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Caso di FABRIZIO ADORNATO
dibattitopubblDate: Sabato, 18/06/2011, 04:58 | Message # 1
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DA http://www.eremita65.blogspot.com/

Giustizia

Capitolo I - Il 50% -

Capitolo II - Il calvario ( il principio ) -

Capitolo III - Le bastardate semplici -

Capitolo IV - Le memorie istruttorie -

Capitolo V - Le bastardate denunciose -

Capitolo VI - Mister Archiviazione -

Capitolo VII - Il primo ricorso -

Capitolo VIII - Il Tribunale dei Minorenni -

Capitolo IX - Il delirio di una mitomane -

Capitolo X - Il certificato medico -

Capitolo XI - Gli assistenti sociali. Il pranzo è servito -

Capitolo XII - Gli ignoti -

Capitolo XIII - Il secondo ricorso. La setta dei condivisori -

Capitolo XIV - Le telefonate amorose (Il trionfo parziale della Giustizia) -

Capitolo XV - Lo psichiatra. Il Dr. FATO -

Capitolo XVI - Le mamme dei compagni di scuola di G...... -

Capitolo XVII - La diminuzione dell'assegno mensile-Capitolo XVIII - Il fidanzato di Sabrina -

Capitolo XIX - L'imprenditore in erba (non quella da fumare)-

Capitolo XX - INDIA. La cucciolona amorosa -

Capitolo XXI - L'amministrazione condominiale. L'inadempiente -

Capitolo XXII - La fantascienza -

Capitolo XXIII - Il calcolo matematico -

Capitolo XXIV - Il matrimonio e la comunione ( le giornate di spensieratezza e di vacanza ) -

Capitolo XXV - L'associazione di nullafacenti stipendiati -

Capitolo XXVI - Un felice Natale -

Capitolo XXVII - E cadde dalle nuvole -

Capitolo XXVIII - Un felice capodanno -

Capitolo XXIX - Il secondo pignoramento -

Capitolo XXX - Il terzo ricorso -

Capitolo XXXI - La farsa (e la collettività paga) -

Capitolo XXXII - Il compleanno di G......-

Capitolo XXXIII - Il terzo pignoramento -

Capitolo XXXIV - La comunione di G...... -

Capitolo XXXV - Il cane che morse G...... -

Capitolo XXXVI -"L'intoccabilissimo" RADOCCIA. L'infame ? -

Capitolo XXXVII - La consapevolezza. Parte I^ -

Capitolo XXXVIII - L'iscrizione di G..... alle scuole medie."L'intoccabile" SCARZELLA la partigiana. La consapevolezza parte II^-

Capitolo XXXIX - This is the end -
 
dibattitopubblDate: Sabato, 18/06/2011, 04:58 | Message # 2
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Capitolo I° - Il 50% -

Giustizia. Che parola senza significato in una Nazione come l'Italia dove un 50% di chi dovrebbe amministrarla (non mi riferisco alle forze di polizia) o non lo fa o lo fa superficialmente, con incapacità, negligenza, imperizia, incuria, pigrizia, o menefreghismo:

in poche parole alla pene di segugio (alla ..... di cane).

Di per se stesso, questo, potrebbe non essere un problema se non fosse che quel 50% crea ingiustizia.
Un'ingiustizia palese e pregnante che come un cancro si avvinghia alla massa deridendola ed imponendole decisioni incomprensibili e inimmaginabili per una Nazione civile quale si professa l'Italia. La popolazione nella stragrande maggioranza assiste e subisce rassegnata, annichilita, ormai imbelle, oserei dire assuefatta, non capacitandosi comunque delle decisioni prese.

I fatti più eclatanti sono sotto gli occhi di tutti, ma esiste anche una realtà meno ovvia, un fitto sottobosco, una vera e propria parte sommersa dell'iceberg che costituisce l'humus da cui il 50% di cui sopra (l'amministrazione menefreghista) trae il proprio nutrimento perpetuando all'infinito la sua esistenza.

A proposito di quella parte della popolazione che cerca nonostante tutto di combattere per ottenere Giustizia vi racconterò una storia, sperando possiate oltre che indignarvi anche divertirvi.
Con una piccola avvertenza però. Durante il racconto ci saranno dei momenti che richiederanno da parte vostra una partecipazione. Un po' come nei giochi a premi. Lì devi schiacciare il pulsante. Qui invece non è l'arto dedito alla manualità la parte del corpo ad essere interessata. No!!! Si tratta del cervello. Quindi chi già avverte quel certo non so che d'impegnativo, quel disagio che ti dà il pensare troppo e capisce al volo che non è pane per i suoi denti torni pure a fare quello che stava facendo o clicchi da qualche altra parte. Lo stesso suggerimento vale anche per quelle persone non desiderose di leggere alcune parole che potrebbero risultare sgradevoli o che non gradiscono la verità.

Correva l'anno 2001, precisamente giugno. I primi giorni del mese già peraltro caldo, vedevano la protagonista-eroina della vicenda, già calata nella parte. Colei che avrebbe subito un danno da parte del bruto, del mostro, di colui che le autorità giudicanti avrebbero dovuto tenerle lontano, bandendolo dalla terra, cancellando anche il suo odore, a dire la verità alcuni mesi prima (febbraio) aveva già iniziato da buona stratega e ottima eroina a pianificare gli eventi.

Fornire gli attori principali di nomi è cosa semplice.:

lei MANGANO Santina, (ex moglie) ma che chiameremo Sabrina così come lei preferisce, ADORNATO Fabrizio (ex marito), ADORNATO G...... (figlia), INDIA (cane femmina di razza Dobermann), AGOSTINI Maria Grazia (genitrice di Sabrina), MANGANO Letterio (genitore di Sabrina), uno stuolo di Giudici, Avvocati e comparse varie (di loro verranno forniti i nomi mano a mano che faranno la loro apparizione nella vicenda) ed un registratore a microcassette (come quelli usati dai giornalisti per registrare le interviste).

Una flora e fauna piuttosto variegata che fa ben sperare per il proseguo.

Eravamo rimasti alla pianificazione degli eventi e da lì ripartiremo. Nel Febbraio 2001 Sabrina che da circa due anni viveva da separata in casa con Fabrizio, decide di rivolgersi all'Avvocato COMANDE' Giovanna. Donna smaliziata, minuta, sempre elegante ma che in ogni caso ben si discosta da quello che un Avvocato dovrebbe essere.

Avvocato:

un bipede che cammina eretto e che ha messo al primo posto della sua vita una missione (almeno così dovrebbe essere). La difesa di chi ha subito un torto, un'offesa, un'ingiustizia. No? Che dite? Nel nostro immaginario vediamo l'Avvocato come colui o colei votato alla difesa di innocenti. Un eroe dell'era moderna. Decine di film hanno narrato le epopee di miriadi di Avvocati. In uniforme, in gonnella, su una sedia a rotelle e perfino in salsa comica. Ce n'è tutti i gusti. Ogni serie diversa l'una dall'altra. Tutti però accomunati da un filo conduttore, da un life motive:

l'Avvocato ha una così forte coscienza che mai, neanche dietro un compenso economico rilevante, difenderebbe una persona rendendosi complice di un atto disonesto, contrario all'etica o in ogni caso falso e non supportato da sufficienti prove.

Questo accade solo nei film però e la realtà haimé è purtroppo molto diversa.

L'assistito in quanto nobile fonte di lauto guadagno risulta essere agli occhi fanciulleschi dei figli di Themis sempre e comunque innocente. Anche quando ti prendono con le mani nella "marmellata", e palesemente risulti essere colpevole. Anche in presenza del reato più aberrante che possa esistere, con le prove più schiaccianti a favore dell'accusa state certi che ci sarà sempre qualche Avvocato che senza nessuno scrupolo arrivando anche alla menzogna o approfittando dell'immancabile cavillo Giudiziario concorrerà a far, rimettere in libertà il delinquente di turno.

Per brevità e verità insindacabile indicherò questo genere di personaggi ed appartenenti alla categoria degli Avvocati, con il nome di "azzeccagarbugli".

Scusate questa divagazione sulla descrizione della figura dell'Avvocato. Era importante farla perché nel proseguo...... Capirete.

"Avvocato Comandè " - disse presumibilmente Sabrina - "mio marito è uno stronzo. E' circa 2 anni che siamo separati in casa ed abbiamo una bambina di anni 2. Voglio separami legalmente: cosa devo fare? La colpa è sua! Ha un'altra da circa due anni!"

Che bastardo direte voi. Ad uno così bisogna togliere tutto, bastonarlo, ridurlo sul lastrico, cercare di portargli via la bambina. Impedirgli insomma di vivere una vita normale.

Povero Fabrizio! Pensare che l'unico motivo per cui era rimasto in quella casa era sua figlia, G......., la luce dei suoi occhi. Lui ormai Detestava Sabrina da quando, circa 2 anni prima, gli aveva dimostrato in maniera palese di essere una persona cattiva ed egoista ogni oltre limite umanamente sopportabile.

Conscio però del fatto che in Italia i padri che si separano sono dei bipedi che camminano a 90 gradi (perdita dei figli, della casa, della dignità), aveva pensato di sopportare la presenza di Sabrina certo che la gioia di un figlio mitigasse questo fastidio. Di solito chi ragiona così è una donna:

"accudisco i figli, se poi la vita con il mio lui è una merda (obiettivamente molti uomini non sono facili da sopportare) ci sono i bambini. Mi dedico a loro".

Quante volte lo abbiamo sentito dire ad una donna. In questo caso Fabrizio, si comportò da donna.

In ogni caso si sarebbe dedicato lo stesso anima e corpo a G......, anche da separato, amando per natura tutti i bambini senza distinzione di sesso, religione e razza ritenendoli gli esseri umani più veri, bisognosi di essere accuditi, amati, protetti.
E' innegabile però che da separato tutto sarebbe stato più difficile.

O no?

LA FIGURA DEL PADRE SEPARATO:

un padre separato lo riconosci anche per strada. A prima vista. Non perché "cammina a 90 gradi". Persone strane ce ne sono tante in giro che ormai non ci fa più caso nessuno. No, lo riconosci dallo sguardo. Perso nel vuoto, assorto nelle sue paure. Uno zombie a cui la società "civile", noi, ha tolto tutto. Anche la speranza. Li vedi vivere in macchina, nelle panchine o alla Caritas, raccogliendo scampoli di vita famigliare quando gli viene concesso. Un essere umano che senza aver commesso niente, (l'amore come arriva va anche via. Migliaia di pagine sono state scritte su questo sentimento. Ha un inizio e come tutto ha una fine) viene sbattuto nella merda.

Ma chi li sbatte nella merda? Già chi? Le ex mogli? Certo, ma d'altro canto, chiunque purtroppo può provare a fare del male al proprio prossimo e le ex mogli non fanno eccezione. Loro però sono "solo" le pistole cariche pronte a fare fuoco. Chi ha il dito sul grilletto sono altri:

I magistrati.

Questa grande categoria (giudici civili, pubblici ministeri, giudici giudicanti nelle cause penali e civili, G.I.P., G.U.P e chi più ne ha, più ne metta) di giusti, onesti, preparati, disponibili, umili, stakanovisti, non alterati nei loro giudizi da sentimenti quali l'odio, lo schieramento politico o ideologico, capaci di discernere il giusto dallo sbagliato "Arbitro in terra del bene e del male" (Fabrizio DE ANDRE' ) come nessun altro essere umano è in grado di fare. Un Dio!

O no?

Vi è mai capitato di andare dal salumiere, in un altro negozio o in un altro luogo aperto al pubblico, stare in coda a fianco di una persona che non avete mai visto prima, ma capire da ciò che dice e da come si comporta che inequivocabilmente è un ........? Una persona, a cui non dareste in mano neppure la cassetta dell'elemosina perché certi che qualsiasi cosa decidesse di farne, risulterebbe incomprensibile anche a chi dispone di un minimo d'intelletto. Bene! Pensate che quello potrebbe essere benissimo un Magistrato. Magari la stessa persona che il giorno dopo, per un beffardo disegno del destino, deve decidere in Tribunale un qualche cosa della vostra vita. Pensateci un attimo e rabbrividite.

O no?

Il ragionamento però potrebbe abbracciare tutti noi lavoratori. Nel senso che obiettivamente qualsiasi categoria contiene al suo interno gli incapaci, gli inetti. Nessuna professione ne è immune e tutti quanti noi sappiamo bene, ognuno riferito al proprio ambiente lavorativo, quali sono i colleghi con cui non si vorrebbe mai avere a che fare. Quelli che ti portano ad affermare sconsolatamente "ma chi ..... l'ha assunto a quello?"

La percentuale di incapaci presenti nei vari settori lavorativi è però bassa poiché la concorrenza ed il rischio creano quella che potremmo chiamare la "selezione naturale."

Nella Magistratura invece, non essendoci concorrenza e soprattutto non correndo il benché minimo rischio per le decisioni e le azioni prese sbagliando (loro sono investiti direttamente dal Signore e di conseguenza non vengono licenziati, non subiscono sanzioni disciplinari e solo in presenza di reati penali vengono perseguiti come tutti i plebei), fa sì che questa categoria di lavoratori sia sicuramente la più privilegiata rispetto a tutte le altre. Questo privilegio unito all'incapacità di cui sopra, determina all'interno della Magistratura la presenza di persone (quantificabili intorno al 50% circa) non in grado di poter svolgere quella che a tutti gli effetti dovrebbe essere una professione-missione. La loro presenza, come detto all'inizio di questo capitolo, determina a sua volta un grado di ingiustizia del 50% che crea malessere, sfiducia, rabbia, frustrazione, senso d'impotenza e molto altro ancora in tutti quanti noi.

O no?

Queste persone (il 50%) che rappresentano, il gradino più alto della catena alimentare umana. per brevità e verità insindacabile le indicherò con il nome di "THE UNTOUCHABLES" (gli intoccabili).

Ricordatelo: il 50 %.-
 
dibattitopubblDate: Sabato, 18/06/2011, 04:59 | Message # 3
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Capitolo II° - Il calvario ( il principio ) -

Febbraio 2001.

Non si conosce precisamente il colloquio avvenuto tra Sabrina e "l'azzeccagarbugli" COMANDE' (quello riportato in precedenza come detto è una libera interpretazione dello scrivente). Il ricorso per separazione Giudiziale che presentò per conto della sua assistita lasciò però pochi dubbi. Era iniziata una guerra. Più che una guerra, ad onor del vero, sembrava un massacro di popolazione civile inerme.

Per colpa di Fabrizio, la sua "povera" cliente perse l'opportunità di lavorare (anno 1998) dovendovi rinunciare a causa della crisi depressiva causatale da Fabrizio che durante la gravidanza (1998-1999) aveva sempre tenuto un comportamento aggressivo e violento nei suoi confronti (il mostro di prima, ricordate?). Per ultimo poiché la "poverina" aveva anche subito una pesante aggressione fisica e temendo per la sua incolumità e per la tranquillità della figlia (G......) chiedeva di fissare nel minore tempo possibile l'udienza presidenziale.

Nello specifico "l'azzeccagarbugli" COMANDE' aggiungeva che:

la figlia minore venisse affidata alla madre;

che la casa coniugale venisse assegnata alla sua cliente;

che Fabrizio fosse costretto a versare lire (a quel tempo erano ancora in uso le vecchie care lire) 1.500.000 mensili a titolo di mantenimento, oltre al 50% delle spese straordinarie riguardanti la figlia (mediche, scolastiche, età). Il tutto chiaramente rivalutato secondo i parametri ISTAT.

"Basta. Nient'altro? Me cojoni! Poi? Fette di ...., ciliegie e canditi vari non li volete? Sicuri? No perché voleeeeendo possiamo organizzarci" pensò, tra se e se, Fabrizio.

Ricevendo, alla fine di febbraio, la lettera di cui sopra (gli venne consegnata a mano da Sabrina poiché vivevano ancora insieme) rimase sbigottito. Non tanto per la richiesta di separazione. Sabrina era una persona indegna e la separazione era la cosa più giusta per tutti, nonostante come riportato nel precedente capitolo, lui avrebbe anche ulteriormente resistito. No! Lo sbigottimento scaturiva dalla montagna di gratuite cattiverie non vere che erano state scritte. Prima fra tutte l'aggressione fisica. Mai Fabrizio avrebbe alzato le mani su una persona più debole di lui. I suoi genitori non lo avevano cresciuto con quelle idee. Ma anche se il disgusto per Sabrina lo avesse portato a compiere un gesto tanto riprovevole, ripeto mai compiuto, potete giocarvi la pelle che nulla avrebbe fatto per nuocere alla piccola G...... Come tutti i Genitori che amano i figli avrebbe dato la sua vita per Lei.

Marzo 2001.

Non contente di quanto scritto nel ricorso e giusto per dimostrare che Fabrizio era una merdaccia (non quella buona di Fantozzi) gli fecero recapitare una nuova missiva (sempre consegnata a mano da Sabrina) in cui "l'azzeccagarbugli" COMANDE' scriveva testualmente:

"Con la presente La invito ad adempiere prontamente ed esaurientemente ai suoi obblighi economici nei confronti di sua moglie e di sua figlia. Qualora ciò non avvenisse, sarò costretta, per la tutela degli interessi della mia cliente, a depositare denuncia penale ai sensi dell'articolo 570 del c.p."

Fabrizio leggendola pensò "ma ciucciami il calzino! Te e la tua cliente".

Questo per due importantissimi motivi:

1°) perché Fabrizio piuttosto che far mancare qualche cosa a G...... sarebbe morto di fame;

2°) perché in data 2 marzo quindi prima dell'arrivo della missiva, Sabrina, aveva provveduto a svuotare il libretto al deposito che entrambi avevano acceso presso la banca CARIGE lasciandoci 2 milioni e mezzo di lire e trasferendo nel contempo titoli azionari depositati su un altro conto corrente intestato a tutt'e due, in uno intestato solo a lei. Dimenticavo di dirvi che i coniugi avevano i beni in comune (ricordatevi questo particolare perché si rivelerà sorprendente nel proseguo).

Complessivamente tra contanti e titoli azionari Sabrina si appropriò di circa 20 milioni di lire.

Non una cifrona per carità, però la divisioni dei pani e dei pesci ci sentiamo di affermare che non sia stata equa. Anzi non è proprio stata fatta.

O no?

Fabrizio nonostante il loro non rapporto degli ultimi due anni aveva comunque continuato non solo a versare il suo stipendio, completo, presso il conto di cui sopra (provvedendo quindi a tutte le necessità della consorte), ma aveva lasciato a Sabrina piena libertà di operare sui predetti depositi (per operare si intende prelevare visto che lei non versava niente). Il lavoro di Fabrizio era l'unica fonte di sostentamento della famiglia. Sabrina infatti aveva lavorato per circa 5 anni, dal 1992 sino al 1997, come segretaria in un'agenzia immobiliare da cui si era allontanata (senza però avere un'altra alternativa lavorativa valida) perché non in regola con il contratto. Qualche lettore sarà tentato di dire "però, voleva avere una sicurezza contrattuale, avere i contributi versati. Pagare le tasse. Le si può dare torto?". Per quanto riguarda pagare le tasse era giusto ma per il resto giudicate voi:

Sabrina nell'agenzia immobiliare lavorava dalle ore 09:00 alle 12:30 e dalle ore 15:00 alle ore 19:00. Dal Lunedì al Venerdì usufruendo di 30/35 giorni di ferie ad agosto, 15 giorni a Natale e 10 a Pasqua. 55/60 giorni di ferie regolarmente retribuite a cui vanno aggiunti tutti i week end annuali che fanno 96 giorni. Il totale raggiunge quindi la ragguardevole cifra di giorni 150/160 di non lavoro, ribadisco, regolarmente retribuito. La retribuzione, già ci stavamo scordando di questo. Circa 1.100.000 di lire mensili. Voi onesti lavoratori sareste mai andati via da lì?

20 Aprile 2001.

Poiché la legge sulla separazione dei coniugi prescrive che venga obbligatoriamente esperito un tentativo di conciliazione da parte di "un intoccabile" (come se si fosse davanti a dei bambini che devono essere convinti che separarsi è un male i coniugi si presentarono davanti al presidente del Tribunale Civile, "intoccabile" MARTINELLI. Nell'occasione, sentite le parti ed accertata la volontà di separarsi, il tutto venne rinviato al 23 Maggio 2001.

"Come rinviato al 23 maggio? Perché? Se è stata accertata la volontà di separasi, separaci! Forse avevano paura che ci ripensassimo. E' già perché siamo tutti così superficiali nel prendere le nostre decisioni soprattutto quelle più importanti che potrebbe accadere benissimo che una mattina ci si svegli con le palle girate e non sapendo cosa fare per darsi una calmata si potrebbe frettolosamente pensare di separarsi. Tanto per fare qualche cosa di diverso, di strano. Meno male che ci sono queste le gite in Tribunale che possono aprirci gli occhi e la mente",

pensò Fabrizio.

23 maggio 2001.

Ulteriormente, inequivocabilmente nonché finalmente accertata la volontà di proseguire nella separazione (poi fanno le barzellette sui Carabinieri definendoli duri di testa) "l'intoccabile" MARTINELLI rimandò nuovamente i convenuti al 1 Giugno 2001. "Mamma mia, già una persona separandosi vive un trauma. In più se all'inizio deve recarsi in Tribunale per ben tre volte senza concludere un ..... figuriamoci come si possa sentire", verrebbe da pensare

. Effettivamente tutte queste udienze preliminari sembrano solo allungare il brodo e potrebbero anche essere eliminate in quanto la loro utilità, nonostante il lungo riflettere, ci sfugge.

O no?

Domanda:

Non sembra quasi che a trarne vantaggio da una situazione così descritta sia solo la parcella dei legali ?

1 Giugno 2001.

Quando i contendenti si ripresentarono davanti "all'intoccabile" MARTINELLI, "l'azzeccagarbugli" COMANDE', aveva già provveduto a spianare la strada alla sua assistita presentando, come detto in precedenza, quelle che erano le sue richieste e le sue bugie. Aggiungo per dovere di cronaca che la casa coniugale era di proprietà di entrambi i coniugi libera da ipoteche e mutui.

Davanti "all'intoccabile" MARTINELLI, Sabrina dichiarò, per rincarare la dose, che nei mesi passati Fabrizio non si era occupato né del suo mantenimento né tanto meno di quello della piccola G......

Interpellato in tal senso, Fabrizio, ammise che da quando la moglie si era impossessata indebitamente di tutti i loro risparmi, aveva effettivamente smesso di provvedere al suo mantenimento (quello di Sabrina), aggiungendo con forza però, che del mantenimento bambina si era sempre e solo occupato lui. A testimonianza di ciò forniva gli scontrini fiscali di quanto acquistato negli ultimi mesi e riguardanti pannolini ed altre cose necessarie alla bambina (gli ultimi avvenimenti lo avevano messo sul chi va là ed aveva preso delle contromisure per dimostrare se ve ne fosse stato motivo che quello scritto su di lui non era vero).
Meno male direte voi. La Giustizia ha la prima occasione per trionfare.
Sicuramente "l'intoccabile" avrà preso qualche provvedimento avendo di fronte una persona (Sabrina) che, prove alla mano, stava mentendogli spudoratamente.

Eh eh eh illusi!!!

Il tutto si risolse con un'occhiataccia da parte "dell'intoccabile" nei confronti di Sabrina che trovandosi spiazzata di fronte a quell'imprevisto colpo di scena arrossì farfugliando parole di circostanza.
Nonostante questo "l'intoccabile" MARTINELLI decise di affidare la bambina alla madre con " facoltà per il padre di vederla quando voleva previo avviso alla consorte e di poterla tenere con se per due giorni alla settimana quando libero dal lavoro ". Detti giorni dovevano essere comunicati a Sabrina all'inizio di ogni mese.

A Sabrina andò in uso l'ex casa coniugale (ribadisco di proprietà di entrambi e libera da qualsiasi mutuo o ipoteca) con l'obbligo da parte di Fabrizio di versare a titolo di assegno di mantenimento lire 1.100.000 al mese per il primo anno, 1.000.000 per il secondo anno e 900.000 per il terzo anno escluse spese mediche. Il tutto soggetto a rivalutazione ISTAT.

Lo stipendio di Fabrizio era di lire 2.200.000 mensili comprensivi di turni notturni, festivi, straordinari ed agevolazioni varie. Da questo bisognava detrarre 148 mila lire per un prestito richiesto, alcuni anni prima, e la cui somma fu utilizzata da entrambi i coniugi. In pratica a Fabrizio ogni mese rimanevano in tasca 952 mila lire.

"Però porca miseria una gran legnata nel collo ad un poveraccio che non aveva fatto niente" verrebbe da pensare.

O no?

Fabrizio, fece presente sia l'eccessiva entità della cifra da versare sia il fatto che lavorando a Milano e non disponendo quindi di una abitazione non avrebbe avuto un luogo dove stare con la bambina.

Non fu preso minimamente in considerazione.

Come contentino però, previo consenso da parte di Sabrina, quando le condizioni atmosferiche erano proibitive o le condizioni di salute della bambina lo richiedevano (febbre, raffreddore etc) poteva usufruire della casa lasciata libera da Sabrina.

Mai avvenuto!

Poteva anche nevicare o la bambina non stare bene che tanto Sabrina non diede, anche in presenza di esplicite richieste da parte di Fabrizio, mai il suo consenso.

Fabrizio che si presentò in tribunale patrocinato dalla Dr.ssa GINNANTE Elena (donna anch'essa all'apparenza scaltra, vestita sempre elegante, con uno studio ben avviato su cui in mancanza di prove ci asteniamo dall'elevarla al rango di Avvocato o di abbassarla al rango di "Azzeccagarbugli". Essendo laureata in legge, Dottoressa ritengo sia più appropriato) a verbale riuscì a far scrivere che il suo unico desiderio era passare più tempo possibile con la bambina, in quanto, lui si stava separando da sua moglie non da sua figlia.

Trattandosi di una separazione giudiziale e non consensuale (significa che uno dei due coniugi vuole che venga addebitata la responsabilità della fine dell'unione coniugale all'altro. In questo caso era Sabrina che addossava a Fabrizio la fine dell'unione coniugale) "l'intoccabile" MARTINELLI decise che il proseguo della causa venisse seguita da un suo galoppino, "l'intoccabile" DE GREGORIO, fissando un'ulteriore udienza per l'11 ottobre 2001.

Importante dettaglio è che nell'atto redatto "dall'intoccabile" MARTINELLI fin dalla prima udienza (20 Aprile 2001) vi era scritto in alto ed a caratteri cubitali "VERBALE DI SEPARAZIONE PERSONALE ".

Detto verbale venne poi integrato a Giugno con la seguente frase iniziale:

"Il Presidente dato atto di aver esperito invano il tentativo di riconciliazione: autorizza i coniugi a vivere separati " lasciando intendere, quindi, che da quel momento i coniugi erano separati (la lingua italiana non dovrebbe essere un'opinione ma una certezza). Ognuno per sé e Dio per tutti verrebbe da pensare.

Illusi!!!

Sappiate creduloni che si è separati per alcune cose mentre per altre si è ancora sposati fintanto che non si è concluso l'iter processuale. Per esempio se Fabrizio avesse voluto rimettere piede nell'ex casa coniugale di cui, come detto in precedenza era proprietario al 50%, sarebbe stato denunciato per violazione di domicilio. Se non avesse versato l'assegno di mantenimento sarebbe stato denunciato. Quindi separato.

Se invece Fabrizio si fosse comperato una macchina o qualsiasi altro bene sia mobile che immobile usando soldi suoi, ribadisco esclusivamente denaro suo, quello sarebbe stato di proprietà anche di Sabrina. Quindi non separati. Che casino. Un po' separati ed un po' non separati.
Nel verbale però non erano riportate né le prescrizioni né tanto meno le cose che entrambi i coniugi potevano o non potevano fare se non quelle in precedenza enunciate.

Nei giorni che seguirono l'udienza di separazione, "l'azzeccagarbugli" COMANDE', fece recapitare alcune nuove missive in cui ingiungeva (con tono veramente "amichevole") a Fabrizio di lasciare l'ex casa coniugale, di portare via gli oggetti di sua proprietà e di ottemperare a quelle che erano le disposizioni economiche stabilite "dall'intoccabile". Praticamente quest'uomo (Fabrizio) oltre a ritrovarsi in mezzo ad una strada, senza soldi e soprattutto senza un luogo dove portare sua figlia quando nei due giorni la settimana stavano insieme doveva subire anche gli attacchi "gratuiti" e falsi "dell'azzeccagarbugli". Dico falsi perché Fabrizio la casa coniugale l'aveva già lasciata, le disposizioni economiche sarebbero partite dal mese successivo (luglio) e gli oggetti di sua proprietà da portare via, Sabrina ........... leggete di seguito e sorridete.

Fabrizio, che in quel periodo lavorava a Milano, non si perse d'animo e chiedendo ad amici un aiuto riuscì a portare parte degli oggetti di sua proprietà a casa loro. Dico parte degli oggetti di sua proprietà perché al di là del fatto che tutti non avrebbe potuto portarli via (per esempio il 70% dei mobili presenti nella casa erano di sua esclusiva proprietà) Sabrina gli impedì di portare via anche parte di quello che avrebbe potuto traslocare. In poche parole ciò che non serviva o interessava a Sabrina poteva traslocarlo, quello che invece serviva o interessava a lei doveva assolutamente rimanere in casa.

Di oggetti importanti sia a livello affettivo che a livello economico di esclusiva proprietà di Fabrizio ve ne erano tanti. Basti pensare ai regali ricevuti dai suoi genitori da adolescente o i regali avuti al momento delle nozze (avvenute nel 1995). L' 80% di questi ultimi erano stati regalati da amici o parenti di Fabrizio essendo la famiglia di Sabrina una famiglia di disadattati pregiudicati (il padre era stato recluso per molti mesi con l'accusa, poi dimostratasi vera, e conseguente condanna a 5 anni di reclusione, di estorsione, mentre la madre era stata denunciata per emissione di assegni a vuoto e somministrazione di bevanda alcolica a persona già manifestamente ubriaca) con pochi amici ed ancor meno pochi parenti con cui avevano contatti. Con questi idilliaci suoceri Fabrizio, già dall'inizio del rapporto con Sabrina avvenuto nel 1988, aveva avuto a che farci mal volentieri. Ma si sa per amore si fa tutto. Figuriamoci sopportare delle persone del genere considerando che oltretutto le vedeva solo per poche ore al giorno. A lui interessava Sabrina, che sbagliando, ma sbagliando alla grande, giudicava moralmente diversa. Sbagliò nel giudicarla anche quando nel 1991 quei baldi genitori (così raccontò Sabrina) la sbatterono fuori di casa, mandandola in mezzo ad una strada. Avrebbe dovuto lasciarcela in mezzo ad una strada. Invece, per amore e credendo che l'avessero allontanata solo perché era stata richiesta loro (genitori di Sabrina) la restituzione di circa otto milioni di lire (Fabrizio in quel periodo era rimasto senza lavoro ed aveva bisogno di rientrare in possesso di tutti i suoi risparmi prestati due anni prima senza farsi firmare nessun documento), fece in maniera tale che i suoi genitori due persone oneste e veramente di cuore (Ernesto ed Olivetta), accogliessero la ragazza in casa loro, dove vi rimase sino a quando Fabrizio non riuscì a finire di ristrutturare (anno 2000) quella che poi sarebbe diventata la casa coniugale (acquistata accendendo nel 1992 un mutuo il cui garante per l'attivazione fu Ernesto). In pratica Sabrina visse per circa nove anni in casa dei suoceri che la trattarono come una figlia accudendola, vestendola, sfamandola e non pretendendo mai una sola lira per le spese sostenute.

Tornando a monte molti oggetti Fabrizio non riuscì a portarli via e credetemi sulla parola quando vi dico che gli piangeva il cuore nel distaccarsene considerando che erano suoi fin dall'adolescenza. Rimarco questo fatto perché nel momento di una separazione, anche se vissuta come una liberazione, l'animo umano comunque è triste, affranto, deluso, demoralizzato. Si chiude un capitolo della propria vita, in molti casi importante. Si apre l'ignoto, il più delle volte irto di problemi e sacrifici molto maggiori della vita compiuta sino a quel momento. Avere vicino a se persone o oggetti cari che si amano o che ricordano periodi felici del proprio passato è importante. In fin dei conti nonostante siano uomini - padri, quindi carne da macello, rimangono esseri umani con sentimenti ed emozioni.

O no?

Fabrizio comprendendo che Sabrina avrebbe cercato in tutti i modi di impedirgli di avere un rapporto affettivo con G..... cercò di evitare qualsiasi forma di contrasto lasciando all'interno della casa tutto ciò che lei comportandosi da dittatore ritenne opportuno "nazionalizzare".
 
dibattitopubblDate: Sabato, 18/06/2011, 04:59 | Message # 4
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Capitolo III - Le bastardate semplici -

Fabrizio stupidamente riteneva inoltre che tranquillizzata sotto l'aspetto economico, Sabrina, avrebbe forse evitato quelle situazioni in cui le madri usano i figli per colpire i padri. Versò, con grande sacrificio, sin dall'inizio quanto stabilito a livello economico.

A Sabrina questo però non bastava. A lei interessava anche vendicarsi, ammesso e non concesso che avesse qualche cosa di cui vendicarsi, di Fabrizio. In questo suo atteggiamento fu egregiamente coadiuvata dai suoi genitori con cui, lasciando di fatto inutilizzata l'ex casa coniugale, ritornò a vivere da subito. Utilizzava l'ex casa coniugale solo quando Fabrizio nei due giorni settimanali andava a prendere G...... Questo perché l'ex casa coniugale era più distante dal quartiere dove Fabrizio aveva trovato una stanza per dimorare quando arrivava da Milano. Doveva fare più strada in autobus (in quel periodo non aveva nessun mezzo di locomozione) per andare a prendere la bambina. Questo rendeva felice Sabrina. Fabrizio aveva trovato, come detto in precedenza e grazie ai suoi datori di lavoro, un posto letto in una stanza insieme ad altri 3 colleghi. Questa stanza si trovava nel quartiere di Genova Sturla. Praticamente smontava dal turno di notte a Milano alle ore 6 del mattino, prendeva il treno alle ore 7, arrivava a Genova Brignole alle ore 9 (quando i treni erano in orario) andava a Sturla lasciava la valigia si faceva una doccia ed andava a prendere G.... riaccompagnandola la sera a casa ritornando, quindi, a Sturla per finalmente dormire (attraverso un rapido calcolo si capisce immediatamente che era da due giorni che non dormiva). Il giorno dopo stessa cosa. Fabrizio non ha mai mancato una settimana per stare con G..... . L'ex casa coniugale si trova nel quartiere di Genova Rivarolo - Trasta distante circa 20 km da Sturla. Percorso da compiere, come detto in precedenza, in autobus, impiegandoci circa 1 ora e mezza. Fabrizio lo faceva in presenza di qualsiasi condizione atmosferica. Giungeva a Trasta, prendeva la bambina e si dirigeva a casa dell'amico di turno (se disponibile e normalmente Franco o Walter) a cui in precedenza aveva chiesto se poteva stare da lui per cambiare la bambina (G.......aveva 2 anni) e dargli da mangiare. Quando gli amici non erano disponibili si arrangiava. In ogni caso doveva inventarsi la giornata. Vi posso assicurare che per lui non è stato un periodo facile. Però non si è mai perso d'animo perché l'amore per la sua bambina era così forte che niente e nessuno lo avrebbe fermato dal vivere quanto più possibile con la piccola. Quando non spettava a lui stare con la bambina, forte del fatto che la poteva salutare, si recava dandone comunque ampio preavviso alle controparti, presso la casa dei genitori di Sabrina. Chiaramente alle controparti questo non andava bene. Non volevano che avesse un rapporto normale con G....... . Fabrizio, sia ben chiaro, non entrava in casa dei genitori di Sabrina. Gli incontri tra lui e G..... si svolgevano nel portone del palazzo, alla presenza di Sabrina o di sua madre, soprannominate in quel periodo, da Fabrizio, "le piccole vedette prussiane".

Soprannominate così perché durante i suoi incontri con la piccina sostavano, senza alcuna plausibile motivazione, nell'atrio del palazzo a scrutare con tono serio, minaccioso, infastidito e indisponente, gli scampoli di vita famigliare tra il mostro e la bambina.

Immaginate il clima idilliaco che si respirava in quel portone.

Voi direte: ma perché Fabrizio non portava G........ a fare una passeggiata invece di stare nel portone con le due donne?

Perché dovete ricordare cosa scrisse "l'intoccabile" MARTINELLI:

"Vedere la bambina quando vuole previo avviso".

Vedere, non consegnare o dargli la possibilità di andare a fare una passeggiata. Vedere. Quel "vedere", Sabrina e cricca, avendo una mente un po' ......., lo avevano preso alla lettera. Non avrebbero mai permesso che Fabrizio portasse la bambina a fare un giro (avvenne forse una o due volte. Eccezioni alla regola), e molto probabilmente avrebbero chiamato subito la Polizia o i Carabinieri se lui avesse provato ad allontanarsi con la bimba. Fabrizio però non si perdeva d'animo. Anche per 5 minuti, dicasi 5, si recava a dare un bacio alla piccola. Solo tenerla in braccio anche alcuni istanti, per lui era come la manna dal cielo. Sentire il suo respiro, accarezzarle le manine, darle i baci sul collo, scherzare con lei, manifestarle l'amore immenso che provava, seppur per poco tempo, era l'apoteosi della giornata.

E' giunto il momento di far comprendere a voi gentili lettori cosa intendo dire quando dico usare G..... contro Fabrizio.

Inizialmente il modus operandi messo in atto dalla mamma, nonna e nonno, (che "affettuosamente" chiameremo "il trio delle meraviglie") fin dal giugno 2001, si palesava nei seguenti modi :

nel rispondere con molto scazzo alle telefonate di Fabrizio e porgendo la cornetta alla bambina con ancora più fastidio. Non celandolo ma anzi manifestandolo con frasi che facevano capire alla bimba la loro contrarietà a che lei parlasse al telefono con il padre;

nello stare al fianco di G......., quando questa parlava al telefono con il padre, sussurrando le risposte da dare, cercando di convincerla a trattarlo male, suggerendole di dirgli di non telefonare più, convincendola a non voler andare con lui.

In pratica volevano controllare le sue emozioni, stroncando ogni sua manifestazione di amore o di interesse nei confronti di Fabrizio. Per essere ancora più chiari G..... è cresciuta in una famiglia dove ogni occasione era buona per parlare male di Fabrizio, per descriverlo come una merda, un essere cattivo da cui bisognava assolutamente stare lontani e di cui si doveva avere paura. Fabrizio però non era così. I bambini hanno una marcia in più rispetto agli adulti. Vedono senza pregiudizi, senza rancore, senza malignità. Sono come i cani. Sentono se qualche essere è cattivo o malvagio. G...... percepiva che il padre non era come i nonni e la mamma lo descrivevano e cercò almeno all'inizio, come ne era capace, di contrastare questo loro atteggiamento. Però viveva per 22 giorni al mese con loro e come qualsiasi essere vivente finì per adattarsi.

Esempio:

pensate un attimo di crescere con persone che vi dicono giornalmente che chi è di colore è inferiore, cattivo, malvagio, che puzza e altre amenità simili. Voi, come chiunque altro, crescereste con questa convinzione. Giusto?

Quando poi però all'asilo o a scuola scoprite che quello che vi viene detto non è vero come vi comportereste? Beh G...... quando era con il "trio delle meraviglie" trattava il padre come volevano loro. Per farli contenti. Per far vedere che era una brava ed obbediente bambina. Quando invece stava con il padre e non era quindi presente il "trio delle meraviglie" lo trattava con affetto con gioia, con normalità. Lo vedeva per quello che era, senza condizionamenti.

