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LA STORIA DELLA VITA DI FABIO PETROLATI (UN PERCORSO UMANO DI VITA) A cura di Mario Galardo
Fabio, di formazione cattolica, ispirazione e tradizione liberale e democratica, è nato a Roma, in una famiglia media borghese. Frequenta il Liceo Artistico, e si diploma nel 1978, dove si distingue nelle materie letterarie, nella figura disegnata e nell'ornato (con il massimo dei voti) nello stesso anno, parte per il servizio di leva, dove viene impiegato (come tanti militari, e soldato) in alcune operazioni, prevenzione di anti-terrorismo (erano i tempi del rapimento di Moro) e dove conclude la leva, come segretario presso la Regione Militare Centrale a Roma.
L’anno successivo si diploma (nello stesso Liceo) anche con la Maturità Integrata, poiché decide di cambiare l’orientamento dei propri studi, nel corso di laurea di tipo umanistico. Infatti, si iscrive alla Facoltà di Scienze Politiche, indirizzo Politico Amministrativo, dove sostiene 22 esami (comprese le lingue spagnolo ed inglese) e poi successivamente conclude gli studi.
Fabio perde ( quando era giovane a circa 25 anni) il proprio padre (scomparso prematuramente a 55 anni.
Durante, gli studi universitari, collabora per 5 stagioni estive in famosi villaggi turistici, come animatore, presentatore, DJ, istruttore di canoa e di nuoto, in seguito lavora anche presso alcune note discoteche della capitale romana, come DJ.
In questo periodo, inoltre, lavora in alcuni spot pubblicitari (anche in tv). Fabio si distingue pure negli sport (lo sci e lo sci nautico) e soprattutto con il JET SKY (moto dell’acqua in piedi) acrobatico e free, in cui, è uno dei primi italiani a vincere alcuni tornei locali e nazionali (erano gli anni 88-90).
Partecipa al Concorso pubblico (che vince) per vice-Ispettore della Polizia di Stato, ma nel frattempo viene chiamato dalla Società Autostrade, dove viene impiegato (dopo un brillante percorso di carriera, raggiunto con sacrifici e selezioni vinte) presso la Direzione del Personale e Risorse Umane, come Funzionario. Il rapporto con Autostrade è durato circa venti anni, dove Fabio, negli ultimi anni si occupava (presso la medesima Direzione del Personale) come addetto agli studi e documentazione della legislazione del lavoro.
Durante questi anni, felici, pieni di viaggi in tutto il mondo, di numerosi flirt ed avventure con belle donne (Fabio, riconosce che furono anni spensierati e sereni, ma anche anni dissoluti, superficiali e sterili, in quanto lui stesso cominciava a perdere la misura dei veri valori della vita) Perché? Perché era tutto troppo facile: agiatezza e spensieratezza economica, dalla socializzazione alle relazioni con la gente (era il tempo della prima Repubblica c.d.<> . Infatti, durante quegli anni, Fabio (da lui stesso definiti troppo facili) si distingue anche nelle pubbliche relazioni e nella organizzazione degli eventi: dagli anni novanta ai <<2000>>, Fabio organizza nei migliori locali della Capitale, tra i migliori eventi (addirittura anche con il Comune di Roma al terrazzo del campidoglio ed al Colosseo) arrivando, anche a riuscire a coinvolgere circa mille persone (anche nei lidi di Fregene, che all’epoca erano di moda). Dopo gli anni 2000, Fabio entra in una crisi esistenziale della propria identità, il destino ed il fato gli riserveranno (all’età di 40 anni) alcuni cambiamenti drastici di vita, di stile e di abitudini.
Nel 2001, infatti, si chiude drasticamente il rapporto lavorativo con Autostrade, ma Fabio non si perde d’animo, nemmeno in un mese (credendo alle proprie risorse) ed entra subito, come libero professionista, nel nuovo campo della conciliazione dei crediti insoluti, nelle transazioni stragiudiziali con gli Studi Legali (dove oggi tuttora opera).
Il nuovo lavoro e la nuova professione, coinvolgono ancora di più Fabio nella propria crisi esistenziale, in cui era ormai già iniziato (in lui) un processo di auto-moralizzazione degli stili di vita.
Fabio, accede, per forza di cose, in una realtà lavorativa totalmente diversa, e con un pubblico completamente diverso, da quello precedentemente accennato (il pubblico dei morosi, il pubblico dei debitori e della gente che soffre) tutto ciò, aumenta inconsapevolmente ed involontariamente, in maniera consistente, il suo spessore umano e la propria sensibilità (comunque già insite ed elevate nel suo carattere e nella sua personalità). Fabio comprende, che non si sente più solo <> ma che deve essere anche al servizio della gente, con trasparenza, buon senso, pacatezza ed alta deontologia professionale.
