https://www.facebook.com/group.php?gid=237236239567&v=info (https://www.facebook.com/group.php?gid=237236239567&v=info ) SOS. FRANCO DELLA PORTA CHIEDE AIUTO
Durante una medicazione mi è stata iniettata aria al cervello, creandomi un pneumoencefalo. In due gradi di giudizio i giudici mi hanno “trombato”. La mia è una storia lunga 16 anni. 15 interventi in testa e uno al cuore- una grave emiparesi con il braccio totalmente perso-1/3 di teca cranica in titanio- una conca paurosa alla parte destra del cranio-una parte di cervello coperta solo dalla pelle- un metro di cicatrici- attacchi epilettici- dissimmetria di un cm. dei sopraccigli. E altro.
Se condividete la mia rabbia aiutatemi!
La mia storia in breve:
Tutto è iniziato nel febbraio del 1993 con l’estrazione di un dente non coperta da antibiotici. Questo mi ha creato una brutta endocardite che mi ha portato a tre interventi in testa. In breve spiego. L’endocardite è una infezione che si insidia nelle valvole del cuore quando non funzionano alla perfezione e fino a qualche decennio di anni fa portava alla morte. Oggi si cura con antibiotici specifici. Io purtroppo avevo una piccola insufficienza aortica. Se il dentista invece che estrarre subito il dente mi avesse fatto una piccola anamnesi avrebbe risparmiato tante sofferenze a me e alla mia famiglia. Ricoverato all’ospedale di Ronciglione fui curato tempestivamente e bene ma quando sembrava che tutto stesse per finire ci fu una complicazione che in realtà si temeva, e fui trasferito al Policlinico Agostino Gemelli.
Per far capire meglio a chi di queste malattie non si intende faccio un esempio. Se abbiamo una ferita o una infezione in qualsiasi parte esterna del corpo vediamo che man mano che guarisce sputa via delle pellicine, ma se tutto questo capita all’interno del corpo le cose cambiano perché queste pellicine vanno in circolo e diventano emboli pericolosissimi perché trasportati dal sangue possono finire in punti vitali. A me questi emboli finirono al cervello dandomi dolori acutissimi alla testa.
Al Policlinico Gemelli tutto questo fu preso sotto gamba, mai una lastra, si limitarono a curarmi con dosi massicce di tachipirina. Come il dolore si attenuò fui mandato a casa ma il mattino successivo ebbi un attacco di epilessia.
Tornato di nuovo Policlinico Gemelli dopo due giorni mi fu diagnosticata una emorragia cerebrale e il terzo giorno venivo operato. Purtroppo non andò tutto liscio, dopo tre giorni i dottori dovettero intervenire nuovamente perché si stava formando un edema ovvero il rigonfiamento della parte operata e ciò rischiava di compromettere l’altra parte del cervello, per evitare questo mi fu tolta una parte di teca (osso) e messa a custodire nel ventre. Dopo 20 giorni l’osso rimosso fu rimesso in sede. (Forse sarebbe il caso di dire che gli interventi furono 4 perché al ventre ho una brutta cicatrice). Nel dicembre dello stesso anno venivo operato al cuore.
Posso dire che nonostante le sofferenze fin qui sono stato fortunato perché tornai quasi ad avere una vita normale. Per tutto questo sono andato in causa col dentista, ho vinto in secondo grado ma mi è stata risarcito soltanto l’intervento al cuore, gli altri 3 interventi sono passati in cavalleria.
Nel gennaio del 1995, dopo una crisi epilettica, ancora in stato confusionale mi grattai e lungo la cicatrice della trapanazione dell’osso mi si formarono due graffi, all’ospedale Gemelli mi fu diagnosticata una sospetta osteomielite, cioè un’ infezione all’osso rimosso, con ogni probabilità andava rimosso.
Intanto il chirurgo che mi aveva operato, il prof Maira per il quale nutrivo una grande stima anche perché era riuscito ad operarmi senza crearmi danni neurologici, si era trasferito all’ospedale di Terni dove era diventato il primario. Così prima di farmi mettere le mani in testa da altri pensai di contattarlo. Mi disse che se volevo potevo ricoverarmi a Terni, avrebbe valutato lui stesso la situazione.
Mi ricoverai il primo febbraio, fatta la lastra non fu riscontrata nessuna infezione, era semplicemente una infezione cutanea che iniziarono a curare con delle medicazioni. Il giorno 9 sarei dovuto tornare a casa e continuare le medicazioni col mio medico di fiducia.