In precedenza nel descrivere il loro atteggiamento ho usato il termine principalmente. Molti altri espedienti venivano usati dal "trio delle meraviglie". Piccole cattiverie che unite alle altre creavano il corollario al tema principale usato in seguito. Il tutto purtroppo avvenne nonostante Fabrizio avesse cercato in tutti i modi di ottenere aiuto dalla Giustizia. A nessun "intoccabile", a parte un Giudice di Pace ed un P.M. del Tribunale dei Minorenni facenti parte di quel 50 % che invece meritano di essere chiamati MAGISTRATI, gliene importò una beata.......

Poiché comportarsi da "piccole vedette prussiane" non aveva scoraggiato Fabrizio che anche per 5 minuti andava a salutare G......., il "trio delle meraviglie" cercò, per ottenere nell'immediato l'effetto da loro auspicato, di non acconsentire a che quegli incontri si verificassero inventando chiaramente le scuse più puerili. La non presenza in casa della madre (Sabrina) e quindi l'impossibilità da parte dell'ex suocera di far vedere G...... al padre, era tra le scuse più in voga.
 
dibattitopubblDate: Sabato, 18/06/2011, 05:00 | Message # 5
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Capitolo IV - Le memorie istruttorie -

Mentre accadeva quanto sopra descritto (e comunque per raccontare tutto per filo e per segno ci vorrebbero almeno cinque anni), i contendenti presentavano "all'intoccabile" DE GREGORIO, tramite i loro legali, le cosiddette memorie istruttorie.

Nella fattispecie Fabrizio chiedeva:

1) in via preliminare revocare l'ordinanza presidenziale:

a) disponendo la riduzione ad euro 413.17 (lire 800.000 mensili) dell'assegno di mantenimento dallo stesso dovuto per la moglie e della figlia sino al 31 maggio 2002 e accogliendo successivamente a tale data le conclusioni infra rassegnate;

b) l'affidamento della bimba congiuntamente ad entrambi i coniugi;

c) il diritto al convenuto di vedere e tenere con sé la figlia nella casa coniugale;

2) in via principale:

a) addebitare la fine dell'unione coniugale alla moglie;

b) respingere nel merito tutte le domande attrici poiché infondate e non provate oltre che nulle ed inammissibili;

c) determinare in euro 361,52 (lire 700.000 mensili) o altra somma meglio vista e ritenuta dal Giudice, l'assegno che il sig. ADORNATO è tenuto a corrispondere alla moglie a titolo di contributo per il mantenimento della figlia;

d) esonerare il sig. ADORNATO dalla corresponsione di qualsivoglia assegno a favore della moglie;

e) che il convenuto possa vedere e tenere con se la figlia nella casa coniugale;

f) condannare la sig.ra MANGANO a restituire al sig. ADORNATO la quota di sua spettanza dei risparmi comuni per un ammontare che ci si riserva di determinare in corso di causa;

g) vinte spese, diritti ed onorari di giudizio.

Genova li 30 aprile 2002

.

Nelle memorie sopra riportate non compare ed è invece doveroso farlo, la richiesta di Fabrizio, di disporre una ispezione giudiziale presso l'immobile dei genitori di Sabrina, per accertarne le condizioni e verificarne lo stato. Questa richiesta nasceva dal fatto che l'abitazione dove risiedevano i nonni di G......, e dove di fatto la piccina dimorava stabilmente, era veramente una topaia.

Giudicate voi:

appartamento da ristrutturare di circa sessanta metri quadrati posto al primo piano in un vicolo del centro storico di Genova. Numero quattro stanze senza finestre. Il gabinetto senza vasca da bagno, doccia e bidet, solo water e lavandino. Il palazzo più vicino posto di fronte alle uniche tre finestre dell'appartamento ad una distanza di circa tre - quattro metri dalle stesse. Praticamente il sole era un miraggio. Un luogo dove, se un inquilino del palazzo di fronte avesse scoreggiato con un impeto sopra le righe, tutti quanti ne avrebbero di certo gustato la fragranza (quella che viene definita eau de fogne o eau de cul).

"Proprio un bell'appartamento dove crescere una bambina di due anni! Oltretutto essendo i genitori di Sabrina dei fumatori incalliti, all'interno vi era anche un forte odore sul disgustoso andante" pensava Fabrizio.

Di contro vi era l'ex casa coniugale decisamente meno malsana (ed è per quello che Fabrizio spingeva invano Sabrina ad occuparla). Un immobile posto al piano terra di circa cento metri quadrati con un giardino di ottanta metri quadrati. Otto finestre con l'esposizione sia a levante sia a ponente. Di fronte alle finestre di levante vi è un palazzo a circa dieci metri di distanza, mentre dalle finestre di ponente che risultano poste al primo piano vi è uno spazio aperto di circa cento metri che lascia una vista sulla chiesa e sulle case intorno. Il tutto ai piedi di una collina alle cui spalle vi sono dei monti. Aria pulita, alberi e luce. Un insieme di case costruite attorno alla chiesa con il servizio di Croce effettuato dai volontari ed un bar dove riunirsi. Più o meno tutti si conoscono e pur essendo in città, quindi servito dai mezzi pubblici, è un luogo rimasto tranquillo e quasi isolato perché separato dal resto del quartiere dal fiume e protetto alle spalle dai monti. Il confronto poi tra le dotazioni dei due immobili non si poteva neanche proporre. Era come sparare sulla Croce Rossa. In quell'appartamento Fabrizio vi aveva dedicato nove anni di lavoro. Solette dei pavimenti nuove, parquet nelle camere da letto, scala in legno, impianto elettrico ed idraulico nuovo, completamente raddrizzati e ridipinti i muri. "Approfittando" del fatto che suo padre, Ernesto, era idraulico aveva installato in bagno la vasca ad angolo e la doccia con l'idromassaggio.
Vedere G..... vivere in quell'altro appartamento lo faceva notevolmente adirare.

"Perché far vivere G...... in un appartamento come quello dei nonni se poteva dimorare molto meglio?" era sostanzialmente il suo pensiero.

Per riassumere Fabrizio chiedeva:

di pagare un po’ meno di assegno di mantenimento versandolo solo per G.....;

di poter stare con la bimba (nei due giorni alla settimana) nell'ex casa coniugale lasciata libera solo per quelle occasioni da Sabrina;

di avere l'affidamento condiviso;

di vedersi restituire la sua quota di risparmi;

di addebitare la fine dell'unione coniugale a Sabrina

Quest'ultima richiesta fu la Dr.ssa GINNANTE a convincere Fabrizio ad inserirla. Lui la riteneva superflua, inutile, irrilevante. In realtà dovete sapere che se una persona viene riconosciuta colpevole della fine dell'unione coniugale deve saldare le spese anche dei legali della controparte e versare un assegno di mantenimento più alto per aver cagionato un danno al coniuge.

Tutte le richieste di Fabrizio sembrano giuste, logiche ed equilibrate.

O no?

"L'azzeccargarbugli" COMANDE' per dimostrare di che pasta era fatta, non potendo certo stare con le mani in mano e dovendo far notare la sua presenza (doveva spararle grosse le sue ......., sennò come avrebbe fatto. Andava a finire che poi qualcuno si sarebbe accorto che non era un vero Avvocato ma "un azzeccagarbugli"), nelle repliche alla memoria istruttoria datata 17 maggio 2002 enunciava che:

"Piaccia al Giudice Ill.mo, disattesa ogni contraria istanza ed eccezione:

1) in via preliminare

a) revocare l'ordinanza presidenziale pronunciata in data 20 aprile 2001 disponendo:

b)l'aumento dell'assegno di mantenimento ad euro 774.69 mensili (lire 1.500.000) dovuto per la moglie e la figlia sino al 31 maggio 2002 e accogliendo successivamente a tale data la richiesta sopra indicata;

c) circoscrivere l'affidamento della bimba a visite meno invasive, vista la ripercussione negativa sulla minore ed in ogni caso non nell'ambito della casa coniugale;

2) in via principale:

a) pronunciare la responsabilità della fine dell'unione coniugale al marito;

b)respingere nel merito tutte le domande del convenuto, poiché infondate, nulle ed inammissibili;

c) condannare il sig. ADORNATO a rimborsare alla moglie tutte le spese straordinarie fino ad ora maturate e sostenute esclusivamente da parte attrice ed indicate nella memoria ex art. 184 c.p.c.

d)respingere l'istanza di disporre ispezione giudiziale o CTU dell'immobile sito in Via Chiabrera 2/2;

e) disporre perizia psichiatrica sulla persona di ADORNATO Fabrizio allo scopo di verificare l'adeguatezza dello stesso come padre;

f) vinte spese ed onorari di giudizio;

Genova 17 maggio 2002

Anche qua per onor di cronaca devo riportare alcuni interessantissimi particolari inseriti nel corpo delle richieste e non trascritte nelle conclusioni.
Veniva dichiarato infatti che:

non era assolutamente vero il fatto che G...... viveva con i nonni materni ed a riprova di ciò veniva asserito che la bambina vi ci rimaneva solo il venerdì dalle ore 14:00 alle ore 19:00 perché Sabrina si recava al lavoro (lavoro???);

effettivamente si era appropriata dei titoli azionari, giustificando il gesto come un impedire a Fabrizio di impossessarsene a discapito di G......;

effettivamente aveva prelevato circa 7 milioni di lire dal conto corrente. In questo caso si giustificava asserendo che si trattava di un risarcimento. Detto risarcimento derivava dall'acquisto da loro effettuato anni prima, dalla sorella di Fabrizio, di una FIAT 500 (successivamente semi-restaurata a loro spese). Di questa autovettura, a causa dell'eccessivo costo economico, non era però mai stato effettuato il passaggio di proprietà. Praticamente non risultando intestata a lei, Sabrina, non più possibile e forse probabile goditrice del bene mobile, pensò di prendere 7 milioni di lire ritenendola un'equa compensazione del danno subito.

Per riassumere quindi Sabrina chiedeva di:

addebitare la fine dell'unione coniugale a Fabrizio;

ricevere 774,69 euro (lire 1.500.000) al mese;

far effettuare meno visite alla bambina da parte del padre e comunque non nell'ex casa coniugale,

respingere la richiesta di ispezione giudiziale all'appartamento dei nonni materni;

disporre una perizia psichiatrica nei confronti di Fabrizio.

Grandi Sabrina ed "azzeccagarbugli" COMANDE'!!!!!

Voglio dire la non ispezione alla casa dei nonni materni, meno visite alla bimba etc etc etc sono il classico repertorio di persone con quelle idee, con quella personalità, con quella testa. La richiesta di visita psichiatrica a Fabrizio invece è qualche cosa di veramente superiore. Apre degli scenari inimmaginabili ed apocalittici. Stiamo assistendo ad uno sverginamento di un ramo giurisprudenziale mai esplorato prima. Tutto da inchino. L'asso nella manica che solo in pochi hanno e che solo in pochissimi sentono di possedere l'ardire per poterlo giocare.

Non solo, per dimostrare che la faccia come il .... uno ce l'ha dalla nascita o non ce l'avrà mai, il duo ammette candidamente, senza averne peraltro mai messo prima a conoscenza nessuno, che Sabrina era circa un anno che lavorava come segretaria presso una scuola di lingue, per 5 ore la settimana guadagnando 250 euro nette al mese (una diminuzione del lavoro unita ad una scarsa propensione di Sabrina all'impegnarsi in detta mansione, non ritenuta da lei confacente alle sue potenzialità, portò poi all'interruzione del rapporto lavorativo nel febbraio 2004). Nonostante questo hanno avuto però l'ardire di chiedere un aumento a 774,69 euro (lire 1.500.000 ) al mese.

Grandi!!! Non smetterò mai di ripeterlo. Veramente grandi.

In alcuni momenti a Fabrizio gli veniva voglia di dire:

"ma Signore perché non mi hai fatto nascere come loro!"

Solo in alcuni momenti però. Si, perché subito dopo si rendeva conto che essere come loro, significava sputarsi addosso dal disgusto ogni volta che incontrava una superficie riflettente. Tutte comunque pennellate al quadro che gli permettevano di comprendere le artiste. Il loro capolavoro era quasi completo.

In ogni caso si erano trovate. Un connubio perfetto. Chissà chi era il braccio e chi la mente. Si perché "l'azzeccagarbugli" sia per iscritto sia di persona alle udienze sembrava sempre pervasa da un impeto intriso di risentimento. Come se fosse lei stessa la persona che si stava separando. Tranquilli non era professionalità. Non fatevi prendere da un entusiasmo assolutamente ingiustificato. In realtà fin dall'inizio, sembrava che Fabrizio gli stesse molto, ma molto, ma molto sui coglioni.

"Uno strizzacervelli!" Fabrizio pensò subito a Woody ALLEN e tra sé e sé sorrise incuriosito. Un'esperienza mai provata prima e per alcuni risvolti anche interessante. Dai che ci facciamo quattro risate. In fin dei conti non vi erano problemi. Se il loro intento era quello di farlo passare per pazzo sarebbero rimaste con un pugno di mosche.

CONSIDERAZIONE

:

Anche se Fabrizio si fosse tenuto l'autovettura, non vi sembra che la valutazione (lire 7.000.000) datale da Sabrina sia una super valutazione per una FIAT 500 del luglio 1968? (Peraltro il 500 si trovava in Toscana sotto un pino di 20 metri di altezza nel giardino di casa dei genitori di Fabrizio, ferma ed inutilizzata da circa sei anni coperta di aghi di pino e con uno stupendo mini alveare di api nella presa d'aria posteriore posta sopra il vano motore).
 
dibattitopubblDate: Sabato, 18/06/2011, 05:00 | Message # 6
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Capitolo V - Le bastardate denunciose -

Per una migliore fruizione del racconto sappiate che da questo capitolo sino all’ VIII incluso, i fatti narrati riguardano tutti gli stessi avvenimenti.

Compreso che nonostante tutte le loro cattiverie, Fabrizio non si perdeva d'animo non rinunciando a vedere o stare con G.....anche da separato, Sabrina si inventò le bastardate "denunciose" (simpaticissimo termine per indicare un'azione compiuta, utilizzando le leggi di questa nostra grande Nazione, da chi ha un animo cattivo al fine di impedire o rendere difficile un'azione giusta ad un'altra persona).

Di comune accordo con i suoi genitori, presentarono delle denunce, di cui troverete ampia e dettagliata narrazione nei capitoli VI e IX, per:

violazione dell'art. 660 del Codice Penale: "Chiunque in un luogo pubblico aperto al pubblico ovvero con il mezzo del telefono per petulanza o per altro biasimevole motivo reca a taluno molestia o disturbo".

violazione dell'art 388 del Codice Penale: "A chi elude l'esecuzione di un provvedimento del Giudice civile che concerna l'affidamento dei minori o di altre persone incapaci ";

Il reato di cui all' art.660 C.P. Fabrizio l'avrebbe commesso a più riprese in epoca anteriore e prossima al 14/05/2002 in Genova, mentre per quanto concerne la violazione dell'art.388 il fatto sarebbe avvenuto il giorno 22/06/2002 sempre in Genova.

In concreto il misfatto di cui all'art.660 si manifestava nel tempestare "quei poveri vecchi" (gli ex suoceri) di telefonate per parlare con G..... E' vero! Fabrizio telefonava più volte al giorno ma solo perché "quei poveri vecchi" agganciavano la comunicazione non appena sentivano la sua voce impedendogli di fatto di parlare con la bambina.

Per quanto attiene, invece, l'aver eluso un provvedimento del Giudice civile che concerne l'affidamento dei minori o di altre persone incapaci (art.388 C.P.) vi rimando al capitolo IX dove troverete il racconto completo.
 
dibattitopubblDate: Sabato, 18/06/2011, 05:01 | Message # 7
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Capitolo VI - Mister Archiviazione -

Alla luce delle denunce presentate contro di lui, Fabrizio, per tutelarsi, presentò in data 12 luglio 2002* una contro denuncia per mettere al corrente la magistratura degli atteggiamenti tenuti dagli ex suoceri e dall'ex moglie (fatto avvenuto in data 12 aprile 2002 e narrato nel capitolo VIII).

*il 12 luglio era l'ultimo giorno utile, a disposizione di Fabrizio, per poter presentare una contro querela prima della scadenza dei termini previsti. Aveva atteso sino a quel momento perché nonostante tutto Fabrizio cercava di evitare lo scontro. Sperava che alla fine la smettessero. Che si rendessero conto di quanto erano meschini nei loro ingiustificati atteggiamenti. In cuor suo però sapeva che era più facile che volassero gli asini che smetterla nei loro atteggiamenti.

Tutte le denunce vennero accorpate (denunce di uno contro l'altro e viceversa) in un unico fascicolo ed inviate "all'intoccabile" DI GENNARO, soprannominato nell'ambiente "mister archiviazione", a cui venne conferito l'incarico di eseguire le indagini.

Casualmente e non certo per tenere fede al suo soprannome, "l'intoccabile" archiviò entrambe le denunce con questa testuale motivazione:

"rilevato che per il reato di cui all'art. 660 del codice penale ascritto all'ADORNATO Fabrizio è evidente insussistente giacché esso si sarebbe sostanziato nel telefonare spesso a casa della moglie separata o dei suoceri per parlare con la figlia in tenera età o per avere notizie di lei (anche banali quanto si vuole ma notizie di concrete espressioni di vita quotidiana) è manifesta l'assenza del requisito della petulanza ovvero di altro biasimevole motivo atteso che l'interesse paterno concretamente esternato nelle sue manifestazioni proprie (e cioè espressive della naturalis affectio) non può mai, per definizione, integrare quelle connotazioni negative della condotta sopra indicate e richieste dalla norma. Rilevato, quanto al reato (art. 388 n.d.r.) che l'ADORNATO, da una parte e la MANGANO Santina e la AGOSTINI Maria Grazia, dall'altro, si trovano addebitato è parimenti insussistente atteso che risulta evidente dagli atti che ne il padre ha inteso eludere (ma solo esercitare il proprio diritto di visita e di coabitazione nella misura consentitagli con i limiti derivanti dal suo lavoro e dal fatto di esercitarlo fuori dalla sede di Genova) ne la madre ne la nonna della bambina hanno inteso eludere le prescrizioni giudiziali (ma solo richiamare l'ADORNATO ad un più preciso adeguamento al tenore letterale di quelle disposizioni) in tema di affidamento della minore G...... Ritenuto che quanto sopra considerato imponga l'archiviazione del presente procedimento visti gli artt. 408 c.p.p. e 125 dd.aa. c.p.p. chiede che il Giudice per le Indagini Preliminari in sede voglia disporre l'archiviazione del procedimento e ordina la conseguente restituzione degli atti al proprio Ufficio ".

Questa *simpaticissima* conclusione delle indagini se da una parte decreta che Fabrizio non aveva commesso niente di penalmente rilevante dandone delle motivazioni plausibili, comprensibili e soprattutto vere:

"è manifesta l'assenza del requisito della petulanza ovvero di altro biasimevole motivo atteso che l'interesse paterno concretamente esternato nelle sue manifestazioni proprie (e cioè espressive della naturalis affectio) non può mai, per definizione, integrare quelle connotazioni negative della condotta sopra indicate e richieste dalla norma. Esercitare il proprio diritto di visita e di coabitazione nella misura consentitagli con i limiti derivanti dal suo lavoro e dal fatto di esercitarlo fuori dalla sede di Genova "

dall'altra per quanto concerne ciò che riguarda Sabrina e sua madre scrivendo che:

"ne la madre ne la nonna della bambina hanno inteso eludere le prescrizioni giudiziali (ma solo richiamare l'ADORNATO ad un più preciso adeguamento al tenore letterale di quelle disposizioni) in tema di affidamento della minore G......", dice una grossa, grassa, incommensurabile .......
Eeeeeeeh si.

SPIEGAZIONE:

nella denuncia sporta da Fabrizio, si fa riferimento a delle circostanze ben precise. Supportate da registrazioni foniche in cui si sentono delle voci di donna (Sabrina e madre) che cercano in tutti i modi di evitare che lui si incontri con la bambina pur tempestivamente avvisate della visita. Vi è quindi (anche se sarebbe da dire "vi sono" perché gli atti erano stati sino a quel momento innumerevoli) un tentativo di eludere o non ottemperare a quanto previsto "dall'intoccabile" MARTINELLI (fa sempre fede quello scritto da lui, anche per quanto concerne il diritto alle visite).

La cosa che più però faceva girare le palle a Fabrizio era che "l'intoccabile" DE GENNARO non si era minimamente preoccupato di verificare se quello denunciato da lui era vero e se vi fossero delle prove a supporto di ciò (Fabrizio poteva essere un pazzo mitomane che si inventava di tutto e di più).

Infatti come trascritto nella dichiarazione di opposizione avverso la richiesta di archiviazione, presentata dal penalista Avv. FORLANI Luca Aldo, legale di Fabrizio (per i procedimenti di cui sopra):

"il procedimento menzionato appare assolutamente non istruito in assenza della escussione del presente opponente, signor ADORNATO Fabrizio, in sede di sommarie informazioni testimoniali, in qualità di parte offesa avendo il predetto nella sua formulata querela riferito - mi riservo di fornire alla Polizia Giudiziaria delegata tutte le prove relative ai fatti narrati - infatti, il prevenuto, non fidandosi della ex moglie e dei suoi stretti congiunti, registrava le comunicazioni telefoniche intervenute in pari data ed il successivo colloquio tra presenti, registrazioni che avrebbe consegnato all'Autorità con le relative trascrizioni del proprio perito di parte e successivamente asseverate, e che non venivano consegnate per la sola repentina conclusione dell'attività d'indagine. Conseguentemente, ai sensi dell'art. 410 comma 1° c.p.p. mancando la completa attività d'indagine necessaria ad appurare la verità dei fatti accaduti, si chiede quindi che si disponga:

il proseguo delle indagini per il solo procedimento penale per il quale risultano indagate le signore MANGANO Santina e AGOSTINI Maria Grazia in considerazione del fatto che il prevenuto (ADORNATO Fabrizio) farà pervenire quanto prima le intercettazioni telefoniche ed ambientali relative all'episodio del 12/04/2002 con le relative trascrizioni. Si richiede altresì che i procedimenti vengano separati (denunce contro Fabrizio e di Fabrizio contro Sabrina e genitrice).

In soldoni, tanto per essere chiari (caso mai ci fosse qualche persona che non avesse capito o non si ricordasse quello scritto in precedenza) "l'intoccabile" DE GENNARO aveva archiviato tutta la baracca ed i burattini senza verificare le prove. Prove, che guarda caso, le aveva solo Fabrizio.

La domanda, in poesia rimata, che balza alla mente (o almeno così dovrebbe essere) e che prepotentemente si fa largo nell'ammasso gelatinoso rispondente al nome di cervello è:

Ma questo (l'intoccabile) che ..... ci sta a fare

se non sa o non vuole operare.

In poche parole perché non fa quello che dovrebbe fare

visto che lautamente sa guadagnare.

Perché tanto è uguale nessuno potrà inguaiare

colui che (intoccabile) non fa quello che dovrebbe fare!

Una poesia metropolitana in stile rap che non è poi così male. No? Va bé dai ho capito fa un po’ schifo. D'altro canto non sono ne il PASCOLI ne il D'ANNUNZIO. A parte gli scherzi, anche perché da scherzare non c'è un fico secco. Questa è una poesia vera il cui senso è descrivere situazioni incontrovertibilmente reali:

"non lavora. Se però lavora e sbaglia non ne risponde. In ogni caso guadagna lo stesso. E oltretutto guadagna molto".

O no?

Comunque Il nostro coglione (non abbiatene a male se ogni tanto chiamo così Fabrizio) confidava ancora nella legge. Riteneva che la grave lacuna investigativa manifestata "dell'intoccabile" DE GENNARO venisse colmata dal G.I.P (Giudice per le Indagini Preliminari) designato.
 
dibattitopubblDate: Sabato, 18/06/2011, 05:01 | Message # 8
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Capitolo VII - Il primo ricorso -

"L'intoccabile" PAPILLO Vincenzo era colui che la sorte aveva indicato come possibile portatore di Giustizia (per inciso stiamo parlando dell'individuo che ha provveduto, alcuni mesi or sono, a scarcerare la mamma cocainomane che insieme al suo compagno di festini presumibilmente ammazzarono a Nervi il figlio di lei ).

L'inizio del lavoro "dell'intoccabile" che non fu certamente dei più felici, spinse Fabrizio a pensare addirittura che la Giustizia forse poteva anche essere una pia illusione. Infatti già in sede di trascrizione del decreto di fissazione dell'udienza, redatto a firma del portatore di Giustizia "intoccabile" PAPILLO, succedeva che:

1° gioco di prestigio:

opponente (Fabrizio), risultava indicato sia come accusato, sia come parte lesa.

2° gioco di prestigio:

dalla storia era scomparsa l'ex suocera AGOSTINI Maria Grazia (proprio vero che ne ferisce più la penna che la spada).

3° gioco di prestigio:

la nuova versione del decreto riveduto e corretto, a causa dei due giochi di prestigio di cui sopra, venne nuovamente e clamorosamente ciccato (sbagliato). Venne scambiata la data di presentazione della denuncia querela fatta da Fabrizio (12 luglio 2002) con quella del fatto costituente reato commesso da Sabrina e mamma (12 aprile 2002).

Ualà sioriii e sioreee benvenuti allo spettacolo di magia. Si mischino le carte, si facciano entrare i nani e che la musica vi penetri nella pelleeee.

"Certo che se il buon giorno si vede dal mattino, siamo proprio nella .....". Pensò tra sé e sé Fabrizio. L'armata Brancaleone effettivamente appariva più organizzata.

O no?

Vabbé che fiscalità. Un "errore" di trascrizione può succedere! Volendo ne possono succedere anche due ed a essere gentili pure tre. D'altro canto con tutto il lavoro che c'è nelle Procure. Figuriamoci, succede di peggio.

Domanda:

Se voi gentili lettori nel vostro lavoro, doveste compiere errori simili (per scrivere una pagina e mezza hanno dovuta farla tre volte), il .... ve lo farebbero?

Fabrizio, che non è certo sveglio superiore alla media, si accorse comunque subito degli errori facendolo presente (se non se ne fosse accorto si sarebbe arrivati al giorno dell'udienza che probabilmente sarebbe stata dichiarata nulla per vizio di forma con un ulteriore rinvio e relativa perdita di tempo, aggravio di spese, mancanza di giustizia e bla bla bla bla). Venne quindi redatto in tempo utile un nuovo decreto, che annullando i precedenti faceva assumere agli attori il loro vero ruolo. Tutti si sarebbero dovuti presentare il giorno 26 marzo 2003 per l'udienza.

Oooohhhh meno male. Finalmente. Non per rompere i marroni ma in tutto questo ambaradan quanto tempo era trascorso. Beh circa un anno.
Però veloci!

Riepilogo partendo dal capitolo precedente:

Fabrizio viene denunciato per fatti commessi in epoca anteriore e prossima al 14 maggio 2002 ed in data 22/06/2002 .
A sua volta presenta denuncia in data 12 luglio 2002 (ricordate ultimo giorno utile per presentarla) per il fatto accaduto il 12 aprile 2002 (vedasi capitolo VIII)
.

Il decreto di archiviazione delle denunce viene emesso "dall'intoccabile" DE GENNARO in data 02 dicembre 2002*.

*"l'intoccabile" PAPILLO sostiene che in realtà è stato emesso il 30 dicembre 2002. Bah. Mah. Boh. Seh. In fin dei conti si trattava solo di leggere una data. Ventotto giorni di oblio. Povero incartamento. Chissà dove sarà andato. A farsi una trombata verrebbe da dire!!! Poi però ci si ricorda che i fogli non si accoppiano e quindi, misteeeeero!!! Mistero non esageriamo la verità è molto più semplice! "L'intoccabile" PAPILLO ha sbagliato a leggere. Quindi gli errori sono quattro in una pagina e mezza. Più o meno la media di un errore, invalidante l'atto, ogni 10 righe. Nuovo Guinness dei primati (non le scimmie).

Dopo tanto penare finalmente si arrivò al fatidico 26 marzo 2003.

Nell'aula del Tribunale si presentarono solo "l'intoccabile", Fabrizio ed il suo Avvocato!!! Delle controparti nemmeno la puzza!!!

Dopo tanti tanti tanti minuti di trepida e snervante attesa, l'Avvocato FORLANI in accordo con "l'intoccabile" PAPILLO decise di andare in avanscoperta per cercare "l'azzeccagarbugli" COMANDE' (visto che erano lì, almeno che si aprisse il procedimento).

Altri minuti trascorsero lenti senza nessuna novità. La calma prima della tempesta. Improvvisamente, come un ladro in fuga, apparve "l'azzeccagarbugli" COMANDE'. Era tutta sudata ed accaldata. Un grande sorriso giulivo - guilivo spuntò dal suo viso. Scusandosi per il ritardo dichiarava, con la stessa facilità e non chalance con cui noi ordineremmo tre kg di fegatini, di aver incontrato l'Avvocato FORLANI con cui aveva concordato un rinvio della causa.

Fabrizio ebbe come una scarica elettrica lungo la spina dorsale.
Se l'avessero brutalmente sodomizzato "forse" non gli sarebbe salita la carogna come invece stava accadendo in quel momento. Si alzò di scatto e con un salto alla Fosburi degno di una gara olimpica, sorvolando gli ostacoli (sedie, scrivanie e ringhiera) guadagnò i metri che lo separavano dall'altare dove era seduto "l'intoccabile" ai cui piedi si trovava "l'azzeccagarbugli". Con voce profonda si intromise nel discorso affermando che quanto riferito "dall'azzeccagarbugli" COMANDE' era assolutamente falso.
Mai il suo Avvocato si sarebbe azzardato a dire una cosa del genere, a prendere tale iniziativa senza essersi consultato in precedenza con lui e che sarebbe stato meglio aspettare il suo ritorno prima di prendere una qualsiasi decisione. Dopo pochi minuti ritornò l'avvocato FORLANI che messo al corrente di quanto accaduto, esterrefatto cadde dalle nuvole. Negò categoricamente di aver mai preso accordi con la collega aggiungendo che non l'aveva proprio incontrata.

Panico!!!

"L'azzeccagarbugli" COMANDE' vistasi scoperta emise qualche suono gutturale a titolo di scusa. Furono però solo un insieme di parole senza senso.

Di fronte a ciò una persona normale direbbe:

"MA LEI AVVOCATO MI HA APPENA RACCONTATO UNA BUGIA. COME SI PERMETTE IO SONO UN GIUDICE. OLTRE A DENUNCIARLA AVVISERO' IMMEDIATAMENTE L'ORDINE DEGLI AVVOCATI".

Aspetta e spera oppure, se preferite un altro proverbio, campa cavallo che l'erba cresce.

"L'intoccabile" PAPILLO si limitò a sua volta a farfugliare qualche parola che unite l'una all'altra formavano una frase del tipo:

"VA BE VA BE HO CAPITO ANDIAMO AVANTI".

"Ma stanno scherzando" pensò Fabrizio riguardo alla macchietta (termine napoletano per indicare una sceneggiata tragicomica) a cui aveva appena assistito.

No no, non stavano affatto scherzando! Lei il classico esempio di una bugiarda senza nessuna morale (non a caso insignita a furor di popolo del titolo di "azzeccagarbugli"). Lui un soldo di cacio che si faceva prendere per il .... .

L'avvocato FORLANI, nonostante fosse poco tempo che conosceva Fabrizio, aveva capito che questi non era un tipo d'uomo che di fronte a certe cose se ne poteva stare zitto. Con lo sguardo quasi supplicante e le mani protese come a cercare di placare di trattenere l'impalpabile ma presente ira di Fabrizio, fece capire al suo assistito di non dire niente, di soprassedere, di non creare polemiche che potevano essere controproducenti e di lasciar correre. Mah! L'unica cosa che Fabrizio desiderava far correre erano quei due ("l'intoccabile" e "l'azzeccargabugli"). In una miniera di carbone a sudarsi lo stipendio. Però non aveva molti soldi. Anzi non ne aveva proprio e poiché l'Avvocato FORLANI era una persona a modo, senza troppe pretese economiche, capì che non poteva giocarsi il suo aiuto. Con grande sforzo stette zitto.

Anche "l'intoccabile" PAPILLO archiviò la causa testualmente osservando che:

Devono condividersi i rilievi posti dal P.M. a base della richiesta di archiviazione in esame (da intendersi richiamati per intero). In particolare, gli episodi denunciati da ADORNATO, per le modalità con cui si sono svolti e per l'assenza di previ accordi tra lo stesso ADORNATO ed i familiari di MANGANO Santina, non possono iscriversi ne dal punto di vista oggettivo ne dal punto di vista soggettivo nella fattispecie di reato di cui all'art.388 C.P.

Proprio vero cane non morde cane. E' si perché dicendo che il suo collega non aveva svolto le indagini lo avrebbe messo in cattiva luce. Questo non si fa. No no non si fa. Una lobby è una lobby.

O no?

E poi scusatemi. Giusto per girare il coltello nella piaga o darsi delle bottigliate sull'apparato riproduttivo:

da dove esce il termine "previ accordi"?

Domande:

"L'intoccabile" MARTINELLI aveva scritto "previo avviso"?

Tra "previo avviso" e "previ accordi" vi è una differenza abissale?

Secondo la lingua italiana non significano due cose diverse?

Come può il "trio delle meraviglie", il cui unico scopo era impedire a Fabrizio di vedere G....., essere d'accordo e dare il suo assenso affinché i due si incontrassero?

"L'intoccabile" MARTINELLI aveva forse intuito ciò e quindi per questo motivo aveva dato la possibilità a Fabrizio, di vedere G......quando voleva senza dover richiedere il consenso a Sabrina & C?

"L'intoccabile" PAPILLO ha stravolto, ciccando la lettura di due parole, parte del dispositivo della sentenza "dell'intoccabile" MARTINELLI?

La sentenza di archiviazione "dell'intoccabile" PAPILLO, è quindi sbagliata?

Le prove in possesso di Fabrizio le avrà verificate?

Se non le ha verificate perché non l'ha fatto?

Se invece le ha verificate perché non ne da menzione nel dispositivo di sentenza?

Scherzo le ultime tre domande erano inutili. Infatti dicendo che "devono condividersi i rilievi posti dal P.M. a base della richiesta di archiviazione in esame (da intendersi richiamati per intero)" si toglie praticamente la pratica dai marroni senza fare nessun tipo di indagine.
Ricordatevi lui condivide!

Esempio di previo avviso:

Lei (moglie) : CARO STASERA ANDIAMO DA MIA MADRE!

Lui (marito): VAAAAA BEEEEEENE CARA.

Esempio di previo accordo:

Lei (moglie) : CARO TI VA' DI ANDARE STASERA DA MIA MADRE ?

Lui (marito) : VAAAA BEEEEEENE CARA.

La ciliegina sulla torta è verificare quanto tempo "l'intoccabile" Dr.PAPILLO ha meditato sulle 6 righe dell'archiviazione!
1 (uno) mese.

Delle conversazioni avvenute tra gli attori, e sopra narrate, esistono le registrazioni foniche effettuate da Fabrizio. Si possono sentire i loro toni di voce da cui chiunque potrà rendersi conto con quali sacchi di ..... aveva a che fare Fabrizio. Peccato che gli "intoccabili" DE GENNARO e PAPILLO non abbiano voluto ascoltarle (ebbene si. Anche a PAPILLO non piacciono le cassette registrate).
 
dibattitopubblDate: Sabato, 18/06/2011, 05:02 | Message # 9
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Capitolo VIII - Il Tribunale dei Minorenni -

12 aprile 2002

Fabrizio si era recato presso la casa dei genitori di Sabrina per salutare G....... . Questo secondo loro e Sabrina non era possibile. Senza chiaramente fornire nessuna motivazione vera, reale e plausibile (di ....... ne sparavano tante).
Fabrizio richiese quindi l'intervento della Polizia di Stato. La pattuglia che giunse sul posto trascrisse la seguente annotazione indirizzandola al Tribunale per i minorenni di Genova:

"Il sottoscritto Vice Sovrintendente "omissis" in servizio in qualità di capo pattuglia sulla volante S. Lorenzo riferisce alla competente autorità Giudiziaria quanto segue: in data odierna verso le ore 14:10 su disposizione del COT la volante si portava in questa Via Chiabrera nr°2 per segnalazione di lite. Giunti sul posto si trovava il richiedente tale ADORNATO Fabrizio nato etc etc il quale riferiva di essere separato da circa un anno dalla moglie MANGANO Santina etc etc e di avere una figlia di circa 3 anni di nome G...... che vive con la madre. Lo stesso richiedeva il nostro intervento a causa delle ripetute liti sia con la moglie che con la sua famiglia, in quanto questi gli impedirebbero, a suo dire di vedere la piccola G...... Gli operatori quindi si portavano all'interno dell'appartamento dove oltre alla predetta MANGANO Santina erano presenti i di lei genitori, identificati in AGOSTINI Maria Grazia nata a etc etc e MANGANO Letterio nato a etc etc. Qui la MANGANO Santina riferiva che il rifiuto a far vedere la piccola al padre, era dovuto all'insistenza della stesso ad incontrare la bambina senza avvertire precedentemente e concordare l'orario oltre alle ripetute telefonate a casa dei genitori di lei luogo dove rimane la bimba in assenza della madre. La donna riferiva inoltre che avrebbe permesso al padre di vedere la figlia questa sera dopo le ore 19 al suo ritorno dal lavoro. La donna presentava copia fotostatica del verbale di separazione che si allega alla presente. Riportata la calma si invitavano le parti a contattare il proprio legale per chiarire i tempi e i luoghi per la visita della figlia. Quanto sopra si riferisce per doverosa notizia".

Dall'annotazione dagli agenti della Polizia di Stato si intuisce che:

le scuse edotte erano veramente puerili. Ci mancava solo che raccontassero della farfalla che scoreggia in Australia e la cui puzza per colpa di Fabrizio arrivava fino a loro infastidendoli etc etc etc. Fabrizio aveva come ogni altra volta avvertito che sarebbe passato a dare un bacio a G.......

"Sabrina che birichina dice bugie alla Polizia. Ummmmmmm. Ma come Sabrina birichina, affermi anche che non era stato concordato l'orario, quando sai benissimo che l'orario non era da concordare" pensò Fabrizio.

Dovevano però inventare delle scuse, delle giustificazioni per quel comportamento. Certo non si poteva dire alla Polizia che Fabrizio gli stava sui coglioni e che non volevano che incontrasse G..... solo perché il loro animo cattivo e la loro mente malata così gli diceva di comportarsi.
Sabrina era li! Perché Fabrizio avrebbe dovuto attendere sino a dopo le 19 per dare un bacio a G.....? Sempre per il solito motivo di prima! Volevano sfiancare Fabrizio. Farlo arrivare al punto che per stanchezza sia mentale che fisica cedesse e si disinteressasse di G...... Ragazzi ricordatevi che ........ nell'animo si nasce. Non si diventa. E loro lo nacquero come diceva il grande Totò.

In data 26 aprile 2002 il Commissariato di P.S. di Genova Centro -Ufficio trattazione atti delle Volanti- trasmetteva al Tribunale per i Minorenni l'annotazione di cui sopra.

Stupendo verrebbe da dire.
Visto che "dall'intoccabile" DE GREGORIO, Fabrizio non aveva ottenuto niente, forse tramite il Tribunale per i Minorenni qualche cosa di buono poteva sortirne. Calma ad entusiasmarsi troppo. Non vendiamo la pelle dell'orso prima di averlo preso.

Il Tribunale per i Minorenni provvedeva ad imbastire la pratica demandando alla Sezione di Polizia Giudiziaria - Aliquota Polizia Municipale di Genova - il compito di escutere a verbale Fabrizio, Sabrina e Maria Grazia.

Nella lettera datata 17 maggio 2002 il personale della P.G. sopramenzionata faceva presente, al Pubblico Ministero Dr. GRASSI incaricato di seguire la pratica, di aver adempiuto a quanto loro richiesto (spero abbiate notato che il Dr. GRASSI non è un "intoccabile". Lui fa parte dell'altro 50%. I MAGISTRATI quelli veri a cui bisogna riconoscere onestà, capacità lavorativa, professionalità, competenza, umanità, signorilità. In poche parole delle brave persone che si guadagnano onestamente la pagnotta ed a cui se sbagliano può anche essere concessa la comprensione e quindi il perdono).