La nuova professione e, soprattutto la nuova vita, comporta a Fabio, inevitabilmente, una sorta di rigetto della gente, e del contesto, che conosceva e condivideva prima (oramai era….saturo ed….ubriaco della gente che frequentava precedentemente).
Di lì, una nuova circostanza ed un nuovo evento, segnano e cambiano, ancora di più radicalmente e profondamente la vita di Fabio: la voglia di mettere su una famiglia, una nuova compagna, ma soprattutto: la nascita di una figlia: una splendida bambina.
Fabio, ancora di più, vede la propria vita e la realtà che lo circondano, con occhi diversi (ancora più permeati di sensibilità umana): gli occhi di un padre.
Da lì in avanti, Fabio si guadagnerà svariati attestati di stima e riconoscimenti, da parte di importanti associazioni di consumatori , patronati ed O.N.L.U.S, poiché Fabio continua a svolgere la sua professione come una sorta di <> per consigliare, indirizzare ed aiutare la gente in difficoltà.
In seguito Fabio, si accorgerà di avere anche un istinto ed aspetti (insiti nel suo carattere) che nemmeno lui conosceva od immaginava: l’idealismo dei veri valori umani, per cui vale la pena di combattere e di non arrendersi mai! In altre parole, idealismo, idealismo ed il credo assoluto nei valori.
Comincia l’attività di volontariato con l’associazione dei protestati ed altre attività (sempre come volontario) contro l’usura e gli abusi bancari.
Nel campo dell’amore, finalmente Fabio (con la nuova compagna) ci crede veramente, cercando di consolidare il proprio rapporto, mette su famiglia.
Il suo unico errore sarà quello di aver formato una famiglia di fatto, cioè non aver formalizzato e legalizzato la propria unione con un matrimonio……errore gravissimo! Che pagherà sulla propria pelle, poiché lo Stato Italiano, considera i padri naturali ed i figli naturali, come soggetti di serie B! Senza alcuna tutela.
Arriviamo qui al triste evento occorso a Fabio (siamo nell’anno 2003) La compagna di Fabio, interrompe, inspiegabilmente e drasticamente (per sua unilaterale ed esclusiva volontà) la relazione, e, precisiamo, per motivi assolutamente, non riconducibili al mancato matrimonio (nemmeno lei voleva sposarsi) lascia Fabio, dopo che questi aveva intrapreso (per lei e per amore verso di lei) importanti decisioni di vita, radicali a suo favore, decisioni e scelte coraggiose, comprovanti, anche l’ infinito ed estremo amore, che Fabio aveva, pure nei confronti della propria figlioletta neonata.
La bimba di Fabio aveva sei mesi, e l’ex compagna di Fabio compie l’estremo sciagurato, efferato, disumano e crudele disegno cinico: riesce a realizzare (con l’avallo delle vergognose Istituzioni Borboniche Italiane ) la illegittima sottrazione della figlia di Fabio, durata tre anni e mezzo!
Tutto ciò (ci tengo a precisarlo) senza che Fabio abbia mai commesso (dico mai) nulla (come uomo sarà pure discutibile….., ma come padre…, non è ammissibile, tutto ciò che ha passato)…..in uno Stato civile di diritto, in cui tanto ci vantiamo, di fare parte di una comunità internazionale (virtuale e ridicola……lasciamo perdere và..) tutto questo non può essere comprensibile e giustificabile.
Fabio, durante questi tre anni e mezzo, passati (di sottrazione efferata della propria figlioletta, senza mai, dico mai! Alcuna indagine penale a suo carico, e con il proprio assolvimento di tutti i propri doveri, economici e non, di padre) combatte e combatte, legalmente, con tutti i mezzi legittimi possibili. Il dispendio di sue energie umane e di risorse economiche (per affrontare gli oneri costosi di spese legali, giudiziarie e fior di psicologi del Tribunale e di Parte) è cospicuo (a questo aggiungo, che ha dovuto pagare i costi di due Tribunali diversi, di due Giurisdizioni diverse e di due contenziosi diversi (dei Minorenni ed il Tribunale Ordinario) solamente perché non sposato e solamente padre naturale di fatto!........assolutamente vergognoso, lascio a voi le opportune valutazioni.
Fabio, non si arrende, va a manifestare pacificamente nelle piazze di Italia (con un cuore-striscione intitolato alla figlia). La propria vicenda, solleva l’indignazione delle principali associazioni genitoriali (tra cui si distingue la GESEF e poi Papà separati) ed altre Associazioni a tutela dei minori.
