STATI GENERALI SULLA GIUSTIZIA FAMILIARE CONVEGNO
5-6 Maggio 2011
http://www.giustiziafamiliare.it/
Gli Stati Generali Sulla Giustizia Familiare prendono vita "dal basso", nascendo dall´iniziativa di numerosi cittadini che si sono riuniti in organizzazioni stabili e non hanno alcun colore politico.
Chi opera nell'ambito del diritto di famiglia sa che la vita dei genitori che hanno frequentato le aule di un tribunale è stata profondamente segnata da prassi arcaiche e distanti mille miglia dalle loro aspettative di Giustizia Familiare.
La manifestazione vede come protagonista la Società Civile, chiamata a partecipare ad una tre giorni di analisi e critica costruttive, durante la quale ci si potrà confrontare con la Politica, la Magistratura e le professioni che operano in questo ambito delicatissimo e che saranno, a loro volta, disponibili al dialogo e al confronto.
La mancata applicazione della L. 54/2006, la negazione del diritto alla Bigenitorialità, l'operato dei tribunali minorili e dei servizi sociali, la responsabilità civile dei magistrati, gli allontanamenti immotivati in case - famiglia e le "adozioni facili", sono soltanto alcuni tra i temi che verranno affrontati.
La giornata del 5 e la mattina del 6 Maggio 2011 (Convegno nazionale ANFI - Campidoglio) saranno dedicate alle professioni, mentre nel pomeriggio del 6 e nell´intera giornata del 7 Maggio saranno chiamati ad intervenire i rappresentanti delle associazioni, i cittadini, gli appartenenti al mondo della Politica, della Magistratura e della Cultura.
IL COMITATO ORGANIZZATORE
Per i Radicali: On. Rita Bernardini
Per Genitori Italiani: Tiberio Timperi
Per ADIANTUM: Alessio Cardinale e Tiziana Arsenti
Per la Lega Italiana Divorzio Breve: Diego Sabatinelli e Alessandro Gerardi
Per FENBI: Fabio Nestola
Per ANFI: Carlo Ioppoli
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http://www.giustiziafamiliare.it/notizie/15-iniziati-gli-stati-generali--timperi-sugli-scudi--oggi-la-gallone-e-la-fiaccolata.asp
Iniziati gli Stati Generali. Timperi sugli scudi. Oggi la Gallone e la fiaccolata
Ha avuto inizio a Roma, in Campidoglio, la prima edizione degli Stati Generali sulla Giustizia Familiare. In calendario si sono succeduti i relatori invitati dall'ANFI (associazione familiaristi italiani), che hanno parlato di fronte ad un pubblico formato sopratutto da professionisti che operano in ambito familiare. Era atteso l'intervento di Tiberio Timperi, che ha parlato col cuore. Condiviso negato dalla magistratura civile, discriminazione di genere (questa volta contro gli uomini), necessità dei patti prematrimoniali, sono stati i principali punti toccati dal noto presentatore televisivo. "La mia è una missione, costi quel che costi", ha affermato in chiusura dell'intervento.
Altrettanto attesa per oggi pomeriggio la relazione della senatrice Alessandra Gallone, relatrice del DDL 957, che ha fatto sapere tramite il suo ufficio stampa (Cecilia Sgherza) che "soluzioni concrete e condivise da tutte le parti politiche, nel nome della giustizia. Una giustizia vista, una volta tanto, dalla prospettiva dei più deboli, i minori. E se la cosiddetta "società civile" chiama, la politica non può attendere: deve rispondere. E' con questi intenti che la senatrice Alessandra Gallone (Pdl) parteciperà agli Stati Generali della Giustizia Familiare - I° Congresso Nazionale A.N.F.I., dal titolo "La giustizia in nome del minore", in programma dal 5 al 7 maggio al Campidoglio nella Sala della Protomoteca. In qualità di relatrice del disegno di legge 957 per la riforma della legge sull'affido condiviso, la senatrice Gallone ha salutato con favore questa iniziativa "E' bene tenere alta l'attenzione su temi importanti come quelli che riguardano i minori, soprattutto quando soffrono e si trovano in difficoltà. Sarà l'occasione giusta per ricordare che tutti i figli hanno diritto a essere amati da entrambi i genitori ma, soprattutto, spero sia il momento giusto per trovare soluzioni condivise e concrete". La Gallone interverrà nell'ambito della sessione "Giustizia Familiare: la società civile chiama le istituzioni", prevista alle ore 14.30.