Nel dettaglio la Polizia Municipale faceva presente che:

"emergeva una situazione altamente conflittuale che potrebbe creare pregiudizio per il normale sviluppo psicologico della minore"

Leggendo la lettera Fabrizio notò un particolare:

la data della lettera (17 maggio 2002) risultava essere la stessa in cui Sabrina e la sua mamma furono escusse a verbale. Fabrizio invece venne escusso a verbale in data 23 maggio 2002. Ben 5 giorni dopo l'invio o la trascrizione della lettera.

Domande:

Chi ha effettuato l'atto aveva già chiara la situazione solo escutendo a verbale Sabrina e genitrice?

Se la risposta a questa domanda è sì, vuol dire che palesemente le due donne lasciavano trasparire qualche cosa di losco?

Quello che successivamente dichiarò Fabrizio (23 maggio 2003), poiché la lettera riporta la data del 17 maggio 2003, in che misura sarebbe stato tenuto in considerazione?

In data 3 giugno 2002 Fabrizio viene escusso a verbale. Detto verbale trascritto a penna non risulta molto comprensibile ed è costituito da 10 righe;

in data 25 giugno 2002 Sabrina venne escussa a verbale. Detto verbale trascritto a penna non risulta molto comprensibile ed è costituito da ben 52 righe.

7 novembre 2002 la Dr.ssa TONDINA Giuliana (non ho elementi per dichiarare se fa parte degli "intoccabili" o dell'altro 50%), su esplicita richiesta di Fabrizio datata 6 novembre 2002, acconsente a che gli atti del procedimento li pendente, siano trasmessi anche "all'intoccabile" DE GREGORIO.

In data 7 Novembre 2002 Fabrizio metteva ulteriormente al corrente e chiedeva, attraverso una denuncia, che:

"Il sottoscritto ADORNATO Fabrizio denuncia a codesta Autorità Giudiziaria (Tribunale per i Minorenni) che la sig.ra MANGANO Santina e la sig.ra AGOSTINI Maria Grazia, rispettivamente genitrice - affidataria e nonna materna di mia figlia ADORNATO G...., dopo un breve periodo in cui avevano cessato di tenere un atteggiamento ingiustificatamente ostile nei miei confronti, hanno ripreso a tenere lo stesso atteggiamento. Questo ritengo possa ripercuotersi sul regolare sviluppo psicologico della bambina e sui rapporti che intercorrono tra lo scrivente e la minore che da questa condotta è influenzata negativamente. Chiedo altresì che sia io che la sig.ra MANGANO veniamo sottoposti agli accertamenti psicologici necessari a stabilire chi abbia i requisiti per potersi occupare in prima persona dell'educazione e della regolare crescita psicologica della minore. Aggiungo di essere in possesso di numerose registrazioni, che consegnerò alla Polizia Giudiziaria delegata, attestanti la veridicità di quanto trascritto nella presente denuncia."

19 dicembre 2002 il Tribunale per i minorenni di Genova nelle persone del Presidente BESIO Marina, del Giudice TONDINA Giuliana e dei Giudici onorari PANARELLO Luca e PITTALUGA Marina dichiarano che:

"preso atto delle denunce del Commissariato di P.S. Centro, delle indagini della P.G. richieste dal P.M., rilevato che esiste verbale di separazione, sentiti dal G.O. in data 3 giugno e 25 giugno 2002 i genitori, rilevata l'incompetenza del Tribunale per i minorenni trattandosi di questioni attinenti al regime di separazione fra i coniugi, per il quale è già stato emanato provvedimento presidenziale, visti gli articoli 333 e 336 del Codice Civile dispone l'archiviazione della procedura".

Avrebbero potuto forse fare di più. Purtroppo però, e questo fu detto a Fabrizio a mezza voce, non esistendo maltrattamenti fisici sulla minore, il Tribunale per i Minorenni era incompetente.
La legge italiana!!!

Quando una specie non tutela i propri cuccioli, inevitabilmente e giustamente è destinata all'estinzione. E' solo una questione di tempo.
 
dibattitopubblDate: Sabato, 18/06/2011, 05:02 | Message # 10
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Capitolo IX - Il delirio di una mitomane -


23 Giugno 2002.

Sabrina si reca presso il Comando Stazione Carabinieri di Genova Maddalena dove sporge la seguente denuncia:

"nei confronti di ADORNATO Fabrizio e di chiunque altro ne risultasse autore o concorrente per violazione dell'art.388 codice penale (mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del Giudice) chiedendo il risarcimento dei danni morali e materiali, oltre rivalutazione interessi e spese legali.
Dal mese di Giugno dell'anno 2001 sono separata da mio marito ADORNATO Fabrizio, come da sentenza ........... Giova precisare come dal dispositivo di sentenza che mio marito può prendere la bambina due volte alla settimana quando libero dai turni di lavoro. In data 17/06/2002 alle ore 10.30 circa mio marito si è presentato presso l'abitazione dei miei genitori corrente in Genova alla Via Chiabrera nr° 2/2 per prendere nostra figlia e quindi l'ha tenuta con se sino alle ore 19:45 circa. Nella stessa settimana, precisamente il giorno 22 Giugno 2002, il mio ex consorte, si è presentato presso, sempre nel rispetto della Sentenza, nell'abitazione dei miei genitori. Quindi mia madre gli ha consegnato la bambina, in relazione che io mi trovavo fuori casa. Previo accordi con mio marito, avuti precedentemente. Nella circostanza a specifica richiesta, da parte di mia madre: AGOSTINI Maria Grazia, l'ADORNATO, asseriva che non avrebbe restituito la bambina alla sera come di consueto, ma che l'avrebbe tenuta anche la notte. Al che quando l'ho saputo, l'ho chiamato telefonicamente a casa dei suoi genitori all'utenza 010/582862. All'apparecchio rispondeva mio marito il quale asseriva che non le interessava ciò che dicevo, circa le mie insistenze di portare indietro mia figlia. Infatti ho atteso sino a tarda sera, l'ho chiamato nuovamente alla suddetta utenza telefonica, senza avere alcuna risposta, al che provvedevo a chiamarlo alla sua utenza telefonica cellulare e per tutta risposta mio marito si rifiutava di dirmi dove si trovasse la bambina, anzi mi chiudeva il telefono. A questo punto, preoccupata, in relazione che non sapevo dove fosse mia figlia mi sono rivolta a voi Carabinieri, i quali nel giro di poco tempo sono stata portata a conoscenza che mio marito teneva mia figlia presso l'abitazione di sua madre. Giova precisare che alle ore 12:00 odierne (23/06/2002) mio marito consegnava mia figlia a mia madre, quanto appreso presso il vostro comando a mezzo telefono cellulare da parte di mia madre ".

Quanto sopra, riportato fedelmente rispetto alla denuncia originale pone numerosi quesiti.

Prima però mi preme, per Giustizia e per dovere narrativo, raccontare come sono in realtà andati i fatti.

Fabrizio era un anno e 22 giorni che non dormiva con la piccola G...... Gli mancava farla addormentare, raccontargli una favola, guardarla dormire, svegliarsi la mattina e fargli le coccole, giocare con lei. Cose normali che molti padri fanno (non tutti disgraziatamente).

Il 22 di giugno del 2002 Fabrizio a cui spettava passare la giornata con G..... si recò a prenderla:

AGOSTINI Maria Grazia, nonna di G....: A che ora la riporti stasera?

Fabrizio: No signora stasera dorme con me.

AGOSTINI Maria Grazia, nonna di G......: No a dormire no!

Fabrizio: Arrivederci signora.

Quesito:

Ma alla AGOSTINI Maria Grazia, nonna di G....... cosa gliene doveva fregare se il padre di quella bambina voleva e poteva passare la notte con lei?

Risposta:

Niente. Il fatto di essere la nonna non le conferiva maggiori diritti decisionali, rispetto alla figura paterna. Era solo la pura e semplice cattiveria che albergava (alberga) nella sua anima. L'aver osato separarsi dalla figlia era una colpa più che sufficiente per poter rompere i ........, cercando di impedirgli di avere una vita normale con la bambina ed anzi usandola come arma.

Quesito:

Dalla denuncia si comprende che Sabrina lasciava G...... molto spesso con i suoi genitori.
Ma dove caspiterina andava poiché, almeno ufficialmente, non lavorava? (le rime sono il mio forte)

Risposta:

A bighellonare in giro, visto che almeno ufficialmente non lavorava, spendendo i soldi di Fabrizio (sia quelli prelevati dal conto in banca sia quelli che riceveva mensilmente come assegno di mantenimento).

Quesito:

Nella denuncia si dice testualmente: il giorno 17 ed il 22/06/2002 si è presentato sempre nel rispetto della sentenza, nell'abitazione dei miei genitori. Allora e vero, come affermava Fabrizio, che Sabrina abitava con i suoi genitori non usufruendo dell'ex casa coniugale?

Risposta:

Certo che è vero. Credevate che Fabrizio raccontasse delle belinate (tant’è le rime).

Quesito:

Ma se Fabrizio aveva diritto a stare con G...... questa denuncia a che proposito è stata presentata?

Risposta:

Semplice no. Per rompere quelle cose che stanno in mezzo alle gambe degli uomini. Tanto gli Avvocati Sabrina non li pagava e c'era sempre la speranza che qualche "intoccabile" le desse ragione (questo accadrà in seguito. Resistete sino alla fine della storia e vedrete.......)

Quesito:

Preoccupata, in relazione che non sapevo dove fosse mia figlia. Denuncia Sabrina. Ma vi sembra possibile che una mamma sia preoccupata di dove si trovi la figlia se sa che è con il padre? Potrebbe, anzi dovrebbe, essere preoccupata se il padre fosse un pregiudicato, delinquente, drogato, alcolizzato, pedofilo, giocatore d'azzardo, frequentatore di troie e/o persone di dubbia moralità e lasciasse la figlia con estranei. Giusto?

Risposta:

Fabrizio non era niente di tutto ciò e lei non era preoccupata. Era solo una finta per poter sporgere denuncia e come detto prima rompere i ..........

Quesito:

Ma se era così preoccupata perché non si è recata a casa dei suoi ex suoceri, dove aveva abitato per nove anni, a riprendersi la figlia?

Risposta:

Perché non era preoccupata. Come devo dirvelo. Oltretutto Fabrizio aveva il diritto a stare con la figlia e pernottare con lei. Non l'aveva fatto prima perché non aveva una casa dove farla dormire. Portarla a dormire in un albergo gli sembrava proprio squallido e vi aveva quindi rinunciato. Presentatasi l'occasione, dopo comunque un anno e 22 giorni, l'aveva colta al volo.
 
dibattitopubblDate: Sabato, 18/06/2011, 05:03 | Message # 11
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Capitolo X - Il certificato medico -

14 novembre 2002.

Fabrizio, che era da circa 4 giorni che non vedeva la bimba (precisamente da domenica 10/11/2002), chiedeva a Sabrina, poiché si era liberato dal lavoro anche il pomeriggio del 15/11/2002, se in quella data poteva, pur non avendone il diritto in base al dispositivo di sentenza "dell' intoccabile" MARTINELLI, stare con G...... Aveva già comunicato in precedenza, come previsto, che avrebbe passato le giornate del 16 e del 17 con la piccina. Chiaramente ottenne un netto rifiuto dalla donna. G.... sarebbe rimasta in casa con la nonna, che peraltro vivendoci insieme vedeva tutti i giorni. Dico con la nonna perché Sabrina oltretutto quel pomeriggio non ci sarebbe neppure stata in casa quindi il rifiuto non era nemmeno da ricondurre ad una sua volontà di passare la giornata con la figlia (non vi erano altre motivazioni se non la solita cattiveria di impedire al padre di stare qualche ora in più con la figlia). Fabrizio faceva presente che non era importante che lei (Sabrina) ci fosse stata. A lui interessava solo la bambina. Provò a convincerla non riuscendoci. Non gli rimase altro che prendere atto del rifiuto e comunicarle allora sarebbe passato solo a dare un bacio alla bimba. Anche a questa richiesta Sabrina inizialmente non acconsentì adducendo come scusa sempre il fatto che lei non era in casa. Successivamente cambiando idea acconsentì a che passasse per dare un bacio alla figlia, ma non prima delle ore 20:30. Se si fosse presentato in anticipo rispetto all'orario imposto da Sabrina, nessuno gli avrebbe aperto la porta. Fabrizio arrivava da Milano nel pomeriggio intorno alle ore 15:30 stanco dal lavoro, non dormendo da un giorno. Era assurdo doversi recare a Sturla e tornare poi la sera a dare un bacio alla bimba. D'altro canto non avrebbe potuto certo stare in giro con la valigia sino alle ore 20:30 considerando che oltretutto quel giorno pioveva. Arrivando a Genova Principe con il treno era più vicino a Trasta. Avrebbe dato un bacio alla bimba e poi si sarebbe allontanato.

15 novembre 2002.

Nella mattina del 15 poiché G...... stava anche poco bene (questo influì notevolmente nell'insistere a voler vedere la bambina) Fabrizio, nel telefonare a Sabrina per sincerarsi delle condizioni della bimba, ribadiva nuovamente che nel pomeriggio intorno alle ore 16:00/16:30 sarebbe passato a salutarla a darle un bacio, a farle due coccole. Sabrina a sua volta ribadiva che nessuno gli avrebbe aperto. A nulla servì cercare di far ragionare la donna. Fabrizio alle ore 16:30 si presentò a Trasta. Nessuno aprì la porta. Provò allora a richiamare Sabrina che gli ribadì-ribadì-ribadì quanto sopra: per vedere G...... avrebbe dovuto aspettare il suo ritorno la sera. A quel punto, Fabrizio, telefonò alla Polizia che però impegnata in altri interventi girò la chiamata ai Carabinieri con la presenza dei quali, riuscì finalmente a farsi aprire la porta. Salutò G......e dopo essersi sincerato delle sue condizioni fisiche (erano normali si trattava di una banalissima e leggera forma influenzale) si allontanò.

16 novembre 2002.

Fabrizio si recava a Trasta per prendere G...... e passare due giorni con lei come previsto. Arrivato otteneva un secco rifiuto da parte di Sabrina. Suo malgrado si vide costretto a richiedere nuovamente l'intervento delle forze dell'ordine. Giunse sul posto quindi una pattuglia della Polizia di Stato - Ufficio Prevenzione Generale e SP - Sezione Volanti - che trascrisse la seguente annotazione:

"Il sottoscritto Assistente capo della Polizia di Stato ........omissis in data odierna alle ore 10:20 come disposto dalla locale centrale operativa ci portavamo in Via San Donà di Piave ove era stato richiesto l'intervento di una pattuglia. Sul posto contattavamo tale ADORNATO Fabrizio nato .......... il quale riferiva che si era presentato presso l'indirizzo in questione, al fine di poter prendere la figlia G..... di anni 3, nata dall'unione con la ex moglie. Forte della sentenza emessa dalla competente autorità secondo la quale esso poteva vedere e tenere con sé la minore 2 volte la settimana, sia giorno lavorativo o festivo previa telefonata. Detta sentenza non veniva però rispettata dalla donna, tanto che nella giornata di ieri si era rivolto al 112, ottenendo l'invio di una pattuglia dell'arma dei Carabinieri. Inoltre, rendeva noto che la figlia ogni qual volta si presenta non intende uscire con lui adducendo vaghe giustificazioni, tanto da essere sicuro che la minore era indotta dalla genitrice e dai suoi familiari. Questa mattina, si presentava presso l'abitazione ove chiedeva di consegnargli la figlia ma la ex moglie nuovamente rifiutava. Accedevamo pertanto all'interno dell'abitazione, ove procedevamo all'identificazione della donna tale MANGANO Santina etc e dalla di lei madre AGOSTINI Maria Grazia etc. La MANGANO interpellata in merito, riferiva che la minore non poteva uscire dall'abitazione in quanto affetta da bronchite, esibendo nella circostanza un certificato medico stilato in data 13 novembre 2002 valido sino al 18 novembre 2002, e la terapia trascritta dal medico di famiglia Dr. GASTALDI Marco titolare degli studi medici siti etc, con l'avvertenza visto il maltempo di non farla uscire dall'abitazione dovendo scongiurare un'ulteriore aggravamento della malattia in corso. La donna forte del possesso del certificato medico in questione, non intendeva farlo accedere all'interno dell'abitazione in quanto l'ex marito veniva descritto come prepotente, violento e capace di minacce, come avvenuto in passato per cui ne aveva già sporto denuncia, ma tuttavia, acconsentiva di fargli vedere la figlia fuori dall'abitazione per alcuni minuti. Viste le condizioni fisiche cui imperversava la minore come da referto medico stilato dal sanitario suddetto ed il maltempo che imperversava, chiedevamo alla donna se l'ADORNATO poteva vedere la figlia in nostra presenza alcuni minuti all'interno dell'abitazione, ove chiedeva alla ex moglie di preparargli la figlia ma questa rifiutava facendo riferimento alla malattia in corso e comunque la minore, rifiutava categoricamente di uscire con il padre. L'atteggiamento della minore risultava diverso quando uscivamo per chiamare all'interno il padre che era uscito dallo stabile. Infatti, la stessa cercava la figura del genitore che non trovava dietro la porta. L'uomo inoltre contestava alla ex moglie il fatto che non era stato informato per cui vi era un accenno di lite tra le parti. Al termine dell'intervento, l'ADORNATO, veniva invitato presso il Commissariato di zona per un'eventuale intenzione a procedere in merito.

Di quanto accaduto Fabrizio sporse, in data 18 novembre 2002, denuncia penale (aveva anche in questo caso come prove le registrazioni delle telefonate che allegò) chiedendo esplicitamente che gli atti venissero inviati anche "all'intoccabile" DE GREGORIO. Ciò serviva per fargli capire con prove l'atteggiamento delle due donne (Sabrina non aveva assolutamente detto a Fabrizio né di aver portato G.... dal pediatra né tanto meno che dovesse stare in casa. Aveva solo detto genericamente che non stava bene) cercando così di impedire loro di continuare.

Avete fatto qualche cosa voi lettori che manco sapevate dell'esistenza dei personaggi?
Così "l'intoccabile".

Fabrizio chiese "all'intoccabile" DE GREGORIO se avesse ricevuto le cassette. Questi molto scocciato rispose di si, farfugliando qualche cosa a proposito del fatto che nelle cause civili le registrazioni non hanno valore.

Come non hanno valore? Eh si! Non hanno valore.

Praticamente funziona così:

se voi avete delle prove, vere, reali, di un torto subito e queste prove sono rappresentate da registrazioni foniche o visive, nelle cause di separazione o civili non valgono. Valgono però le testimonianze di terze persone. Che queste testimonianze poi siano vere o meno, ha poca importanza. Vi rendete conto? L'eventuale falsa testimonianza di tizio vale, mentre la verità registrata non vale.

Non vi sembra una Nazione di malati di mente? A me un po’ si.

Il Pubblico Ministero Dr. MAZZEO a cui era stata affidata la denuncia di Fabrizio, invece, leggendola e verificando le prove fornite rilevò da parte di Sabrina la commissione di un reato perseguibile penalmente.

Infatti a conclusione delle indagini preliminari provvedeva a citare a giudizio Sabrina per il reato di:

"articolo 388 perché, quale coniuge separata eludeva l'esecuzione dell'ordinanza emessa il 20 aprile 2001 dal Presidente del Tribunale di Genova in sede di separazione. Nella specie, il 15 novembre 2002 la MANGANO Santina vietava all'ADORNATO Fabrizio di incontrarsi con la figlia, dando disposizioni in tal senso alla propria madre cui la minore era stata temporaneamente affidata, affermando che non intendeva consentire al coniuge di potersi incontrare con la figlia in propria assenza. A Genova il 15 novembre 2002. Dispone quindi la citazione davanti al Giudice del Tribunale di Genova in funzione monocratica Dr. PANICUCCI in Genova alle ore 09:00 del giorno 2 marzo 2004".

Genova, li 4 novembre 2003

Ragazzi dai!!!!!!! Dopo 9 capitoli nel decimo troviamo uno che lavora.

Grande!!!!!!!!! Dr. MAZZEO forever.

Per ora però sono ancora tanti contro uno. Forza non disperiamoci questa epopea durerà ancora un pochino quindi abbiamo tutto il tempo per rifarci e riuscire a pareggiare.

O forse no?

Apro una parentesi. Lo so direte che sono un rompicoglioni. Lo accetto perché riconosco che potrei, nel frangente, esserlo. Non capite vero? E già! Maaaa quanto tempo è passato dalla presentazione della denuncia alla prima udienza in Tribunale? Un anno e mezzo. E' vero che Fabrizio solo per il fatto di averne incontrato uno che fa il suo dovere dovrebbe (visti i suoi colleghi) leccargli il .... un giorno si ed uno no. Però dai, un anno e mezzo cazzo è un anno e mezzo. 547 giorni. 13140 ore. 47304000 secondi.

Ma va là non fate così sto scherzando.

Grande Dr. MAZZEO!!!!!!

Si arrivò quindi alla prima udienza nel marzo del 2004 seguita da una seconda tenuta il successivo 21 luglio.

Sabrina venne assolta con sentenza emessa in data 6 ottobre 2004 in cui si legge quanto segue:

"Per ammissione della stessa persona offesa (Fabrizio n.d.r.), la MANGANO non ha impedito al padre di vedere la figlia, ha solo richiesto che la visita non si svolgesse il pomeriggio, quando lei non era presente, ma la sera, al suo ritorno a casa.
Il motivo poi è stato spiegato con i rapporti estremamente tesi tra l'ADORNATO e la famiglia della MANGANO, e con la conseguente volontà della donna, in sua assenza, di evitare scenate e litigi che potessero nuocere all'equilibrio della figlia.
Nel caso di specie, dunque non vi è stato alcun comportamento "elusivo" delle prescrizioni stabilite in sede di giudizio civile, anche se è evidente che la MANGANO avrebbe potuto collaborare meglio alla realizzazione del legittimo intendimento paterno (ad esempio, consentendo la visita all'arrivo a casa del fratello che avrebbe potuto sostituire la nonna, per il tempo necessario). D’altro canto, è altrettanto evidente che l'ADORNATO avrebbe potuto essere più comprensivo e attendere poche ore per realizzare la visita, atteso che era completamente libero dal servizio e che l'indomani, comunque, avrebbe avuto con se la bambina (il giorno successivo, il padre tenne regolarmente la figlia con sé, per le 48 ore consecutive prestabilite come da dichiarazione di ADORNATO Fabrizio). In questo quadro così come concordemente richiesto da P.M. e difesa, va emessa sentenza assolutoria, nei confronti dell'imputata, in ordine al reato ascritto perché il fatto non sussiste".

Genova 06.10.2004

IL GIUDICE

Marco Panicucci

Fabrizio non presentò nessun ricorso e mentì al giudice (Marco Panicucci) circa quanto avvenne nei due giorni successivi al fatto oggetto di denuncia ((il giorno successivo, il padre tenne regolarmente la figlia con sé, per le 48 ore consecutive prestabilite come da dichiarazione di ADORNATO Fabrizio). Infatti come precedentemente raccontato i due giorni non li trascorse assolutamente con G.... . Mentì e non fece ricorso per non alimentare nuovo astio con Sabrina. Volle trasmettere nuovamente un segno di amicizia e di pace.

Un po’ comunque gli rodeva il culo per essersi beccato una cazziata da parte del Giudice:

"è altrettanto evidente che l'ADORNATO avrebbe potuto essere più comprensivo e attendere poche ore per realizzare la visita, atteso che era completamente libero dal servizio".

Leggendo ciò infatti avrebbe voluto dirgli:

"prova un po’ te a non dormire da un giorno dopo aver lavorato tutta la notte, viaggiare due ore in treno, stare con una valigia di 20 kg sul groppone in giro a piedi sotto la pioggia per ore e poi dimmi se ti saresti dimostrato più comprensivo".

Il fatto però che avesse cazziato anche Sabrina dicendo che:

"avrebbe potuto collaborare meglio alla realizzazione del legittimo intendimento paterno (ad esempio, consentendo la visita all'arrivo a casa del fratello che avrebbe potuto sostituire la nonna, per il tempo necessario)" in qualche modo evidenziava l'atteggiamento di Sabrina e questo gli mitigò un pochino il prurito ai glutei.
 
dibattitopubblDate: Sabato, 18/06/2011, 05:04 | Message # 12
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Capitolo XI° - Gli assistenti sociali. Il pranzo è servito -

In data 12/12/2002 "l'intoccabile" DE GREGORIO, a cui era giunto nel frattempo il fascicolo dal Tribunale per i Minorenni descritto nel capitolo VIII (questo lo metteva in una posizione non propriamente idilliaca. Doveva fare qualche cosa, non poteva più glissare sulla situazione) disponeva che personale del Distretto Sociale di Genova Rivarolo verificasse e fornisse relazione scritta sulle condizioni psico-fisiche della bambina.

Finalmente "l'intoccabile" iniziava a muoversi, pensò Fabrizio.
Che delusione.
Già perché le cose, e mentre le scrivo ripensando a Fabrizio mi viene da piangere, non andarono come nella logica e nel rispetto della legge si sarebbero dovute svolgere.

Aperitivo.

La richiesta dal Tribunale giunse agli assistenti sociali solo il 27 Gennaio 2003.
Giunse "così presto" (un mese e mezzo) perché Fabrizio poiché il tempo passava e nulla succedeva andò dagli assistenti sociali a vedere che fine avesse fatto la richiesta visto che in Tribunale gli avevano assicurato di averla inviata in data 12 dicembre 2002 (vale lo stesso discorso di prima. La lettera sarà andata a farsi una trombata. Poi si ci rende conto che la carta non........ etc etc etc etc.).

Primo piatto.

L'assistente sociale PELLE Elena e la psicologa NEGRI Elena con lettera datata 06 Marzo 2003 riferivano al Tribunale che:

Dal colloquio con la madre della minore emerge che il sig. ADORNATO Fabrizio tratta G..... come se fosse una persona adulta, richiedendogli una costante presenza al telefono per sapere tutti i giorni cosa ha mangiato in modo dettagliato, ed una forte attenzione quando le parla di persona e sottolinea come la bambina viva male questo comportamento oppressivo tanto da esprimersi così nei suoi confronti dicendo "diventi cattiva come papà". La bimba è intimorita dal padre che è molto autoritario ed usa un timbro di voce forte e tuttavia, pur essendo molto attaccata a lei, difende il padre per timore, anche perché tutto ciò che lui dice è legge. La signora sostiene che il padre le sta mettendo contro la figlia, che le leverà la bimba a lei affidata creando confusione in G...... che spesso le chiede "poi torno. Sto più con te?"
La madre appare molto adeguata ed affettiva nei confronti di G........ ed esprime il desiderio di avere una vita tranquilla con la sua bambina alla quale vuole evitare ogni trauma ed avere la possibilità più equa di stare da sola con la bambina pure lei nei fine settimana.
Inoltre la bambina percepisce la conflittualità tra madre e padre e ciò impedisce di fare emergere una stessa linea educativa. La sig.ra sottolinea che il padre si relaziona con la figlia, al di la del gioco, come se fosse una coetanea richiedendole la consegna di un giocattolo ogni qual volta si reca fuori città e chiede spesso conferma a G.... sul suo affetto "mi vuoi bene". Per quanto riguarda il rapporto del sig. ADORNATO con il suocero , la signora sottolinea che il proprio padre era stato vittima di una situazione giudiziaria e che i rapporti con il signor ADORNATO non erano mai stati troppo felici.

Povera donna. Povera bambina . In balìa di un orco. Come vedete cari lettori Sabrina fedele alla sua personalità di bugiarda matricolata continua a recitare la parte della donna oppressa dal mostro. Lei non ha colpe. E' integerrima, immacolata, pura come la Vergine Maria. Proprio vero in Italia basta piangere che tutto diventa più facile.
Voi direte ma perché scrivi ciò. Leggete fino in fondo e capirete.

Domande:

Con quale criterio l'assistente sociale ha giudicato Sabrina una madre molto adeguata ed affettiva?

La conosce intimamente per asserire ciò, oppure, l'ha capito in base al colloquio? Se la conosce intimamente non bisognerebbe chiarire se l'assistente sociale non sia eventualmente di parte?

Se invece l'ha capito in base al colloquio non sarebbe meglio valorizzare, per il bene dell'umanità, un essere superiore dotato di una perspicacia fuori dal comune come quella manifestata dall'assistente sociale PELLE?(Tutti quanti ne trarremmo giovamento. Proprio vero le pedine migliori rimangono sempre nelle retrovie.)

Ripasso del primo piatto (fine della prima bottiglia di vino).

Dal colloquio avuto con il padre emerge quanto segue:

Il sig. ADORNATO presenta la situazione familiare partendo da un percorso storico di come la coppia si è costituita e di come la sua ex moglie abbia avuto un'infanzia deprivata in quanto il padre della signora MANGANO era poco motivato al lavoro e la conduzione del bar di loro proprietà era demandata alla moglie.
Inoltre l'uomo sottolineava la circostanza in cui il padre della sig.ra MANGANO è stato arrestato e di come tale episodio abbia determinato un esaurimento nervoso nella signora.
Fin dall'inizio non si era costituita una buona intesa tra il padre della signora MANGANO ed il sig. ADORNATO in quanto quest'ultimo veniva considerato un nulla facente (a causa di un grave incidente il signor ADORNATO era impossibilitato al lavoro).
Successivamente a tale frangente il padre di G..... ha iniziato a lavorare presso uno studio fotografico, avendo così una certa disponibilità di soldi.
In occasione di una difficoltà economica da parte della famiglia della signora MANGANO, la famiglia di quest'ultima chiede un prestito al signor ADORNATO per evitare lo sfratto dall'alloggio in cui il nucleo abitava.
Tuttavia la restituzione del denaro non è avvenuta e inoltre la sig.ra MANGANO Santina è stata espulsa dalla famiglia d'origine.
La sig.ra MANGANO Santina è stata così accolta all'interno della famiglia ADORNATO costituendo un buon rapporto con la suocera.
Nel 1993 il sig. ADORNATO intraprendeva una nuova attività lavorativa.
Nel 1995 il padre di G..... lavorava a Napoli e soltanto nei fine settimana giungeva a Genova per prendersi cura della futura casa matrimoniale.
Nel 1995 il signor ADORNATO si sposa con la sig.ra MANGANO.
Nel frangente in cui il signor ADORNATO accusava forti dolori alla schiena non aveva il sostegno della moglie che peraltro si stava riavvicinando ai propri genitori, contravvenendo a quanto da lui richiesto.
Il matrimonio entra presto in crisi e la nascita di G.... ne vede il suo scioglimento.
L'assistente era rimasta colpita dalla eloquacità del sig. ADORNATO ed ha incontrato difficoltà a invitare il padre a focalizzare il suo rapporto con G...... Sarebbe stato quindi opportuno offrire un ulteriore colloquio per lasciare espressione a codesta parte, ma i tempi stretti di richiesta della relazione da presentare al Tribunale Ordinario non hanno consentito repliche di colloquio così come non sono state consentite nei confronti degli altri famigliari.

Domande:

colpita dalla eloquacità (comunque si scrive loquacità senza la e n.d.r.) del sig. ADORNATO lo riporta per invidia oppure lo fa presente come un fatto negativo?

Quali sono le difficoltà che ha incontrato a invitare il padre a focalizzare il suo rapporto con G......?

Ha espressamente chiesto a Fabrizio di parlare del suo rapporto con G...... e lui ha glissato?

Nel raccontare l'incontro con Sabrina, non sembra che vengano espressi dei giudizi personali nei suoi confronti tutti positivi?

Nel raccontare l'incontro con Fabrizio, compie una mera trascrizione del racconto da lui fatto esprimendo due giudizi. Non vi sembrano entrambi negativi?

Quando dice che sarebbe stato più opportuno un ulteriore colloquio, ma i tempi stretti non lo hanno permesso, significa forse che non ha svolto per intero il compito affidatole? Se si, che cosa riceve a fare lo stipendio dal Comune di Genova? Per scaldare la sedia?

Scusate se mi infervoro ma riflettete un attimo:

voi portate la vostra auto dal concessionario (magistrato), a far riparare, e quest'ultimo la manda a sua volta da un meccanico (assistente sociale) per far aggiustare l'impianto frenante e l'impianto elettrico. Poiché la macchina deve esservi restituita entro un tot di giorni se per mancanza di tempo vi aggiustano solo l'impianto elettrico e non i freni a voi chiaramente non interessa? Ci ridete sopra? D'altro canto se manca il tempo per metterci le mani vogliamo mica lapidarli. Tanto fa lo stesso. Giusto?(Mio zio a cui sono affezionato fa il meccanico. Quindi meccanici d'Italia non adiratevi se vi ho preso ad esempio. Lo so che aggiustate, con passione competenza e solerzia, tutto quello che vi capita a tiro. E poi i vostri calendari hanno segnato positivamente intere generazioni di ragazzi. Solo per questo dovremmo esservi grati tutti quanti)

Pensate se in ballo invece che la macchina ci fossero i vostri figli? Come vi sentireste? Sareste un tantinello incazzati? Beh se vi siete arrabbiati per la macchina. Voglio dire un figlio!

O no?

Comunque non perdiamoci in ricordi di donne seminude in pseudo tute da meccanico e andiamo avanti che il bello deve ancora venire.

Sorbetto.

L'assistente sociale PELLE e la psicologa NEGRI proseguivano dicendo che dalle informazioni raccolte tramite la figura della assistente sanitaria (un'entità senza nome. La donna del mistero. La grande sorella) della scuola materna "Villa Sanguineti" (scuola frequentata da G....... n.d.r.) emergeva quanto segue:

"Si evidenzia una frequentazione regolare, emerge una bimba adultizzata e informata rispetto alla separazione genitoriale vissuta in modo conflittuale. Infatti G...... presenta grosse difficoltà a staccarsi dalla madre quando da lei viene accompagnata a scuola perché teme di non rivederla più. Al venerdì il padre prende con sé la bambina per portarla a Milano e si intrattiene molto all'interno della scuola giocando con la figlia e soltanto su ripetuto invito delle insegnanti interrompe tale attività.
Raramente il padre chiede aggiornamenti alle insegnanti sull'andamento di G......
La madre appare positiva e adeguata come emerge anche dalla modalità con cui la bambina risulta essere curata nell'igiene e nell'abbigliamento.
Il rapporto tra figlia e madre è buono, affettivo ed equilibrato.
Il rapporto con i coetanei non appare conflittuale".

Quanto sopra trascritto contiene:

nr°1 verità

Effettivamente G...... aveva difficoltà a staccarsi dalla madre. Questo avveniva poiché Sabrina non perdeva occasione per dire alla bambina che se fosse andata con Fabrizio, lui, l'avrebbe portata via per sempre;

nr°3 bugie:

Fabrizio in una sola occasione aveva portato G..... a Milano. Dalla mattina alla sera e solo per farle vedere dove lavorava. Questo aldilà delle prove reali lo si può anche dedurre dal fatto che Fabrizio a Milano viveva in una stanza con altri 3 colleghi. Quindi non avrebbe avuto nessun luogo dove stare con G.......per due giorni;

Fabrizio non giocava solo con G....... quando si fermava alcuni minuti all'interno della scuola. Giocava con tutti i suoi compagni di classe che oltre a giocare con lui lo riempivano, di loro spontanea volontà, di disegni da portare via con se. Il tutto avveniva sotto gli occhi compiaciuti e tranquilli delle maestre che non hanno mai avuto niente da eccepire;

Fabrizio si era sempre interessato di come G...... si comportasse all'asilo e successivamente a scuola. Non solo, ma poiché Sabrina si guardava bene dal tenerlo informato, si era sempre dovuto rivolgere direttamente alla maestre a cui aveva dovuto spiegare l'atteggiamento estromissorio tenuto dall'ex moglie.

Alla luce delle dellel tre verità di cui sopra appare molto strano che le maestre possano aver riferito, all'assistente sanitaria della scuola (donna del mistero) che a sua volta poi le ha riferite all'assistente sociale PELLE ed alla psicologa NEGRI, delle situazioni diverse dal vero. Fabrizio leggendo "Raramente il padre chiede aggiornamenti alle insegnanti sull'andamento di G....." pensava e si domandava:

"che cosa si può chiedere alle maestre su una bambina che va all'asilo? Prima dicono che mi fermo a giocare con la bambina e che mi devono allontanare e poi dicono che non chiedo aggiornamenti sul suo andamento. Se non mi conoscessi penserei di essere un tipo un pò strano. Dopo che ci si interessa se la bambina va d'accordo con i compagni, è rispettosa, mangia e si diverte che cosa si può domandare di altro. Casomai un genitore verifica con più attenzione se tra gli insegnati o gli operatori scolastici vi sono delle persone strane o che non danno affidamento. Di bastardi in giro ce ne sono tanti che potrebbero fare del male ai bambini. Io però ho Verificato che tutto è in ordine. La bambina è contenta, io sono tranquillo e non assillo certo le insegnanti con continui interrogativi. Oltretutto ho con loro un normale rapporto come tutti gli altri genitori. Che ..... dicono? Si inventano le cose? Perché? Chi avrà mentito tra le insegnanti, l'assistente sanitaria, l'assistente sociale e la psicologa? Le insegnanti non è possibile le conosco!"

Domande:

La madre appare positiva e adeguata come emerge anche dalla modalità con cui la bambina risulta essere curata nell'igiene e nell'abbigliamento. Per queste scienziatone, quindi, se chiunque di voi mandasse i propri figli a chiedere l'elemosina agli angoli delle strade, puliti, profumati e vestiti bene sarebbe considerato positivo ed adeguato? (Per me sareste degli stronzi. In ogni caso Sabrina non mandava G..... a chiedere l'elemosina).

Su quali altre basi la giudicano positiva ed adeguata?

Descrivono il rapporto tra figlia e madre buono, affettivo ed equilibrato. Ed il rapporto con Fabrizio come era?

Con Sabrina tutto bene ed idilliaco. Con Fabrizio invece nelle cinque righe in cui viene nominato non sembrerebbe tutto negativo?

Verrebbe quasi da pensare, ad essere maligni, che l'assistente sociale, la psicologa del distretto sociale e l'assistente sanitaria (essendo in tre le possiamo denominare "IL TRIO LESCANO") avessero voluto mettere in cattiva luce, per qualche ragione, la figura di Fabrizio.

O no ?

Dimenticavo un particolare "quasi irrilevante":

Fabrizio non ha mai (con vibrante vigore ribadisco mai) conosciuto, né di persona né telefonicamente, la psicologa NEGRI e l'assistente sanitaria (donna del mistero) della scuola materna "Villa Sanguineti"!!!

Domande:

Come hanno fatto ad affermare tutte quelle cose, sul conto di Fabrizio, se non lo hanno ne mai visto ne mai conosciuto?

Non è che l'assistente sociale PELLE, la psicologa NEGRI e l'assistente sanitaria hanno raccontato delle bugie?

E se le dichiarazioni attribuite all'assistente sanitaria le avessero inventate loro (l'assistente sociale e la psicologa) di sana pianta?

Esisterà un verbale con le dichiarazioni firmate?

Pensate che risate se l'assistente sanitaria (donna del mistero) fosse all'oscuro di tutto, inconsapevole di quanto dalle due donne trascritto. Come reagirebbe? Mah non lo sapremo mai (poi capirete perché).

Secondo piatto con contorno di piselli e patatine fritte (fine della seconda bottiglia di vino).