Fabio viene aiutato (nel concreto) oltre che ovviamente dai propri lodevoli avvocati, viene supportato ed aiutato anche e soprattutto da Colomba bianca (una donna che lotta coraggiosamente per gli ideali della bigenitorialità e la tutela dei minori) e da Vincenzo Spavone (Presidente della GESEF).
La triste questione di Fabio, arriva addirittura a conoscenza dei media, oltre che degli organi di stampa, che si interessano della vicenda: Fabio viene intervistato dai giornali Gente, il Meridiano ed altri quotidiani. Fabio appare su ITALIA1 E e RETE4, intervistato da Cristina Scanu e commentato, con lodevole indignazione da parte del giornalista, opinionista e commentatore televisivo, Del Debbio. Alla vicenda di Fabio viene dedicata, quasi una puntata della trasmissione <> su RAI TRE, con Mirabella, Fabio e la Dott.ssa Cavalli (all’epoca, Responsabile del Ministero Grazia e Giustizia- Tribunali per i Minorenni).
Fabio in quest’ultima trasmissione, oltre ad esporre la propria questione, ha il coraggio di commentare la legge n.54 del 2006 e denunciare le anomalie, le disfunzioni e le inefficienze dell’impianto normativo, istituzionale italiano di famiglia e dei minori.
Fabio partecipa, successivamente al c.d. <> una manifestazione di novembre del 2006, a Roma, di protesta contro il <>.
Infine, il lieto epilogo: le gravissime illazioni strumentali (da parte della ex compagna di Fabio) nei suoi confronti, vengono totalmente sconfessate, prima dalle perizie della Consulenza Tecnica di Ufficio (C.T.U.) e poi dai Giudici stessi, i Tribunali sentenziano, interviene l’Assessorato alle Politiche Sociali (grazie alle sollecitazioni di Colomba bianca, e grazie anche all’intervento di Vincenzo Spavone, Presidente della GESEF) i Servizi Sociali destituiscono la precedente (ed incompetente assistente sociale incaricata) e le Forze dell’Ordine intervengono in favore ed in esecuzione dei suddetti provvedimenti.
Il cattivo disegno originario della ex compagna (di cancellare la paternità di Fabio e di alienare la genitorialità ad altri) viene a cessare e la donna deve interrompere, coattivamente (con ingiunzioni) la passata ed efferata violazione delle statuizioni del Tribunale, e la passata disumana sottrazione della bambina, durata tre anni e mezzo!
Finalmente Fabio, nel mese di novembre 2006, rivede e riabbraccia la propria piccina (all’età di quattro anni,….immaginate la commozione ed i brividi di quel momento, addirittura le maestre dell’asilo piangevano dalla gioia) tenendo con sé la propria bambina (con frequentazioni periodiche soddisfacenti, e con sospensione provvisoria dell’affidamento alla madre, ridotta a semplice collocatataria).
Ma, non è finita qui……Fabio ha perdonato la ex compagna, (e con lodevole gesto distensivo) ha addirittura rimesso la querela, in sede penale, nei suoi confronti (in quanto quest’ultima stava per essere condannata, per ipotesi di illecito, di cui all’art.388 c.p.).
Ma non è tutto (e qui arriva la mia disapprovazione nei confronti di Fabio………, non me ne voglia!) Fabio, oltre ad avere perdonato la sua ex, l’ha frequentata, successivamente, solamente per rivedere ancora di più sua figlia, in un contesto di sorta di <> di famiglia fittizio e per condividerne la genitorialità, e come amica, ma lei, lo faceva solamente per sfruttarlo, economicamente, e per altri motivi di opportunità, quale è lei abile calcolatrice (oltre ai cospicui alimenti, che lui le corrispondeva e tuttora le corrisponde) tutto ciò fin dall’anno 2006 (anno della liberazione della bambina) e fino al mese di dicembre 2009, dedicandole tutti i fine settimana, uscite infrasettimanali e vacanze, estive ed invernali!
……Poi, nel mese di gennaio 2010, è successa una cosa, che non posso qui raccontare (Fabio non vuole..., e poi la tizia…mi querelerebbe …..) fatto sta, che Fabio, oggi, oltre che ai suoi impegni professionali, si dedica anima e corpo alla sua bellissima bimbetta…..però Fabio, paradossalmente (proprio per stare con la sua figlioletta) non ha molto tempo per socializzare….. del resto (come non comprenderlo?) la bambina è ancora così provata da tutta questa inammissibile ed assurda vicenda.
Perdonate la lungaggine di questa storia di un percorso di vita di un uomo….forse comune, ma di una grande statura paterna e di sensibilità umana.
Un amico di Fabio (da sempre) MARIO GALARDO (Architetto)
P.S. se volete saperne di più sulla vicenda di Fabio , nei dettagli, potete vedere su <> su www.colombabianca.it