetici di terribili e odiosi reati, delle repressioni al popolo, di fatto raccontandoreati propri. Si fa la domanda: per quale motivo le Autorità Giudiziarie omettono di provvedere? perché nessuno di loro è stato condannato per loro reati o per il falso?

Dunque, cos’era l’URSS del tardo periodo? In due parole era una società dove l’economia era gestita, sviluppata e programmata dagli organi statali, quindi non esistevano disoccupazione, miseria, colpi di crisi. Mancava l’imprenditoria privata e la possibilità di realizzare idee. Non esistevano cittadini sofferenti di fame e senza tetto, per alcolisti e malati mentali esistevano sistemi di recupero, cure e sostegno, di rieducazione. L’educazione scolastica era gratuita e di altissimo livello, i soli 10 anni della maturità equivalevano per la preparazione culturale all’università italiana. I più intelligenti e capaci avevano le possibilità di carriera (oggi sussiste il sistema di raccomandazioni, parentele e bustarelle). Non esistevano cittadini “sbagliati di nascita” e in partenza “superflui”, destinati al lavoro schiavesco malpagato, all’umiltà e alle umiliazioni. Il sistema sanitario era non mercificato, i pazienti avevano veramente l’accesso alle cure (oggi i medici estorgono il denaro ai pazienti e offrono le cure che non curano ma che fanno spendere). Gli stipendi erano dignitosi, ognuno poteva permettersi un’abitazione dignitosa e la vita dignitosa (oggi la vita dignitosa hanno solo raccomandati e fortunati). I cittadini avevano il diritto al riposo dignitoso e culturale, accesso libero alle attviità sportive e culturali. I prezzi dei libri erano giusti, ognuno aveva accesso alla conoscenza e allo studio. Materiali porno non erano liberamenbte disponibili, le donne venivano rispettate (oggi si può vedere immagini di corpi nudi delle donne un po’ dappertutto, il che è la prostituizzazione delle donne e mancanza di rispetto). La criminalità era bassa, il sistema giudiziario non era perfetto, però puniva criminali e impediva lo sviluppo della criminalità più odiosa (oggi pedofili e assassini escono presto dalle galere e continuano a delinquere, sono apparse le caste esplicitamente impunibili, citadini non hanno più accesso alla giustizia, le tasse d’accesso e i prezzi degli avvocati sono troppo alti). Non si vendeva la droga (oggi si vende anche se è proibito dalla legge), i giovani non avevano accesso alla droga. Ogni semplice cittadino poteva liberamente criticare tutti e tutto (oggi c’è il rischio di persecuzione giudiziaria tramite accuse e processi ingiusti, invece i cosidetti raccomandati possono compiere impunemente reati di ingiuria, diffamazione e calunnia). Si apprezzava più la sostanza che apparenza. Oggi è arrivata l’apparenza però si è persa la sostanza. L’URSS non era una società perfetta, però i diritti umani si violavano molto di meno e il livello di benessere della società era molto superiore ai regimi di democrazia socialista. Cittadini italiani che vogliono parlare del Gulag e delle altre ingiustizie della prima metà del secolo scorso devono ricordare che nel tardo periodo del socialismo queste ingiustizie e orrori non esistevano più e che era stata costruita una società migliore - un po' distorta, però migliore.

 
amadeus96Date: Martedì, 23/02/2010, 22:51 | Message # 2
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Sono stati e stanno tanto bene che continuano ad emigrare verso Occidente...
Il che è tutto detto!...


Sergio Sanguineti

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VisitatoreDate: Mercoledì, 24/02/2010, 01:46 | Message # 3
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E tanti dell'occidente vanno là... come lo spieghi? Debole come argumentazione, in quanto i giri di poveri desperati e dei ricchi ci sono sempre in entrambe le direzioni e in tutti i tempi e regimi... Tanti occidentali chiedevano l'asilo politico nell'ex URSS e lo chiedono fino ad oggi nella Russia.

In tanto i cittadini dell'ex URSS hanno scomprato l'Europa intera e son ormai padroni in parecchi settori...

 
VisitatoreDate: Venerdì, 26/02/2010, 16:45 | Message # 4
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La prima foto ritrae una scuola statale italiana e la seconda una scuola di uno dei paesi dell'ex URSS (Estonia, Tallinn). Le foto parlano da sole, è chiaro dove le condizioni sono peggiori e dov'è più povertà.



* * *

Link su una scuola statale in Moskva, Russia: http://drugoi.livejournal.com/3496385.html#cutid1(http://drugoi.livejournal.com/3496385.html#cutid1 ).

 
amadeus96Date: Domenica, 28/02/2010, 12:37 | Message # 5
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Bah!
Nutro seri dubbi...
Cosa voglia dire, poi, aver "scomprato" l'Europa, non riesco proprio a capirlo: hanno svenduto l'Europa oppure hanno comprato l'Europa?
So, purtroppo, che in Europa, per ora chi compra a tutto spiàno sono i Cinesi e non i Russi... tuttora con il culo per terra, salvo quelli che si son fatti i quattrini speculando sulla povertà di vaste aree nelle quali, t'assicuro, nessun occidentale ha chiesto "asilo politico"...


Sergio Sanguineti

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Message edited by amadeus96 - Domenica, 28/02/2010, 12:40
 
dibattitopubblDate: Domenica, 28/02/2010, 20:46 | Message # 6
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Ciao Sergio,

Ti piace o ho, "con il culo per terra" sono sempre stati e finora sono proprio gli italiani, è un popolo che dovrebbe proprio stare zitto sulle questioni di povertà e disagio. Agli italiani piace diffamare e calunniare altri popoli, in quanto non vogliono vedere il proprio stato di disagio, non vogliono riconoscere di essere più poveri della Romania, della Russia, della Cina e di tanti altri paesi.
Il regime odierno italiano compie repressioni al livello di Stalin - un giorgiano noto, il genio del male.