L'assistente sociale e la psicologa proseguivano dicendo che:

Dal colloquio con la nonna materna emerge subito il buon rapporto con la propria figlia e G...... mentre viene sottolineata la tensione tra lei e il sig. ADORNATO che si avverte nei momenti di riaccompagnamento a casa della minore, da parte del padre. Infatti il padre vuole gestire la figlia escludendo in modo autoritario l'accoglienza della nonna materna passando così alla minore il messaggio che tutto ciò da lui fatto e detto è sempre "giusto" impedendo ogni dialettica.
Emerge, a detta della nonna, un comportamento diversificato da parte della bimba quando interagisce con il padre e quando interagisce con gli altri famigliari.
La nonna conferma la pregnante presenza del padre sia fisica che comportamentale e per via telefonica dove pretende dettagliate spiegazioni, anche da G....., inerente il cibo quotidiano assunto, più volte al giorno.
Spesso la bimba non vuole più parlare al padre in tali occasioni e si pone le mani sulle orecchie. Infatti la nonna riferisce le parole del padre " io le chiedo cinquanta volte al giorno e lei mi deve rispondere e rivolgendosi alla bimba "quando avrai vent'anni ti dirò cos'è tua nonna".
Il nonno materno non è stato possibile incontrarlo in Distretto in quanto poliomielitico, avrebbe costituito, per lui un problema di deanbulazione e la visita domiciliare sarebbe stata vissuta in modo intrusivo e come forma di controllo.

Domande:

l'esimia assistente sociale PELLE e l'esimia psicologa NEGRI da cosa capiscono "che emerge subito un buon rapporto" tra nonna, figlia e nipote?

Quali sono i parametri usati che permettono da subito di affermare con certezza il buon andamento del loro rapporto?

Ma se si vivono momenti di tensione quando il padre riaccompagna a casa la bambina vuol dire che Sabrina e company vivono tutti insieme?

Cosa significa "il padre vuole gestire la figlia escludendo in modo autoritario l'accoglienza della nonna materna passando così alla minore il messaggio che tutto ciò da lui fatto e detto è sempre "giusto" impedendo ogni dialettica"?

Come si esplica il comportamento di Fabrizio nel frangente sopra riportato?

Emerge, a detta della nonna, un comportamento diversificato da parte della bimba quando interagisce con il padre e quando interagisce con gli altri famigliari. Allora quando Fabrizio diceva che la bambina era manipolata era vero?

La nonna conferma la pregnante presenza del padre sia fisica che comportamentale.......etc etc etc. Perché chi, sino a quel momento, ha dichiarato che vi era una pregnante presenza? (Rileggendo quello sopra scritto sembra nessuno.)

E' forse questa un'altra libera interpretazione dell'assistente sociale e della psicologa ?

Volete vedere che l'assistente sociale e la psicologa sono veramente amiche di Sabrina & C?

Se la nonna riferisce le parole del padre, vuol dire che allora sta lì ad ascoltare le telefonate? (ricordate all'inizio la descrizione del modus operandi della cricca)

Il nonno materno non è stato possibile incontrarlo etc etc etc.... la visita domiciliare sarebbe stata vissuta in modo intrusivo e come forma di controllo. Ma tra i doveri delle assistenti sociali non vi è anche quello di controllare i luoghi dove vivono o dimorano i minori interessati dall'indagine?

Non vorrei sembrare pedante ma non vi sembra quasi quasi quasi che vogliano buttarlo poco poco poco nel .... a Fabrizio?

Formaggi - frutta - dessert - caffè - ammazzacaffè e soprattutto il conto.

Comunque gli operatori (l'assistente sociale e la psicologa n.d.r.) hanno ritenuto possedere elementi abbastanza sufficienti per la lettura della attuale situazione.
Dall'osservazione psicologica emerge che G...... è una bambina molto intelligente, aperta che assume un comportamento più grande della propria età nel coprire la conflittualità fra i genitori evidenziando una parità di comportamenti qualitativi nei propri confronti. Invitata a disegnare le figure rappresentanti i propri genitori e se stessa emerge che la figura del padre è disegnata con una grande testa dotata di enormi occhi e una bocca spalancata con in primo piano una lingua parlante (mio papà ha un faccione incredibile" che bocca che ha grandissima) rafforzando quanto già emerso in sede di colloquio con l'assistente sociale PELLE e con quanto viene riferito dalla ex moglie e dalla ex suocera. L'immagine materna è rappresentata evidenziando ugualmente la testa ma in proporzione più piccola e dal viso sorridente, l'immagine di se stessa viene espressa privilegiando la testa a cui si attaccano direttamente gli arti, tipico di tale età, con un sorriso quasi forzatamente sorridente ed accanto, in orizzontale, un enorme viso autoritario senza nome.
Nel disegno rappresentante tutti e tre i componenti, la prima ad essere disegnata è G...., accanto la madre di uguali dimensioni ed ultimo il padre posizionato sotto G...... stessa e con dimensioni ridotte ("mio papà è piccolo").
La minore evidenzia il grande legame affettivo che nutre nei confronti di entrambi i genitori ed esprime il bisogno di vivere l'interazione con essi modo più armonico.
Infatti G...... sembra controllare molto le proprie emozioni inerenti il rapporto con il padre il cui vissuto e altamente conflittuale tra l'amore nei suoi confronti e l'espressione del proprio disagio nel sentirsi intimorita dalla voce paterna e soffocata dalle troppe attenzioni che comunque il padre, in una visione affettiva, le richiede.
Distinti saluti

l'assistente sociale La psicologa

Elena PELLE Dott.Elena NEGRI

Dopo aver letto ciò Fabrizio ebbe la certezza che molte cose non andavano nel verso giusto. Il domandarsi del perché vi era una così chiara e marcata presa di posizione a suo discapito da parte di persone che aveva incontrato solo una volta nella sua vita (assistente sociale) o che non aveva proprio mai incontrato (psicologa e assistente sanitaria della scuola materna) non lo fece rimanere con le mani in mano. Come un coglione a cui tirano le pietre, continuando a credere nella Giustizia, presentò una denuncia alla Procura della Repubblica di Genova sperando che almeno questa volta..............
 
dibattitopubblDate: Sabato, 18/06/2011, 05:04 | Message # 13
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Capitolo XII° - Gli ignoti -

Testualmente nella denuncia scrisse:

Il sottoscritto ADORNATO Fabrizio etc etc etc sporge denuncia nei confronti della sig.ra Elena PELLE, assistente sociale presso la Divisione Territoriale V° Valpolcevera e della Dr.ssa Elena NEGRI, medico psicologo presso la stessa struttura.
A sostegno espone quanto segue:

In data 12 dicembre 2002 il Magistrato Dr. DE GREGORIO disponeva che personale del distretto sociale di Genova Rivarolo verificasse e fornisse relazione scritta sulle condizioni psicofisiche della minore ADORNATO G..... di anni 4 affidata, al momento della mia separazione dalla sig.ra MANGANO Santina, a quest'ultima.
In data 26 febbraio 2003 alle ore 16:30 mi recavo all'appuntamento con la sig.ra PELLE, assistente sociale delegata con la quale avevo un colloquio. Fin dall'inizio di detto colloquio, facevo presente alla sig.ra PELLE la mia inesperienza riguardo a situazioni di tal genere e conseguentemente chiedevo che mi venissero poste specifiche domande, alle quali rispondevo chiaramente nel modo più esaustivo possibile, cercando di non tralasciare alcun particolare neanche quelli riguardanti la sfera intima e personale parlando anche, del rapporto che intercorre tra me e mia figlia. Faccio presente che per quanto concerne quest'ultimo argomento non riuscivo a trattarlo approfonditamente per mancanza di tempo da parte della sig.ra PELLE.
Al momento del commiato le chiedevo quando ci saremmo rivisti per il successivo colloquio che, oltre a prevedere la presenza di una psicologa, mi avrebbe permesso di approfondire ciò che in realtà mi stava più a cuore (il rapporto con mia figlia). Mi veniva risposto che sarei stato nuovamente contattato telefonicamente per fissare un nuovo appuntamento. Da quel momento nonostante numerosi tentativi effettuati per riuscire a mettermi in contatto con la sig.ra PELLE non avevo più da lei nessuna notizia se non qualche giorno prima dell'udienza prevista per il giorno 26 marzo 2003 innanzi al Dr. DE GREGORIO. In quella circostanza la sig.ra PELLE mi informava dell'avvenuto invio, al sopra menzionato Magistrato, della relazione da lei stilata. In data 26 marzo 2003 tramite il mio legale Avv. CAPOZIO (subentrato nel frattempo all'Avvocato GINNANTE n.d.r.), entravo in possesso della sopraccitata relazione, dalla quale emerge un quadro altamente negativo e contraddittorio nei miei confronti minante il futuro rapporto con mia figlia, sulla scorta anche di affermazioni inveritiere fornite alle relatrici del documento dalla mia ex moglie, dalla mia ex suocera e l'assistente sanitaria della scuola materna "Villa Sanguineti".
Chiedo pertanto a codesta A.G. di perseguire d'ufficio, in base all'articolo 481 del Codice Penale, le persone firmatarie della relazione in questione per i reati di falso ideologico nonché altro reato che la V.S.I. ravvisi dalla lettura della stessa, riservandomi di querelare la mia ex moglie, la mia ex suocera e l'assistente sanitaria della scuola materna Villa Sanguineti per le distorte informazioni fornite. Allego alla presente denuncia copia della cassetta da me fono registrata e riportante integralmente il colloquio avuto in data 26 febbraio 2003 con la sig.ra PELLE, riservandomi di fornire alla Polizia Giudiziaria tutte le ulteriori prove circa la veridicità di quanto da me asserito.
Richiedo che codesta Autorità Giudiziaria acquisisca integralmente la relazione prodotta dalla psicologa Dott. NEGRI, per verificare attraverso quale metodologia sia giunta alla conclusione che la bambina si sente intimorita dalla voce paterna e "soffocata" dalle troppe attenzioni che comunque il padre, in una visione affettiva le richiede, facendo presente anche che la D.ssa NEGRI apponeva la propria firma sulla relazione senza aver avuto il benché minimo colloquio con lo scrivente (questo si evince dall'unico colloquio avuto con la sig.ra PELLE). Chiedo altresì che codesta Autorità Giudiziaria verifichi il perché la richiesta del Dott. DE GREGORIO sia giunta alla divisione territoriale Valpolcevera solo in data 27 gennaio 2003, considerando che in data 12 dicembre 2002 il sopra indicato magistrato informava sia il mio legale Avv.GINNANTE che il legale della mia ex moglie di aver investito il detto distretto sociale del monitoraggio della situazione della minore G....... e del perché lo scrivente sia stato successivamente convocato solo in data 26 febbraio 2003.
Nomino quale mio difensore di fiducia l'Avvocato FORLANI del foro di Genova chiedendo nel contempo che mi sia data notizia di una eventuale archiviazione della presente denuncia.
Si allega alla presente:

copia della relazione a firma dell'assistente sociale Elena PELLE e della Dr.ssa Elena NEGRI;

copia della intercettazione ambientale effettuata in data 26 febbraio 2003 nel corso dell'unico colloquio avuto tra il sottoscritto denunciate ADORNATO Fabrizio e l'assistente sociale sig.ra PELLE avvenuto presso i locali del distretto Sociale di Genova Rivarolo sito nello stesso centro alla via Corsieri nr°11.-

Genova 30 Aprile 2003

Come vedete Fabrizio nel presentare le sue ragioni cercò di essere il più possibile esaustivo.

"L'intoccabile" P.M. MINIATI a cui venne consegnata la pratica scrisse, in data 7 giugno 2003 quanto segue:

Il Pubblico Ministero, letti gli atti del procedimento penale suindicato nei confronti di ignoti (ignoti!!!!!!!!!!!!!!) indagati per i seguenti reati

A) art.323 C.P.

cool art.373 C.P.

in danno di Comune di Genova, ADORNATO Fabrizio
in Genova, il 6 marzo 2003 iscritto nel registro notizie di reato in data 4 giugno 2003 .

OSSERVA

Con denuncia formulata in data 30 aprile 2003 ADORNATO Fabrizio esponeva quanto segue:

-di essere coniugato con MANGANO Santina e che dall'unione era nata la figlia ADORNATO G..... di anni 4;

-che tra i coniugi interveniva separazione e che nel corso del relativo giudizio la figlia veniva affidata alla madre
;

-che in data 12 dicembre 2002 il Tribunale di Genova disponeva che il servizio sociale del Comune di Genova verificasse e fornisse relazione scritta circa le condizioni psico- fisiche della minore;

-di avere avuto in data 26 febbraio 2003 un incontro con l'assistente sociale del Comune incaricata del caso;

-di avere nel corso dell'incontro con l'assistente sociale cercato di trattare il tema dei propri rapporti con la figlia;

-di non avere tuttavia avuto il tempo di trattare approfonditamente l'argomento a causa della mancanza di tempo da parte dell'assistente sociale;

-di avere più volte ed inutilmente richiesto un secondo incontro;

-di avere appreso all'udienza del 26 marzo che l'assistente sociale PELLE Elena e la psicologa NEGRI Elena avevano depositato al Tribunale una relazione scritta pesantemente negativa nei confronti dell'esponente (ADORNATO Fabrizio).

Il denunciante ipotizza pertanto comportamenti penalmente rilevanti in suo danno ad opera delle persone firmatarie della relazione e cioè l'assistente sociale e la psicologa.

Ciò posto, deve innanzitutto osservarsi che allo stato non sono note le generalità dell'assistente Sociale PELLE Elena e della psicologa NEGRI Elena.

Il presente procedimento è stato conseguentemente iscritto nel registro modello 44 e cioè a carico d'ignoti.
Indubbiamente ci si trova di fronte a persone prontamente identificabili ma tale indagine è stata ritenuta superflua per le ragioni che seguono:

non emergono infatti elementi concreti idonei ad individuare fatti penalmente rilevanti.

Occorre infatti osservare che il Tribunale di Genova aveva incaricato il servizio sociale di relazionare circa le condizioni psico-fisiche della minore.
La relazione del servizio contiene quindi ovviamente oltre ad una parte descrittiva delle condizioni della bambina anche una serie di valutazioni circa l'idoneità di ciascuno dei genitori alla cura ed all'educazione della figlia.
Tali giudizi sono ovviamente opinabili e suscettibili di critica nella idonea sede e cioè davanti al Tribunale Civile competente a conoscere della separazione tra i coniugi e dell'affidamento della prole ma si sottraggono ad un giudizio di veridicità.
In questo senso quindi difetta la stessa materialità del delitto di cui all'art.376 C.P. atteso che la relazione non contiene affermazioni di atti contrari al vero.
La stessa relazione poi non è destinata a provare la verità di alcun fatto e quindi sicuramente deve escludersi il delitto di cui all'art.481 C.P.
Quanto al delitto di cui all'art.323 C.P. lo stesso presuppone l'elemento del dolo diretto e cioè la consapevolezza e la volontà di mantenere una condotta contraria alla legge penale intenzionalmente diretta a recare un danno ingiusto ad alcuno e nel caso in esame non esiste alcun elemento concreto, da cui possa desumersi una volontà del genere da parte degli autori della relazione

P.Q.M.

Visto l'art.408 cpp. CHIEDE

disporsi l'archiviazione del procedimento e la conseguente restituzione degli atti al proprio ufficio.
Manda alla segreteria per la notifica alla persona offesa ADORNATO Fabrizio nato etc etc etc con avviso che nel termine di dieci giorni dalla notifica ha facoltà di prendere visione degli atti e presentare opposizione con richiesta motivata di prosecuzione delle indagini preliminari.
Manda alla segreteria per gli adempimenti di competenza.

Genova, li 7 giugno 2003

Il Pubblico Ministero IL SOST.PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE Dott.Ranieri MINIATI

Ragazzi roba mica da poco. No no rileggete un attimo quanto scritto sopra. Fatto? Bene perché adesso iniziamo.

Domande:

Se Fabrizio ha presentato la denuncia in data 30 aprile 2003 fino al momento in cui è stata iscritta nelle notizie di reato avvenuta in data 4 giugno 2003 (come ben specificato "dall'intoccabile" MINIATI) dove è stata custodita? Dove l'hanno tenuta? Che ne hanno fatto? L'hanno lasciata in quarantena a scopo precauzionale? Questa volta non faccio la battuta dell'incarto che va a trombare e poi etc etc etc..... No questa volta mi farebbe veramente ma veramente ma veramente tanto tanto tanto piacere che qualche lettore, magari ferrato in materia, potesse dare una spiegazione sensata circa queste lungaggini, questa perdita di tempo, questo cincischiare, questo rigirarsi i pollici, questo infilarsi le mani nel naso perché non si sa dove metterle, come tenerle occupate, che fargli fare. Attendo con ansia e trepidazione lumi! (notate il colore verde speranza. Non deludetemi)

Il 4 giugno "l'intoccabile" MINIATI ha preso in mano la denuncia. Il 7 giugno aveva già compilato la risposta. Però veloce! Avrà avuto tutto il tempo per riflettere bene e poter verificare tutto quanto veniva richiesto nella denuncia?(Per onor di cronaca si fa presente che il giorno 4 giugno di quell'anno era un mercoledì, mentre il 7 era un sabato. Però "un intoccabile" che lavora di sabato e per giunta nel mese di giugno. Quasi da non credere)

Avrà sentito la registrazione ambientale allegata?

Avrà acquisito copia della relazione prodotta dalla psicologa NEGRI?

Avrà chiesto alla Dr.ssa NEGRI del perché aveva apposto la sua firma sulla relazione senza aver mai avuto un colloquio con Fabrizio?

Avrà verificato del perché la richiesta "dell'intoccabile" DE GREGORIO sia giunta alla divisione territoriale Valpolcevera solo in data 27 gennaio 2003, considerando che in data 12 dicembre 2002 il sopra indicato "intoccabile" informava entrambi i difensori di aver investito il detto distretto sociale del monitoraggio della situazione della minore G......?

Avrà verificato perché Fabrizio sia stato convocato solo in data 26 febbraio 2003?

A carico d'ignoti?

Tali giudizi sono ovviamente opinabili e suscettibili di critica. Ma come possono emettere dei giudizi su Fabrizio senza conoscerlo o avendolo visto solo una volta per un paio d'ore?

nella idonea sede e cioè davanti al Tribunale Civile. Non sembra che "l'intoccabile" MINIATI voglia sbolognarsi la pratica demandando tutto ai suoi colleghi "intoccabili" del Tribunale Civile?

La stessa relazione poi non è destinata a provare la verità di alcun fatto e quindi sicuramente deve escludersi il delitto di cui all'art.481 C.P. Ma allora a che cosa serve la relazione?

"L'intoccabile" DE GREGORIO aveva quindi disposto una cosa che non serviva?

Quanto al delitto di cui all'art.323 C.P. lo stesso presuppone l'elemento del dolo diretto e cioè la consapevolezza e la volontà di mantenere una condotta contraria alla legge penale intenzionalmente diretta a recare un danno ingiusto ad alcuno e nel caso in esame non esiste alcun elemento concreto, da cui possa desumersi una volontà del genere da parte degli autori della relazione. Quindi l'assistente sociale e la psicologa non hanno avuto nessuna consapevolezza e volontà a recare un danno ingiusto nel giudicare Fabrizio, senza conoscerlo o avendolo visto una sola volta. Allora per quale motivo lo hanno fatto?
 
dibattitopubblDate: Sabato, 18/06/2011, 05:05 | Message # 14
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Capitolo XIII° - Il secondo ricorso. La setta dei condivisori -

Decine di domande continuavano a girare nella testa di Fabrizio. Tutto quello che stava accadendo lo lasciava annichilito. Soprattutto come "gli intoccabili" riuscissero con un mucchio di cazzate scritte oltretutto in fretta e furia ad evitare di lavorare, ad evitare di svolgere quella funzione sociale che dovrebbe essere la spina dorsale della carriera di un Magistrato. La sua situazione peggiorava sempre di più. Sembrava che non ci fosse niente da fare. Più cercava di neutralizzare la cricca più riceveva mazzate. Il brutto è che le riceveva anche da chi invece avrebbe dovuto impedirlo.

Che fare?

Un tempo, quando l'uomo era definito barbaro, situazioni simili venivano risolte in modi che inducevano chi sbagliava a non sbagliare più. Un tempo la giustizia, per quanto barbara, funzionava molto più di adesso. Ora però che fare. Non si può fare come un tempo. Oltretutto c'è la propria coscienza con cui bisognerebbe poi convivere. E quella non la puoi eliminare. E no, non lo puoi eliminare!

"Giustizia. Forse questa volta con un nuovo ricorso. Mica saranno tutti come quelli che ha incontrato sino ad ora. No non sarebbe possibile. Figuriamoci! Gli scarti non possono averli rinchiusi tutti in Procura a Genova. Qualche d'uno ci sarà pur stato, dentro il palazzo, che non doveva portarsi il fardello dell'intoccabilità. Non sarebbe stato possibile. Anche per la legge dei grandi numeri! Forse con un nuovo ricorso. Forse..........." pensava Fabrizio.

In data 23 giugno 2003 l'Avvocato FORLANI nel presentare il ricorso dichiarava che:

"Il sostituto procuratore (Dr. MINIATI n.d.r.) non rilevava, nella relazione sociale sulla minore G...... ADORNATO a firma dell'assistente sociale Elena PELLE e della Dr.ssa Elena NEGRI, alcun elemento integrante la fattispecie penali di cui all'art. 373, 481 e 323 C.P. Tali raggiunte conclusioni appaiono affrettate e frutto di una poco attenta indagine della relazione redatta dalla PELLE e dalla NEGRI (non si comprende la rubricazione del procedimento contro ignoti), soprattutto, se raffrontata al contenuto dell'intercettazione ambientale prodotta ed allegata all'atto di denuncia afferente all'unico colloquio intervenuto fra l'ADORNATO e l'assistente sociale PELLE. In effetti, appare troppo semplice ed improprio sostenere come nel caso de quo non esistano gli elementi per formulare un'accusa di falso. Va ricordato, infatti, come la suddetta relazione veniva redatta su richiesta del Tribunale Ordinario di Genova in relazione alla causa di separazione fra l'ADORNATO e la signora MANGANO Santina e, pertanto, assumeva valore di prova nello stesso giudizio. Al di là dei giudizi formulati nella stessa relazione a firma dell'assistente PELLE e della Dr.ssa NEGRI nei confronti del sig. ADORNATO che - sono ovviamente opinabili e suscettibili di critica nella idonea sede e cioè davanti al Tribunale Civile competente a conoscere della separazione.... - rimane la circostanza di come la relazione redatta abbia completamente capovolto gli esiti del colloquio intervenuto tra la PELLE e l'ADORNATO (vedi registrazione ambientale) ed, inoltre, come la Dr.ssa NEGRI, firmando la richiamata relazione, assumeva, come propri, giudizi che non potevano essere da lei assunti nei confronti dell'ADORNATO non potendo negare la circostanza che la stessa mai avesse avuto con lo stesso alcun necessitato ed opportuno colloquio. Pertanto, quest'ultima apponendo la propria firma alla relazione dava delle valutazioni, oggetto di approfondimento ma, sopratutto con valore di prova nell'ambito di una causa civile, formulate assolutamente in modo improprio, in assenza di alcun minimo riscontro, dettate e frutto di pura immaginazione. Conseguentemente, ai sensi dell'art.410, 1° comma C.P.P. rilevando l'assenza di un'attività d'indagine, chiede che: - vengano sentite l'assistente sociale Elena PELLE e la Dr.ssa Elena NEGRI, ora in qualità di persone indagate, che potranno riferire sulle modalità con le quali giungevano a tali conclusioni; - in particolare, la Dr.ssa NEGRI potrà spiegare come maturava le sue conclusioni; - in secondo luogo, che venga trascritta l'intercettazione ambientale già prodotta, onde poter meglio confrontare il contenuto dell'unico colloquio intervenuto fra la PELLE e l'ADORNATO e le raggiunte conclusioni nella relazione, oggetto di contestazione. Pertanto, per i suepposti motivi chiede rispettosamente che la S.V. ill.ma rigetti la richiesta di archiviazione del procedimento penale in epigrafe avanzata dall'ill.mo Sostituto Procuratore. Che disponga, alla luce delle sueposte considerazioni, la prosecuzione delle indagini preliminari con la necessaria attività d'indagine suppletiva ".

In data 22 gennaio 2004, ben sette mesi dopo, "l'intoccabile" BORZONE Maria Franca fissava, sempre e comunque a carico d'ignoti, l'udienza per il giorno 12 maggio 2004 .

Undici mesi trascorsi, durante i quali avrebbe potuto accadere di tutto (ed accadde di tutto). Mesi durante i quali quella che era stata definita come una cosa (la relazione degli assistenti sociali) non destinata a provare la verità di alcun fatto avrebbe potuto causare molti danni. Stranamente però non li causò! Perché non li causò? Già perché? Oltretutto "l'intoccabile" DE GREGORIO era stato messo al corrente della presentazione di una denuncia nei confronti delle scienziatone. Quindi a maggior ragione avrebbe dovuto utilizzarla.

Perché non lo fece? Ma sopratutto perché nessuna delle persone "ignote" (ha. ha. ha. ha. ha. ha. ha. ha.) ha mai presentato una contro denuncia nei confronti di Fabrizio?

In fin dei conti essere accusati ingiustamente di aver commesso dei reati non è bello. Se poi oltretutto la denuncia viene archiviata si ha una maggiore possibilità di ottenere un risarcimento danni. Quindi perché non farlo. Non fosse altro per proteggere la propria onorabilità, il proprio lavoro, il proprio stipendio, il proprio status.

O no?

Sentite un po’ questo bignami di pazze idee e ditemi cosa ne pensate:

Le prove presentate da Fabrizio erano così evidenti, così reali, che avrebbero potuto rovinare (se non definitivamente almeno temporaneamente) l'assistente sociale e la psicologa. La loro relazione a quel punto sarebbe stata nulla. Molti altri atti da loro compiuti avrebbero potuto essere invalidati. Il giochetto come l'hanno fatto con Fabrizio, nulla vieta pensare che anche altre persone possano averlo preso in .... O forse potrebbe essere che sono tutti amici tra loro. Sapete tra persone di un certo lignaggio ci si conosce. Ci si aiuta. Oppure in quel periodo in Procura erano così oberati di lavoro che un'indagine così gli avrebbe impegnati troppo a lungo. Oppure............
In ogni caso però, se la denuncia rubricata a carico "d'ignoti" (scusate, ah. ah. ah. ah. ah. ah. ah ) si archivia, se si fa finta di niente, se la relazione è come non sia mai esistita tutto diventa più semplice.

Eh, il tempo passa (undici mesi), l'oblìo ci avvolge, l'estate incalza, tutto assume un aspetto diverso. Niente processo, niente sputtanamento, niente vergogna (ammesso e non concesso che se ne provi). Niente di niente di niente di niente di niente ............

"Casualmente" anche "l'intoccabile" BORZONE archiviò in data 14 maggio 2004 la denuncia (incredibile un anno per arrivare all'udienza e solo due giorni per archiviarla. Fantastico. E poi dicono della lentezza della legge Italiana) con la seguente motivazione:

In esito all'udienza in camera di consiglio, sciogliendo la riserva osserva: il denunciante ipotizza la sussistenza del reato di cui all'art 481 c.p. a carico delle firmatarie della relazione sociale richiesta dal giudice del Tribunale Civile che tratta la causa di separazione in corso tra il denunciante stesso, signor ADORNATO Filippo (FILIPPO???? n.d.r) e la sua ex moglie MANGANO Santina, in relazione a quella parte di essa contenente "affermazioni inveritiere fornite alle relatrici dalla ex moglie, dalla ex suocera e dall'assistente sanitaria della scuola materna Villa Sanguineti". Risulta allora immediatamente evidente come il documento citato non presenti affatto i caratteri del certificato, requisito essenziale per poter ipotizzare una falsità ideologica del documento. Invero, secondo la giurisprudenza assolutamente costante, per aversi certificazione occorre che l'atto attesti fatti dei quali l'atto stesso è destinato a provare la verità. Orbene è chiaro come una relazione sociale sfugga completamente a tali caratteristiche essendo documento dal contenuto prettamente discrezionale ed opinabile, criticabile, discutibile e suscettibile di essere capovolto in corso di causa. II fatto poi che esso contenga affermazioni che ad avviso del denunciante non corrispondono al vero, provenienti da terze persone e trasfuse nella relazione con indicazione della specifica provenienza, è circostanza che potrà essere contestata in giudizio e suscettibile, solo se resa in veste formale di testimone (non di parti) di dar luogo ad eventuali reati di falsa testimonianza. Nessuna falsità è pertanto in oggi prospettabile sulla base della relazione sociale che, tra l'altro, la psicologa condivide (nelle valutazioni) avendola sottoscritta. Il p.m. si spinge oltre nelle sue osservazioni escludendo poi anche i reati di cui agli art. 373 c.p. e 323 c.p.. Anche in questo caso le osservazioni sono assolutamente condivisibili. Quanto al primo reato, ammesso e non concesso che il caso sia ammissibile a quello disciplinato dalla norma, sarebbe necessario provare il dolo dell'affermazione mendace, circostanza tanto più difficile nel caso di specie ove le informazioni che secondo il denunciante non corrispondono al vero provengono da terzi. Del tutto fuori luogo è infine la prospettazione del reato di cui all'art. 323 c.p. ove, a parte le precise connotazioni che deve avere la condotta, occorre il dolo specifico di cui non v'è traccia di sorta.

P.Q.M.

visto l'art. 410 p.p. Dichiara inammissibile l'opposizione. Dispone l'archiviazione del procedimento. Dispone la restituzione degli atti al p.m. Manda alla cancelleria per i necessari adempimenti.

Genova 14/05/04

Il Giudice per le Indagini Preliminari Dr.ssa Maria Franca BORZONE

Le domande che vi ho posto prima sono le stesse che vi pongo adesso. E' inutile riscriverle. Che schifo. Anche se ho già citato questo proverbio sono costretto a ripetermi:

cane non morde cane.

A differenza del suo collega però "quest'intoccabile" ha ricamato lo sbolognamento della pratica, verso l'archivio buio, polveroso e pieno di ragnatele, con delle finezze linguistiche e giurisprudenziali che ti fanno riconciliare con il mondo esterno, con i tuoi simili, con l'universo intero. Per quanto attiene alle finezze linguistiche sono costretto per brevità di narrazione, a soffermarmi solo sulla parola ORBENE.

Mi ha subito colpito. Molti penseranno che sono impazzito. No tranquilli!

ORBENE già a pronunciarla riempie la bocca. Fa pensare a tempi passati. Anni in cui il valzer viennese imperversava in lungo ed in largo. Anni in cui gli uomini si toglievano il cappello al passaggio di una signora. Anni passati che non torneranno più. Grazie di cuore per avermi fatto provare ciò (sono anche un po’ accaldato a seguito di questo momento molto eccitante che mi ha provocato, non nego, anche un piccolo principio di erezione). Per quanto attiene le altre finezze, mi riferisco a quelle giurisprudenziali, purtroppo mi duole dirvi che ho mentito. Si ho mentito spudoratamente. Non sono affatto delle finezze. Piuttosto sono un insieme di parole che fanno balzare alla mente i film del grande Principe DE CURTIS (TOTO'). Vi ricordate quelli ambientati in Italia in un'epoca in cui l'ignoranza scolastica regnava sovrana? Un'epoca in cui coloro che avevano un'istruzione potevano con ampi giri di parole, scrivendo molto senza dire niente, buttarlo nel .... al malcapitato di turno. Fabrizio, che dei coglioni è il re incontrastato da decenni (ormai non lo fanno neanche più partecipare alle selezioni per manifesta superiorità), ci rimase chiaramente male. Soprattutto perché quando, insieme al suo Avvocato FORLANI, leggendo quanto sopra vide che lui alla frase:

"Del tutto fuori luogo è infine la prospettazione del reato di cui all'art. 323 c.p. ove, a parte le precise connotazioni che deve avere la condotta, occorre il dolo specifico di cui non v'è traccia di sorta" ebbe come un sussulto, quasi un rantolo. Una smorfia si disegnò improvvisa sulla sua bocca. Una lacrima scese sulla sua guancia. Un uomo quasi distrutto. Ma come! Tanti anni passati a studiare per diventare Avvocato. Ore ed ore ad impegnarsi sui libri per finire a presentare una denuncia per un reato di cui non v’è traccia per mancanza del dolo. La sua professionalità andava direttamente nel cesso. Il dolo è il primo rudimento della Giurisprudenza. E' come se un muratore non sapesse che per fare un impasto serve, oltre al cemento anche la calce. Che colpo! Fabrizio e l'Avvocato erano accomunati dallo sconforto. Avere ragione ed essere trattati come dei ........ . Entrambi nelle fauci dei saccenti. Il sollievo per Fabrizio, a differenza dell'Avvocato FORLANI, giungeva però dalla certezza espressa "dell'intoccabile" BORZONE. Lei non solo condivideva. Lei assolutamente condivideva. Questo fece si che Fabrizio, nella sua piccola mente ignorante, pensasse che tutti i G.I.P. condividessero, in un crescendo di aggettivi e paroloni, tutto quello che i P.M. decidevano. Però che bello. Nonostante tutto, il suo animo gentile ed altruista gioiva a ciò. In un mondo egoista, dove ognuno pensa ai ..... propri, trovare persone che condividono il tuo fardello, che ti appoggiano incondizionatamente nelle tue scelte, che usando la loro "cultura" ti sorreggono nelle tue disavventure lavorative è un po' come da etero sessuali uscire indenni da un'orgia tra omosessuali. Che bello!

Ricordate anch'essa condivide, anzi lei assolutamente condivide!
 
dibattitopubblDate: Sabato, 18/06/2011, 05:05 | Message # 15
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Capitolo XIV° - Le telefonate amorose (Il trionfo parziale della Giustizia) -

In data 28/01/2003 Fabrizio sporgeva una denuncia contro Sabrina perché in data 15/12/2002, come peraltro era già successo in numerosissime altre occasioni in cui però Fabrizio aveva lasciato perdere, si era divertita ad insultarlo telefonicamente senza alcuna plausibile motivazione. Per insulti intendo dire non stupido o altre sciocchezze che possono anche scappare nella concitazione di una conversazione fra persone che non vanno d'accordo. No! Gli insulti erano:

"sei un pezzo di merda, mi fai schifo, sei un bastardo, vai a fare in culo".

Caspiterina! Che simpaticissime espressioni scaturivano dalla bocca di una signora. Possibile che questa donna senza ragione si lasciava andare a siffatto turpiloquio?
Mah, giudicate voi.

La motivazione, ammesso e non concesso che la si possa definire tale, era il fatto che Fabrizio in quel momento a casa dei suoi genitori, colpito da un feroce mal di schiena era impossibilitato a riaccompagnare G....... da lei a casa a Trasta.

Domanda:

Perché Sabrina non andava lei a riprendere la bambina visto e considerato che oltretutto non svolgendo, a differenza di Fabrizio, nessuna attività lavorativa aveva tanto tempo libero a disposizione?

Perché nella sua mente principesca era Fabrizio che si doveva ogni volta sbattere per andare a prendere e riaccompagnare la loro figlia (Fabrizio questo, nonostante non fosse obbligato da nessuno, lo aveva sempre fatto anche per evitare situazioni come quella sopra descritta). Lei, la principessa sul pisello doveva essere servita e riverita. Guai a non prostrarsi ai suoi piedi.
Anche in questa denuncia Fabrizio allegò come prova la registrazione della telefonata contenente gli insulti. Nelle varie udienze che si tennero davanti al Giudice di pace Dr.ssa TESSITORE (altra persona che fa parte del 50% che meritano di essere chiamati Magistrati), Sabrina coadiuvata dal suo nuovo legale "azzeccagarbugli" ZUFFADA ("l'azzeccagarbugli" COMANDE' si era nel frattempo defilata. Da voci di corridoio sembra che si fosse rotta i marroni della sua cliente) negò che la voce registrata era la sua. Arrivarono persino a chiedere una perizia fonica, che non venne effettuata solo perché Fabrizio riuscì a convincere il Giudice, che a pagare in anticipo il perito fonico fosse Sabrina (lo aveva già preso nel .... con il Dr. FATO ed un'ulteriore trapanazione dell'ano la riteneva superflua. Vedasi capitolo XV n.d.r.). Di fronte a tale decisione presa dal Magistrato la richiesta venne subito ritirata. La furbetta (disoccupata ma non in cerca di lavoro) voleva far addebitare a Fabrizio (lavoratore con busta paga da cui attingere) anche le spese del perito. Al termine del processo durato circa un'anno e mezzo, Sabrina venne riconosciuta colpevole e condannata al pagamento di un risarcimento danni di euro 500 circa.

A Fabrizio però non interessavano i soldi tanto e vero che non li chiese mai a Sabrina. A lui interessava solo che la donna capisse di dover smettere con suoi atteggiamenti e la condanna forse poteva contribuire a farla ragionare, a far si che comprendesse, che crescesse, che si desse una calmata, che .........
Purtroppo se nasci con una testa o ti sforzi di cambiare oppure niente e nessuno potrà farlo al posto tuo.

Questa denuncia ha comunque un seguito. Già, vogliamo mica far trionfare la Giustizia?
Sabrina nonostante le prove a suo sfavore (la sua voce che insultava Fabrizio) presentò appello (tanto usufruiva del gratuito patrocinio quindi i suoi Avvocati siamo noi contribuenti a pagarli).
Il giorno dell'udienza avvenuta nei primi mesi del 2006 (quasi quattro anni dopo il fatto) l'Avv. DE PASCALIS (ottima professionista ed amica d'infanzia di Fabrizio che l'assistette sin dal principio in questa causa non chiedendogli nessuna parcella) riferì a Fabrizio che "l'intoccabile" MAZZA, designato a giudicare l'appello, era una persona poco propensa ad andare avanti in quel genere di cause.

Come era poco propenso?

Avete capito bene era poco propenso.
Infatti il giorno dell'udienza "l'intoccabile" fece una stupenda filippica - paternale. Arrivarono spettatori non paganti persino dall'India per ascoltarla. Puntando tutto sul fatto che non era il caso che tra moglie e marito si arrivasse a quei punti, auspicò una conclusione che non contemplasse il processo lasciando comunque capire che era orientato ad una archiviazione del procedimento.

Domanda:

Ma un Giudice, oltretutto con prove inattaccabili, deve giudicare e portare Giustizia o fare il buono con il …. degli altri?

Sembrava una situazione surreale.
Una persona subisce un danno e si ritrova a doversi giustificare del perché l'ha denunciato. Fabrizio, a cui come detto in precedenza, interessava comunque solo che Sabrina la smettesse nei suoi atteggiamenti accettò, dandosi un pugno nello stomaco, di rimettere la querela. Era da parte sua un'ulteriore dimostrazione che lui non voleva la guerra. Nonostante tutto quello che aveva subìto e nonostante fosse sempre convintissimo che Sabrina non avrebbe mai smesso nel suo atteggiamento di sua spontanea volontà si dimostrò ancora una volta una persona desiderosa di un rapporto civile.

"L'intoccabile" fu ben contento della conclusione a lieto fine della vicenda. Alcuni testimoni, la cui identità è coperta dal segreto di Stato, affermarono di averlo sentito ordinare tre tonnellate di fuochi artificiali per festeggiare la bella conclusione della faccenda. Sono solo voci però. Nulla di concreto.

All'esterno dell'aula del Tribunale Fabrizio, in compagnia del suo inseparabile registratore, ribadiva a Sabrina un concetto già espresso in molte altre occasioni:

"Siamo separati ormai da cinque anni smettetela te ed i tuoi famigliari di usare G..... contro di me. Cercati un lavoro. G..... è anche tua figlia cerca di occuparti, anche te, del suo mantenimento e lascia che i tuoi genitori stiano fuori dalla faccenda. Hai ottenuto la casa, non paghi affitto quindi sei anche fortunata. Paga i debiti che fai e smettila di cercarmi sempre soldi."

Alla conversazione erano presenti anche Angelo (fratello di Sabrina) e il Dr. ROVETA (demandato "dall'azzeccagarbugli" ZUFFADA dopo la prima udienza a seguire in prima persona la causa) che annuiva e cercava di tranquillizzare Fabrizio circa il futuro:

"vedrà che le cose andranno meglio. Non si preoccupi. Il rimettere la querela è stata l'azione più giusta. Questa è la strada".

