INVIA UN APPELLO PERCHE’ KRISTIAN SIA RESTITUITO ALLA MADRE NATURALE A: Tribunale per i Minorenni di Lecce - Fax: 0832 307874 -tribmin.lecce@giustizia.it Ministero della Giustizia: giustizia.minorile@giustizia.it Gentili Signori.
Sono una mamma di 33 anni a cui oltre tre anni fa il Tribunale per i Minorenni di Lecce ha tolto il suo unico figlio che oggi ha otto anni. Sono oltre tre anni che non lo vedo e da oltre tre anni combatto per poterlo riavere un giorno con me.
Nell’agosto del 2006 ebbi la sfortuna di conoscere un individuo che all’inizio si dimostro’gentile e affettuoso sia con me che con il bambino riuscendo a mascherare la sua vera natura violenta e psicopatica, persino ai miei famigliari piu' stretti..
Nel gennaio del 2007 egli viceversa rivelo’ la sua vera indole,segregando in casa sia me che il bambino per circa 15 giorni, sottoponendo me a violenze e vessazioni di ogni tipo e a maltrattamenti nei confronti del bambino.
Venivo continuamente minacciata di morte insieme al mio bambino con un coltello e con una pistola e sorvegliata costantemente affinche’non potessi denunciare quanto stava accadendo.
Solo il 31 gennaio 2007 approfittando di un momento di disattenzione di questo individuo sono riuscita a scappare e a dare l’allarme. Successivamente fummo liberati dai Carabinieri.
Da quel momento non ho piu’ avuto nessuna notizia del bambino!
Nonostante l’interessamento dei diversi avvocati che si sono succeduti e le numerose istanze fin qui presentate, ivi compresa la richiesta di affidamento presentata da mia mamma fin dal mese di aprile 2007 il Tribunale per i minorenni non ha ancora deliberato una decisione definitiva, procedendo pero’ a dichiarare il bambino in stato di adottabilita’...
Il suddetto Tribunale, incomprensibilmente e disattendendo a quelle che sono le normative di legge, mai ha attivato azioni al fine di mantenere i rapporti parentali sia con me con la nonna...
Di fatto ha reciso ogni possibile contatto tra la famiglia d'origine ed il bambino.
In data 14 maggio’2010, abbiamo manifestato con un sit-in, davanti al Tribunale dei Minori di Lecce,per sollecitare il ritorno del bambino presso la sua famiglia, ma per tutta risposta, siamo venuti succcesivamente a sapere che proprio in quella stessa data, il minore fveniva ascoltato per la prima volta dopo oltre tre anni e mezzo dal giudice e ne scaturiva il documento che alleghiamo...
Dalla lettura del documento si evince che il bambino abita con due estranei che lui chiama mamma e papa’....e pertanto al bimbo non e’ stato chiarito,evidentemente, che questi due adulti, sono
soltanto temporaneamente incaricati di prendersi cura di lui come persone affidatarie, ma si ha l'impressione
che il bimbo li consideri di fatto i suoi nuovi genitori...
Dal documento emerge altresi' che evidentemente al bambino non e' stata correttamente esposta la realta' dei fatti, ovvero che la sua mamma e la sua nonna non lo hanno mai abbandonato! Ma che viceversa e' il Tribunale dei Minori che si e' asssunto la responsabilita' di interrompere ogni rapportotra lui e la sua famiglia d'origine..
Infatti le nostre ripetute richieste di potere avere colloqui continuativi con il piccolo, dovevano servire proprio a fargli sentire la nostra vicinanza in attesa di un suo pronto rientro a casa.
Adesso capiamo il disegno che c'era dietro, ovvero la negazione di questi colloqui era finalizzato a fare dimenticare al bambino gli affetti parentali, alimentando in lui un profondo ed angoscioso senso di abbandono.
Adirittura nella risposta del bambino dove a domanda risponde ( ma quale domanda in effetti gli e' stata posta?..) “Se il “cattivo”, la mamma, la nonna chiedono notizie di me dite loro che io sto bene”...Come se il cattivo vivesse ancora con la mamma... Si comprende facilmente la cattiveria ed il tranello della domanda che il giudice gli ha posto...
Poi si notera' anche alla fine del Verbale la firma del bimbo, ma da quando un bimbo di otto anni firma un documento cosi' importante e le parole del bimbo vi sembrano quelle di uno di soli otto anni?...
Credo che ognuno di Voi possa trarre le opportune conclusioni..mio figlio era stato “promesso” a qualche famiglia, magari di qualche potente..approfittando della debolezza di allora mia e di mia madre..