Io personalmente mando tante famiglie italiane, perseguitate dal regime italiano, a chiedere l'asilo politico nella Russia e in alcuni altri paesi dell'ex URSS, per fuggire dalle repressioni, in quanto l'altra via di soluzione non esiste. In tanti vanno lì da soli, senza suggerimenti.

Anche nei tempi sovetici, tanti cittadini europei avevano chieso il rifugio nell'ex URSS, negli anni degli studi avevo compagni di classe rifugiati dei regimi "democratici", i cui hanno trovato la salvezza nell'ex URSS.

Lavorando come interprete, so che le ville e castelli migliori in Italia e in Svizzera hanno comprato proprio i russi, non parliamo delle aziende grosse e delle infrastrutture.

Ho vissuto nei tempi dell'URSS, ho visto il passaggio dal sistema sovetico a quello del regime di democrazia, e ho visto con miei propri occhi l'impoverimento generale dopo tale passaggio (l'abbassamento al livello dei regimi europei) e l'aumento delle violazione dei diritti umani.

Ogni paese ha zone di degrado e di poverta raccapricianti, l'Italia in primis (in quanto il degrado e i bassifondi sono presenti quasi dappertutto), per questo i cittadini italiani dovrebbero omettere di criticare altri paesi e popoli. Per evitare di fare brutte figure.

Più producente è paragonare senza insultare.

(NB. ti ricordo che non metto la "i" in più in "sovetico" in quanto la "ì" in più è lo sbaglio, uguale come è sbagliato mettere la "i" in "computer", la parola di partenza è "sovetskij" e la "i" non è presente wink )

 
amadeus96Date: Lunedì, 01/03/2010, 11:39 | Message # 7
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...Ma io, italiano di nascita, non sto zitto perché possiedo ottima conoscenza oggettiva della situazione politica ed economica (presente e passata) di tutti i Continenti e, quindi, sono ben conscio ANCHE della situazione italiana che, certamente, NON difendo ma che - almeno - non è dovuta ricorrere agli USA per importare il grano quando era in grado di produrlo da sé, diversamente da quanto fu costretta a fare l'Urss che, con il regime sovietico, importava grano dagli USA, mentre aveva la possibilità di produrlo in Ucraina ed altrove (per vastità del territorio), tanto è vero che, fino al 1917, l'Ucraina esportava il grano in tutta Europa ed era chiamata, appunto, "il granaio d'Europa".
Con ciò non voglio dire che l'Italia sia un paradiso: ben conosci quanto io sia critico verso la burocrazia e verso l'inefficienza dello Stato ma, affermo che, se l'Italia ha raggiunto un discreto livello industriale, ciò è merito dei soli privati cittadini italiani, nonostante le avverse condizioni operative causate da imbecilli politici che hanno sempre messo il bastone fra le ruote a chi, in Italia, ha voluto (e fatto) qualcosa di buono e di importante in campo economico ed industriale...

Circa la grafia della "i" in "sovietico", tu confondi la pronuncia nella lingua originaria con l'italianizzazione (o la naturalizzazione) dei termini stranieri in Italia e, in genere, nelle lingue indo-europee.
Tanto in italiano, quanto in inglese, francese e tedesco, il termine "sovet" russo ha preso la "i" e, come tale, va scritto, pena commettere un errore di ortografia nella lingua europea in cui stai scrivendo!
Ad esempio: Koblenz, in italiano, è "Coblenza" perché l'italiano ha la "c" e non la "k" inizialmente e, in generale, nelle parole; pertanto, ragionando come ragioni tu con "sovet", dovremmo scrivere "Koblenza", al che ci faremmo ridere dietro da tutti i professori e da chi conosce l'italiano!
Diverso è, invece, quando si usa un termine straniero NON italianizzato (come la parola "cpmputer"): è ovvio che se in "computer" io metto la "i" commetto un errore! Infatti commetto esattamente l'opposto dell'errore che, in italiano, tu ti ostini a fare con "sovet" senza la "i", affermando che in russo è senza "i".
Di più, se ancora non hai capito queste spiegazioni, non saprei che cosa poter ancora dire per farti capire che, in ogni lingua, vanno usate le SUE regole ortografiche e grammaticali...
Altro errore che commetti è personificare le qualifiche, non mettendo l'articolo quando scrivi "giudici", "magistrati", ecc.: probabilmente è regola in russo ma non in italiano, perché, in italiano, non deve essere usato l'articolo "il" (o gli altri articoli) soltanto con i nomi propri di persona o in caso di elencazione di persone, qualifiche o concetti astratti.
In pratica dirò: "il giudice sbaglia", "i giudici sbagliano" (e non "giudici sbagliano"), ecc.
E, t'assicuro, queste non sono regole personalmente inventate; la tua ostinazione nel voler insistere in una lingua che mal maneggi, invece, è personale tua invenzione che, certamente, più d'uno, ti ha fatto rilevare...

A parte tutto, comunque, insisto sul fatto che, qui (e non "qua"!), dovremmo trattare argomenti inerenti le schifezze giudiziarie nazionali ed internazionali riguardanti la genitorialità ed i nostri figli e non, possibilmente, l'apologia di regimi politici vari!!!...


Sergio Sanguineti

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Message edited by amadeus96 - Lunedì, 01/03/2010, 11:59
 
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