Tutto inutile. Parole al vento. Non aveva ancora capito chi era la sua assistita.

Apro due brevi parentesi perché ritengo che sia Angelo che il Dr. ROVETA meritino per motivazioni diverse, un approfondimento.

Fabrizio conobbe Angelo che era ancora un ragazzino. Aveva 13/14 anni. Per Fabrizio fu come avere un fratello più piccolo. Per Angelo un fratello più grande. Si creò da subito un grande feeling tra i due che durò sino alla separazione con la sorella. A quel punto purtroppo ed inevitabilmente anche le loro strade si divisero. Angelo si è sempre però mantenuto estraneo a tutte le porcate che hanno invece combinato sua sorella ed i suoi genitori. Ancora adesso Fabrizio pensa a lui con lo stesso sentimento che provava quando si frequentavano. Niente di quello che hanno vissuto insieme potrà mai essere cancellato dalla sua mente e dentro di sé spera sempre che un giorno si possa riallacciare quello che è stato interrotto.

Il Dr. ROVETA sin dalla prima volta ed in ogni altra occasione in cui si incontrarono, cercava di tranquillizzare Fabrizio circa la sua assoluta capacità nel riuscire a mediare la situazione, nel riuscire a far si che i contrasti con la sua cliente venissero meno. Non che Fabrizio mettesse in dubbio le sue capacità diplomatiche però conosceva Sabrina. Il suo essere così convinto nel riuscire, lo spirito buonista che almeno all'apparenza lo animava, faceva sì che il Dr. ROVETA non risultasse "un azzeccagarbugli". Per lo meno in apparenza il suo prodigarsi non era mirato a creare situazioni di maggiore astio tra le parti. E' anche vero che con le prove fornite, a supporto delle denunce sporte da Fabrizio, la colpevolezza di Sabrina era evidente. L'atteggiamento del Dr. ROVETA poteva però anche essere una strategia difensiva: "non affrontare il nemico che è più forte. Cerca invece di fartelo amico e mantienilo calmo". Quali che fossero le sue motivazioni nel dubbio non mi sono sentito né di chiamarlo "azzeccagarbugli" né di elevarlo al rango di Avvocato. Ritengo che Dottore sia più appropriato non fosse altro per la laurea.
Aggiungo, e questa decisione deve poi essere stata presa dalla titolare dello studio "azzeccagarbugli" ZUFFADA, che di li a poco abbandonarono la difesa di Sabrina. Da informazioni fornite a Fabrizio, da attendibile fonte confidenziale, sembrerebbe che il Dr. ROVETA alla fine si sia reso conto che la sua cliente era una persona un pò particolare, il cui unico scopo era solo la guerra ad oltranza. Lui, compresa la situazione aveva ritenuto giusto defilarsi.
 
dibattitopubblDate: Sabato, 18/06/2011, 05:06 | Message # 16
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Capitolo XV°- Lo psichiatra. Il Dr. FATO -


Prima di abbandonare la scena "l'azzeccagarbugli" COMANDE', come ogni attrice che si rispetti, decise di far si che tale uscita risultasse fantasmagorica. Non era stato gettato abbastanza letame su Fabrizio. Con la regia di Sabrina richiesero nuovamente "all'intoccabile" DE GREGORIO, in data 8 maggio 2003 quanto segue:

Il signor ADORNATO a tutt'oggi non ha ancora depositato la sua dichiarazione dei redditi. Visto l'atteggiamento del sig. ADORNATO sia nei confronti della moglie (continue denunce penali) e della figlia (decine di telefonate + altro), denunce presentate nei confronti addirittura delle assistenti sociali (vedasi capitolo XI n.d.r.) non appare pienamente consapevole delle sue azioni. Si chiede pertanto che il G.I. (giudice istruttore n.d.r.) voglia nominare CTU volta ad accertare lo stato psicologico dell'ADORNATO allo scopo di non compromettere irreversibilmente l'equilibrio della minore già duramente provato. Si fa inoltre presente, per l'ennesima volta che l'ADORNATO continua, anche in sede di presentazione ex art. 708 a non produrre i suoi redditi e a fronte delle spese sostenute solo un abbonamento ferroviario. Tale condotta processuale è offensiva ed estremamente pericolosa.

A volte ritornano. Come nei film l'assassino torna sempre sul luogo del delitto ( vedasi capitolo IV) Questa volta però nel richiedere una perizia psichiatrica si porta a testimonianza della instabilità mentale di Fabrizio il fatto che abbia anche denunciato la psicologa e l'assistente sociale.

E beh che provona. Nemmeno Perry MASON riuscirebbe a demolirla. Che gran bei sacchi di ..... verrebbe da dire. Ma si dai diciamolo pure "che gran bei sacchi di .....".

"No caro il mio "azzeccagarbugli" COMANDE' mi spiace deluderla, ma io sono pienamente consapevole delle mie azioni", pensò Fabrizio che mosso dall'amore paterno non poteva certo sopportare di vedere sua figlia usata per gli scopi nefandi delle "piccole vedette prussiane" né poteva sopportare i continui soprusi che subiva né tanto meno poteva rimanere indifferente alle bugie che sentiva. Compiva di conseguenza l'unica azione che una persona civile potesse fare:

sporgere denuncia. Rivolgersi all'ordine costituito per ottenere Giustizia.

Non fanno però un po' pena "l'azzeccagarbugli" e la sua cliente? Vogliono la dichiarazioni dei redditi di Fabrizio, che essendo dipendente più di tanto non poteva certo guadagnare. Addirittura "l'azzeccagarbugli" COMANDE' definisce la non presentazione dei redditi come una "condotta processuale offensiva ed estremamente pericolosa".

Giuro, dal profondo del cuore, provo una gran pena per questo "azzeccagarbugli" di infima categoria che in una nazione dove esistono i veri Avvocati sarebbe considerata alla stregua dello spazzolino pulisci ......... della Stazione Centrale. In Italia invece questo"principe del foro" ha persino una rubrica sul quotidiano IL SECOLO XIX di Genova che si intitola "L'AVVOCATO DI FAMIGLIA" dove dispensa perle di saggezza ai lettori. Chissà la sua di dichiarazione dei redditi come sarà strutturata. Sarebbe interessante verificare quanto questo libero professionista dichiara all'anno. Sicuramente da ligio contribuente dichiarerà tutto ciò che guadagna senza omettere nulla.

O no?

Comunque che squallore!
Fabrizio non si oppose assolutamente alla richiesta di perizia psichiatrica. Questa volta, però, chiese con vibrante vigore, che la stessa venisse effettuata su tutte le persone che gravitavano nella vicenda (lui, Sabrina ed i genitori di quest'ultima). "L'intoccabile" DE GREGORIO, colto solo marginalmente dalla stessa luce divina che colpì Jake in chiesa (Blues Brothers), accettò in parte la richiesta di Fabrizio.
Infatti testualmente scrisse:

"Dato atto, dispone l'espletamento di C.T.U. così come richiesto, inteso ad accertare il contesto familiare in cui vive la minore e le dinamiche tra i componenti dell'intero nucleo familiare, quale sia il migliore regime di affido della minore e quale sia il migliore regime di frequentazione tra la stessa ed il genitore non affidatario. Nomino quale C.T.U. il Dott. Maurizio FATO psichiatra, autorizzandolo ad avvalersi di uno psicologo. Fisso per il conferimento del relativo incarico l'udienza del 12 giugno 2003".

Per nucleo familiare però "l'intoccabile" Dr. DE GREGORIO intese solo Sabrina e Fabrizio, lasciando fuori i nonni materni di G...... "

"Peccato perché sarebbe stato interessante scoprire che cosa questo moderno Freud riusciva a tirare fuori" pensò Fabrizio.

In data 12 giugno 2003 il Dr. FATO prestava giuramento chiedendo novanta giorni di tempo per depositare la perizia fissando nel contempo la data in cui avrebbe avuto un colloquio con le parti ( 30 giugno 2003 alle ore 13:00 con Fabrizio ed alle ore 13:45 con Sabrina). Per ultimo chiedeva altresì un anticipo di euro 1200,00 per le spese.

"Alla faccia del bicarbonato di soda. Neanche il tempo di guardarsi negli occhi che già batte cassa. Sembra come nei film comici: BUON GIORNO SONO IL DR.FATO 1200,00 EURO PREGO. Che sballo!!!
" pensò Fabrizio.

Chiaramente "l'intoccabile" Dr. DE GREGORIO acconsentì alla richiesta dello strizzacervelli liquidando in 1200,00 euro l'anticipo, ponendolo a carico solidale delle parti (praticamente se uno dei due protagonisti della vicenda non pagava era l'altro che ne rispondeva economicamente). Ricordatevi questo particolare "A CARICO SOLIDALE DELLE PARTI".

L'udienza aggiornata al 16 ottobre 2003 venne ulteriormente rimandata al 20 novembre 2003 poiché "l'azzeccagarbugli" ZUFFADA sostituto "dell'azzeccagarbugli" COMANDE' non aveva ancora acquisito il fascicolo di parte ed era quindi impossibilitata a discutere la causa.

Si giungeva quindi al 20 novembre dove il Dr. FATO presentava il conto della sua prestazione professionale. Euro 2.208,00 + I.V.A a cui però doveva essere detratto l'acconto di 1200,00 euro già versato. Anche questa somma era a carico solidale di entrambe le parti con regresso per la metà. E la perizia che cosa diceva? Che cosa aveva scoperto il Dottore? Siete curiosi eh? Va bé giusto perché siete arrivati sino a questo punto ve lo meritate. Come nelle più grandi tele novele eccovi servito un altro colpo di scena:

Fabrizio non era pazzo. Anzi tutt'altro. Infatti il Dr. FATO nella sua conclusione scriveva testualmente:

"Sulla base di quanto esperito, sono in grado di rispondere al quesito postomi. Ritengo che G....... debba essere affidata congiuntamente ai genitori, con collocazione presso la madre. Il padre deve poter prendere G..... almeno un pomeriggio alla settimana, con pernottamento successivo presso di lui. I week-end devono essere alternati (uno a testa), così come le festività (suggerirei a Natale una settimana a testa, ed in estate almeno 15 giorni di ferie con il papà). Si ritiene indispensabile che all'inizio di ogni mese i coniugi stilino il calendario dei giorni di spettanza, tenuto conto che, il sig. ADORNATO afferma di dover sottostare a turni di lavoro variabili. Il calendario mensile va fatto allo scopo di evitare il ripetersi di situazioni che possano portare a nuovi litigi e discussioni".

Sabrina fu molto incazzata della conclusione a cui era arrivato il Dr. FATO e giusto per iniziare a dimostrare la sua contrarietà, pensò bene di non pagargli la metà della parcella a lei spettante. Il dispetto però non lo fece al Dr. FATO (lei questo lo sapeva benissimo). Infatti lo scopritore dell'altrui personalità forte del fatto che "l'intoccabile" DE GREGORIO aveva stabilito che la somma era a "carico solidale di entrambe le parti con regresso per la metà" presentò, nel marzo del 2005, il conto di Sabrina a Fabrizio che essendo dipendente aveva una busta paga su cui andare a prelevare il dovuto. Successivamente era Fabrizio che avrebbe dovuto rivolgersi ad un legale, versargli un anticipo e sporgere denuncia per rivalersi su Sabrina. Dopo 4/5 anni, forse Sabrina, sarebbe stata condannata a pagare con gli interessi, la somma a Fabrizio. Tutto ciò partendo dal presupposto che nel frattempo la giovane colta dall'altro raggio della luce divina che illuminò Jake in chiesa, fosse andata a lavorare. Fabrizio che non poteva certo attendere, viste le sue magre finanze, tutto quel tempo sperando poi di essere risarcito, decise in perfetta autonomia di decurtare dall'assegno di mantenimento la cifra mensile che gli veniva trattenuta e accreditata al Dr. FATO (il Tribunale Civile di Chieti stabilì che dallo stipendio di Fabrizio potevano essere prelevati solo ottanta euro mensili).

Alla fine della fiera comunque era sempre uno solo che pagava:

LUI (Fabrizio).

Non sbagliamoci! Sabrina in tutto questo di denaro suo, guadagnato lavorando, non ne tirava fuori. Però perlomeno Fabrizio non vedeva scendere di altre ottanta euro circa il suo già misero stipendio.
Sabrina furbescamente fece finire Fabrizio di pagare il suo debito e poi...........(vedasi capitolo XXIX)

Capitolo XVI- Le mamme dei compagni di scuola di G..... -

Fin dal primo anno di asilo Fabrizio si accorse che dopo un primo breve periodo di calma le mamme degli altri bambini, pur contraccambiando il suo saluto, lo guardavano come una persona di cui non si ha assolutamente stima. Per carità nulla di eclatante. Però le vedevi. Il suo arrivo a scuola a prendere G......, quando stava con lui, creava imbarazzo. Quasi fastidio. Non che fossero accaduti fatti specifici però quando si rivolgevano a lui lo facevano con monosillabi, con quell'aria di chi ti parla per non mandarti a fare in culo perché sarebbe da persone ineducate. Non gli ci volle molto per capire che Sabrina, seguendo la sua indole di semina-zizzania e sputtanatrice ingiusta delle altrui persone, avendone le occasioni, stava lavorando le malcapitate genitrici ai fianchi. Mi spiego meglio:

dopo aver stretto conoscenza con tutte le mamme, provvedeva a stringere amicizia con quelle più dinamiche (in ogni classe ci sono i genitori più disponibili per volontà e tempo a seguire le attività didattiche ed a cui quindi si fa riferimento) arrivando ad organizzare serate in cui dette donne si radunavano a turno a casa di una o a casa dell'altra per passare delle ore in allegria e spensieratezza. In queste occasioni vi erano anche i rispettivi bimbi che così potevano ulteriormente e felicemente coltivare la loro amicizia. Che bello verrebbe da dire. Si fraternizza. Ma certo i bimbi giocano e le mamme chiacchierano. Già peccato però che chiacchiera di qua e chiacchiera di là, alla fine veniva sempre fuori che Fabrizio era una merda, che non dava i soldi per far mangiare la propria figlia, che picchiava Sabrina e che etc etc etc.

Le persone, in generale, per indole sono propense a credere ai racconti di un conoscente. Anche perché si pensa che in tasca a raccontare delle bugie non entri niente. Che ci guadagni a raccontare cose non vere sul conto degli altri? Dovresti essere cattiva o malata o malata-cattiva per farlo. Considerando che poi a raccontare i fatti è un tuo simile (donna, quindi per antonomasia, un essere da sempre bistrattato dai maschi prepotenti ed oppressivi) il gioco è fatto. E' come buttare un sasso giù per una scarpata. Quando arriva in fondo è una frana.

O no?

Sabrina da grande attrice di arte drammatica le sceneggiate le sapeva fare bene. Purtroppo per lei però, quella che la fregò fu la sua vera natura. Natura che per quanto si provi a nascondere prima o poi esplode prepotentemente. Le mamme infatti iniziarono ad avere dei sospetti che nella sua testa qualche cosa non funzionasse per il verso giusto, quando in una delle riunioni serali sabatali Sabrina per scacciare lo spirito di Fabrizio dalla casa (nemmeno fosse morto il "fanciullo") fece una specie di rito magico andando in giro per l'appartamento con un piattino di acqua ed olio. Tutte rimasero allibite e scioccate. A ciò dovete aggiungere che più il tempo passava e più Fabrizio veniva inquadrato per quello che era:

"possibile che quella persona sempre gentile con tutti, premuroso con i bambini, disponibile ad ogni situazione sia il mostro descritto da Sabrina?" fu la domanda che iniziò a serpeggiare tra i genitori a scuola.

Ci vollero circa 2/3 anni scolastici prima che tutti si rendessero inequivocabilmente conto che Sabrina era una povera pazza mitomane che pretendeva di essere mantenuta facendo la bella vita alle spalle di Fabrizio che senza fare niente, se non comportarsi naturalmente, riuscì a conquistarsi la simpatia della collettività. Arrivò un momento in cui gli chiesero scusa per il loro comportamento. Non solo, ma dalla seconda elementare in poi se qualche d'uno di voi lettori si fosse trovato a passare dalla Scuola Villa Sanguineti sia all'entrata che all'uscita dei bambini avrebbe visto i genitori dei piccini riuniti per classe sostare fuori dall'istituto. Tutti gioiosi, ciarlieri ed affiatati tra loro, tranne che per un unico sparuto capannello costituito da nr° 4 mamme che stavano sempre in disparte. Le disadattate, le estranee. Coloro che come succede nei branchi degli animali vengono allontanati perché per un motivo o per un altro sono considerati indesiderati. Indovinate un po' chi c'era fra quelle quattro donne? Ma Sabrina! Che discorsi. Eh bricconcelli non l'avevate capito. Dite la verità. Aggiungo che ad ogni compleanno dei compagni di classe, era sempre Fabrizio che accompagnava G..... anche perché altrimenti non ci sarebbe mai potuta andare. Non perché non la invitavano ma perché Sabrina non l'avrebbe mai accompagnata. Troppo imbarazzo. Sarebbe stata considerata solo per educazione, non certo per piacere o interesse anche perché oltretutto, nel frattempo, con alcune mamme era anche riuscita a litigare mentre Fabrizio invece era sempre più ben visto tanto che (eleggendolo il secondo giorno più bello della sua vita, il primo è stato quando era nata G....) un anno gli fecero fare il babbo Natale a scuola. Che sballo tutti quei bimbi festanti che lo circondavano e G...... che diceva " MA PAPA SEI TE?" Bello! Veramente molto bello! Fabrizio ancora adesso a distanza di anni ricorda il viso di G..... gioiso, contento, felice. Dopo tanti anni bui un momento di assoluta luce. Breve ma intenso.

Oggi 2010 Fabrizio ricorda con molto molto molto affetto tutti i compagni di classe di G..... delle elementari e con stima ed affetto tutti i loro genitori che sono delle brave persone.
 
dibattitopubblDate: Sabato, 18/06/2011, 05:06 | Message # 17
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Capitolo XVII° - La diminuzione dell'assegno mensile -

In data 06/05/2003 Fabrizio che non riusciva più a fare fronte all'impegno economico impostogli anche perché finalmente era riuscito, per un importo mensile di euro 413 comprensivi di spese di amministrazione, a prendere in affitto un'appartamento dove stare con G...... (precisamente l'appartamento situato nel quartiere della Foce dove abitavano i suoi genitori e lasciato libero dagli stessi poiché trasferitesi in Toscana a seguito della cessazione dell'attività lavorativa di Ernesto) chiedeva "all'intoccabile" DE GREGORIO una riduzione dell'assegno di mantenimento ad euro 175 solo per G....., non ponendo a suo carico nulla per l'ex moglie.

Stranamente in data 25/07/2003 la richiesta veniva accolta riducendo però l'importo dell'assegno da euro 464,81 (900 mila lire) a euro 300, suddivise in euro 250 per G.... ed euro 50 per Sabrina.

Però, "l'intoccabile" ha tolto dal groppone di Fabrizio 160 euro. Manna dal cielo. 250 euro per 22 giorni al mese che G...... stava con la madre, con un grosso sforzo, potevano andare bene. Per la bambina questo ed altro pensò Fabrizio. Gli dispiaceva per i 50 euro dati a Sabrina ma la speranza che potesse usarle in medicine mitigava il dispiacere. Detta diminuzione fu attuata con la seguente motivazione :

"letti gli atti ed a scioglimento della riserva precedentemente assunta, rilevato che la difesa del sig.re ADORNATO ha insistito per una richiesta di riduzione dell'assegno di mantenimento per il figlio minore e per l'eliminazione di ogni contribuzione per la moglie;

considerato che l'istante, ha un reddito mensile che si aggira intorno ai 1300 euro mentre la moglie, almeno in apparenza, non gode di reddito alcuno;

rilevato che la moglie ha comunque un'età nella quale è in grado di procurarsi un lavoro e comunque non potrà contare a lungo sul mantenimento integrale del marito;

osservato che il sig. ADORNATO deve, in effetti, sostenere spese di trasferta per poter frequentare la figlia minore;

ritenuto che si stima equo ridurre l'assegno, ad euro 50 oltre ISTAT per il contributo al mantenimento della sig.ra MANGANO ed euro 250 omnicomprensive delle spese cd straordinarie, oltre ISTAT per la figlia minore (ritenendosi più opportuna, in ragione della conflittualità tra i coniugi, una forfetizzazione delle spese)

P. Q. M.

Riduce l'assegno provvisorio posto a carico del sig.re ADORNATO Fabrizio ad euro 50 per la moglie ed euro 250 per la figlia, omnicomprensive delle spese straordinarie, oltre ISTAT di legge (prima rivalutazione agosto 2004).

Genova 25.7.2003 Il Giudice Istruttore

Leggendola Fabrizio notò come per la prima volta "l'intoccabile", sembrava fissare finalmente dei paletti al comportamento di Sabrina:

"rilevato che la moglie ha comunque un'età nella quale è in grado di procurarsi un lavoro e comunque non potrà contare a lungo sul mantenimento integrale del marito".

"Belle parole. Bravo! Bravo! Bravo! Vuoi vedere che la notte sta finendo e dopo due anni il vento sta iniziando a spirare a favore?" Pensava Fabrizio.

(Alla luce delle belle parole e facendomi a mia volta coinvolgere nel plauso generale scatenato da quelle due righe ero tentato a smettere di chiamarlo "intoccabile" ma c'era una vocina che mi diceva "no, non lo fare. Non lo fare. Vedrai che poi ti pentirai". Allora ho deciso di dare ascolto alla vocina. Più avanti leggerete se la vocina aveva ragione oppure se é meglio che vada dal medico)

Chiaramente Sabrina non stette con le mani in mano. Lei doveva essere assolutamente mantenuta ed a questo doveva provvedere Fabrizio. Un proverbio dice " LA TERRA E' BASSA E CHINARSI FA' FATICA ". Si riferisce chiaramente a chi ha delle difficoltà ad accettare il lavoro come mezzo di sostentamento. Sabrina lo ha fatto suo! Se avesse avuto uno stemma araldico sicuramente ve lo avrebbe riportato sopra come motto della sua casata. In latino chiaramente, per darsi un tono.

In latino non scrisse niente però in italiano in data 13/10/2003 richiedeva la revoca e/o modifica di detto provvedimento asserendo che

"la sua posizione economica era gravemente pregiudizievole sia per la minore sia per lei" e che quindi necessitava di almeno 500 euro mensili più rivalutazione ISTAT.

Notare come sia stata messa prima la bambina e poi lei per cercare di impietosire "l'intoccabile".

Se ci pensate bene comunque una bambina di anni quattro, quasi cinque, ci vive con 250 euro per ventidue giorni al mese ( gli altri otto giorni stava con Fabrizio). Non fuma, non beve, non va a ballare, non paga affitto, non paga luce gas acqua, non va neanche a scuola perché va all'asilo. Bisogna dargli da mangiare e vestirla.
Giusto?
I vestiti però li comperava anche Fabrizio perché Sabrina si guardava bene (questo fin dall'inizio) dal dare abiti di ricambio per la piccina quando stava nei due giorni settimanali con il padre. Praticamente Fabrizio pagava tutto doppio. Come se avesse due figli.
 
dibattitopubblDate: Sabato, 18/06/2011, 05:07 | Message # 18
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Capitolo XVIII°- Il fidanzato di Sabrina -

Fabrizio non ricorda precisamente la data in cui conobbe il fidanzato di Sabrina (era comunque il 2003). Stava andando a dare un bacio a G.... a casa dei suoi nonni materni quando transitando a piedi, in P.zza San Lorenzo nei pressi alla Cattedrale, si ritrovò davanti a questi due che si tenevano per mano. Appena Sabrina vide Fabrizio immediatamente mollò la mano dell'uomo, quasi come a nascondere la loro relazione. Sogghignando dentro di se Fabrizio pensò:

"MA PERCHE' TI NASCONDI. SIAMO SEPARATI E' GIUSTO CHE PENSI AL TUO FUTURO. SEI GIOVANE DEVI RIFARTI UNA VITA. ANZI SE TI TROVI UN UOMO FORSE LA SMETTI DI ROMPERE I ........ E TI TRANQUILLIZZI UN POCHINO".

Per togliere entrambi (Sabrina ed il fidanzato) dall'imbarazzo ingiustificato che li attanagliava, decise di presentarsi, salutandoli cordialmente ed allontanandosi immediatamente. Sul momento Fabrizio non fu in grado di decifrare l'uomo però il suo pensiero corse a G..... "Questo è un mondo di merda dove i bambini spesso sono oggetto di attenzioni, da parte degli adulti, che non sono quelle giuste. Se Sabrina ha un fidanzato e questo frequenta l'ex casa coniugale è meglio, visto che ci abita G......, che si verifichi chi è e cosa fa" pensò Fabrizio.

Impiegò poco a scoprire che si trattava di un Agente della Polizia di Stato. "Bè perlomeno non è un delinquente" pensò Fabrizio che si era comunque ripromesso di cercare di avere un colloquio con quell'uomo non appena avesse capito o avuto la certezza che la sua relazione con Sabrina poteva avere un seguito. L'occasione si presentò un giorno all'uscita di una delle prime udienze tenute davanti al Giudice di Pace per la denuncia narrata nel capitolo XIV. In quel frangente Fabrizio, sempre in compagnia del suo fido registratore, trovò l'uomo che in sella alla sua moto stava aspettando Sabrina. Lo avvicinò e dopo averlo salutato cordialmente gli fece presente che avrebbe avuto piacere, se lui era d'accordo, di incontrarlo in un'altra occasione per prendere un caffè ed avere così la possibilità di conoscerlo meglio. Fabrizio spiegava all'uomo, tale Edi, che la sua richiesta nasceva solo ed esclusivamente dal fatto che essendoci una bambina piccola, nella casa da lui frequentata e che non era sua figlia, voleva avere la certezza che fosse una brava persona. Nel dire ciò tranquillizzava ulteriormente Edi, che comunque non proferiva favella quasi come se fosse inebetito, sul fatto che a lui non interessava il rapporto che aveva con Sabrina. Quelli erano solo ed esclusivamente fatti loro. Il rapporto che lui poteva avere con G..... era ciò che lo interessava. Nel salutarlo Fabrizio gli chiedeva con comodo di essere contattato alla sua utenza telefonica cellulare che era uguale a quella di Sabrina cambiando solo l'ultimo numero. Edi ricambiò il saluto non dicendo niente circa la richiesta di Fabrizio, che allontanandosi tra se pensò:

"QUESTO E' UNO .......! MI SA CHE ANCHE DA LUI AVRO' SOLO ALTRI PROBLEMI".

Infatti Edi non chiamò mai Fabrizio per andare a prendersi quel caffè, dimostrando quindi una assoluta insensibilità verso il problema espresso. Oltretutto, non facendo fare assolutamente una bella figura al corpo a cui appartiene (Polizia di Stato), tenne dei comportamenti che mal si conciliavano con la professione da lui svolta. A tal proposito voglio subito sgomberare il campo da eventuali illazioni circa un non amore di Fabrizio nei confronti della Polizia di Stato. La sorella di Fabrizio, Simona, a cui è molto legato non fosse altro per il fatto che è l'unica, e suo marito (Paolo) sono rispettivamente un'Assistente ed un'Ispettore della Polizia di Stato. No no signori il fastidio nei confronti di Edi nasceva e cresceva solo ed esclusivamente dai comportamenti tenuti dal vertebrato, che giusto per presentarsi nel migliori dei modi pensò bene tra l'altro di:

dormire nello stesso letto con G......;

portare la bambina in tre occasioni in moto (addirittura in due di queste occasioni senza l'uso del casco);

intromettersi molto frequentemente nelle discussioni che nascevano tra Fabrizio e Sabrina, riguardanti G......

Per le prime due situazioni Fabrizio senza mezzi termini fece presente a Sabrina che erano comportamenti non consoni e che non andavano assolutamente ripetuti.

Per quanto riguardava l'intromissione da parte di Edi in argomenti non di sua pertinenza, Fabrizio, decise che forse il Questore di Genova avrebbe potuto, richiamare all'ordine il suo sottoposto. L'occasione, Edi, la fornì un giorno in cui accompagnando Sabrina a prendere la bambina a casa di Fabrizio si intromise in una discussione tra gli ex coniugi alzando la voce ed inveendo nei confronti di Fabrizio davanti a G..... che allibita assisteva.

Mi preme, aprendo una breve postilla, rendere edotti voi lettori sulla causa della discussione tra gli ex coniugi. Sabrina come detto in precedenza pretendeva che Fabrizio riaccompagnasse G...... a casa da lei sempre e comunque. Quando ciò non avveniva ed era quindi "costretta" a recarsi a prenderla, arrivava a casa di Fabrizio così fortemente incazzata che non appena vedeva la bambina le afferrava la mano trascinandola come una valigia con le ruote. Questo comportamento che faceva notevolmente uscire di testa Fabrizio dava, in molte occasioni, il là alle litigate. In questo caso come detto in precedenza si intrometteva Edi che invece di gettare acqua sul fuoco si elevava, in maniera errata ed ingiustificata, a paladino della sua bella. Fabrizio chiuse subito la conversazione facendogli presente, con educazione, che quelli non erano fatti suoi e che sarebbe stato preferibile per lui non intromettersi. Per essere sicuro che avesse capito, immediatamente dopo si recò in Questura, dove chiese di essere ricevuto dal Questore. Purtroppo l'alto funzionario era impegnato. Dimostrò però grande attenzione per la problematica. Fece ricevere Fabrizio da un suo collaboratore (un vice questore) che era tra l'altro colui che si occupava delle pratiche disciplinari nei confronti dei Poliziotti manchevoli. L'uomo, un signore distinto, alto, robusto, di grande disponibilità ascoltò il racconto di Fabrizio in silenzio e con grande attenzione, chiedendogli al termine le generalità del Poliziotto. Purtroppo Fabrizio non le conosceva. Diede però al funzionario le indicazioni di cui era in possesso:

nome Edi, descrizione fisica, accento laziale-campano, lupo tatuato sul petto (particolare riferito da G....).

Con grande stupore di Fabrizio il vice Questore, solo con questi pochi elementi, capii subito di chi si trattava. Ingrottando la fronte e scrollando la testa, esclamò:

"HO CAPITO DI CHI SI TRATTA. NO, NON C'E' BISOGNO CHE MI FACCIA SENTIRE LA REGISTRAZIONE PER DIMOSTRARMI LA VERIDICITA' DI QUANTO ACCADUTO. PRESENTI UN ESPOSTO CHE CI PENSIAMO NOI."

Uscendo dall'Ufficio Fabrizio oltre a rallegrarsi per la lieta e rapida conclusione della vicenda non poté fare a meno di porsi un paio di domande:

ma se un così alto ufficiale solo in base ai pochi particolari riferiti ha subito individuato la persona vuol dire che Edi o era un grande Poliziotto conosciuto per i suoi meriti lavorativi oppure era uno che non valeva un beato ..... e conosciuto proprio perché non valeva un beato..... Fabrizio fu orientato più per la seconda ipotesi suffragata poi tempo dopo dalle informazioni che riuscì ad avere su di lui, da Poliziotti che lo conoscevano. Non solo non valeva un beato..... ma dirgli che non valeva un beato ..... era anche fargli un complimento. Riuscì anche a sapere come si chiamava:

tale DE CRECENZO Eduardo (se non fosse perché da cantare non vi è motivo sai come si intonerebbe a squarciagola il ritornello ANCORA ANCORA PERCHE' DA QUELLA SERA NON HO PIU' FATTO L'AMORE SENZA TE...........).

La conclusione, almeno temporanea, fu che Edi non guardava neanche più negli occhi Fabrizio evitando qualsiasi contatto e non, almeno in maniera percepibile, importunandosi più di questioni non sue.

Grande Polizia!!!

Se gli "intoccabili" avessero agito con così giusta solerzia nei confronti di Sabrina e cricca forse non saremmo arrivati al tragico epilogo che questa storia, ahimè, riserverà (niente sangue. Tranquilli).
 
dibattitopubblDate: Sabato, 18/06/2011, 05:07 | Message # 19
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Capitolo XIX°- L'imprenditore in erba (non quella da fumare) -

Fabrizio ha sempre avuto il pallino degli affari. Più che altro ha sempre pensato che se stai con gli occhi aperti e "se non si dorme con la zizza in bocca" come dicono a Napoli le occasioni ti capitano.

"Meglio avere un appartamento di proprietà e pagare un mutuo piuttosto che pagare un affitto e correre il rischio un domani di ritrovarti in mezzo ad una strada", era il suo pensiero. Visto che tanto l'appartamento di sua proprietà al 50% era come se non ce lo avesse più (ricordate era stato dato in uso a Sabrina "dall'intoccabile" MARTINELLI) decise di guardarsi intorno. Nel Giugno del 2003 capitò un appartamento in vendita che sembrava come piovuto dal cielo (il SIGNORE non abbandona chi crede in lui). 160 metri quadrati, abitabili, luminosi, chiaramente da riordinare, nel centro storico di Genova. Tra frizzi mazzi e lazzi veniva a costare 100 mila euro. Con i prezzi che c'erano in giro quello era veramente un'affare! Il problema era dove trovare i soldi. Come farsi fare credito se non hai niente da offrire. L'appartamento era stato dato dal proprietario, un altro uomo separato, in vendita all'agenzia immobiliare dei F.lli SEGALERBA, Fabrizio e Massimo, due bravi, onesti, laboriosi e professionali ragazzi da anni nel settore immobiliare, che da subito instaurarono un buon rapporto con Fabrizio (miiiiiiiii quanti Fabrizi). Trovare una banca che coprisse per intero le spese sembrava impossibile. Ovunque bussavi erano solo pacche sulle spalle o sorrisi di circostanza. Le risposte erano comunque sempre le stesse:

"Ci dispiace ma il suo reddito è troppo basso e la cifra richiesta è troppo alta. Oltretutto lei paga anche un assegno di mantenimento neanche da poco. Avesse delle garanzie ma così senza niente deve capire...... siamo costernati."

Fabrizio stava perdendo ogni speranza quando si aprì grazie ai SEGALEREBA brothers un portone. Gli presentarono un altro gran bravo ragazzo, Enrico CARRATINO, che lavorava come consulente finanziario presso la filiale Genovese del Banco di Brescia. Sembrava incredibile ma a loro bastava la busta paga e l'ipoteca sull'appartamento oggetto dell'acquisto. Se non pagavi la rata si prendevano l'appartamento e poi eventualmente se non bastava si rifacevano sullo stipendio. Un discorso giusto e logico che però gli altri istituti di credito non avevano minimamente accettato. Proprio vero che i bresciani hanno una marcia in più. Loro sì sono degli imprenditori che hanno il business nel sangue. Danno fiducia se capiscono che c'è probabilità di riuscita. Sono un po’ gli americani d'Italia. Hai un'idea, un sogno, sottoponiglielo e vedrai che se non è proprio una stronzata irrealizzabile una mano te la danno. Per carità non sono dei buoni samaritani però indiscutibilmente sanno come far girare l'economia.

Nel settembre del 2003 Fabrizio diventava proprietario dell'appartamento con rata variabile di circa 620 euro al mese.

Il problema di dove trovare i soldi per pagare la rata, Fabrizio lo aveva già risolto sempre grazie ai SEGALERBA brothers. Infatti fu loro il suggerimento di affittare agli studenti universitari l'appartamento. Con quello che guadagnava dall'affitto ci pagava il mutuo. Non riusciva a farci uscire le spese di amministrazione però quei soldi in qualche modo li avrebbe trovati. Grande Fabrizio morto di fame ma con due appartamenti di proprietà.

"L'intoccabile" DE GREGORIO aveva diminuito l'assegno di mantenimento. Era anche riuscito ad ottenere un avvicinamento lavorativo (da Milano città in provincia di Pavia). Sembrava quasi che qualche cosa iniziasse a girare per il verso giusto. Si, c'era sempre Sabrina con la cricca che continuavano imperterriti. Però come diceva Brandon LEE nel Corvo "non può sempre piovere". E' vero! Può anche nevicare. Infatti............
 
dibattitopubblDate: Sabato, 18/06/2011, 05:08 | Message # 20
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Capitolo XX - INDIA. La cucciolona amorosa -

Fabrizio fin da bambino come la stragrande maggioranza dei bambini aveva sempre desiderato un cane. Il suo sogno era un Dobermann. Belli, maestosi, eleganti. Quando nella prima metà degli anni settanta uscirono al cinema i famosissimi film sulle gesta di cinque Dobermann fu come una folgorazione. Un giorno avrebbe avuto anche lui un cane di quella razza.

Era aprile- maggio del 2004 e passando davanti ad un negozio di toilettatura a Porta Soprana, vicino alla casa di COLOMBO, insieme ad Anna colei che riteneva essere la donna giusta della sua vita e con cui aveva appena iniziato un tentativo di convivenza, notò un cartello che diceva "REGALASI DOBERMANN". Entrò subito. Il tizio della toilettatura diede a Fabrizio tutte le informazioni necessarie. Si trattava di un maschio di circa 7 mesi che i proprietari non potevano più tenere. Più l'uomo parlava più Fabrizio sentiva dentro di se che quello era il suo cane. Non chiedetemi perché, lo sentiva e basta. Il giorno dopo chiamò e si presentò a casa dei proprietari che abitavano lì nel centro storico. Il cane era bello, giocoso ed anche grosso per avere solo 7 mesi. Si trattava pero di una femmina. Fabrizio, ingenuamente, rimase un po' deluso. Avrebbe preferito un maschio. Dico ingenuamente perché, e poi con il tempo lo capì, le femmine sono meglio dei maschi. Almeno nei cani.

Il suo nome era TOSKA VOM KLINGBACH . Pagata uno sproposito, comperata in Germania con un pedigree lungo un chilometro. I proprietari l'avevano ribattezzata INDIA. Sentendo quel nome, oltretutto molto bello, ebbe la certezza che quel cane, anche se femmina, gli apparteneva. Erano fatti l'uno per l'altro. I proprietari delle brave persone fecero presente a Fabrizio che non volevano nessuna somma di denaro in cambio del cane. Quello che pretendevano era però l'assoluta certezza che INDIA andasse a stare bene. Che fosse trattata con amore altrimenti con un grosso sforzo l'avrebbero tenuta con loro. Per far capire meglio cosa intendessero, raccontarono a Fabrizio che una settimana prima avevano dato il cane ad alcuni ragazzi marocchini che gli sembravano delle brave persone. Dopo alcuni giorni però erano venuti a sapere che in realtà si trattava di merdosi e che forse avrebbero usato il cane per i combattimenti. Immediatamente senza troppi complimenti se lo fecero restituire. Era tardi però perché un danno era già stato fatto. Infatti i merdosi avevano provveduto a segare ad INDIA tutti e quattro i canini. Questo per renderli più affilati e taglienti in maniera che il morso potesse risultasse più devastante. Fabrizio tranquillizzò i proprietari circa la sua assoluta serietà rimanendo d'accordo che avrebbero fatto un periodo di prova per essere sicuri che anche il cane si trovasse bene con lui. Durante l'estate Fabrizio andava un paio di volte alla settimana a casa loro a prendere la cucciolona e la portava fuori in giro, a giocare ed a fare delle passeggiate in modo che si abituasse, risultandole così meno traumatico il distacco da quella che era stata sino a quel momento la sua casa. A settembre Indiuccia bella, così chiamata affettuosamente da Fabrizio, diventava sua. Era un sogno che si realizzava.

