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MODELLO 45 O REGISTRO DELLE "NOTIZIE NON CONTENENTI REATO"
dibattitopubblDate: Giovedì, 24/09/2009, 16:59 | Message # 1
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VisitatoreDate: Domenica, 01/11/2009, 01:34 | Message # 2
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http://www.mafiaspa.ch/commenti.htm

REGISTRO DEGLI ATTI NON COSTITUENTI REATO

Telelombardia: trasmissione ICEBERG del 16.04.2009.

Nella trasmissione del 16 Aprile 2009 (ennesimo talk-show dedicato ai problemi della sicurezza in Lombardia e degli scarsi poteri posseduti dalla regioni) statistiche pubblicate dal Ministero dell'Interno sosterrebbero che in Lombardia, in tendenza con i dati nazionali forniti dal Ministero dell'Interno, vi sarebbe un calo dei crimini (rapine, omicidi, microcriminalità) nel 2008 rispetto al 2009. Da circa 80.000 denunce si è passati a circa 50.000.

Siamo sicuri che sia veramente così ?.

Dopo la vergognosa constatazione che molti autori di reati (narcotraffico, ricettazione, riciclaggio, truffe, lesioni,etc...) non vengono perseguiti dalla legge (assoluzioni, archiviazioni, favoreggiamenti giudiziari e insabbiamenti, scomparse di denunce nel nulla...controquerele con falsi testimoni, etc...) con la segnalazione pervenutaci da una cittadina italiana nata in Ungheria, vittima di una odissea giudiziaria allucinante, organizzata ad arte con la complicità di personaggi altolocati..., abbiamo finalmente, un quadro definitivo di come il sistema giudiziario permette, da oltre 20 anni, all'insaputa dei non addetti ai lavori e con la complicità di molti avvocati che negano l'esistenza di tali procedure ai loro clienti, l'impunibilità di alcune categorie di persone.

L'inganno nasce dall'applicazione di una vecchia circolare del Ministero di Grazia e Giustizia dell'ex governo Craxi. La circolare n. 533 del 31 ottobre 1989, che che disponeva di un Registro (e dispone tutt'oggi) nel quale protocollare gli atti estranei alla materia penale, cioè gli esposti non contenenti
segnalazione di reati, gli atti amministrativi, le scritture abnorme (querele a tutti gli effetti e legalmente valide ma troppo prolisse e strutturate con testi molto estesi), prive di senso, etc...

Tale registro venne istituito per conservare una tracciabilità degli atti "stragiudiziali" in uno schema di rubricazione (il modello 45) della cui esistenza il sistema giudiziario italiano ne ha sottaciuto illecitamente ed abusato oltre ogni misura, facendo, col tempo, confluire qualsiasi atto, denuncia, querela, scomoda e sgradita, in un vicolo cieco privo di sbocchi, meglio noto anche come la generica "omissione di atti d'ufficio" e insabbiamento e favoreggiamento in frode processuale.

L'interpretazione che il CSM ha fatto, negli anni, di tale circolare (sembra che la recente riforma giudiziaria del Ministro Alfano voglia abolire tale registro, intenzione che però potrebbe celare altri tranelli legislativi futuri...) ha legalmente permesso l'omissione di atti d'ufficio sistematica negli ultimi decenni (e non casuale, frutto di scrupolose interrogazioni interne di cui preferiamo omettere la dinamica).

Come intuibile, leggendo la segnalazione pervenuta (tra l'altro segnalata dall'autrice, anche ad una emittente televisiva della Toscana) con tale registro, un Pubblico Ministero, e nei fatti l'intera Magistratura, può impedire l'esecuzione di indagini preliminari verso qualsiasi reato commesso, anche il peggiore, come l'omicidio, ma anche reati di natura particolare (riciclaggio, falso in bilancio, evasione di capitali, narcotraffico, corruzione, etc...).

Nel Modello 45 (che solleva un PM da qualsiasi responsabilità procedurale nei confronti della parte offesa), anche l'omicidio commesso da un agente delle forze dell'ordine, il reato di associazione mafiosa commesso da un parlamentare, da un senatore, da un imprenditore,da un assessore, da un sindaco, da un dirigente ospedaliero e da uno stesso magistrato, come anche i reati di associazione per delinquere, subiscono un congelamento procedurale (non necessariamente previsto dal Codice Penale, ma nei fatti re-interpretato dalla magistratura) che depenalizza qualsiasi magistrato (e le parti indagate) nell'iscrizione nel registro degli indagati per aver omesso, favorito e frodato gli atti giudiziari classificandoli nel Modello 45.

Sia chiaro!. Non è solo la natura del reato ad essere congelata nella rubricazione del Modello 45, ma anche l'autore del medesimo, il quale, se altolocato o appartenente ad ambienti istituzionali, finanziari, politici, ma anche ambienti della finanza aggressiva, del riciclaggio di denaro sporco, dell'associazione mafiosa, dell'associazione a delinquere e di reati particolarmente gravi come omicidi illeciti, volontari o involontari commessi da forze dell'ordine nella funzione illecita del loro esercizio, da extracomunitari narcotrafficanti, prestanome e riciclatori di denaro criminale che godono di protezioni particolari, da italiani e stranieri coinvolti in attività illecite coperte da personalità influenti, etc... otterrebbero, a tutti gli effetti e sfruttando gravissime forme di reinterpretazione del Codice di Procedura Penale, l'assoluta impunità giudiziaria!.