Una fiaccolata, con raduno previsto per oggi alle 18,30 in piazza del Campidoglio, è stata organizzata da un comitato spontaneo a corredo della seconda giornata degli Stati Generali sulla Giustizia Familiare.
Moltissime le adesioni provenienti da tutta Italia, ma la Questura di Roma, inspiegabilmente, non ha concesso di sfilare lungo un itinerario (che era stato doverosamente segnalato). Pertanto, subito dopo il raduno i partecipanti potranno rivedersi in via XXIV Maggio (all'altezza di Largo Magnanapoli), luogo in cui potranno stazionare e manifestare la propria protesta contro la malagiustizia familiare italiana.
Al raduno saranno presenti molte delle associazioni operanti in ambito familiare, tanti genitori e nonni. Verrà anche Fabrizio Adornato, il maresciallo dei carabinieri che da tre mesi porta avanti una protesta silenziosa e uno sciopero della fame, ma la sua voce non ha ricevuto alcun ascolto dalle Istituzioni, prima tra tutte dalla Presidenza della Repubblica.
A tutti coloro che volessero partecipare si dà appuntamento direttamente a largo Magnanapoli dalle ore 19 e 30.
Per informazioni www.giustiziafamiliare.it
Fonte: www.adiantum.it
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http://www.giustiziafamiliare.it/notizie/16-stati-generali--giovanardi--i-patti-prematrimoniali-una-possibile-soluzione.asp
Stati Generali, Giovanardi: i patti prematrimoniali una possibile soluzione
Dal nostro Inviato agli Stati Generali Riccardo Inguì. ROMA (6 Maggio). "Sbagliato far passare tanto tempo in tribunale ai bambini senza prove certe di abuso". Il Sottosegretario Carlo Giovanardi esordisce così di fronte la platea degli Stati Generali sulla Giustizia Familiare, convocati oggi al Campidoglio. E il commento non è certo casuale. Dopo i falsi abusi dell'asilo Sorelli (due insegnanti distrutte da false accuse di abuso e poi totalmente scagionate, con cospicuo risarcimento del danno...), l'intervento è pertinente, anche perchè nel frattempo altri processi in corso presentano molte ombre.
"Se si usano i dati per creare scalpore, si rischia di ingigantire il problema. Se si crea patologia intorno alle problematiche della separazione e affido, si rischia solo di moltiplicare i casi, e difronte ad una eccessiva quantità di vicende giudiziarie da affrontare le istituzioni diventano impotenti. Si deve tendere a semplificare l'iter legislativo nei tribunali, e i patti prematrimoniali potrebbero essere una delle possibili soluzioni, in forma preventiva, al problema".
La redazione di AD-News ha intervistato il Sen. Giovanardi.
Il tribunale della Famiglia: quali le prospettive di realizzazione ? Il ministero della Giustizia sta facendo un approfondimento ma si scontra con i problemi ordinamentali, organizzativi e ed economici in termini di risorse. E’ una buona idea, ma ci vorranno anni per realizzarla.
I tagli paventati dal governo sulla Famiglia come influiscono ?
L’Italia spende decine di migliaia di euro sulle politiche familiari. La presidenza del Consiglio deve coprire alcune specificità come la Questione internazionale, la conciliazione dei tempi di lavoro, il premio famiglia, l’osservatorio della famiglia. Esiste una plancia di comando che coordina tutto ciò. Da questo punto di vista il taglio è inaccettabile, un segnale in negativo piuttosto che in positivo. È una questione di qualità piuttosto che di quantità, ma il presidente del Consiglio ha garantito il reintegro e quindi io aspetto fiducioso (Ric.Ing.).
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http://www.divorziobreve.org/node/1036
Documento finale degli Stati Generali sulla Giustizia Familiare
Salutiamo il successo degli Stati Generali sulla Giustizia Familiare del 5, 6 e 7 maggio 2011 quale primo appuntamento volto a consentire un corretto e leale confronto tra tutte le realtà associative, professionali, la politica ed i cittadini. Ringraziando tutti coloro che hanno partecipato, rendendo viva e costruttiva questa iniziativa, ci impegniamo affinché quanto emerso dal dibattito si trasformi da subito in iniziativa comune per garantire diritti che riteniamo elementari in un Paese normale.
