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ARTICOLI GIORNALISTICI
dibattitopubblDate: Giovedì, 22/10/2009, 02:18 | Message # 1
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VisitatoreDate: Giovedì, 22/10/2009, 02:21 | Message # 2
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http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2000/11/26/1542113-Feti-scambiati-manette-al-primario.shtml

Feti scambiati, manette al primario - I gemellini di Messina: il professore accusato di occultamento di cadaveri e falso. Altri due indagati

I gemellini di Messina: il professore accusato di occultamento di cadaveri e falso. Altri due indagati

MESSINA 26 NOVEMBRE - Forse è stato un errore, forse lo ha fatto per coprire un caso di malasanità gravissimo. In ogni caso per il gip Maria Nastasi che ha accolto le richieste del pm Giuseppe Sidoti il professor Vincenzo Pugliatti, 64enne primario di Ostetricia dell' ospedale «Piemonte» di Messina, è responsabile di occultamento di due feti e falso nella relazione di cartelle cliniche.
I carabinieri, nel primo pomeriggio di ieri, hanno arrestato il primario, e hanno consegnato due avvisi di garanzia a due ostetrici G. G. ed E. M. che avrebbero mentito al pm durante gli interrogatori pur di coprire Pugliatti. L'ospedale «Piemonte» è nella bufera perché quest'indagine discende da un'altra inchiesta, in cui sono indagati 13 medici, tra cui anche il primario di Ostetricia.
La vicenda comincia il 14 luglio'97, quando Caterina Branca, moglie dell' avvocato Antonio Lo Presti, partorisce tre gemelli. I medici dicono al padre che uno è morto. Caterina Branca, inoltre, non sta bene: ci sono complicazioni post parto e la donna ha lesioni polmonari. I sospetti dei neo-genitori cominciano subito. Dopo il parto il corpo del terzo gemellino morto non fu fatto loro nemmeno vedere: i medici si affrettarono a farlo trasferire in obitorio.
Meno di una settimana dopo Lo Presti presenta un esposto per imperizia e negligenza dei medici: il padre dei gemelli è convinto che non si siano impegnati durante il difficile parto, come l'operazione meritava , per salvare i tre i bambini e preservare la salute della mamma.
Scattano gli avvisi di garanzia, con l'ipotesi di omicidio colposo. Il procedimento, lentamente e con difficoltà, va avanti fino a quando, nel'99, il pm chiede al gip un incidente probatorio: l'esumazione del feto.
Il giudice nomina tre periti: i medici legali Vincenzo Pasacali e Marina Dobosz, d ella Cattolica di Roma, e Domenico Arduini, docente di Ostetricia all'università Tor Vergata.
Il feto del terzo gemellino, cui era già stato dato il nome di Anton Giulio e che era stato posto sotto formalina, viene consegnato da Pugliatti.
Ma la perizia svela che il sospetto era un'amara realtà: quel feto era morto a 28 settimane dal concepimento. Cosa comunque impossibile, visto che un'ecografia svolta a 35 settimane di gestazione lo aveva indicato ancora vivo, anche se un po' sottopeso rispetto ai fratellini.
E l'analisi del Dna conferma: «Si deve escludere che il feto che si conserva nell'istituto di medicina legale sia geneticamente figlio dei coniugi Lo Presti». Quindi, qualcuno ha fatto uno scambio dei feti: il cadavere consegnato dal primario era di un immaturo partorito da un'altra donna, lo stesso giorno e nello stesso ospedale.
Il responsabile della conservazione dei piccoli morti è il professor Pugliatti, e per lui scattano le manette. Il sostituto procuratore Giuseppe Sidoti accusa il primario di aver diagnosticato che la morte del terzo gemellino dei Lo Presti è avvenuta molto prima del parto: per questo avrebbe cercato di avvalorare la sua tesi consegnando ai periti un feto morto 28 settimane dopo il concepimento. Tutto ciò il professor Pugliatti lo ha scritto nelle sue cartelle cliniche. E ancora non si sa che fine abbia fatto il corpicino del «vero» Anton Giulio.

 
VisitatoreDate: Giovedì, 22/10/2009, 10:34 | Message # 3
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