Ogni rosa, se vera e non artificiale, però ha le sue spine. Infatti dopo qualche mese una mattina Fabrizio, che ogni giorno la controllava, si occorse che improvvisamente all'altezza del linguine della zampa posteriore destra, INDIA aveva un rigonfiamento grosso come una palla da baseball. La portò immediatamente dal veterinario (vicino casa di Fabrizio vi è un centro veterinario dell'associazione nazionale protezione animali) che inizialmente pensò si trattasse di un'ernia inguinale. Era comunque preferibile operarla. L'operazione venne fatta ma con grande stupore si scoprì che si trattava di una ciste uscita improvvisamente non si sa come e non si sa perché. Tutto però era a posto. Meno male, cucciolona stava bene. Il tempo di riprendersi dell'operazione e Fabrizio si rese conto che dal lato sinistro del torace sembrava che Indiuccia bella perdesse il pelo. La portò nuovamente dal veterinario. Il responso delle analisi del sangue fu terribile:

era la lesmania.

Fabrizio manco sapeva di che cosa si trattava. Che cazzo era la lesmania. Quando glielo spiegarono per lui fu come ricevere una coltellata nella schiena. Non esisteva nessun vaccino contro quella malattia, ed anche le cure oltre che molto costose non davano nessuna sicurezza di riuscita. Anzi tutt'altro. Gli effetti collaterali erano forse peggio. Il veterinario VASSALLO Alessandro (con il tempo con Fabrizio sono diventati amici) gli chiese che cosa volesse fare. Provare a curarla o portarla al canile dove altre persone si sarebbero prese cura di lei?

Fabrizio non ebbe assolutamente bisogno di pensarci. Non avrebbe più avuto il coraggio di guardarsi allo specchio. Portarla al canile sarebbe stato proprio da bastardi. Finché stava bene Indiuccia bella. Non appena sta male te ne liberi. No! Lui non era quel genere di persona. Lui aveva preso il cane ed il cane lui lo avrebbe curato fino alla fine ad ogni costo. Ci furono molte occasioni in cui si ritrovò a dover scegliere, per mancanza di soldi, se mangiare o comperare le medicine. Anche in quei frangenti non ebbe nessuna titubanza. Le medicine di INDIA erano più importanti. In alcune occasioni i giorni senza mangiare furono anche 2-3 consecutivi, ma ciò non contava. Lui aveva un impegno. E poi INDIA era la bambina di G..... Non poteva farla morire. Le difficoltà furono tante non solo in termini economici. Purtroppo, quando dicono che i cani assomigliano ai padroni non dicono una puttanata. Come Fabrizio anche INDIA risultava allergica ai farmaci. La cura per la lesmania doveva essere fatta ogni 4-5 mesi e per evitargli gli shock anafilattici (una mattina trovò la cucciolona nella sua stanza con il collo gonfissimo la bocca spalancata e la zampa anteriore destra ruotata di lato a 45 gradi) Fabrizio imparò a fargli le flebo. Tenerla calma i primi tempi non fu facile. Si parla di un cane di circa 35-40 kg perennemente iperattivo e che in piedi sulle zampe posteriori arriva a circa 180 cm di altezza. Mica un ciuaua o uno york scire.

Inizialmente provò con i contentini (biscotti, carezze, etc etc etc) ma non servirono a niente. INDIA non aveva paura delle flebo semplicemente si rompeva i marroni a stare circa un'ora ferma con un ago piantato nella schiena. Fabrizio dovette imporsi fisicamente. Due manate sul muso le fecero capire che in quei frangenti doveva stare assolutamente ferma. I cani non sono esseri stupidi. Capiscono chi è il più forte e di conseguenza si adeguano. Come nel branco. Il maschio alfa comanda. In quel branco il maschio alfa era Fabrizio. Gli sforzi delle cure comunque davano fortunatamente gli effetti desiderati. La lesmania rimaneva su valori accettabili. Fabrizio per far si che Indiuccia bella potesse sopportare le cure nel migliore modo possibile faceva si che fisicamente fosse perfetta. E lo era. Avete presente le scalinate denominate le "Tre Caravelle". Quelle vicino alla Questura in P.zza della Vittoria a Genova. Bene. Fabrizio facendo un ragionamento alla Roky Balboa (quando si allenava e correva su per le scale urlando Adriana) si piazzava in cima alle scalinate e lanciava una pallina od una palla di cuoio giù. INDIA andava a riprenderla. In venti minuti massimo mezz'ora faceva quaranta rampe a scendere e quaranta a salire. Una belva. Molte persone si fermavano increduli ad ammirarla. Per strada le persone lo fermavano, complimentandosi per la bellezza del cane. Tantissimi gli proponevano, avendo un cane maschio della stessa razza, di farla accoppiare. Nessuno a priori sospettava minimamente che potesse avere la lesmania. Tutti, rimanevano stupiti nel venirne a conoscenza. INDIA poi da gran ruffiana riusciva subito, nonostante le grandi stronzate che buona parte della massa si beve sulla cattiveria o presunta aggressività di quella razza, a diventare simpatica a chiunque. Nel quartiere tutti la conoscevano. Era sempre un turbinio di coccole fatte e ricevute con chiunque, estranei e non. Tutti tranne con gli zingari, i gatti, i pastori maremmani ed i male intenzionati che avessero provato a toccare G...... o Fabrizio. Non le era stato insegnato niente di ciò. Assolutamente. Gli nasceva proprio dal cuore. Fabrizio con il tempo riuscì a farle perdere il lato selvaggio nei confronti degli zingari, dei gatti e dei pastori maremmani, anche se quando li incrocia, ancora adesso, la vedi che è pervasa da una voglia di sangue. Da un fremito di violenza. Fabrizio però è il maschio alfa e come tale INDIA lo rispetta. Ciò che lui dice INDIA fa. Sembra un soldato. Tale è la sicurezza che la porta in giro senza guinzaglio e senza museruola. La museruola non l'ha mai neanche comperata. Per principio! Ritiene che sia una crudeltà. I cani respirano e sudano attraverso la bocca. Non esiste tappargliela. Il guinzaglio invece c'e l'ha, anche se, in una delle poche volte che glielo aveva messo una grandissima cessa (non perché fosse brutta, ma solo perché una così bisognerebbe prenderla a colpi di letame) al volante di una FIAT PANDA sulle strisce pedonali (erano le 19:30 di novembre i negozi chiudevano. C'era pieno di gente per strada e sulle strisce vi erano anche altre persone che stavano attraversando) vicino casa sua non trovò di meglio che girarsi a vedere chi le stava suonando. Peccato che lo fece con la macchina in movimento. Fabrizio vedendola arrivare e non fermarsi riuscì solo per miracolo a saltare indietro ed evitare così di essere investito.

INDIA no!

Fu trascinata per circa venti metri. L'ultima cosa che Fabrizio, inebetito e con il guinzaglio spezzato in mano, vide di INDIA fu il suo muso illuminato dai fari della macchina che la portava via. I suoi guaiti ed i suoi latrati gli rimasero nel cervello per molti mesi. Tutte le persone che si trovavano in strada iniziarono ad urlare per cercare di fermare l'auto. L'autista non si era neppure reso conto di quello che stava accadendo. Solo perché si trattava di una persona anziana e donna, Fabrizio ebbe rispetto e si trattenne. Aveva il sangue al cervello. INDIA schizzò fuori da sotto le ruote solo quando l'auto si fermò. Saltava e guaiva. Era un salto strano. Come se avesse la schiena rotta. A Fabrizio guardandola gli venne in mente una scena a cui aveva assistito anni prima fuori dalle mura a Lucca. Era tarda mattinata, una giornata di sole e stava camminando a piedi per una strada laterale poco frequentata quando vide davanti a se a circa trenta metri un gatto che stava attraversando. Giunse da dietro un furgone che deviando appositamente la propria corsa investì in pieno il povero innocente animale che iniziò a saltare. Era un salto strano. Capivi subito che era dolore e che la morte lo stava prendendo. Infatti dopo circa cinque minuti di agonia il gatto morì. INDIA saltava come il gatto. Ci vollero circa venti minuti prima che Fabrizio riuscisse ad avvicinarsi ed a toccare la cucciolona. Era scioccatissima. Tremava, non stava ferma, aveva lo sguardo pieno di paura. Perdeva sangue dalla testa e dalle zampe. Camminava storta. Non si sedeva. Arrivò la Croce Rossa per gli animali e la portarono dal veterinario dove fortunatamente le lastre esclusero lesioni interne. Riportò un taglio sulla testa, delle profonde lacerazioni sulle zampe anteriori e contusioni su tutto il corpo. Niente però che il tempo non potesse guarire. Solo la sua grande robustezza fisica la salvò. IMMORTALE!

GRANDE INDIA !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Certo che se c'era un bambino sarebbe stato sicuramente falciato di netto ed ucciso.

E la signora investitrice cosa faceva? Era piangente e disperata per quanto accaduto? Era costernata? Come partecipava al dramma adesso che l'avevano informata, che ne aveva avuto contezza?

Dispiacietissima!!!

A livello di karakiri. Era però una persona riservata che celava questo suo stato d'animo molto bene. Una vera signora non può lasciarsi andare a scenate, non è previsto. Celava così bene questo suo stato d'animo che per trarre ulteriormente tutti in inganno fece finta di spazientirsi per il tardare dell'arrivo dell'ambulanza e dei Vigili Urbani. Non solo ma per fugare ogni eventuale dubbio sulla sua grande qualità di occultatrice di sentimenti chiese se era possibile sbrigarsi. Lei aveva un appuntamento per andare a teatro e non poteva tardare oltre. Anche i Vigili Urbani furono molto colpiti dalle stronzate che diceva. L'etilometro risultò negativo. Era proprio fuori di suo. Dopo una certa età (direi i settanta anni) la patente devi essere proprio bravo e sveglio per averla. Deve essere un premio, non un diritto.
I guai fisici per INDIA purtroppo però non sono finiti. Nel dicembre del 2009 Fabrizio, si accorse che la cucciolona aveva un minuscolo brufolo sulla natica sinistra. Non era un brufolo. Era un sarcoma maligno grosso come una pallina da ping-pong. Lo asportarono chirurgicamente con la speranza che non si espandesse. Speranza vana. Ad aprile del 2010 lo stesso maledetto sarcoma si ripresentò sulla natica destra. Anche in quella occasione, grosso come una pallina da ping-pong, venne asportato chirurgicamente. A dicembre Fabrizio usò la sua tredicesima. Ad aprile pagò l'operazione in due trance. Oggi Luglio 2010 il sarcoma sembrerebbe stia ritornando sulla natica sinistra. Fabrizio, però, non ha più i soldi per farla operare e la chemio sarebbe anche più costosa. Come non ha i soldi? Fabrizio non lavora? Si che lavora e riuscirebbe anche a farla operare se i soldi che guadagna...........
Negli ultimi capitoli capirete.

Capitolo XXI° - L'amministrazione condominiale. L'inadempiente -

Per Sabrina ogni occasione era il là per poter far scrivere dai suoi legali qualche mischiata (tanto i soldi con cui li pagava, ammesso e non concesso che non usufruisse del gratuito patrocinio non svolgendo nessuna attività lavorativa, erano sempre quelli di Fabrizio). Infatti in data 9 gennaio 2004 "l'azzeccagarbugli" ZUFFADA faceva recapitare una missiva in cui rispondendo a delle lamentele esposte da Fabrizio, circa il mancato pagamento da parte della sua cliente delle spese di amministrazione del loro appartamento, dichiarava quanto segue:

"Per espresso incarico della sig.ra MANGANO, contesto in toto il contenuto della sua missiva. Infatti le spese di amministrazione richieste si riferiscono agli anni 2000 - 2001 - 2002, periodo durante il quale il sig. ADORNATO abitava ancora nella casa coniugale ed era pertanto tenuto al pagamento del 50% delle dette spese. Avendo già onorato la quota di propria competenza è chiaro che a nessun titolo la sig.ra MANGANO dovrà essere tenuta a versare la quota parte del marito".

Povera "azzeccagarbugli" ZUFFADA. Per carità la sua cliente avrebbe potuto anche raccontargli che un'asino volando le aveva scaricato addosso una chinata di merda procurandogli un trauma contusivo. Ognuno è libero di dire, fortunatamente, ciò che vuole. Però, tu che sei intellettualmente e culturalmente superiore ma sopratutto sei una seria professionista, qualche domanda te la devi porre prima di mettere nero su bianco delle stronzate. Eh si perché Fabrizio e Sabrina si sono separati, come spero ricorderete, nel giugno del 2001. Lei ("l'azzeccagarbugli") la sua legale, non poteva non saperlo. Come si può affermare che Fabrizio nel 2001, ma sopratutto nel 2002 abitava ancora nell'ex casa coniugale. Che pressappochismo, che superficialità, che assoluta mancanza di professionalità lascia trasparire questo "azzeccagarbugli". Oltretutto poi Fabrizio, come confermato dall'amministratore del caseggiato, aveva già provveduto a saldare la quota a lui spettante, che precisamente era il 50% dell'anno 2000 ed il 50% dei primi sei mesi del 2001. Fabrizio leggendo la lettera si fece comunque una risata. Era un'ulteriore dimostrazione che nella vita non sempre si va avanti o si occupano posti importanti per merito e bravura e che una laurea come una la rondine non fa primavera. Proprio vero, anche in questo caso, Dio li fa e poi li accoppia.
 
dibattitopubblDate: Sabato, 18/06/2011, 05:08 | Message # 21
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Capitolo XXII° - La fantascienza -


In data 02/02/2004 sempre tramite "l'azzeccagarbugli" ZUFFADA, Sabrina presentava una richiesta in cui chiedeva nuovamente di riportare l'importo dell'assegno mensile ad euro 500. Di nuovo? E l'istanza precedente presentata nell'ottobre 2003 che fine aveva fatto. Dovete sapere che nel frattempo "l'intoccabile" DE GREGORIO che si era già preso numerose pause "scomparve" improvvisamente (sempre le voci di corridoio spaziavano dai problemi personali di natura fisica, alla lontana dal luogo di residenza a fantomatiche indagini che lo avrebbero coinvolto. Mistero!).

Faccio un passo indietro. Le pause che "l'intoccabile" DE GREGORIO si era preso, fecero si che il brodo si allungasse notevolmente, creando nel complesso più problemi a Fabrizio che a Sabrina. Si perché Fabrizio, nonostante tutto, confidava che "l'intoccabile" Giudice potesse in qualche modo far smettere Sabrina & C dall'usare G...... per i loro nefasti scopi.

Invece........ quando il gatto non c'è i topi ballano.

Tutto quanto il fascicolo venne quindi consegnato al nuovo "intoccabile" MAZZA GALANTI.

Uomo dal fisico minuto, dai modi gentili con una voce pacata tendente all'ecclesiastico che almeno all'inizio aveva fatto una buona impressione a Fabrizio tanto da non conquistarsi da subito l'appellativo di "intoccabile". La prima volta che si conobbero, nel suo Ufficio in Procura, Fabrizio lo trovò dietro la scrivania un po’ occultato dalle pratiche. Il fatto che ne avesse così tante poteva significare tutto e niente. Sia nel bene che nel male. Per essere chiari poteva averne tante perché era un fannullone. Poteva averne tante perché era così bravo e buono d'animo che le rifilavano tutte a lui. Comunque si era ritrovato a gestire anche le pratiche del suo collega ("intoccabile" DE GREGORIO). Un viso non da persona malvagia contribuiva a rasserenare l'animo di chi entrava nel suo ufficio (la butto li. Sembrava di entrare in sacrestia. Come fai ad arrabbiarti ed a litigare nella casa di DIO. Non puoi).

Purtroppo, però, "l'intoccabile" MAZZA GALANTI aldilà della presenza scenica commise degli errori, da solo ed in concorso con altri "intoccabili" (notate come per immedesimare il lettore nell'ambiente clericale non uso, per descrivere detti errori come peraltro prescriverebbe tassativamente il galateo, turpiloqui o frasi sconvenienti o che possano creare disturbo), così grossolani da far dubitare anche il più sano di mente della veridicità di quello che stava accadendo.

La fantascienza approdava in Tribunale! Ed in pompa magna per giunta.

Infatti in data 3 aprile 2004 sciogliendo la riserva, tra i tanti bla bla bla e bla delle quattro pagine e mezza, quasi cinque, vi sono delle chicche che meritano di essere riportate ed analizzate:

"Ritenuto che, innanzi tutto, deve essere respinta l'eccezione di inammissibilità (presentata dal legale di Fabrizio n.d.r.) del ricorso proposto in quanto le ordinanze del Giudice istruttore (così come quelle presidenziali), come sostenuto dalla migliore dottrina e dalla prevalente giurisprudenza, possono essere modificate in corso di causa anche in assenza di mutamenti delle circostanze, atteso che tale presupposto non è richiamato dall'art.4 comma 8° della legge nr°898/1970 applicabile ai procedimenti di separazione per effetto del richiamo contenuto nell'art. 23 della legge nr°74/1987........."

praticamente in qualsiasi momento si possono presentare istanze per cambiare le disposizioni degli "intoccabili". Anche se non vi sono motivi. Scusatemi lo dice una legge del 1970.

1970! La seconda Guerra mondiale era finita da solo venticinque anni. Quell'anno ci fu l'alluvione a Genova. L'Italia disputò in Messico la famosa partita con la Germania. Nel Brasile giocava PELE'. Le trasmissioni della RAI, l'unica emittente che trasmetteva immagini, erano rigorosamente in bianco e nero. I BEATLES dovevano ancora sciogliersi. Jim MORRISON era ancora vivo e vegeto. Il divorzio era un'eresia. Chi si masturbava diventava cieco. Però anche se la legge è del 1970 la sua "bontà" arriva dalla migliore dottrina e dalla prevalente giurisprudenza confermata dalla legge del 1987. Meno male che grosso sollievo! Per un momento stavo per rivolgermi ad uno psicologo per un attacco di panico. Denaro risparmiato. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie.

"Per completezza va, tuttavia, osservato che, come dimostrato dai C.U.D. prodotti in atto dalla sig.ra MANGANO, essa, all'epoca del menzionato provvedimento del precedente Istruttore (provvedimento "dell'intoccabile" DE GREGORIO che diminuiva l'importo dell'assegno di mantenimento n.d.r.) prestava attività lavorativa con la conseguenza che la contraria affermazione del giudicante sul punto va considerata frutto di una involontaria svista".

"L'intoccabile" DE GREGORIO aveva diminuito l'assegno non ricordandosi che Sabrina lavorava (lavorava che parolona. 5 ore alla settimana sono quelle che ti permettono di passare un pomeriggio diverso dal solito tran tran quotidiano).

Domanda:

Se "l'intoccabile" non fosse inciampato in una involontaria svista l'importo dell'assegno di mantenimento a carico di Fabrizio poteva essere ancora più basso?(vedete che la vocina non sbagliava)

Però va bè fa lo stesso. Come dice il suo collega "intoccabile" MAZZA GALANTI si tratta di una involontaria svista. Ad una persona che guadagna come stipendio certe ridicole cifre può anche capitare di avere una INVOLONTARIA SVISTA. Siamo magnanimi.

O no?

"Ritenuto, in altre parole, che anche attualmente la signora MANGANO deve essere considerata capace di svolgere un'attività lavorativa che le consenta di percepire a fine mese una somma non lontana da quella guadagnata fino al mese di febbraio (250 euro mensili n.d.r.), e tuttavia ciò non significa ancora che la richiesta in esame sia infondata. Ritenuto, infatti, che per la giurisprudenza pacifica la sussistenza di una sproporzione tra i redditi propri di ciascun coniuge è sufficiente fondamento per l'attribuzione di un assegno al coniuge dotato di minori introiti (così ad es. si v. Trib. Genova in sede di reclamo, ord 3 febbraio 2004, est MARTINELLI)".

Per stemperare un po’ il clima teso che si creererà a venire pongo una domanda battuta volgare:

cazzo significa giurisprudenza pacifica? E' forse l'opposto della giurisprudenza guerrafondaia?
Tornando seri è giusto che se una persona lavora, ma lavora seriamente, e guadagna poco, chi guadagna di più deve contribuire al suo sostentamento. Lo dice anche nostro SIGNORE. Aiuta chi ha bisogno. Dai al povero. Liberati dei tuoi averi. Giusto! Giusto! Giusto! Però Sabrina un nuovo lavoro se lo cercava o aspettava la caduta della manna dal cielo? Avrà presentato "all'intoccabile", come prova della sua spasmodica ricerca di una nuova attività lavorativa, la sua iscrizione nelle liste di collocamento o presso le agenzie di lavoro temporaneo? In ogni caso, secondo gli "intoccabili", Fabrizio avrebbe dovuto pagare. Lui era già un po’ che lavorava. A scuola uno straccio di diploma lo aveva conquistato. In ogni caso avrebbe guadagnato di più di Sabrina, che oltre a non saper fare niente, aveva solo la terza media. Queste però sono solo chiacchere perché come stabilito "dall'intoccabile" illuminato MARTINELLI nella sua famosissima sentenza, paragonabile per importanza solo agli editti papali e citata "dall'intoccabile" MAZZA GALANTI "la sussistenza di una sproporzione tra i redditi propri di ciascun coniuge è sufficiente fondamento per l'attribuzione di un assegno al coniuge dotato di minori introiti".

Il rovescio della medaglia, scusandomi se ritorno sopra l'argomento, però si chiama "assistenzialismo" ad oltranza.

Infatti, ci sono persone che approfittando di questa espressa e condividibilissima bontà d'animo, campano alle spalle degli altri. Basterebbe verificare la loro piena volontà e disponibilità al lavoro per fugare ogni dubbio. E qua casca l'asino. Mica possiamo andare a verificare tutto così approfonditamente. Dai non scherziamo. Oltretutto carnevale è passato da un po’ di mesi.

Comunque per concludere anche se esisteva "una sproporzione tra i redditi propri di ciascun coniuge" Sabrina tra il denaro che aveva indebitamente prelevato in banca, quello ricevuto da Fabrizio sino a quel momento e quello che aveva guadagnato con il lavoretto part- part - part time male male male non doveva passarsela.

O no?

"Ritenuto in altre parole, che la sig.ra MANGANO vive al di sotto della soglia considerata di povertà, e non v’è dubbio che se essa in questi anni ha potuto sopravvivere, ciò è dipeso dall'aiuto che terze persone (familiari e/o amici) le hanno fornito".

Nel leggere quella frase Fabrizio accasciandosi sul letto pensò:

"Ma che ..... di amici e parenti. I soldi sono io che li dò".

Stette un tempo indefinito a fissare il soffitto. La frustrazione lo stava avvinghiando. Una certezza però maturava nella sua testa. Era roba da fantascienza. Gli alieni stavano prendendo possesso dei posti di comando per ridurci in uno stato di schiavitù mentale. Tutti dei debosciati. Oppure no? Peggio! Se vedi sempre film di fantascienza alla fine rincoglionisci. Non distingui più la realtà dalla finzione. Vivi su di un'altro pianeta, in un'altra realtà. Solo dopo anni di dura e quotidiana visione di Kirk e compagni puoi raggiungere un livello così alto di pensiero da non impedirti, tramite un semplicissimo calcolo matematico, di scrivere una grandissima puttanata (scusatemi avevo detto che non avrei usato turpiloqui, ma il galateo in questo caso me lo imponeva. Non potevo proprio farne a meno. Mi sento affranto. La colpa però non è mia è la società che mi ha costretto. Sono una vittima anche io come tutti i delinquenti, i ladri e gli assassini.).

Fabrizio pensava a tante cose così velocemente che iniziò ad avere delle visioni senza bisogno di usare L.S.D. Quella che aveva letto, ripeto scritto "dall'intoccabile" Dr. MAZZA GALANTI, non era la realtà. Non poteva essere la realtà. La realtà erano le visioni che stava avendo. Belle, con le lucine. Donne nude che ballavano e cantavano. Cibo a volontà. Nessun "intoccabile". I Rolling Stones che suonavano. Il CARAVAGGIO che dipingeva insieme a DALI'. Gente che beveva e fumava.

Una festa! Si Fabrizio una grande festa! La tua festa.......

Il cetriolo, con movimento rotatorio di trecento sessanta gradi e senza vaselina, stava lentamente ma inesorabilmente approcciandosi al suo sfintere. Lento ma inesorabile. Una delizia da leccarsi i baffi.

"Ritenuto, d'altra parte, che tutti gli elementi che precedono (ad eccezione delle spese di locazione che il sig. ADORNATO solo in epoca più recente ha iniziato a sostenere) sono certamente stati tenuti da conto nel provvedimento presidenziale che, come si è sopra ricordato, aveva stabilito che dal giugno 2003 venissero corrisposti alla odierna ricorrente (Sabrina n.d.r.) l'equivalente di 900.000 vecchie lire, oltre al 50% delle spese straordinarie, evidentemente riguardanti sia il contributo al mantenimento della figlia, sia quello a favore della moglie".

Asserire che "l'intoccabile" presidente MARTINELLI avesse tenuto conto delle spese che Fabrizio doveva sostenere, vedendo la legnata a livello economico che gli diede nel 2001 sembra un po’ strano, azzardato quasi incomprensibile. Un po’ da spara cazzate. Diventa però tutto più chiaro, più comprensibile, se si accetta il fatto che questi esseri viventi (gli intoccabili) frutto di milioni di anni di evoluzione, agglomerato di carbonio ossigeno ed idrogeno vivono in un'altra dimensione, in un'altra realtà, fatta di stipendi maestosi, di lusso, di spensieratezza, di opulenza.

"Ritenuto che, ad avviso di questo Giudice, tale decisione complessivamente equilibrata (decisione "dell'intoccabile" MARTINELLI sulla questione economica n.d.r.) può nella sostanza essere confermata con qualche limatura che tiene conto della difficile situazione economica che entrambe le parti si trovano a fronteggiare, e del fatto che comunque, lo stipendio del sig. ADORNATO, in oggi non dovrebbe superare di molto i 1300,00 euro mensili (situazione purtroppo aggravata da una conflittualità che a quanto è dato comprendere, non riesce ad attenuarsi, con inevitabili pesanti ricadute sulla situazione psicologica della figlia minore)".

Divaricamento delle natiche con appoggio del cetriolo. La festa sta per entrare nel vivo. Finalmente!!!

Prima però voglio affrontare con serietà le righe in cui "l'intoccabile" parla degli eventuali pesanti problemi psicologici che la conflittualità tra i coniugi poteva portare a G...... Lei è un Magistrato, lei rappresenta la legge, l'ordine la giustizia. La collettività l'ha investita di un compito. Lei deve porre fine alla conflittualità. La parola inevitabile non deve essere, nel suo vocabolario, assolutamente contemplata. Si guardi allo specchio e pensi se sia il caso di sputarsi addosso. Di inevitabile caro "intoccabile" si ricordi che c'è solo la morte.

"Ritenuto, in definitiva, che, al fine di evitare ulteriori discussioni tra i coniugi legate alla divisione delle spese straordinarie della minore, appare opportuno stabilire un assegno omnicomprensivo a titolo del mantenimento della figlia in euro 260,00 e di contributo al mantenimento dell'ex moglie che può essere provvisoriamente determinato in euro 140,00 mensili ponendo a carico quindi del sig. ADORNATO un assegno mensile omnicomprensivo di euro 400,00 da corrispondere alla sig.ra MANGANO Silvana (??????????? n.d.r.)".

Genova 3 aprile 2004 Il Giudice Istruttore
Dr. F Mazza Galanti

Introduzione del cetriolo su per il condotto anale. Deflorazione completa e fine della festa. Inizio del dolore.

Dei 1300,00 euro circa che Fabrizio guadagnava mensilmente doveva toglierne subito 813,00 tra affitto e assegno di mantenimento. Con i rimanenti 487,00 euro doveva provvedere al mantenimento di G.... nei 8 giorni che stavano insieme, pagare luce gas ed acqua, comperarsi da mangiare, vestirsi, mettere la benzina nella macchina per andare a lavorare nella nuova sede di lavoro in Provincia di Pavia e pagare l'autostrada.
 
dibattitopubblDate: Sabato, 18/06/2011, 05:09 | Message # 22
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Capitolo XXIII - Il calcolo matematico -

Il calcolo matematico di cui parlavo prima e riferito alla grandissima .........che recitava:

"Ritenuto in altre parole, che la sig.ra MANGANO vive al di sotto della soglia considerata di povertà, e non v’è dubbio che se essa in questi anni ha potuto sopravvivere, ciò è dipeso dall'aiuto che terze persone (familiari e/o amici) le hanno fornito" rinvangata solo perché è così grossa che non può e non deve passare in secondo piano, non necessita assolutamente ne di una laurea in matematica ne dell'uso di calcolatrici.

Fabrizio aveva consegnato a Sabrina sino a quel momento:

lire 1.100.000 (euro 568,1) per 12 mesi (2001- 2002) per un totale di lire 13.200.000 (euro 6817.2);

lire 1.000.000 (euro 516,45) per 12 mesi (2002-2003) per un totale di lire 12.000.000 (euro 6193,2)

lire 900 mila (euro 464,81) sino al 25/07/2003 e successivamente euro 300 (2003-2004) per un totale di euro 3929,62

Nel complesso nei tre anni presi in considerazione, colei che ha vissuto grazie agli amici e parenti, da Fabrizio ha ricevuto euro 16940,02 = lire 32 milioni 649 mila 517.

Praticamente la media annua risulta essere euro 5646,67 = lire 10 milioni 883 mila 166.

Mensilmente sono euro 470,55 = lire 906 mila 930. A questa cifra si dovevano aggiungere i 250 euro mensili che Sabrina aveva guadagnato dal 2002 al febbraio 2004.

Tutto quello consegnato da Fabrizio, che è stato ricevuto da Sabrina senza muovere un dito, é al netto (ricordate che lei non aveva l'assillo del dover pagare l'affitto dell'appartamento dove viveva. Ci aveva pensato "l'intoccabile" MARTINELLI a sistemarla al caldo nell'ex casa coniugale).

Domanda:

Quanto era la pensione sociale in quegli anni?

Risposta:

Circa 900 mila lire.

Praticamente Con i soldi, ripeto netti, che Sabrina riceveva mensilmente da Fabrizio vi erano nuclei familiari, anche più numerosi e con problemi fisici, che ci dovevano vivere. Pagandoci l'affitto oltretutto. Lei invece oltretutto viveva da sola. Dico sola perché una bambina piccola come G.... che a mezzogiorno mangiava all'asilo dove vi trascorreva buona parte della giornata, non poteva certo influire pesantemente sul bilancio mensile.
Signori e signore rendiamoci conto che per "l'intoccabile" MAZZA GALANTI la cifra sopra riportata non avrebbe permesso a Sabrina di vivere autonomamente. No! Non lo permetteva. Infatti ha dovuto ricorrere ad amici e parenti.
Non voglio essere pedante però cari marito e moglie pensionati, con un'unica pensione sociale con cui vivere, a cui magari dovete toglierne la metà per pagarci l'affitto, perché non scrivete "all'intoccabile" MAZZA GALANTI per spiegargli chi sono veramente le persone che devono, umiliandosi, ricorrere all'aiuto di amici, parenti o strozzini (che molte volte sono gli stessi amici o parenti) per sopravvivere.

Certo per una persona ("l'intoccabile") che guadagna delle cifre considerevoli, solo per tenere il .... al caldo, le somme sopra riportate sono spiccioli, cuisquiglie, briciole, bazzecole.

Domande:

Se Sabrina non riusciva a vivere autonomamente, anche Fabrizio avendo in tasca la stessa somma mensile non poteva vivere autonomamente?

Se è vero che anche Fabrizio non poteva vivere autonomamente perché "l'intoccabile" invece di limitarsi a declamare l'editto "dell'intoccabile" MARTINELLI (la sussistenza di una sproporzione tra i redditi propri di ciascun coniuge è sufficiente fondamento per l'attribuzione di un assegno al coniuge dotato di minori introiti) non intimava a Sabrina di andare a lavorare per alleviare quella situazione economicamente precaria, visto che ne era in grado?

Perché doveva essere solo Fabrizio a provvedere al mantenimento di G......?

Il codice non prevede che entrambi i genitori devono provvedere al sostentamento dei figli?

Fabrizio e Sabrina non hanno nei confronti di G..... gli stessi diritti e gli stessi doveri?

Ma Sabrina un lavoro se lo cercava oppure ci marciava sopra la situazione?

Ma "l'intoccabile" quando ha scritto tutto quello di cui sopra a chi o a che cosa stava pensando?
 
dibattitopubblDate: Sabato, 18/06/2011, 05:09 | Message # 23
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Capitolo XXIV - Il matrimonio e la comunione (le giornate di spensieratezza e di vacanza) -

Nel Giugno del 2005 Fabrizio e G.... furono invitati ad un matrimonio e a una comunione. Entrambe le funzioni si sarebbero svolte a Napoli. Addirittura G.... avrebbe dovuto portare le fedi all'altare come damigella della sposa. Fabrizio sapeva benissimo che Sabrina avrebbe cercato di impedirlo con tutte le sue forze. Sempre per il solito motivo: nessun valido motivo, né giuridico né morale. Solo la sua testa malata. Il fatto che, come in precedenza detto, le due funzioni si sarebbero svolte a Napoli rendeva tutto molto complicato. Con i due giorni settimanali che poteva passare con la piccina non sarebbe mai riuscito ad andare e tornare senza massacrarsi. Le funzioni oltretutto sarebbero state officiate in giorni vicini ma diversi. Come fare. Idea! Fabrizio comunicò a Sabrina che avrebbe passato con G...... le giornate di Sabato 18 e domenica 19 giugno per quanto riguardava la settimana compresa dal 13 al 19 giugno e che per quanto riguardava la settimana dal 20 al 26 giugno sarebbero stati insieme nella giornata di lunedì 20 e di martedì 21 giugno. Questo faceva si che i giorni diventassero quattro consecutivi in due settimane distinte.

Sabrina quando lo apprese fece il diavolo a quattro, otto, sedici e pure trentadue. Fabrizio cercò di spiegarle che erano stati invitati ad una comunione ed a un matrimonio e che comunque se lui voleva unire i giorni di due settimane distinte per stare con G.... quattro giorni consecutivi era una cosa che poteva farlo non violando le disposizioni. Tutto inutile. Voleva impedire ad ogni costo che padre e figlia passassero quattro giorni insieme.

Fabrizio inviò allora una lettera "all'intoccabile" MAZZA GALANTI nella quale scrisse quanto segue:

Il sottoscritto ADORNATO Fabrizio nato........ genitore non affidatario della minore ADORNATO G..... chiede a codesta spettabile autorità Giudiziaria di volerlo autorizzare a tenere con sé la bambina per la settimana dal 13 al 19/06/2005 nelle giornate di sabato 18 e domenica 19/06/2005 e per la settimana dal 20 al 26/06/2005 nelle giornate di lunedì 20 e martedì 21/06/2005 in quanto invitati a Napoli ad una comunione e da un matrimonio, cerimonia in cui la bambina è damigella d'onore della sposa (nell'occasione i miei genitori hanno speso 200 euro per l'acquisto del vestito e delle scarpe.) Questa mia richiesta viene esclusivamente avanzata non perché non possa già legalmente tenere la bambina con me (i giorni sono sì uniti e diventano quattro consecutivi ma nell'arco di due settimane distinte ed il decreto presidenziale tuttora valido ed emesso nel giugno del 2001 dal Dr. MARTINELLI mi autorizza a tenere la bambina per due giorni alla settimana libero dai turni si servizio) ma bensì a causa del comportamento tenuto dalla mia ex moglie MANGANO Santina. La stessa nella serata del 11/06/2005 quando le comunicavo quanto sopra scritto mi riferiva che non avrebbe mai acconsentito, senza dare nessuna spiegazione, a che la bambina rimanesse con me per quattro giorni consecutivi avanzando l'intenzione di negarmi quindi l'esercizio di questo mio diritto. Quanto successo in questi quattro anni di separazione, mi fa ritenere con assoluta certezza, che la sig.ra MANGANO metterà in atto la sua idea e quando andrò a prendere la bambina non si farà sicuramente trovare, non rispondendo ne al telefono ne alla porta di casa. Onde evitare che mi trovi costretto a richiedere l'intervento della P.S. anche in considerazione del fatto che la bambina ha già sei anni e capisce quanto le accade intorno, rinnovo la richiesta affinché questa A.G. intervenga, per impedire alla genitrice nel caso in questione di interferire ingiustamente solo al fine di creare ulteriori problemi oltre a quelli già procurati sino ad ora e far si che un genitore separato non affidatario che lavora lontano dai suoi affetti possa finalmente, dopo tanto tempo, trascorrere insieme alla propria figlia alcune giornate spensierate e di vacanza. Faccio altresì presente che nel mese di giugno ho tenuto la bambina la prima settimana giovedì 2 e venerdì 3 e la seconda settimana giovedì 9 e venerdì 10, giorni diversi dal sabato e dalla domenica e che la comunicazione inerente i giorni 18- 19 - 20 - 21/06/2005, periodo in cui sarei stato con la bambina, è stata da me fatta alla sig.ra MANGANO non appena avuta la certezza di potermi allontanare dal lavoro usufruendo di alcuni giorni di ferie.
Porgendo distinti saluti resto in attesa di una vostra decisione".

Fabrizio riuscì ad andare a Napoli passando giornate spensierate di vacanza.

"L'intoccabile", ricevendolo nel suo ufficio qualche giorno prima della partenza, insieme all'Avvocato CAPOZIO (vice presidente dell'associazione padri separati italiani) legale di Fabrizio, fu contento di dire che grazie alla sua mediazione, alla disponibilità della controparte (Sabrina) ed alla grande professionalità dimostrata dai legali nel gestire la "cosa" in un tempo così ristretto, la mia richiesta veniva accolta. Che festa! "L'intoccabile" era proprio contento. Ma contento veramente. Non come quando uno dice riferendosi ad un'altra persona "ah si è contento.........." No no, lui era contento ma contento contento. Anche Fabrizio era contento. L'Avvocato CAPOZIO......... un po’ stanco ma comunque contento anche lui. Tutti contenti. E voi non siete contenti? Sì sì che bello vedere Fabrizio contento. Così contento che mentre si godeva quel momento di inenarrabile giubilo non poté fare a meno nella sua mente di porsi una domanda:

" MA CHE CASPITERINA C'E' DA ESSERE CONTENTI?"

Che ingrato!!! Tanto prodigarsi per lui e guarda cosa va a pensare. Da insultarlo sino al 2010!

O no?

Prima di insultarlo però sentite un po’ il suo pensiero:

"IO IN FIN DEI CONTI HO CHIESTO SOLO UNA COSA CHE ERA MIO DIRITTO. MA PERCHE' "L'INTOCCABILE" INVECE CHE MEDIARE NON ALZA LA VOCE PER CERCARE DI FAR SMETTERE SABRINA? CHE SPIEGAZIONI AVRA' DATO SABRINA PER GIUSTIFICARE IL SUO INGIUSTIFICABILE RIFIUTO? TU SEI UN MAGISTRATO PERCHE' NON L'HAI REDARGUITA? TUTTO QUESTO CAOS, IL PRODIGARSI, LO STRESS, LO SBATTIMENTO QUANDO SAREBBE BASTATO CHE SABRINA NON AVESSE ROTTO I ............"

Però era contento. Tutti contenti! E voi?
 
dibattitopubblDate: Sabato, 18/06/2011, 05:10 | Message # 24
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Capitolo XXV - L'associazione di nullafacenti stipendiati -

Finalmente si giunse alla definizione della causa. L'emissione, da parte degli "intoccabili" MARTINELLI - ODDONE (una new entry) e DE GREGORIO (il redivivo), della sentenza si mantenne in linea con l'andazzo tenuto sino a quel momento.

Nello specifico veniva stabilito che:

reputa il Collegio (i tre "intoccabili"n.d.r) che la fine dell'unione coniugale più che a specifiche condotte di violazione dei doveri coniugali, sia da ascrivere ad incomprensioni ed incompatibilità caratteriali. Venendo a considerare i provvedimenti riguardanti la prole, il Collegio osserva che non è possibile, allo stato, disporre l'affidamento congiunto come richiesto dal padre, poiché la coppia vive ancor oggi, a distanza di circa cinque anni dal giorno della comparizione davanti al Presidente, una fortissima conflittualità. Il regime di affido e le modalità di frequentazione del genitore non affidatario attualmente in vigore vanno dunque confermate. Venendo, infine a considerare le domande di restituzione dei beni mobili, avanzate dall'ADORNATO in limite litis, ma non più coltivate dal punto di vista istruttorio il Collegio ritiene che esse vadano respinte in quanto sfornite di supporto probatorio. Le spese di lite possono essere integralmente compensate, stante la reciproca soccombenza dei coniugi.