Prego chi legge di fare attenzione a quanto sto per raccontare tra virgolette perché è questo il PUNTO per cui i giudici si sono accaniti contro di me rigettando in due gradi la mia domanda di giustizia.
“Durante la medicazione mi veniva spruzzata acqua ossigenata sulla ferita con una siringa, all’improvviso sentii una puntura dal dolore indescrivibile, contemporaneamente sentii l’occhio lacrimare, la bocca torcersi verso un lato mentre una strana sensazione mi avvolgeva tutto il corpo. Ero paralizzato!”
Quando inoltrai la domanda di giudizio scrissi tutto questo, perché vedendo un medico con una siringa sulla mia testa e sentire allo stesso tempo una forte puntura, cosa avrei potuto pensare? Naturalmente che era stato l’ago. (Sfido chiunque a pensare altrimenti). Il CTU esaminando la cartella clinica che per ben due volte dichiara dattiloscritta (infatti in quella cartella clinica ci sono tante di quelle inesattezze e correzioni….) mette in evidenza come dichiarato dai sanitari che le medicazioni mi venivano effettuate con amuchina, mercuro cromo e acqua ossigenata, e secondo lui più che l’ago della siringa erano stati questi tre elementi che messi insieme avevano sprigionato tanto ossigeno da crearmi un pneumoencefalo che tra l’altro nella cartella clinica non appare mai, piuttosto si parla di emorragia spontanea dovuta ad un ematoma intracerebrale.
Con quanto scritto dal CTU, con le tante inesattezze che emergono dalla cartella clinica definita “dattiloscritta” dallo stesso CTU. Con una perizia totalmente in mio favore. Con documenti che testimoniano il gravissimo danno fattomi, a partire dalle TAC, i giudici emettono questa sentenza: POICHE’ HO DENUNCIATO CHE SONO STATO PARALIZZATO PENSANDO CHE LA FORTE DOLENZIA FOSSE STATA PROVOCATA DALL’ AGO, INVECE IL CTU HA SCRITTO CHE SONO STATI I TRE ELEMENTI, OVVERO AMUCHINA, MERCURO CROMO E ACQUA OSSIGENATA, LA DOMANDA DEVE ESSERE RIGETTATA. INSOMMA NON HO NEANCHE IL DIRITTO DI ESSERE PRESO IN CONSIDERAZIONE, ANZI IL PRIMO GIUDICE HA ADDIRITTURA BACCHETTATO IL CTU, DICENDO CHE NON SI DOVEVA PERMETTERE DI INDAGARE. TUTTAVIA “UDITE UDITE” DICE CHE E’ PIENAMENTE D’ACCORDO CON QUELLO CHE SCRIVE IL CTU. INOLTRE DICE CHE IL CTU SCRIVE CHE LA SIRINGA NON AVREBBE MAI POTOTO PERFORARE L’OSSO, IN REALTA’ IL CTU SI FA’ SOLTANTO UNA DOMANDA ALLA QUALE SEGUONO QUESTE RISPOSTE: CHE SIA ENTRATO ATTRAVERSO UNO DEI FORI DELLA PREGRESSA OPERAZIONE CHIRURGICA? O CHE L’OSSO SIA STATO TALMENTE MOLLE? INSOMMA HA CREDUTO AI MEDICI E NON A ME E AL CTU, IL QUALE DICE CHE NEL MIO CASO C’E’ STATA IMPERIZIA, IMPRUDENZA E SONO STATO TRATTATO SOMMARIAMENTE.
Se la cosa non sarebbe tanto grave ci sarebbe quasi da ridere. Immaginate? Un CTU Che sarebbe il tecnico del tribunale messo dal giudice per indagare e arrivare alla verità, che viene bacchettato dallo stesso perché non doveva indagare e tuttavia si dichiara pienamente d’accordo con lui, ciò nonostante non lo prende in considerazione. Roba da matti!
E pensare che ci avrei giurato che i giudici vedendo le tante anomalie della cartella clinica avrebbe inoltrato una denuncia alla Procura della Repubblica per vederci più chiaro.
CHE GIUSTIZIA E’ QUESTA? CI TROVIAMO IN UNO STATO DI DIRITTO O NEL MEDIOEVO?
PERCHE’ NON CONTIUNUI A PENSARE QUESTO MI APPELLO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA E AL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA E A TUTTO IL POPOLO ITALIANO CHE CREDE ANCORA NEI VALORI DELLO STATO E DELLE SUE ISTITUZIONI.
Chi vuole aderire alla mia “supplica” si iscriva al mio gruppo che si può trovare su facebook .
Grazie mille per il vostro aiuto.
oltos@libero.it