L'abuso dell'archivio del Modello 45 non coinvolge la sola magistratura ma vede la triangolazione di magistratura e questure (immigrati con precedenti penali "miracolosamente" cancellati dagli archivi informatici del Ministero dell'Interno e coperture giudiziarie di ogni genere onde impedire la loro espulsione dal territorio italiano).

Come brillantemente esposto da EVA POLAK, dott.evapolak@virgilio.it ,un qualsiasi Pubblico Ministero può (a sua discrezione) rubricare anche il peggiore dei reati nel Modello 45. La protocollazione nel modello 45 è "invisibile" ai sistemi informatici giudiziari, non è disponibile nelle ricerche di archivio dell'ex art.335 c.p.p. (indagini in corso per le parti offese ed indagate) ed anche alla tradizionale gestione di archivio delle Procure, impedendo al cittadino offeso, cioè alla parte querelante, di conoscerne lo stato di avanzamento della denuncia, la quale, non risulterà mai messa agli Atti. Tale atto rimarrà congelato per 5 anni o più. Raggiunti i termini di prescrizione, il PM procederà al trasferimento d'ufficio (della querela "congelata") nel Modello 21 di indagine preliminare. Il Gip (giudice indagine preliminare) che riceverà sulla propria scrivania tale notizia di reato potrà (senza infrangere la Legge, infrangendo le regole di moralità, di etica e lo stipendio da parlamentare che anche i magistrati percepiscono) chiederne la prescrizione e l'archiviazione (non appellabile dalla parte offesa).

La circolare 533/1989 forse non nacque con tali finalità ma solo con l'obbiettivo di tracciare qualsiasi atto pervenuto nei commissariati e nelle stazioni dei Carabinieri (esposti e querele per fatti che non costituiscono reato).

La Magistratura italiana la utilizza invece illecitamente per impedire indagini verso determinati autori di delitti.

Resta inteso che la circolare 533 non è l'unica trappola adottata per non procedere verso cittadini italiani e stranieri che godono di particolari protezioni.

Altre astuzie vengono ovviamente adottate per impedire il procedimento penale verso determinati reati, tra i principali, il rilasciare autori di reati (lesioni, furti, narcotraffico) cittadini stranieri irregolari (clandestini) che non comunicano le loro generalità perchè privi di documenti.

Molti Giudici di Sorveglianza delle Procure, anzichè applicare quanto previsto dal Codice Penale e dalla Bossi Fini (arresto e detenzione dei clandestini) rilasciano, ogni giorno, una quantità imprecisata di clandestini spacciatori di droghe colti in fragrante (fonti informative prevalentemente provenienti dal quotidiano LA PADANIA e da RADIO-PADANIA e TELE-PADANIA) in virtu' di un falso e criminale principio garantista che considera la dichiarazione di falsa identità (in assenza di documenti di soggiorno e documenti anagrafici alcuni Magistrati considerano non verificabile l'identità comunicata, che per un perverso principio falso garantisca, verrebbe considerata invece vera nell'impossibilità di verificarlo) come una assenza di indizi sulla reale identità del clandestino, il quale fornendo nomi di fantasia, verrebbe immediatamente rilasciato (secondo la interpretazione dei magistrati che applicano tale schema, se non hai documenti ma fornisci un nome di fantasia, in assenza di riscontri, quello che dichiari è vero), annullando contemporaneamente la fragranza di reato che verrebbe rubricata come reato di narcotraffico commesso da ignoto, con la liberazione immediata dello spacciatore e l'immeditato reinserimento del medesimo nei circuiti di spaccio.

Con questi sistemi, verrebbero rilasciati spacciatori di droghe colti nella flagranza di reato (fonti giornalistiche ANSA: La Repubblica , Agosto 2008, La Padania, Agosto 2008, Tele e Radio Padania, Agosto 2008).

Questa pratica è nata nella Procura di Torino ma ha trovato rapidissima diffusione anche altrove.

Il PM della Procura di Torino, Dott. Guariniello, scandalizzato dalla condotta di alcuni suoi colleghi ha aperto, nel mese di Agosto 2008 dei fascicoli di indagine a carico dei magistrati che scarcerano spacciatori in flagranza di reato. Non sappiamo, tuttavia, gli sviluppi e di cui vorremmo conoscerne gli esiti.

... ritornando alle statistiche sciorinate dal Ministero dell'Interno... quale migliore metodo per fingere una diminuzione dei reati?.

Rubricare le denunce nei registri del modello 45, oltre alle altre gabbole giudiziarie sopra descritte.

La criminalità è in aumento ma, come avviene per i falsi in bilancio, è possibile rubricare le denunce di reato sotto altre voci.

Questi sistemi non sono di matrice ideologica ma di matrice politica e affaristica.

Claudio Larghi

 
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