http://operatoredimerda.splinder.com/post/22305421/mal-comune-zero-gaudio (blog DIARIO DI UN OPERATORE DI MERDA) giovedì, 25 febbraio 2010
Mal Comune Zero Gaudio
Tolleranza, Progressismo, Recupero, sì, yeah, ok.
Peccato che siano solo palloni pieni di scoregge dentro ad una facciata politica ancora più vuota ed ipocrita.
Per una multa da duemila euro il comune, con la benedizione di dio, dello stato e l’aiuto di banche, istituti di recupero, normative e affari vari, ti può rubare la casa e sbatterti in strada, rovinare indelebilmente la tua vita, la tua famiglia, la tua salute, i tuoi affetti, peggiorare estremamente la qualità della tua esistenza in generale, pulendosi allegramente il culo con ciò che la costituzione afferma e sancisce sull'inviolabilità della casa come bene primario ed intoccabile. Non è una leggenda urbana visto che lo fanno sul serio, questo perchè La Legge è uguale per tutti. Amen.
Però non ti devi preoccupare, poi ti dà il pasto caldo e un bel dormitorio. E naturalmente anche un’assistente sociale con cui parlare e farsi un bel giro e un bel posto come questo dove venire a guardare la televisione o a farsi sbranare dai tossici.
Se non sei tossico non c’è problema visto che tanto puoi benissimo incominciare a farti stando qui, tanto dopo c’è il meta.
L’importante è che quaggiù di fame o di freddo sia vietato morire.
Magari tra cinque anni ti danno pure un gruppo appartamento comunale assieme ad altri cinque rovinati. Se poi sarai veramente un bravo cagnolino, pronto ad andare a fare salti e capriole scodinzolando davanti ad un assistente sociale, è probabile che dopo cinque anni ti diano 30 mq di cartongesso tutti per te.
Non male come cambio quando prima avevi una casa. Perdipiù di mattoni.
Da sbellicarsi.
Io personalmente non ho un’idea politica. E’ la stessa rancida lingua che blatera in maniera totalmente random innestata su facce, stemmi e bandiere solo apparentemente diversi.
Solo che sento che potrei sventrarli tutti con un righello e andare successivamente a dormire sereno come un bambino. Sarebbe solo una cosa doverosa.
Che mi ricordi da che sono qui dentro non ho mai consigliato a nessuno di smettere di bere, tantomeno di farsi. Anzi, li ho sempre incoraggiati.
Le uniche persone per le quali io abbia cercato di fare realmente qualcosa di inerente al mio lavoro di operatore sociale sono stati, in tempi diversi, tre tipi ritrovatisi in strada proprio grazie ad espropriazioni comunali dovute a multe e sanzioni varie di questo tipo. Erano talmente straniti dall’inflessibile violenza con cui il comune li aveva irreversibilmente privati di tutto da essere diventati semi-catatonici.
Li ho in parte recuperati sostenendo di quanto in casi come questo l’unica via da perseguire sia la vendetta. Almeno per godere di una certa soddisfazione. Loro venivano a cercare conforto ed io glielo davo, cercando in tutte le maniere di fargli capire di come gli esseri umani, dai più potenti ai più deboli, siano inevitabilmente e sfortunatamente accomunati dal fatto di poter essere colpiti e di sanguinare, indicando l’ironia perversa insita in quelle possibilità che questo stesso meccanismo, buttandoti in questa nuova condizione, ti offre. Tipo che non hai più un cazzo da perdere. Ho dovuto lavorare molto su di loro, fomentandoli, consigliandogli metodi quali ad esempio il rapimento tipo di qualche direttore della società di recupero crediti responsabile della loro attuale situazione, includendo la possibilità di torture, ricatti, ritorsioni sui familiari, fino alla presa in esame dell’omicidio vero e proprio come forma di giustizia sociale. Ho teorizzato molto anche sull’importanza di accattivarsi l’opinione pubblica mediante rivendicazioni pubbliche semplici e concise in grado di andare a colpire direttamente al cuore del cittadino medio, prendendo come esempio opposto le rivendicazioni incomprensibili ai più di Lioce & co.
Oggi come oggi è da un pezzo che non si fanno più vedere; li ho indirizzati in periferia, verso una specie di ostello anarchico occupato dove stanno due che conosco, sapendo che lì forse avrebbero trovato gente in grado di accoglierli e farli progredire anche sul versante tecnico ed esecutivo. Meglio, perché alla fine mi ero anche un po’ rotto le palle di fare la parte della spalla su cui piangere passando tutto il tempo dei nostri informali colloqui ad asciugare le loro lacrime dalla mia camicia e dai miei pensieri.
E’ passato un po’ di tempo ma ultimamente i giornali locali non fanno altro che parlare di auto della pubblica amministrazione bruciate, scritte ingiuriose sotto l’abitazione di qualche bastardo, minacce telefoniche, plichi contenenti pallottole, veri o falsi pacchi bomba, rivendicazioni, il tutto pervenuto in vari uffici comunali, ufficio ed abitazione del sindaco compresi.
In confidenza, vi dico che mi sentirei vivamente onorato se sapessi di aver contribuito, anche se solo ideologicamente, all’assassinio del nostro sindaco o di un qualsiasi altro pezzo di merda simile.
Capirete quindi, con gente così a giro, di come il Comune e quindi più in generale la sua macro estensione, aka lo stato, abbia tutto il sacrosanto diritto di difendersi agli occhi del pubblico dall’attacco di fascisti terroristi nemici di valori elementari quali democrazia, tolleranza, equità sociale e progressismo.
Già. Natali, Di Biasio e Collu, proprio loro i terroristi e i nemici della democrazia.
Se per brevità vogliamo chiamare nemico della democrazia uno che si vendica contro chi gli ha rubato casa, famiglia e vita, e magari per delle multe dovute ad un parcheggio non pagato o ad eccesso di velocità, allora ok, possiamo anche chiamarlo così.
Collu soprattutto, che in un anno ha modificato l’abitudine di passare il natale con la famiglia a quella dell’anno successivo di passarla al dormitorio comunale con un’istanza di divorzio in mano e tre mostri gonfi di vino come unici compagni di viaggio, ubriachi e urlanti.
Di quale e a quale pubblico il Comune parli o si rivolga quindi rimane tuttora un mistero visto che sono tutti quanti incazzati fradici; dai più abbienti, che invocano sicurezza contro i poveri, ai poveri, i quali invocano sicurezza contro i più abbienti.