P. Q. M.

Il Tribunale di Genova, definitivamente pronunziando sulla domanda di separazione giudiziale come in atti proposta nella causa R.G.1559/01, sentiti i procuratori delle parti ed il rappresentante del P.M. così provvede:

1) pronunzia la separazione personale dei coniugi MANGANO Santina nata etc etc etc ed ADORNATO Fabrizio nato etc etc etc

2) respinge le domande di addebito reciprocamente avanzatesi dalle parti in causa;

3) pone a carico dell'ADORNATO l'obbligo di corrispondere un assegno di mantenimento a favore di MANGANO Santina di euro 140 mensili, oltre ad ISTAT; 4) conferma i provvedimenti presidenziali in punto affidamento della prole e disciplina delle frequentazioni del genitore non affidatario confermando alla MANGANO l'uso dell'ex casa coniugale;

5) pone a carico dell'ADORNATO l'obbligo di corrispondere alla MANGANO, a titolo di contributo al mantenimento della figlia G....., un assegno di euro 300 mensili onnicomprensive, oltre aumento ISTAT di legge;

6) respinge ogni altra domanda proposta dalle parti;

7) compensa integralmente tra le parti le spese di lite. Così deciso, nella camera di Consiglio, dal Tribunale di Genova, formato sui summenzionati sigg.ri Magistrati.

Addì 15.12.2005

Roba da matti! A raccontarlo non ci si crede. Tutti quegli anni a sopportare a sperare che la Giustizia facesse il suo corso per arrivare alla fine e scoprire che quella associazione a delinquere di "intoccabili" dedita al nulla fare (lo so non è un reato contemplato dal codice ma diamo a Cesare quel che è di Cesare) oltre al nulla fare non si erano neanche presi la briga di dare una sbirciatina, magari veloce, agli atti processuali in loro possesso ed in molti casi da loro stessi trascritti. Così giusto per evitare di fare una figura meschina.

Mi spiego:

1. si dimenticavano di stabilire quanti giorni di vacanze estive potevano stare insieme Fabrizio e G....

2. Si dimenticavano di stabilire come regolarsi con le festività natalizie, pasquali ed altre ricorrenze.

3. Nonostante ci fosse il parere dell'esimio strizzacervelli Dr. FATO che stabiliva più idoneo un affidamento condiviso, lasciavano in esclusiva l'affidamento di G..... a Sabrina.

Oltretutto a febbraio del 2006 (cioè 2 mesi dopo) sarebbe entrata in vigore la legge dello Stato che stabiliva finalmente la fine del predominio delle mogli sui mariti per quanto riguardava i figli. Sarebbe infatti iniziata l'era dell'affidamento condiviso dei figli tra i coniugi separati.

L'aspetto ancora più incredibile però riguarda il fatto che Fabrizio non avrebbe, secondo "gli intoccabili", coltivato e quindi dimostrato che Sabrina si era impossessata arbitrariamente dei loro risparmi e beni.

Aberrante!

Francamente le parole che vennero in mente a Fabrizio per indicare l'associazione sono irripetibili. Credo comunque che tutti le possiamo immaginare.

Nel momento in cui una persona ti informa di un reato, le indagini devi farle tu che sei l'Autorità Giudiziaria.
Nella fattispecie la banca in base alle leggi vigenti a te privato cittadino non darà mai informazioni sui conti correnti dei loro clienti. Infatti l'istituto di credito, a Fabrizio, disse solo che i soldi ed i titoli erano stati spostati da un conto corrente ad un'altro. Niente di più e niente di meno.

Per la triade (non MOGGI, GIRAUDO e BETTEGA) invece la responsabilità della loro mancata decisione ricadeva su Fabrizio:

"E' lui che se ne è fregato, da noi che cosa vuole adesso".

Questo appariva essere il succo del discorso degli "intoccabili". Peccato però che, come riportato nel IV capitolo, Sabrina era tramite "l'azzeccarbugli" COMANDE' una rea confessa. Neanche di fronte ad un'ammissione di colpevolezza si sono degnati di aprire gli occhi. Oltretutto, la triade, nella sentenza quando nel trascrivere una specie di cronostoria della vicenda giudiziaria, alla menzione delle prescrizioni a suo tempo impartite da parte "dell'intoccabile" MARTINELLI, la facoltà di Fabrizio di vedere G..... quando voleva previo avviso si era trasformata per magia nella facoltà per il padre di tenerla con se quando lo desiderasse, previo avviso, nonché nei due giorni liberi dai turni.

Incredibile, strabiliante, stupefacente, allucinante, roboante etc etc etc etc..................................

Domanda:

A persone così capaci, attente e precise in una società privata che mansioni gli affiderebbero?

Fabrizio avendo avuto molte esperienze lavorative nel privato riteneva che non gli avrebbero neanche permesso di lavare le sputacchiere ammesso e non concesso che esistano ancora detti manufatti. Sarebbe stato un lavoro troppo impegnativo, troppo di concetto. Gli avrebbero occupati in mansioni ancora meno intellettualmente faticose. Un'idea precisa lui l'aveva sul lavoro più idoneo ma fondamentalmente essendo una persona educata e civile lo confidò solo a me facendomi giurare di non rivelarlo a nessuno. In ogni caso sarebbero riusciti a farsi licenziare anche svolgendo quell'ignota mansione al limite del servilismo. Lo so sono cattivo. Ma provate a pensare anche solo per un attimo che cosa provò Fabrizio leggendo quell'insieme di ulteriori gigantesche cazzate, di ulteriori gigantesche dimenticanze, di ulteriore non giustizia. Facciamo uno sforzo, non siamo egoisti, immedesimiamoci solo per un attimino nei panni del coglione e smettiamola di giustificare sempre tutto e tutti. E' l'ora di finirla di dire "poverini bisogna capirli hanno troppo lavoro, sono in pochi, sono stressati, sono ... sono... sono..."

Basta!!!

Con quello che guadagnano "gli intoccabili" dovrebbero lavorare 28 ore al giorno, 400 giorni all'anno.

Ritengo, personalmente, che sia arrivato il momento di far pagare a queste persone senza ma e senza se i loro errori! Oltretutto, queste, sono persone che non devono e non possono avere la possibilità di sbagliare. Dai loro errori può dipendere la vita, la felicità, la serenità e la tranquillità di altri esseri umani. Se non voglio responsabilità che, oltretutto le sono lautamente ricompensate, vadano a fare altri lavori, altre professioni. Che si facciano da parte!

O no?
 
dibattitopubblDate: Sabato, 18/06/2011, 05:10 | Message # 25
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Capitolo XXVI - Un felice natale -

A natale 2005 Fabrizio e G..... dovevano stare insieme. Sarebbero andati in Toscana dai genitori di Fabrizio, Ernesto ed Olivetta. Sabrina però non era assolutamente d'accordo. Decise autonomamente senza nessuna motivazione se non sempre la sua cattiveria di impedire che papà e figlia trascorressero un felice Natale a casa dei nonni. Comunicò a Fabrizio questa decisione qualche giorno prima delle festività. Alle sue rimostranze disse che non le fregava niente e che lei sarebbe andata via con la bambina. Per inciso non andò da nessuna parte. Anche il giorno di Natale tenne G..... tappata in casa. A capodanno chiaramente G.... rimase con la madre come avrebbe dovuto essere. Fabrizio si tenne questo ennesimo sopruso speranzoso che con la sentenza (vedasi capitolo precedente) tutto ciò finisse e che le cose si sistemassero. Certo che con la sentenza le cose si sistemarono. In peggio però, ma lui questo non lo sapeva ancora (la sentenza gli venne notificata circa un anno e mezzo dopo dal legale di Sabrina che gli chiedeva..........vedasi capitolo XXIX) .
 
dibattitopubblDate: Sabato, 18/06/2011, 05:11 | Message # 26
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Capitolo XXVII - E cadde dalle nuvole -

Nell'aprile del 2006 poiché non riusciva più a pagare le rate mensili del mutuo dell'appartamento acquistato (ricordate il capitolo XIX dell'imprenditore in erba) in quanto vi erano da saldare i lavori di rifacimento delle facciate e delle scale, Fabrizio decise a malincuore, di venderlo. Ci ricavò circa 20 mila euro di guadagno. Però, l'imprenditore in erba cosa fa spicca il volo. Se anche avesse spiccato il volo, era un volo che durò veramente ma veramente poco.

In ogni caso quei soldi erano la manna dal cielo. Poteva pagare molti debiti che aveva contratto, poteva arredare la casa, poteva cambiare l'auto visto che quella in suo possesso a forza di andare avanti ed indietro dal lavoro a Genova per stare con G..... aveva necessità di essere aggiustata e non ne valeva la pena.

Tutto molto bello se non fosse che qualche mese dopo (maggio - giugno 2006) giunse a Fabrizio una lettera in cui Sabrina gli chiedeva, tramite il suo nuovo legale Dr.ssa MANGHI Gianna (non sono in grado di dire se si trattava di un "azzeccagarbugli" o di un Avvocato in quanto mai conosciuto prima da Fabrizio), testualmente di:

La sig.ra Santina MANGANO mi ha incaricato di contattarla al fine di verificare la possibilità dello scioglimento sull'accordo della comunione relativa alla casa sita in Genova alla Via San Dona' di Piave già domicilio coniugale. Resto pertanto in attesa di riscontro onde verificare le migliori modalità per una definizione equa e tempestiva della questione. La signora ha inoltre appreso della vendita dell'immobile sito in Genova Salita Santa Brigida, acquistato in comunione, quale regime patrimoniale fra voi in vigore alla data dell'acquisto, e anche alla data della vendita. Onde evitare un'immediata azione giudiziale a tutela dei diritti della mia assistita è altrettanto urgente che ella prenda contatto con lo studio onde verificare anche su questo punto i termini di un possibile accordo.

Distinti saluti Avv Gianna MANGHI

Fabrizio rimase basito. Cadde dalle nuvole.

"Discutere dell'appartamento? acquistato in comunione, quale regime patrimoniale fra voi in vigore alla data dell'acquisto, e anche alla data della vendita. Verificare anche su questo punto i termini di un possibile accordo. Ma che ..... dice. Comunione dei beni? Siamo separati da 5 anni. Adesso che ..... vuole da me sta qua " pensò tra se e se l'imprenditore in erba.

Purtroppo quello che lui riteneva, in buona fede, essere il documento che attestava la separazione da Sabrina non era in realtà valido per annullare la comunione dei beni, che veniva effettivamente sciolta solo con la sentenza di separazione.

Praticamente l'appartamento era stato venduto con atto valido dopo la emissione della fantomatica sentenza del dicembre 2005 da parte dagli "intoccabili", ma al momento dell'acquisto fatto da Fabrizio nel 2003 lui e Sabrina erano ancora marito e moglie in quanto non ancora emessa la fantomatica sentenza di separazione.

Follia allo stato puro. La spiegazione sembrava il delirio di un pazzo.

Ricordate nel capitolo II quando vi raccontai del verbale di separazione redatto "dall'intoccabile" MARTINELLI fin dalla prima udienza (20 Aprile 2001) dove vi era scritto in alto ed a caratteri cubitali:

"VERBALE DI SEPARAZIONE PERSONALE ".

Che detto verbale venne poi integrato a Giugno con la seguente frase iniziale:

"Il Presidente dato atto di aver esperito invano il tentativo di riconciliazione: autorizza i coniugi a vivere separati"

Bene nonostante tutto quello che era accaduto, le nefandezze subite il vedere la sua piccina solo due giorni alla settimana etc etc etc etc, Fabrizio e Sabrina in quel periodo erano ancora marito e moglie! Solo però per quanto riguardava la comunione dei beni.

Oltretutto la fantomatica sentenza di separazione come possiamo ricordare benissimo aveva lasciato le cose tali e quali a come le aveva decise a suo tempo "l'intoccabile" MARTINELLI. Fabrizio non aveva parole. In certi momenti sperava che si trattasse di uno scherzo e che la sua vita era come quella del TROUMAN Show. Che intorno a lui ci fossero una miriade di telecamere che lo spiavano e riprendevano attimo per attimo le sue reazioni di fronte a delle situazioni al limite della realtà. Forse la produzione del film doveva reclamizzare prodotti farmaceutici e volevano delle scene con stress, rabbia, incredulità, etc etc etc. Si era così sicuramente. Non vi era nessuna altra possibile spiegazione logica al fatto.

Purtroppo, e questo ahimè lo sapeva benissimo anche Fabrizio, non c'era nessuna produzione americana intorno a lui e quella era la realtà di un mondo di pazzi. Realtà di un mondo di pazzi in cui Sabrina invece "stranamente" si trovava molto a suo agio. Infatti cavalcando al galoppo non aspettò troppo tempo per lanciarsi senza nessuna remora in una guerra di conquista sul suolo nemico.

Per non denunciare l'accaduto e far invalidare l'atto di acquisto chiese a Fabrizio di cederle la sua metà dell'appartamento di Rivarolo - Trasta come risarcimento del presunto danno economico da lei subito. Fabrizio chiaramente non accettò. Arrivò ad offrirle però, non perché ritenesse che avesse ragione ma solo per evitare altri problemi, il 25% della sua metà intestando a G.... il restante 25%. Sabrina rifiutò. Lei voleva tutto. La sua metà, Fabrizio, riteneva fosse tutta di G...... Il consegnarla completamente nelle mani di Sabrina significava darle la possibilità di vendere l'immobile e magari chi lo sa sperperare tutto il denaro ricavato non lasciando niente alla piccina. Magari non sarebbe successo però nella vita non si sa mai.

O no?

Fabrizio decise a quel punto di affrontare il processo. Vi tralascio le udienze in cui comunque Fabrizio oltre ad assumersi completamente la responsabilità dell'accaduto (scagionando di fatto, la posizione del notaio e della società di costruzioni edili che aveva acquistato l'appartamento da cui ne aveva ricavato due distinte unità abitative peraltro già vendute) sostenne quanto poi ripetuto successivamente anche dal suo legale Avv. GAY:

"AL MOMENTO DELL'ACQUISTO DELL'IMMOBILE IO DI FATTO ERO GIA' SEPARATO DA DUE ANNI. IN QUEI DUE ANNI SONO ACCADUTI MOLTI AVVENIMENTI CHE POSSONO DIMOSTRARE INEQUIVOCABILMENTE CHE LA SEPARAZIONE DA MIA MOGLIE ERA DEFINITIVA E NON PIU' SANABILE. SONO STATO TRATTO IN INGANNO DAL VERBALE DEL DR. MARTINELLI CHE LASCIAVA INTENDERE CHE IO E MIA MOGLIE ERAVAMO SEPARATI. NON HO USATO DENARO DI CUI ERO IN POSSESSO QUANDO ERO ANCORA SPOSATO. HO ACCESO UN MUTUO PER ACQUISTARE L'IMMOBILE SOLO CON LE MIE FORZE NON CHIEDENDO NIENTE ALLA MIA EX MOGLIE PERCHE' DI FATTO CONDUCEVAMO DUE VITE DISTINTE E SEPARATE. LEI NON HA SUBITO NESSUN DANNO PROPRIO PERCHE' ERAVAMO GIA' SEPARATI. E' UN CONTROSENSO ESSERE SEPARATI E CONTEMPORANEAMENTE ESSERE SPOSATI. E' INGIUSTO. NON E' LOGICO. E' DA FOLLI"

Anche il Giudice titolare del fascicolo, nonostante tutto, convenne che l'azione intrapresa da Sabrina era tanto giuridicamente legale quanto moralmente avvilente. Nel mese di novembre - dicembre del 2010 vi sarà l'udienza finale e poi il verdetto. Se l'atto di acquisto verrà dichiarato nullo Fabrizio dovrà risarcire Sabrina non con la metà di quanto guadagnato dalla vendita dell'appartamento ma la metà di quanto lo aveva pagato. Una legnata di circa 40/50 mila euro.

Voglio che però a voi lettori giunga, forte e chiaro, un messaggio:

Fabrizio era assolutamente in buona fede.

Se avesse saputo che esisteva ancora la comunione dei beni sicuramente non si sarebbe MAI intestato la proprietà dell'appartamento. A chiunque altro ma non certo a se stesso ne tanto meno a Sabrina. Il verbale "dell'intoccabile" MARTINELLI lo ha tradito ma la sua buona fede forse lo aiuterà. Infatti, come riportato dal SOLE 24 ORE del 15 settembre 2010 nel descrivere il disegno di legge del Governo sul divorzio breve, sembrerebbe che anche altri si siano accorti della aberrazione enunciata da Fabrizio:

"Si stringono i tempi sul divorzio breve. E si avvicina il momento della prima conta. In commissione Giustizia alla Camera si sta concludendo l'iter del disegno di legge che punta a un drastico taglio dei tempi delle separazioni. Questa mattina prosegue l'esame del testo unificato messo a punto dal relatore Maurizio Paniz (Pdl), ma il presidente della commissione Giulia Bongiorno ha assicurato il voto entro pochi giorni. Anche perché ormai un'intesa di massima tra i deputati è stato raggiunta.............. E se gli effetti di natura personale sono evidenti, il disegno di legge interviene anche sul fronte di quelli patrimoniali. È previsto, così, che nel caso di separazione personale, il regime di comunione tra i coniugi si scioglie nel momento in cui, in sede di udienza presidenziale, il presidente del tribunale autorizza i coniugi a vivere separati. Una misura che punta a evitare la situazione paradossale in cui coniugi che ormai hanno dimostrato ampiamente la volontà di separarsi devono, invece, ancora fare i conti con le conseguenze economiche del matrimonio".

Incredibile il concetto espresso da Fabrizio anni prima viene ripreso da un giornale importante qual' è il SOLE 24 ORE. Non solo ma c'é pure un disegno di legge. Roba da brividi caldi per l'eccitazione. Chissà come andrà a finire la storia. Riconosceranno ingiustamente colpevole Fabrizio oppure questa nuova legge, finalmente non aberrante, se retroattiva lo salverà? Oppure.....

Spiacenti ma bisognerà aspettare i primi mesi del 2011 per saperlo.
 
dibattitopubblDate: Sabato, 18/06/2011, 05:11 | Message # 27
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Capitolo XXVIII - Un felice capodanno -

In data 29 dicembre 2006 Fabrizio, dopo aver preventivamente avvisato Sabrina si recò a Trasta per dare un bacio a G..... che aveva anche un po’ di tosse. Chiaramente la visita che sarebbe durata alcuni minuti avveniva come ogni volta sulle scale del palazzo. Dopo circa cinque minuti che padre e figlia stavano parlando e scherzando sul pianerottolo Sabrina apri la porta di casa ed invitò in modo perentorio G..... a rientrare. Fabrizio rispose che di lì a pochi minuti G..... sarebbe rientrata. Non era quello che però desiderava e pretendeva Sabrina. G.... doveva rientrare immediatamente. I minuti d'aria erano scaduti. Infatti afferrò per un braccio la bambina e trascinandola con se verso la porta dell'appartamento urlò:

"io ho l'affido esclusivo e sono io che decido. Sei un infame dacci i soldi per mangiare, cosa credi che non sappia che non ci dai i soldi per mangiare".

Fabrizio cercò di prendere la mano di Sabrina per impedirle di trascinare la bambina, ma non fece in tempo. Appena si alzò dal gradino della scala allungando la mano, Sabrina lasciò il braccio di G...... iniziando ad urlare: "mi picchia, mi mette le mani addosso". Da dietro la porta di casa si materializzò dal nulla la mamma AGOSTINI Maria Grazia, (di cui si iniziava a "sentirne la mancanza") con in mano il cellulare che disse:

"tieni cocca chiama la Polizia".

Fabrizio rimase fermo abbracciando G......, coccolandola e cercando di tranquillizzarla. La fece rientrare in casa ed attese la pattuglia della Polizia di Stato a cui diede il suo nominativo ed il suo recapito telefonico.

Chiaramente Sabrina sporse denuncia per i reati di cui:

agli art.li 81 cpv (concorso formale reato continuato),

570 c.p.Chiunque, abbandonando il domicilio domestico o comunque serbando una condotta contraria all'ordine alla morale delle famiglie, si sottrae agli obblighi di assistenza inerenti alla podestà dei genitori, o alla qualità di coniuge, è punito alla reclusione fino ad un anno. Le dette pene si applicano congiuntamente a chi:
1) malversa o dilapida i beni del figlio minore o del pupillo o del coniuge
; 2) fa mancare i mezzi di sussistenza ai discendenti di età minore, ovvero inabili al lavoro, agli ascendenti o al coniuge, il quale non sia legalmente separato per sua colpa. Il delitto è punibile a querela della persona offesa salvo nei casi previsti dal nr°1, quando il reato è commesso nei confronti dei minori, dal nr°2)

582 c.p. (lesioni personali. chiunque cagiona ad alcuno una lesione personale, dalla quale deriva una malattia del corpo o della mente è punito con la reclusione da tre a tre anni. Se la malattia non ha durata superiore a venti giorni il delitto è punibile a querela di parte).

In data 29 marzo 2007 ultimo giorno utile anche Fabrizio sporse denuncia nei confronti di Sabrina. Lo fece malvolentieri perché non ne aveva più voglia e non aveva più soldi. Seguì però il consiglio dell'Avvocato PIERI Laura, una cara amica, che venuta a conoscenza delle sue vicissitudini e credendo nella sua innocenza accettò di difenderlo senza pretendere nulla.
Testualmente Fabrizio denunciava che:

Da circa sei anni sono separato da mia moglie. Dalla nostra unione è nata mia figlia G...... che oggi ha otto anni. La bimba trascorre con me due giorni alla settimana consecutivi ed ho la possibilità di vederla , previo avviso alla madre, anche in altri giorni.
La sig.ra MANGANO ha preso alla lettera tale disposizione, nel senso che mi permette di vederla nel pianerottolo di casa ovvero di riaccompagnarla a casa da scuola.
Il giorno 28 dicembre 2006 ho chiamato la mia ex moglie per chiederle se potevo vedere la bambina il pomeriggio del 29 e lei acconsentì, anche se come sempre, sul pianerottolo della sua abitazione.
Il giorno 29 dicembre 2006 verso le ore 14:30 circa mi recai presso l'abitazione dove G...... abita con la madre, per vederla e salutarla. Sapendo che la visita sarebbe stata breve chiesi ad un'amica, con cui dovevo fare una commissione, di accompagnarmi. La stessa si fermò ad un paio di metri dal portone dell'abitazione per aspettarmi.
Suonai alla porta e mi aprì la MANGANO per mano alla bimba. Sapevo che G...... aveva un po’ di tosse e, dato l'ambiente (il pianerottolo non è certamente un ambiente adatto per le visite di un padre alla figlia) mi ero già ripromesso di far durare poco la visita. Premetto che, a parte i due giorni alla settimana che posso tenerla con me, non posso vedere mia figlia se non con le modalità che ho sopra indicato.
Rimasto solo con G.......iniziai a scherzare un po’ con lei, come faccio di solito, ed a farmi raccontare le sue giornate. Dopo neppure dieci minuti comparve la madre la quale iniziò ad urlare a G.... di tornare a casa. Risposi io e le dissi che la bambina sarebbe ritornata da li a pochi minuti. Come una furia la MANGANO uscì nel pianerottolo ed afferrò violentemente la bimba per un braccio trascinandola con sé. Mentre faceva questo proferiva urlando nei miei confronti tali parole:

"io ho l'affido esclusivo e sono io che decido. Sei un infame dacci i soldi per mangiare, cosa credi che lei non lo sappia che non ci dai i soldi per mangiare?"

Premetto se fosse necessario che io non ho mai disatteso gli obblighi alimentari nei confronti né di mia figlia e, nonostante sia giovane ed in grado di lavorare, né di mia moglie.
Rimasi perplesso e feci per prendere la mano di mia moglie, che stringeva il braccio della bimba e la strattonava. Non feci in tempo in quanto la MANGANO iniziò ad urlare "mi picchia, mi mette le mani addosso..." Purtroppo la MANGANO non è nuova a reazioni di questo genere che, ne sono certo, è dovuto all'astio che ha nei miei confronti sin dall'inizio della nostra separazione.
A queste grida, ripeto completamente immotivate in quanto io non ebbi neppure il tempo di toccare la mano di mia moglie, ma la sfiorai appena, uscì dall'appartamento la di lei madre, già munita di cellulare che disse "chiama la Polizia" Io attesi l'arrivo degli agenti ai quali diedi i miei dati ed il mio numero di telefono cellulare. Tutto ciò premesso io sottoscritto ADORNATO Fabrizio con il presente atto porto a conoscenza a conoscenza della S.V. i fatti sopra narrati per valutare se sussistono gli estremi per un fatto di rilevanza penale in particolare se sia o meno configurabile il reato di ingiurie in mio danno o quant'altro meglio ravvisabile. In tal caso sporgo denuncia e per quanto occorra querela nei confronti di MANGANO Santina affinché la stessa sia punita secondo la legge penale per il reato di ingiurie e/o quant'altro visto e ritenuto nei fatti narrati.

In data 15 ottobre 2007 Fabrizio venne interrogato in qualità di persona sottoposta ad indagini dalla Sezione di Polizia Giudiziaria dei Carabinieri di Genova in merito alla denuncia di Sabrina. In tale occasione Fabrizio rispondeva quanto segue:

"Nego ogni addebito, in quanto ho sempre versato quanto dovuto per il mantenimento di mia figlia. In relazione alla contestazione, la mia ex moglie era debitrice in solido con me della somma di euro 1649,16, relativa alla metà della parcella dello psicologo Dott. FATO Maurizio che si è occupato della perizia nella causa di separazione da lei richiesta, come da ricevuta nr° 44 del 04/12/2006 che produco in copia. Poiché la MANGANO non ha versato la sua metà (al contrario di me che l'ho corrisposta) mi è stata fatta un'azione esecutiva con il pignoramento di circa euro 70 mensili sullo stipendio (vedasi capitolo. XV n.d.r.) In questa occasione il Magistrato di Chieti ha ritenuto di decurtarmi solo tale cifra mensile in quanto il mio stipendio e le mie spese mensili non mi consentivano un prelievo maggiore. Poiché io stavo pagando un debito della sig.ra MANGANO le ho tolto dall'assegno di mantenimento mensile stabilito in euro 400, gli euro 70 che lei mi doveva, corrispondendole euro 330 mensili fino al raggiungimento dell'estinzione del debito comprensivo delle spese da me sostenute per il viaggio sino al Tribunale di Chieti. Come si può rilevare ho sempre provveduto al versamento dell'assegno di mantenimento per mia figlia G..... La sentenza di separazione che determina in euro 440 mensili l'assegno di mantenimento di cui euro 300 per la bambina ed euro 140 per la signora MANGANO, non mi è mai stata notificata e pertanto non ne ero a conoscenza, se non con il precetto notificatomi in data 29 marzo 2007. Dal mese di Maggio 2007 in poi ho provveduto ad adeguare l'assegno di mantenimento secondo le nuove disposizioni, sino al mese di agosto 2007, come da ricevute che produco in copia. Dal mese di settembre 2007 verso esclusivamente euro 300 per il mantenimento di G...... poiché ritengo che la mia ex moglie debba andare a lavorare e non vivere alla mie spalle anche perché io mensilmente guadagno circa 1470,00 e le mie spese mensili che sono di euro 500 di affitto dell'appartamento comprensivo di spese condominiali, euro 280 per la rata dell'autovettura, euro 150 circa di gasolio ed autostrada per recarmi al lavoro, euro 300 per il vitto più gli euro 300 quale mantenimento della bambina. Vorrei aggiungere che mensilmente tengo con me mia figlia per circa otto giorni durante i quali provvedo direttamente alle sue esigenze sia di vitto che di alloggio che di vestiario. Aggiungo ancora che da circa un anno e mezzo mio padre ERNESTO residente ad ..............(LU) si è gravemente ammalato e necessita di cure e assistenza che posso fornirgli solo sporadicamente anche per motivi economici in quanto mi sono trovato più volte a non poter sostenere le spese per il viaggio da Pieve del Cairo (PV) dove lavoro o Genova dove risiedo ad .............(LU). Preciso inoltre che ho improntato tutta la mia vita alle esigenze di mia figlia G.......

DOMANDA: In merito all'episodio avvenuto il 29 dicembre 2006 cosa ha da dichiarare?

RISPOSTA: come faccio quando posso, e in ottemperanza a quanto stabilito dal Tribunale di Genova, ho la possibilità di vedere mia figlia G.... quando voglio previo avviso, questo in considerazione del fatto che lavoro fuori Genova. Quel giorno come in altre occasioni la mia ex moglie mi ha fatto vedere la bambina stando sul pianerottolo di casa. Dopo circa cinque minuti in cui io e mia figlia eravamo soli sul pianerottolo è uscita la sig.ra MANGANO dall'appartamento e con tono autoritario ordinava alla bambina di rientrare immediatamente in casa. Ho chiesto alla donna di pazientare ancora qualche minuto, ma per tutta risposta la MANGANO afferrava la bambina per il braccio destro cercando di trascinarla in casa. Contestualmente la stessa urlava che lei era ad averne l'affidamento, che io non contavo niente e che era lei che decideva quanto tempo avrei potuto trascorrere con la bambina. Poi aggiungeva sempre a voce alta testuali parole "cosa credi che G..... non sappia che non ci dai i soldi per mangiare? Diglielo G...... diglielo che lo sai". A quel punto per liberare il braccio della bambina allungavo a mia volta la mano destra per afferrare il braccio della MANGANO, senza riuscirci perché la MANGANO lasciava la bambina e iniziava ad urlare "aiuto, aiuto mamma portami il cellulare in quanto mi ha colpito".

DOMANDA: sei sicuro che allungando la mano destra non hai colpito o urtato il braccio della MANGANO?

RISPOSTA: sicurissimo. Sono convinto che la MANGANO abbia recitato una farsa, come ha già fatto in altre occasioni, per mettermi contro mia figlia. DOMANDA: Ha altro da aggiungere?

RISPOSTA: vorrei aggiungere che dall'anno 2001 ad oggi, la MANGANO ha presentato contro di me numerose denunce per le più svariate motivazioni. Preciso inoltre che la sig.ra MANGANO come da perizia della psicologo è persona incline all'esaurimento nervoso e che la mia ex suocera signora AGOSTINI Maria Grazia da circa due anni si è trasferita in pianta stabile nell'abitazione in cui abita la figlia di cui sono proprietario al 50%, nonostante sia assegnataria di un alloggio di edilizia popolare in Genova alla Via.......... La presenza della mia ex suocera influenza negativamente la crescita psicologica di G....... poiché la stessa non perde occasione per mettere in cattiva luce agli occhi della bambina la mia persona.

Letto confermato e sottoscritto.

LA PERSONA INDAGATA

ADORNATO Fabrizio.

Nonostante Fabrizio avesse dimostrato alla Polizia Giudiziaria che il reato più grave e perseguibile d'ufficio non era stato commesso, venne lo stesso rinviato a Giudizio e sottoposto a processo.

Quando si arrivò all'udienza il legale di Sabrina Dr.ssa IERARDI (anche in questo caso non sono in grado di dire se si trattava di un "azzeccagarbugli" o di un Avvocato in quanto mai conosciuto prima) fece presente all'Avvocato PIERI che la sua cliente era intenzionata a rimettere la querela sporta, se Fabrizio era disposto ad accettarla ed a non proseguire nel processo. Fabrizio ad onor del vero avrebbe voluto andare avanti per dimostrare quanto l'ex moglie fosse persecutoria nei suoi confronti. Dovette soprassedere, dandosi l'ennesimo pugno nello stomaco, poiché non si sentiva di abusare oltre della amicizia e della gentilezza dimostrata dell'Avvocato PIERI che oltretutto giustamente da professionista seria quale è aveva fatto notare a Fabrizio come processualmente quella fosse una ottima soluzione. Rimaneva però sempre in piedi la parte perseguibile d'Ufficio e riguardante la fantomatica non corresponsione dell'assegno di mantenimento per G...... Venne quindi interrogata Sabrina che ammise l'effettivo versamento da parte di Fabrizio dell'assegno di mantenimento per G...... Il V.P.O. a quel punto chiese l'assoluzione di Fabrizio per non aver commesso il fatto. Fabrizio era molto arrabbiato anche perché le prove della falsità della denuncia sporta nei suoi confronti le aveva già prodotte e quindi il processo era inutile.

Domande:

Se Fabrizio aveva prodotto le prove della sua innocenza con le cedoline degli assegni versati, perché è stato comunque sottoposto a processo?

Con le prove prodotte da Fabrizio e consegnate alla P.G., che facevano venire meno il capo d'imputazione perseguibile d'ufficio, perché il P.M., rimanendo in piedi solo le querele di parte, non ha esperito il tentativo di conciliazione tra le parti evitando così il processo?

Sabrina, che usufruiva del gratuito patrocinio dopo che ha rimesso le querele e ha dichiarato praticamente di aver sporto una denuncia falsa e quindi di non aver subito nessun danno, ha continuato ad usufruire del gratuito patrocinio a spese della collettività o lo Stato le ha giustamente presentato il conto?

Avrà "l'intoccabile" P.M. demandato alla P.G. le indagini per verificare se l'alloggio di edilizia popolare dato in locazione alla nonna di G..... era veramente da lei occupato o non l'avesse a sua volta sub affittato, visto che di fatto abitando a Trasta non ne usufruiva?
 
dibattitopubblDate: Sabato, 18/06/2011, 05:13 | Message # 28
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Capitolo XXIX°- Il secondo pignoramento -

Sabrina furbescamente fece finire Fabrizio di pagare il suo debito e poi...........Ricordate? Il capitolo XV finiva così e prosegue così:

e poi......invece che ringraziare Fabrizio per non averla "trascinata" in Tribunale per i soldi dati da lui al Dr. FATO, gli presenta il conto. Il conto? Certo il conto! Attaccandosi senza nessuna vergogna alla compensazione messa in atto da Fabrizio (capitolo XV) gli chiese la restituzione di quanto a lei tolto indebitamente.

Grande Sabrina!!!

luglio 2007.

Fabrizio si reca nuovamente in Tribunale a Chieti per presenziare all'udienza, poiché Sabrina gli aveva fatto recapitare un atto di pignoramento di parte dello stipendio "sino alla concorrenza, per capitale, interessi e spese di euro 5.214,03 da intendersi aumentata fino ad euro 6.500,00 per le presumibili spese del procedimento esecutivo".

Detta cifra si era accumulata dal marzo 2003 sino al marzo 2007.

Spiegazione di Fabrizio della cifra:

euro 1570,65 + euro 350 = 1920,65. Denaro dato in quota mensile di euro 80 da Fabrizio al Dr. FATO per conto di Sabrina l'insolvente (capitolo XV). Fabrizio trattenne 70 euro mensili (quindi comunque 10 euro di meno) dall'assegno di mantenimento sino al raggiungimento della cifra aggiungendoci il denaro che era servito per andare a Chieti presenziare all'udienza e tornare a Genova.

euro 2000,00 circa perché non gli era stato notificata immediatamente la sentenza di separazione che ri-aumentava l'importo dell'assegno di mantenimento. Aveva quindi per un certo periodo pagato di meno rispetto a quanto avrebbe dovuto;

euro 1200,00 circa quali interessi e spese legali.

Fabrizio in Tribunale fece presente alla "sbadata intoccabile" DE MEO designata a decidere del pignoramento che:

era ingiusto che dovesse essere lui a pagare i debiti di Sabrina ed ancora più ingiusto era che l'ex moglie gli chiedesse la restituzione dei soldi trattenuti;

l'entità della cifra non versata riguardante l'assegno di mantenimento a suo parere era di importo minore e quindi andava assolutamente verificata;

i suoi datori di lavoro, informati della richiesta di pignoramento, avevano iniziato ad accantonare dal suo stipendio euro 350 mensili in attesa di chiarimenti;

era necessaria una rapida decisione sul fatto poiché il protrarsi dell'accantonamento, essendo una cifra così elevata, sarebbe risultato distruttivo per il suo già magro stipendio.

Fabrizio aggiunse anche che se doveva proprio subire un pignoramento almeno che l'importo fosse stato proporzionato affinché quanto rimaneva del suo stipendio gli permettesse di sopravvivere. Il tutto venne trascritto a verbale e depositato all'interno del fascicolo. Dopo tre mesi dall'udienza nulla era ancora stato deciso. Quando poi con calma venne presa una decisione le cose vennero lasciate inalterate. Si passò infatti dall'accantonamento al pignoramento lasciando lo stesso importo. Che sbadata "l'intoccabile". Vedete che ho ragione io! E' sbadata.

Il viaggio di Fabrizio a Chieti, l'aver spiegato di persona "all'intoccabile" della sua disastrata condizione economica a nulla era servito. Non si perse comunque d'animo. Scrisse una lettera "all'intoccabile" in cui ribadiva nuovamente i concetti e le problematiche riguardanti la sua assoluta impossibilità a sopravvivere di fronte ad un prelievo così ingente di una somma di denaro dal suo stipendio.
Dicembre 2007 - gennaio 2008 la "sbadata - intoccabile" DE MEO stabilì che la cifra oggetto di pignoramento era da ridurre ad euro187 mensili.

Riepilogando:

dal luglio 2007 al dicembre 2007 Fabrizio consegnò a Sabrina euro 350 mensili frutto del l'iniziale accantonamento pignoramento per un totale di euro 2118 ed euro 440 mensili quale assegno di mantenimento per un totale di euro 2640.

Nel complesso Sabrina ricevette euro 4758.

Fabrizio in quei sei mesi con il suo lavoro guadagnò netti circa euro 9000. La sottrazione evidenzia subito che:

Fabrizio stipendio netto per sei mesi di lavoro = euro 4242.00

Sabrina stipendio netto per nulla facente = euro 4758.00

Stupendo in sei mesi Sabrina aveva guadagnato di più di Fabrizio.

Oltretutto ai 4242.00 euro Fabrizio doveva detrarre ulteriori euro 2500.00 quale pagamento dell'affitto di casa sempre per sei mesi. In tasca a lui rimasero, se la matematica non è una opinione, ben euro 1742. Quindi mensilmente in quel periodo Fabrizio ha avuto a sua disposizione per vivere ben 290,333333. Inutile che vi dica come si fosse ulteriormente coperto di debiti. Il fondo del barile era arrivato da un pezzo. Raschiare era già un po' che raschiava. Adesso disgraziatamente si iniziava a vedere il terreno.

Domande:

Ma la "sbadata intoccabile" avrà verificato o fatto verificare come richiesto da Fabrizio se l'entità della cifra da pignorare era giusta o era stata gonfiata?

Lo so state pensando anche voi quello che penso io! Vero? Eh bricconcelli!

"Perché la "sbadata - intoccabile" DE MEO lasciò passare così tanto tempo prima di prendere una decisone aggravando ulteriormente la situazione economica di Fabrizio?"

Vi racconto come i fatti sono stati riferiti a Fabrizio, da chi non si sa, ma che sembra sapere. Praticamente il ritardo con cui la "sbadata - intoccabile" prese la decisione di lasciare inalterata la somma da pignorare (euro 350) è da addebitare al fatto che la pratica, non si sa come, era finita sotto altre pratiche e quindi " un po' " dimenticata. Quando la trovarono per la fretta di emettere un provvedimento visto il tempo trascorso, venne lasciato tutto inalterato. "L'intoccabile" Non si ricordò dell'udienza, non si ricordò di Fabrizio e dei suoi problemi, non andando soprattutto neppure a vedere il verbale con cui avrebbe forse potuto rinfrescarsi la memoria. Per quello Fabrizio dovette scrivere la lettera.