In un Paese normale, lo Stato ha a cuore il destino di genitori e figli;
in un Paese normale, lo Stato tutela gli interessi dell'intera famiglia, allargata anche ai parenti più prossimi;
in un Paese normale, lo Stato è amico dei cittadini;
in un Paese normale, lo Stato punisce chi sbaglia, allo stesso modo di fronte alle medesime colpe, sia esso uomo o donna, ricco o povero;
in un Paese normale, lo Stato non permette l'esistenza di categorie di cittadini che sanno di poter commettere errori senza assumersene le responsabilità;
in un Paese normale, chi si occupa di famiglie ha il dovere di ascoltare le istanze della Società Civile;
in un Paese normale, chi sostiene di operare sempre al meglio a favore dei bambini non ha paura di permettere, sempre, di documentare il proprio operato, registrando le attività e informando con chiarezza i genitori su modalità operative e tempi di attuazione;
in un Paese normale, le categorie di operatori che si occupano a vario titolo di famiglie garantiscono un alto livello di specializzazione interna, a tutto beneficio del servizio;
in un Paese normale, i cittadini hanno fiducia e non paura degli assistenti sociali;
in un Paese normale, i giudici dialogano con la Società Civile, umanizzando la loro funzione;
in un Paese normale, lo Stato non impone ai coniugi un periodo di riflessione triennale tra separazione e divorzio.
Gli Stati Generali sulla Giustizia Familiare nascono in un PAESE A-NORMALE, ove le aspettative descritte nella premessa vengo SEMPRE mortificate.
L'origine di quella che può definirsi come la “Questione Familiare” italiana è certamente molteplice, ma le famiglie qui rappresentate non sono interessate a conoscerle, perchè pretendono risultati concreti e soluzioni rapide, anche a beneficio delle altre strutture familiari, ignare dello sfascio in cui oggi versa la Giustizia civile in Italia.
Le istanze sociali nate nella tre giorni di Roma (5,6,7 Maggio 2011 www.giustiziafamiliare.it) sono forti, documentate, profondamente motivate, e testimoniano la determinazione della cittadinanza consapevole verso una rivoluzione culturale che ha nella tutela della Bigenitorialità il suo cardine.
Tutti i partecipanti, genitori e associazioni, comunicano alle Istituzioni:
– di volere l'abolizione delle competenze civili dei tribunali minorili;
– di pretendere la vera applicazione della legge 54/2006;
– di pretendere l'adeguamento della normativa sulla responsabilità civile dei magistrati nel senso di una diretta e concreta punibilità in caso di negazione di giustizia, con o senza dolo e/o colpa grave;
– di volere un concreto ridimensionamento del ruolo e degli abnormi poteri dei servizi sociali, restituendo dignità ed efficacia ad una professione oggi soltanto temuta;
– di pretendere SEMPRE il contraddittorio tra genitori in ogni sede giudiziaria, non consentendo MAI l’assunzione di decisioni “inaudita altera parte”;
– di pretendere la garanzia del Diritto alla difesa, attraverso la videoregistrazione delle audizioni dei componenti delle famiglie prese in carico;
– di volere che il Ministero della Giustizia riconosca l'incompatibilità tra ruolo di CTU e quello di CTP;
– di volere che la nomina dei CTU, da parte dei magistrati, venga effettuata per mezzo di una precisa turnazione da attuare all'interno dell'elenco di operatori disponibile in ogni tribunale, e che tale elenco sia facilmente accessibile al pubblico;
– di riconoscere la necessità di accordi concepiti in un contesto privo di attriti, pertanto prevedere la legittimità dei patti pre-matrimoniali;
– di riconoscere la consapevolezza delle scelte di vita operate da cittadine e cittadini, e di volere la riduzione dei tempi che attualmente intercorrono tra separazione e cessazione degli effetti civili del matrimonio attraverso la riforma della legge L. n. 898/1970 (c.d. legge sul divorzio), per consentire a coloro che vogliano lo scioglimento del vincolo coniugale di potervi accedere direttamente senza l’obbligo della separazione legale;
– di volere impegno reale da parte delle istituzioni affinché vengano rimosse le discriminazioni basate sulle differenze di genere che impediscono pari retribuzione e accesso al mondo del lavoro, così come la garanzia di servizi realmente efficienti a tutela della genitorialità dei lavoratori;
– conseguentemente, di pretendere che questi ritardi e questa arretratezza culturale del mondo del lavoro e dei servizi alla famiglia non vengano in modo intollerabile a gravare solo su uno dei due coniugi a seguito della separazione: una discriminazione di genere non può e non deve essere “equilibrata” con altrettanta discriminazione.
Chiediamo a tutte le istituzioni di farsi carico di quanto emerso dagli Stati Generali sulla Giustizia Familiare, in modo particolare agli esponenti dell'attuale Governo i quali hanno fatto della riforma della Giustizia uno dei principali punti del proprio programma.
Roma, Hotel Palatino, lì 7 Maggio 2011