Contenti? Soddisfatta la vostra curiosità? Dite la verità siete rimasti un pochino delusi. Scommetto che pensavate ad un intrigo internazionale con spie che cadono come mosche. Mi dispiace niente spie. Solo persone sbadate.
 
dibattitopubblDate: Sabato, 18/06/2011, 05:13 | Message # 29
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Capitolo XXX - Il terzo ricorso -

Fabrizio chiaramente non accettò lo schifo descritto nel capitolo XXV° (riguardante la sentenza di separazione). Presentò quindi, sempre tramite l'Avvocato PIERI Laura che dimostrando ulteriormente una grande amicizia lo assistette anche in questa occasione, ricorso alla Corte d'appello di Genova per ottenere :

1. l'affidamento condiviso;

2. la possibilità di stare più giorni con G....;

3. una riduzione dell'assegno di mantenimento;

4. la restituzione dei suoi beni e la restituzione della metà dei soldi.

In data 6 dicembre 2007, nonostante la ferma opposizione di Sabrina, la III° Sezione Civile della Corte D'appello di Genova sentenziava, che:

Ia decisione del primo Giudice non tiene conto dei suggerimenti del C.T.U. (perizia del Dr. FATO n.d.r.) confermando immotivatamente i provvedimenti presidenziali. Seguendo le indicazioni del Dr. FATO appare necessario attribuire al padre la facoltà di tenere con se la bambina il fine settimana in alternanza con la madre dal venerdì, dall'uscita da scuola, sino alla domenica sera o prima di cena per le ore 19:30-20:00 riaccompagnandola a casa dalla madre, o dopo cena entro le ore 21:30, due pomeriggi infrasettimanali (andandola a prendere a scuola) fino alle ore 21:30, dopo cena; o con eventuale pernottamento tra i due pomeriggi se consecutivi (in tal caso il padre accompagnerà la figlia a scuola e la riprenderà). Una settimana durante le vacanze Natalizie, o dal 24 dicembre fino al 30 dicembre o dal 31 dicembre fino al 6 gennaio, inoltre, in alternanza con la madre o la settimana di chiusura scolastica invernale (c.d. settimana bianca) o durante le vacanze pasquali, infine per quindici giorni durante le vacanze estive. E' importante, comunque, che all'inizio di ogni mese i genitori, nell'interesse della bambina, evitando deleteri conflitti, stilino il calendario dei giorni di permanenza con il papà. Reputa la Corte infondato l'appello incidentale presentato dall'ADORNATO tendente ad ottenere una riduzione dell'assegno di mantenimento alla luce delle diverse posizioni reddituali dei coniugi. Per quanto attiene le doglianze espresse dall'ADORNATO con riferimento alla pronuncia di rigetto della domanda da lui proposta di restituzione di somme che la MANGANO avrebbe sottratto da un conto e da un libretto cointestato ad entrambi i coniugi nonché di beni contenuti nella casa coniugale e di proprietà esclusiva di esso marito, il rigetto era stato motivato dalla mancata prova sul punto, quando queste circostanze erano pacifiche e mai contestate dalla controparte. La domanda di restituzione dei beni comuni, che sottende quella di divisione, é inammissibile, essendo tuttora vigente la comunione legale dei beni fra i coniugi. Quanto ai beni affermati di proprietà esclusiva dell'ADORNATO, manca qualsiasi supporto probatorio, tenuto anche conto che si tratta di oggetti presenti nella casa coniugale e di cui si presume la comunione. Compensa integralmente tra le parti le spese processuali del presente grado di giudizio.

Dopo 6 anni e 6 mesi, tre Avvocati diversi, una perizia psicologica e circa 14 mila euro di spesa Fabrizio era riuscito finalmente ad ottenere le due cose più importanti:

l'affidamento condiviso della luce dei suoi occhi, della sua bambina, ed il poter finalmente passare più tempo con lei.

Notate il colore dell'arcobaleno indicante la felicità di Fabrizio (attraverso un rapido calcolo si può intuire che padre e figlia una settimana stavano insieme due giorni mentre la settimana successiva i giorni diventavano cinque. In totale sono quattordici/quindici giorni al mese).

La sentenza di cui sopra però come sempre mi permette di porvi delle domande:

La decisione del primo Giudice non tiene conto dei suggerimenti del C.T.U. (perizia del Dr.FATO n.d.r.) confermando immotivatamente i provvedimenti presidenziali. Quindi i Giudici della Corte d'Appello dicono che i loro colleghi (la triade) hanno commesso un errore?

Se hanno commesso un errore perché hanno continuato a stare al loro posto?

L'errore ha procurato un danno a Fabrizio?

Se hanno procurato un danno a Fabrizio devono pagare?

Fabrizio per rimediare al loro errore ha dovuto fare ricorso. Devono loro "intoccabili" risarcire Fabrizio del danno economico?

Devono risarcire G...... del fatto di non aver potuto stare prima e di più con il suo papà come invece avrebbe dovuto essere?

Reputa la Corte infondato l'appello incidentale presentato dall'ADORNATO tendente ad ottenere una riduzione dell'assegno di mantenimento alla luce delle diverse posizioni reddituali dei coniugi.

Anche in questo caso viene rigettata la richiesta di riduzione dell'assegno di mantenimento. Vi sembra giusto che a pagare sia sempre e solo Fabrizio?

"alla luce delle diverse posizioni reddituali dei coniugi" Perché anche in questo caso nessuno chiede a Sabrina come si adoperasse per finalmente reperire un'attività lavorativa?

Per quanto attiene le doglianze espresse dall'ADORNATO con riferimento alla pronuncia di rigetto della domanda da lui proposta di restituzione di somme che la MANGANO avrebbe sottratto da un conto e da un libretto cointestato ad entrambi i coniugi nonché di beni contenuti nella casa coniugale e di proprietà esclusiva di esso marito, il rigetto era stato motivato dalla mancata prova sul punto, quando queste circostanze erano pacifiche e mai contestate dalla controparte.

Anche in questo caso non sembra che i Giudici della Corte d'Appello tirino le orecchie ai loro colleghi perché hanno sbagliato?

Se hanno sbagliato che ci stanno a fare? Devono pagare il loro errore? etc etc etc (stesse domande di prima)

La domanda di restituzione dei beni comuni, che sottende quella di divisione, é inammissibile, essendo tuttora vigente la comunione legale dei beni fra i coniugi.

Ma avere i beni in comune non significa che detti beni sono di proprietà, in egual misura, di tutti e due i coniugi?

Se significa di proprietà di entrambi perché hanno avvallato il sopruso fatto da Sabrina nei confronti di Fabrizio?

Praticamente secondo la Corte d'Appello significa che Sabrina aveva l'assoluto diritto di prendersi tutto?

Non meritava Fabrizio di riavere almeno la metà di quel denaro?

Quanto ai beni affermati di proprietà esclusiva dell'ADORNATO, manca qualsiasi supporto probatorio, tenuto anche conto che si tratta di oggetti presenti nella casa coniugale e di cui si presume la comunione.

Ammesso e non concesso che manchi qualsiasi supporto probatorio se si tratta di oggetti presenti nella casa coniugale e di cui si presume la comunione, Fabrizio, non avrebbe almeno avuto diritto a riceverne la metà dopo averli inventariati?

Verrebbe quasi da affermare che con questa sentenza viene dato un colpo al cerchio ed uno alla botte. Infatti la Corte d'Appello se da una parte finalmente, anche nell'interesse della minore e per la felicità di Fabrizio, colma la grave lacuna della triade dall'altra però, pur evidenziandone gli errori commessi, per proteggerli tira fuori dal cilindro magico la storia della comunione dei beni.

O no?
 
dibattitopubblDate: Sabato, 18/06/2011, 05:14 | Message # 30
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Capitolo XXXI - La farsa (e la collettività paga) -


Il 14 dicembre 2007 la nonna di G...., (arrivati a questo punto del racconto la sentiamo un po’ anche nostra nonna. O no?) sporgeva denuncia contro Fabrizio reo di:

"averle procurato delle lesioni guaribili in giorni 5 (trauma da schiacciamento mano dx con trauma distorsivo polso dx);

"averla minacciata di procurarle un danno ingiusto"

Fabrizio ebbe consapevolezza e contezza della denuncia in data 10 Novembre 2008 quando fu convocato presso la Sezione di Polizia Giudiziaria della Polizia Municipale di Genova per l'elezione di domicilio e nomina del difensore di fiducia.

Venne anche informato che venivano svolte indagini nei suoi confronti per i reati di cui agli articoli 582 e 612 del Codice Penale. In data 17 febbraio 2009 seguì, al termine delle presunte ed in teoria svolte indagini, il suo rinvio a giudizio per i reati di cui sopra che nello specifico recitavano:

In base all'art. 582 perché spintonando verso l'interno la porta blindata aperta dall'AGOSTINI procurandogli delle lesioni guaribili in giorni 5 (trauma da schiacciamento mano dx con trauma distorsivo polso dx) a Genova 28 ottobre 2007 (querela del 14 dicembre 2007).

In base all'art. 612 per aver minacciato all'AGOSTINI un danno ingiusto, dicendole "prima o poi te la farò pagare" a Genova 28 ottobre 2007(querela del 14 dicembre 2007).

L'udienza venne fissata per il giorno 9 giugno 2009 (un anno e mezzo dopo il presunto fatto reato) alle ore 09:00 davanti "all'intoccabile" TAVELLA.

La pubblica accusa era retta "dall'intoccabile" MORISANI Mario Romeo.

"Per la miseria già solo il nome incute quel non so che ti costringe a produrti in una genuflessione degna di un'olimpiade. Mario Romeo! Minchia che maschio" pensò Fabrizio. Effettivamente il nome Mario Romeo dà proprio l'idea di trovarsi di fronte ad una belva. Di avere a che fare con un uomo che emana una forza interiore stile Super SAIAN di terzo livello. Alla Goku o alla Vegeta prima maniera tanto per capirci.

Boh, mah, forse, può darsi di si come può darsi di no.

Fabrizio non lo saprà mai. E non sapendolo lui non lo sapremo mai neppure noi a meno che non ci prendiamo la briga di andare fino in Procura a Genova a verificarlo.

Infatti purtroppo non vi è mai stato piacere d'incontrare Mario Romeo. Alle udienze si è sempre presentata "l'intoccabile" Vice Procuratore Onorario LOMBARDO sua fida galoppina che sin dall'inizio, lasciò trasparire una gioia del tutto personale nel perseguire penalmente Fabrizio. Infatti ritenendo forse di avere di fronte a sé AL CAPONE, cercava con accanimento non la verità ma solo ed esclusivamente la condanna di Fabrizio. Condanna, comunque ed in ogni caso, anche se Fabrizio non aveva compiuto niente di quanto addebitatogli. Il tutto (denuncia, processo, accanimento giudiziario) senza la benché minima prova a supporto. E già perché nel rinvio a giudizio, oltretutto sbagliato perché avevano indicato che la querela era stata sporta dalla "nonna" in data 27 novembre 2008 (da dove è uscita quella data lo sanno solo poche persone stile segreto di Fatima), come fonti di prova venivano indicate:

la querela sporta da AGOSTINI Maria Grazia con la narrazione dell'accaduto;

la testimonianza di AGOSTINI Maria Grazia.

Stupendo! Stupendooooo! Stupendooooooooooooooooooooooooooooo!

La parte lesa quindi è anche l'unico testimone del fatto. Praticamente Fabrizio veniva processato solo sulla base della parola della AGOSTINI Maria Grazia. La parola della donna valeva più della parola di Fabrizio.

Non vi vengono in mente anche a voi i tempi della santa inquisizione in cui bastava additare una persona di stregoneria che subito si preparavano le fascine di legna per bruciarlo.

Domande:

Ma nel 2010 è possibile ed è giusto che una persona incensurata venga processata senza prove?

Come è possibile che senza prove, le affermazioni di tizio possano valere più di quelle di caio?

Forse gli "intoccabili" ritengono che esistono cittadini più attendibili di altri?

Se esistono cittadini più attendibili di altri che cosa rende AGOSTINI Maria Grazia, pregiudicata, più attendibile di Fabrizio che risulta invece incensurato?

Che tipo di indagini avrà svolto "l'intoccabile" per arrivare alla conclusione che Fabrizio doveva essere processato?

Prima del processo Fabrizio fu interrogato dandogli così la possibilità di raccontare la sua versione dei fatti?

All'ultima domanda si può tranquillamente rispondere di no. Fabrizio non fu assolutamente interrogato.

Nonostante tutto era però tranquillo. Tanto tranquillo quanto scoglionatissimo. Non la finivano mai e lui quasi quasi, stava iniziando veramente a perdere la pazienza. Anche con gli "intoccabili".

Era un'escalation di bugie, menzogne, inettitudine ed accanimento giudiziario.

Racconto dell'avvenimento costituente il fatto reato:

la mattina del presunto fatto (domenica 28 ottobre) G...... che aveva dormito da Fabrizio si risvegliò dolorante e piangente con le cosce piene di piccole escoriazioni sanguinanti. Durante la notte si era grattata così forte da procurarsele. Fabrizio la portò immediatamente all'ospedale Gaslini dove medicata per "LESIONI DA GRATTAMENTO ARTI INFERIORI, ANCHE ALLA REGIONE DELLE CAVIGLIE"
venne dimessa e prenotata per una visita da effettuarsi due giorni dopo al reparto di dermatologia. G...... era già in cura, da un buon dermatologo, per questo problema che però purtroppo si ripresentava a cicli. Sembrava che la questione non avesse soluzione.

"Una visita in più da un altro dottore non guasta. Vuoi vedere che magari riusciamo ad eliminare una volta per tutte la magagna" pensò Fabrizio.

Terminata la visita al Pronto Soccorso (Sabrina era stata informata del fatto che erano all'ospedale), riaccompagnò come previsto G...... a casa dalla madre che però non c'era. Erano circa le ore 13:30/13:45. Li accolse la nonna molto scazzata per l'ora tarda. Fabrizio le riferì quanto accaduto aggiungendo che bisognava acquistare le medicine prescritte dal medico. Lui non poteva farlo in quanto doveva volare al lavoro perché era già in forte ritardo. "E' domenica! Io non so dove trovare una farmacia aperta", fu la risposta della nonna. "Signora dica a sua figlia di andarci lei". "Mia figlia non c'è". "Signora non mi interessa. Dica a sua figlia che bisogna comperare le medicine. Se non ci va sua figlia deve andarci per forza lei. G...... ha bisogno delle medicine prescritte". " Ma stai scherzando ti ho detto che non saprei dove andare è domenica". " Signora in qualche modo dovete fare . Io devo andare a lavorare ed è tardi. Dica anche a sua figlia che martedì bisogna portare G..... dal dermatologo alla visita di controllo al Gaslini. Quindi che mi faccia sapere se viene anche lei e ci vediamo là oppure devo passare a prendere G..... e portarla io da solo". "Va bene glielo dirò". "Signora mi raccomando le medicine". "Si si va be allora non hai capito" Sblam porta in faccia. Alla faccia dell'educazione. Bum! Bum! Fabrizio che bussava alla porta "Signora comperate le medicine alla bambina".

Porta blindata. Nell'appartamento al momento del restauro, Fabrizio, desideroso di tenere l'impianto hi-fi a tutto volume senza così rompere i marroni a nessuno aveva provveduto ad insonorizzare in maniera confacente sia i soffitti che alcune pareti. La porta blindata non faceva eccezione. Oltretutto era una bella blindatura, robusta, massiccia e del costo di circa 3 milioni di vecchie lire. Forse, se prendevi un ariete ed iniziavi a picchiarci contro, le persone dentro si sarebbero rese conto che qualche d'uno stava bussando alla porta. Una volta all'interno dell'appartamento era come entrare in un forte inespugnabile. Dieci secondi di bussata e poi via a lavorare che era già tardissimissimo. Andò così. Molto nervoso per le risposte della nonna da una parte; molto molto scazzo e strafottenza dall'altra parte. Il tutto condito con un tono di voce alto da entrambe le parti. Nulla che comunque potesse far pensare neppure lontanamente ad un seguito giudiziario così da ......... E' si perché dire che una persona ti ha provocato un trauma da schiacciamento e poi non è vero è proprio da........... All'acqua di rose per carità. L'universo è pieno di ............. molto peggiori. Però questo non è che facesse mitigare l'incazzatura a Fabrizio.

La denuncia in realtà, presentata ben un mese e mezzo dopo il presunto fatto, venne sporta solo ed esclusivamente a seguito di quanto accadde nei due giorni successivi a quella domenica.

Si perché Sabrina e mamma dovevano farla pagare a Fabrizio.

Per quale motivo?

Ascoltate e rabbrividite:

Sabrina telefonò a Fabrizio dicendogli, con tono di voce intriso e grondante di prepotenza, che non doveva assolutamente permettersi di portare sua figlia da nessun dermatologo. Che lei e solo lei aveva l'affidamento e che lei e solo lei decideva per la bambina. Fabrizio allibito (vedete che ho ragione io. E' un coglione. Nonostante tutto riesce ancora a stupirsi di quello che accade) le disse che non gli interessava quello che lei stava dicendo perché erano solo grosse .......... ribadendo che comunque avrebbe portato G..... alla visita. La conversazione che durò un paio di minuti scarsi, cioè sino a quando Sabrina interruppe la telefonata, fu improntata al "No non la porti da nessuna parte ho io l'affidamento e decido io" al " No!!! Io la porto dal dermatologo al Gaslini come mi hanno detto al Pronto Soccorso". Il tutto però "stranamente" senza un ben che minimo accenno da parte di Sabrina all'aggressione subita dalla madre.

Domande:

Ma tua figlia sta poco bene e tu ti preoccupi di non farla portare dal dottore?

Pur di prevaricare su Fabrizio, Sabrina sembrerebbe non preoccuparsi troppo della salute di G......?

Ti aggrediscono ferendoti la mamma e tu non dici niente al suo presunto aggressore?

Non ce ne logica ne amore in tutto ciò. La telefonata avrebbe dovuto caso mai vertere sulle condizioni della bambina, sul come portarla dal dermatologo. Non certo a cercare di impedire quella visita. Personalmente poi se avessero aggredito mia madre e mi trovassi a parlare con il suo aggressore sarei un tantinello incazzato con lui e perlomeno un "piccolo accenno" alla faccenda lo farei.

Voi no?

Che storia. Da non credere. Vero? Eppure è tutto drammaticamente reale. Questo però e niente leggete il seguito:

Fabrizio al telefono con G.... sul cellulare della presunta aggredita (Sabrina continuava a non essere in casa) fu messo al corrente dalla bambina, che sembrava quasi ripetere una lezione imparata a memoria, della sua assoluta contrarietà a che lui la portasse il giorno successivo dal dermatologo asserendo che stava bene e che era molto più importante per lei andare a scuola.

Le avevano fatto il lavaggio del cervello.

Fabrizio dovette imporsi, e per l'ennesima volta G..... lo trattò come un papà cattivo che non voleva fare felice la propria figlia. Si fece passare la "nonna" a cui comunicò che sarebbe andato a prendere la bambina verso le ore 09:00 della mattina successiva. Se non l'avesse trovata avrebbe provveduto a chiamare la Polizia. La mattina dopo si recò prima a scuola e non trovandola si diresse a casa dove G..... molto imbronciata andò con lui all'ospedale Gaslini.

Per inciso grazie alle analisi ed alle cure poi prestatale presso il Gaslini il problema venne finalmente e definitivamente risolto. A Sabrina e mamma però ciò non andava bene e quindi dovevano far pagare a Fabrizio il suo essersi imposto pur non essendo il genitore affidatario (la sentenza della Corte d'Appello sarebbe giunta mesi dopo). Da qui la nascita della fantasiosa denuncia. La "nonna" oltretutto essendo pensionata sociale usufruiva del gratuito patrocinio (tale figlia tale madre o viceversa, vedete voi). Quindi non si doveva neanche preoccupare del dover pagare il suo "azzeccagarbugli" (a quello ci pensiamo sempre noi onesti contribuenti). Non rimettendoci niente di suo, stile "intoccabile", possiamo tranquillamente dire che per lei quella situazione era come per noi da bambini quando ci comperavano il gelato.

O no?

Con questo processo avevano però oltrepassato il limite della sopportazione umana. Le palle di Fabrizio erano veramente grandi, gonfie ma soprattutto così vorticosamente in rotazione che quando si presentò in Tribunale davanti "all'intoccabile" TAVELLA, sembrava avesse un cuscino d'aria sotto i piedi che lo lasciava sospeso a cinque centimetri dal suolo. Erano le palle in rotazione che funzionavano da elica stile elicottero. Mentre si attendeva l'inizio del procedimento se avessimo potuto guardare Fabrizio in faccia avremmo visto in lui però un sogghigno strano. Una mente criminale aveva partorito un'idea! Decise infatti di dare un tocco di colore al grigiume della situazione, attuando uno specie di ostruzionismo ad oltranza:

"Voi mi processate senza alcuna prova ed io mi presento senza avvocato. Voi mi date un avvocato d'ufficio ed io non lo pago così sicuramente si defila. Vediamo un po’ come va a finire e chi si stanca prima". Questo fu il pensiero di Fabrizio imputato criminale sovversivo.

"L'intoccabile" accertata la mancanza del difensore decise di rinviare l'udienza e di dotare, come previsto dalla legge, Fabrizio di un difensore d'ufficio. Il professionista designato e successivamente contattato da Fabrizio messo al corrente che nessuno avrebbe provveduto a saldare la sua parcella decise di defilarsi, alla velocità accertata di circa tre milioni di km al secondo, rimettendo il mandato. Il tutto con il consenso compiaciuto di Fabrizio.

All'udienza successiva l'imputato criminale sovversivo si presentò nuovamente sprovvisto di difensore. "L'intoccabile" non poté fare altro che prendere atto del fatto che l'imputato non aveva un difensore e molto spazientita rinviò nuovamente l'udienza. Fabrizio contattò il suo nuovo legale d'ufficio a cui comunicò che nessuno avrebbe provveduto a saldargli la parcella. Anche questo si defilò alla stessa velocità del suo predecessore, rimettendo a sua volta il mandato. Il tutto sempre con il consenso compiaciuto di Fabrizio. Il giorno dell'udienza stesso copione della volta precedente. L'imputato criminale sovversivo si presenta nuovamente sprovvisto del difensore. Il galoppino "intoccabile" Vice Procuratore Onorario ed il legale della parte offesa andarono su tutte le furie. Iniziavano a dare segni di cedimento nervoso. L'atteggiamento di Fabrizio li irritava fortissimamente ed a lui questo faceva moltissimissimo piacere.

Non si aspettavano di certo che l'agnello sacrificale (Fabrizio) opponesse resistenza. "L'intoccabile" TAVELLA decise, molto ma molto ma molto spazientita, di rinviare nuovamente l'udienza mettendo al corrente Fabrizio che la volta successiva non ci sarebbero stati ulteriori rinvii. Quello che dicevano però a Fabrizio da un orecchio gli entrava e dall'altro gli usciva. Solo a guardarli provava un così forte disgusto, da arrivare a fargli apprezzare l'odore di quel prodotto biologico fresco, dall'essenza pungente che si stende sui campi per proteggerli e nutrirli.

Stesso copione delle volte precedenti. Fabrizio, contattò il nuovo legale d'ufficio a cui diede la solita notizia funesta. Nessuno avrebbe provveduto a pagare la sua parcella. Questa volta però, come un fulmine a ciel sereno, sentendo il racconto della farsa l'AVVOCATO, di cui non fornirò le generalità come da lui richiesto, decise che non gli interessava niente dei soldi. Anche gratuitamente avrebbe provveduto a difendere Fabrizio poiché lo riteneva innocente.

Incredibile!!!

Con questo colpo di scena però il piano sovversivo andava a .......

"Va bé è stato bello finché è durato. Affrontiamo il processo e che lo show abbia inizio. Però caspiterina proprio quando il divertimento iniziava a palesarsi in tutta la sua magnificenza, doveva arrivare il buon samaritano ad interrompere il boicottaggio" penso tra sé e sé Fabrizio.

All'udienza successiva erano tutti raggianti. Sembrava la festa del Santo patrono del paese senza fuochi artificiali.
Finalmente il processo si poteva aprire e la legge poteva fare il suo corso. Durante le varie udienze tralasciandovi i particolari posso dirvi che Fabrizio non fece mistero, con educazione, di quanto gli facevano schifo i partecipanti a quel teatrino. Disse apertamente, sempre con educazione, che era veramente ingiusto, ignobile ed altamente lesivo della dignità di un essere umano processare una persona senza prove aggiungendo che non era giusto per la collettività sopportare il peso economico di quella farsa.

Arrivò quindi il momento in cui entrambe le parti furono chiamate a raccontare la loro verità sull'accaduto:

"sono e mi chiamo AGOSTINI Maria Grazia già costituita parte civile e generalizzata in atti.

A domanda del P.M. risponde:

ADORNATO Fabrizio era il marito di mia figlia MANGANO Santina, ora sono separati. Sarà dal 2001, hanno una figlia, ADORNATO G...... Il 28.10.2007 ero a casa di mia figlia, che era in ospedale. Verso le 13 la bambina doveva tornare a casa. Non vedendola ho chiamato mia figlia. La bambina era insieme al padre. Mia figlia disse che avrebbe chiamato l'ADORNATO e poi mi avrebbe fatto sapere. Così è stato. L'ADORNATO disse che aveva portato la bambina al Gaslini per una visita, non programmata. Verso le ore 14 ha riportato a casa la bambina. Loro stanno nella ex casa coniugale. Appena aperto la porta lui si è messo a gridare e mi ha dato una richiesta medica. Mi gridava che io me ne dovevo andare via da quella casa, che era casa sua. Poi mi diede la ricetta dicendo che dovevo andare a prendere le medicine. Io ho detto che era sabato, non ho la macchina e non sapevo come fare. G...... all'epoca aveva 8 anni. L'ADORNATO non poteva entrare in casa. Lui era sul ballatoio, la bimba era con lui fuori. C'è un verbale di separazione. Il tono di voce dell'ADORNATO era forte, urlava, ed era aggressivo. Mi veniva davanti. Mi diceva "Te ne devi andare, qui non ci devi stare" Io gli dicevo di darmi la bambina che così andavamo a mangiare, erano già le 2. G....... si è messa a piangere ed io l'ho invitata a venire in casa. Allora lui si è messo a gridare" lasciala stare, non toccarla". Io gli ho detto di non gridare che sentivano i vicini e lui ha detto che non gliene fregava un cazzo. Poi la bimba è riuscita ad entrare allora lui ha cercato di entrare, aveva messo un piede dentro, io cercavo di chiudere la porta. L'ADORNATO ha spinto la porta. Io voleva chiudere la porta ma non ci riuscivo perché lui aveva il piede dallo stipite, ha dato poi uno spintone mettendo la mano sulla porta. Io sono andata indietro e poiché tenevo la mano sulla maniglia con lo spintone sono andata indietro e ho picchiato la mano contro il muro. La porta che è blindata mi ha schiacciato la mano. La mia mano era tra la maniglia ed il muro. Io ho detto che mi aveva fatto male e lui ha detto che non gliene fregava niente. Come ho fatto l'atto di richiudere la porta lui continuava a spingere. Poi sono riuscita a chiudere e lui mi ha detto: "te la farò pagare". Poi la bambina continuava a piangere forte. L'ADORNATO continuava a dare dei calci sulla porta e gridava. Siamo rientrate in casa alle ore 2 e mezza. G...... piangeva e voleva parlare con la mamma. Io non voleva chiamarla ma G........ insisteva. Io ho parlato con mia figlia che mi ha detto di chiamare mio figlio. Così ho fatto. Io ho dei problemi di salute sono cardiopatica, ho la pressione alta e il diabete. Non so se il sig.re ADORNATO sapesse dei miei problemi di salute. Ho chiamato mio figlio che è venuto con la moglie e mi hanno accompagnato al P.S. di Villa Scassi. Ho rifiutato il ricovero perché dovevo tenere la bambina. Per la mano mi hanno dato una pomata. Per il cuore ero già in cura prima. Non avevo fatto prima querela ne l'ho fatta dopo. Precedentemente c'erano state delle liti, una volta l'avevo querelato ma non si è fatto niente. Dal 28 di ottobre non è successo niente.

A domanda del suo Avvocato risponde:

sono poi andata dal dottore, mi sembra mi abbia dato 10 giorni, mi ha dato delle medicine, ho tenuto una fasciatura, un po' elastica ed un po' quelle normali, ho tenuto anche più giorni dopo. Non ricordo se ho fatto riabilitazione.

A domanda dell'avvocato difensore di Fabrizio risponde:

non ho telefonato al sig.re ADORNATO. Ho chiamato mia figlia che mi ha detto che l'avrebbe chiamato lei. Non l'ho chiamato perché avevo paura che si mettesse ad urlare. Quando è arrivato non mi ha detto dove era stato. Si è messo ad urlare e mi ha dato una ricetta. Gli ho detto che non potevo andare. Ci sarei andata lunedì. la porta non era aperta del tutto. La bambina era ancora fuori col papà. Quando ha dato il colpo la porta si è aperta del tutto e ha sbattuto contro il muro. Io avevo la mano sulla maniglia. Io piano piano andavo avanti con la porta, gli ho detto per piacere di togliersi e poi ho chiuso. Io gli dicevo che sentivo male e ho portato l'altra mano al petto. All'ospedale mi hanno fatto i raggi.

A domanda del P.M. risponde:

i vicini non sono intervenuti. Non intervenivano anche prima. Via San Dona di Piave è a Trasta. I due litigavano anche prima, ma io non c'entravo.

A questo punto il G.I.P. rinvia per l'esame dell'imputato, che non si sente bene avendo molta tosse, all'udienza del 16.12.2009

Il Giudice di Pace Avv. Grazia Maria TAVELLA

16.12.2009.

A questo punto l'imputato ADORNATO Fabrizio già in atti generalizzato dichiara di voler rispondere alle domande.

A domanda del suo Avvocato risponde:

La signora AGOSTINI Maria Grazia è la nonna di mia figlia e fin dal fidanzamento con mia moglie i rapporti sono stati pessimi.

A domanda del suo Avvocato risponde:

ho subito dal 2001, data in cui mi sono separato, almeno 2 querele, peraltro archiviata una dal Dott. DE GENNARO, da parte di mia suocera.

A domanda del suo Avvocato risponde:

abbiamo l'affidamento condiviso dal 12.2007 la bambina vive con me per circa 15 giorni al mese. Una settimana 5 giorni e una settimana 2 con relativo mantenimento.

A domanda del suo Avvocato risponde:

l'originaria casa coniugale per........ illeggibile........ alla madre. Su provvedimento del Dott. MARTINELLI con consenso della mia ex moglie, in presenza di maltempo potevo usufruirne come da verbale di separazione che viene prodotto.

A domanda del suo Avvocato risponde:

il 28/10/2007, quella mattina al risveglio poiché la bimba soffriva di allergia epidermica all'interno delle cosce, durante la notte si era inconsapevolmente grattata e procurata molte lesioni. La portai al pronto soccorso del Gaslini. Visitata stabilirono di sottoporla a visita dermatologica da effettuarsi 2 giorni dopo.

Ero d'accordo che avrei riportato la bambina a casa dalla mia ex moglie verso l'ora di pranzo. Verso mezzogiorno non ricordo se mia moglie o mia suocera mi telefonarono.

risposi che ero al Gaslini e che l'avrei riportata appena terminata la visita verso le ore 13:30/14:00. Arrivato a casa mi aprì la mia ex suocera, la bimba entrò superando il gradino che divide l'area esterna dall'alloggio ed io restando al di fuori le diedi il certificato dell'ospedale dicendole di andare a comperare le medicine. Nel mentre che parlavo mia suocera mi chiuse la porta in faccia senza aspettare altro.

A quel punto cominciai a bussare e suonare pesantemente sulla porta .......illeggibile.......di andare a comperare le medicine per mia figlia.

A domanda del suo Avvocato risponde:

non ho sbattuto la porta procurando le lesioni alla mia ex suocera in quanto la porta era già chiusa e non potei far altro che bussare con energia per essere ascoltato. Dissi anche di comprare le medicine se no ne avrebbe pagato le conseguenze. Il giorno dopo la mia ex moglie mi telefonò dicendo che non avevo il diritto di portare mia figlia all'ospedale in quanto avendo lei allora l'affidamento esclusivo, le decisioni le avrebbe dovute assumere lei e che la visita dermatologica non l'avrebbe sostenuta. Risposi che se non avesse fatto visitare la bimba avrei fatto intervenire la Polizia e che queste erano conseguenze che intendevo anche per quello detto il giorno prima a mia ex suocera.

Il giorno dopo mi telefonò mia figlia dicendomi che all'indomani, giorno della visita, di non andare a prenderla poiché voleva andare a scuola. Mi passò la nonna alla quale dissi che il mattino dopo mi facesse trovare la bimba pronta per portarla alla visita, perché in caso contrario sarei andato a prenderla a scuola e avrei chiamato la Polizia.

A domanda del suo Avvocato risponde:

la porta aveva un'apertura maggiore di 90 gradi e tra la porta ed il muro c'era ancora una spallina di circa 20/30 centimetri. E quindi per poter battere la maniglia contro il muro bisogna spalancarla tutta.

A domanda del suo Avvocato risponde:

dal pianerottolo, per entrare in casa, c'è un gradino alto e quindi non si può stare sul gradino con la porta chiusa.

A domanda del suo Avvocato risponde:

non ho tentato di entrare in casa. Nego di aver messo il piede in mezzo alla porta.

A domanda del suo Avvocato risponde:

ho dato pugni nella porta quando era già chiusa.

A domanda del suo Avvocato risponde:

dopo che ebbi dato il certificato a mia suocera ella mi sbatte la porta in faccia.

A domanda del suo Avvocato risponde:

è vero che al di fuori della porta avevo un tono di voce alterato.

A domanda del suo Avvocato risponde:

nego nella maniera più assoluta di aver causato lesioni alla mano della mia ex suocera.

A domanda del suo Avvocato risponde:

mia figlia non piangeva.

A domanda del suo Avvocato risponde:

quella mattina non avevo avvisato preventivamente la madre che avrei portato la bimba al Gaslini.

Il difensore produce referto dell'ospedale Gaslini con prenotazione per visita dermatologica.

Due versioni diametralmente opposte. Il tutto però senza nessuna prova ne da una parte ne dall'altra.

Una cosa però è certa ed è dimostrabile e verificabile da chiunque in qualsiasi momento. Quando la "nonna" dice:

L'ADORNATO ha spinto la porta. io volevo chiudere la porta ma non ci riuscivo perché lui aveva il piede dallo stipite, ha dato poi uno spintone mettendo la mano sulla porta. io sono andata indietro e poiché tenevo la mano sulla maniglia con lo spintone sono andata indietro e ho picchiato la mano contro il muro. La porta che è blindata mi ha schiacciato la mano. La mia mano era tra la maniglia ed il muro.

mente spudoratamente. Infatti è praticamente impossibile che quanto sopra descritto potesse avvenire poiché il muro di fine corsa della porta dista tutto l'angolo di apertura della porta più la spallina in cemento. Essendo una porta ad un'anta sola si parla di un'angolo di apertura determinato da un raggio di più di un metro. Secondo la "nonna" quindi da una parte vi era lei che spingeva per chiudere la porta e dall'altra vi era Fabrizio che dal basso spingendo a sua volta per aprirla essendo più forte la trascinava senza chiaramente farla cadere, facendole percorrere oltre un quarto di cerchio e determinando poi lo schiacciamento della mano tra la maniglia della porta ed il muro.

Domanda stupida:

Ma se c'era tutto quello spazio ammesso e non concesso che sia vero il racconto, quando la "nonna" ha visto che il muro si faceva sempre più vicino perché non ha mollato la maniglia?

Prima di arrivare al muro Fabrizio aveva già spalancato tutta la porta, quindi che necessità aveva la nonna di continuare a tenere la maniglia?

Ah ho capito se veramente è andata così la "nonna" aveva paura che lo scopo di Fabrizio fosse fregarsi la maniglia della porta. Grande!!! Se veramente è andata così e stoicamente con grande spirito di sacrificio ha protetto il 50% della maniglia di proprietà della figlia, Fabrizio sono convintissimo sia disposto a cederle la metà di sua proprietà di quel manufatto in metallo, inaspettato oggetto del contendere. E' certo che ne avranno cura. Dopo una dimostrazione di amore così grande verso un oggetto, non si può che abdicare e farli vivere felici e contenti. Come nelle favole!

O no?

Tra un' udienza e l'altra, frizzi (non Fabrizio il presentatore) mazzi e lazzi si arrivò al giugno di quest'anno. All'ultima udienza "l'intoccabile" Vice Procuratore Onorario propose a Fabrizio, su suggerimento della parte offesa, per evitargli una condanna di offrire un risarcimento economico del danno alla "nonna". Fabrizio si fece una sana, ricca, succulenta, grassa e gigantesca risata che indispettì ulteriormente i presenti.

"Condanna! Ma state scherzando spero? Con quali prove visto che non ne avete trovate? Mi condannate così, senza prove, giusto per fare qualche cosa? Bravi! No no la beneficenza io la faccio ai bambini africani che muoiono di fame. Non certo alla mia ex suocera!" fu la risposta del delinquente sovversivo AL CAPONE.

Compresa l'inutilità della loro aberrante proposta venne fissata per settembre 2010 l'udienza per le conclusioni e le arringhe finali con relative presentazione delle richieste.

"Basta! Questo era veramente troppo. La corda non solo si era rotta ma l'avevano pure buttata nella spazzatura" pensò Fabrizio mentre il senso di forte disgusto per quelle persone aveva raggiunto ormai livelli indicibili.

In data 23 Luglio 2010 decise quindi di recarsi presso i Carabinieri del Comando di Genova San Martino dove sporgeva denuncia nei confronti "dell'intoccabile" P.M. titolare delle indagini MORISANI e nei confronti "dell'intoccabile" Vice Procuratore Onorario LOMBARDO.

Testualmente denunciava che:

"In data 17/02/2009 venivo rinviato a giudizio e quindi sottoposto a processo in qualità di imputato davanti al Giudice di Pace di Genova Dr.ssa TAVELLA per i reati di cui agli articoli 582 e 612 del c.p. per fatti commessi in danno della mia ex suocera AGOSTINI Maria Grazia. Detto procedimento si concluderà nel mese di Settembre corrente anno. Nell'atto di citazione a giudizio di cui allego copia fotostatica si evince che alla voce testimoni e consulenti tecnici vi sono riportate solo le generalità della mia ex suocera. Infatti anche durante il processo le uniche persone chiamate a testimoniare siamo state io e la denunciante che chiaramente abbiamo dato versioni diametralmente opposte su quelli che sono stati i fatti. Poiché ritengo che sia altamente lesivo per la mia persona e per chiunque altro essere sottoposto ad un processo senza che vi sia la benché minima prova di quanto si viene accusati, visto l'accanimento giudiziario ingiustificato e processualmente non provato, dimostrato durante tutto l'andamento processuale dal Vice Procuratore Onorario Dr.ssa LOMBARDO mi nasceva il sospetto che potesse esserci qualche motivazione particolare per cui si doveva svolgere il processo contro di me. Aggiungo che un processo del genere grava ingiustificatamente sulle casse della collettività che deve sopportare delle spese inutili in quanto la mia ex-suocera usufruisce del gratuito patrocinio.
Alla luce di quanto sopra narrato sporgo denuncia per interesse privato in atti d'ufficio e per qualsiasi altro reato si possa ravvisare nella loro condotta nei confronti del P.M. titolare del fascicolo Dr. MORISANI Mario Romeo, del Vice Procuratore Onorario Dr.ssa LOMBARDI e di quanti altri si scopra possano aver concorso nell'azione delittuosa.
Chiedo che copia della presente denuncia venga inviata al Ministro di Grazia e Giustizia ed al Consiglio Superiore della Magistratura.

Chissà come andrà a finire? Che spiegazioni daranno i due "intoccabili" per giustificare il loro operato? Aspettiamo tutti in trepida attesa!
 
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