Io adesso mi sono ricostruita una famiglia e mi sono risposata, con un uomo meraviglioso che mi sta sostenendo, insieme a mia mamma, con ogni mezzo nel mio disperato tentativo di riportare a casa mio figlio!
Ma la ns felicita' non potra' mai essere completa senza il ritorno della mia creatura e nessun altro bambino potra' mai colmare il vuoto lasciato del mio Kristian...
Chiedo pertanto a tutti coloro i quali vorranno aiutarmi a riavere con me il mio amato figliolo, a sostenermi,
magari con e-mail indirizzate proprio al Tribunale dei Minori di Lecce.
In queste ultime settimane abbiamo anche rilasciato alcune interviste ad emittenti locali del Leccese, crediamo che soltanto rendendo pubblica questa vicenda, facendo emergere tutta la piu' profonda ingiustizia che si sta consumando ai danni miei ma soprattutto di Kristian, io possa ancora sperare in un “miracolo”.
Devono permettermi di avvicinarmi a Kristian, con tutte le persone a sostegno che riterranno opportune e soltanto dopo qualche colloquio vedremo se veramente il bimbo ha dimenticato la sua mamma...
Diversamente tramite la segnalazione di qualcuno che mi possa indicare, (o per averlo visto direttamente o indirettamente), dove si trovi Kristian, (ed in tal senso allego alcune sue foto che risalgono al dicembre'2006 , il bimbo aveva 4 anni e mezzo), andro' da lui a farmi rivedere, affinche' lui sappia che io non lo ho mai abbandonato..
Probabilmente questo mi comportera' dei problemi con la Giustizia, ma sono disposta a tutto pur di riavere mio figlio!
Il Tribunale dei Minori di Lecce ha di fatto rapito mio figlio, io debbo porre fine a questa atroce ingiustizia!!
D'altronde i media, periodicamente ci segnalano casi come il mio, segnalandoci dei troppi interessi economici che ruotano attorno ai bambini..
Non puo' essere che in un paese che si dichiara civile possano ancora avvenire fatti di questo tipo, i Giudici dei tribunali Minorili, non sono degli IMPERATORI ONNIPOTENTI E IMPUNIBILI.......
Vi prego aiutatemi soltanto con il vostro aiuto posso ancora sperare di riavere tra le mie braccia mio figlio!!!!
Grazie di cuore a tutti
Conte Maria Cristina
CONTATTI:
Gruppo sul Facebook: http://www.facebook.com/group.php?gid=108052742574337#!/group.php?gid=108052742574337&v=info ( http://www.facebook.com/group.p....&v=info )
contemariacristina@gmail.com
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Maria Cristina Conte, mamma di Kristian, querela il giudice Maria Rita Verardo del Tribunale per i Minorenni di Lecce
http://www.dirittoeminori.it/pages/maria-cristina-conte-mamma-di-kristian-querela-il-giudice-minorile-maria-rita-verardo-del-tribunale-per-i-minorenni-di-lecce/ (http://www.dirittoeminori.it/pages....i-lecce)
Genitori “processati” sommariamente senza alcun contraddittorio, fascicoli segretati per mesi, istanze inspiegabilmente rifiutate e ostruzionismo di molti assistenti sociali verso le pressanti richieste di padri e madri che non vedono i propri figli. Il tutto “condito” da tempi giudiziari lunghissimi, pause interminabili tra una udienza e l’altra, che esasperano la gente comune. A monte, pesanti sospetti sul fiorente business delle case famiglia per minori e, in alcuni casi, sulle “adozioni facili”.
Il caso di Maria Cristina Conte, una mamma di Lecce che non vede il figlio da più di tre anni, ha proprio quelle caratteristiche, e adesso è ad una svolta: la Signora Conte ha presentato una formale querela, diffusa su facebook, contro il giudice del tribunale minorile Maria Rita Verardo. Questo il testo della denuncia:
“Io sottoscritta Conte Maria Cristina, nata a Berna (Svizzera) il 28 aprile1977, e residente a …………….. omissis; fa atto di Denuncia/Querela nei confronti del magistrato Dott.ssa Maria Rita Verardo, operante presso il Tribunale per i Minorenni di Lecce; Per i fatti di seguito esposti;
PREMESSO CHE
In data 8 febbraio 2007 il Tribunale per i Minorenni di Lecce emetteva un decreto provvisorio e urgente ex artt. 333, 336 e 38 disp. Att. Cod. Civ. (allegato 1) mediante il quale disponeva “che il minore Marena Kristian fosse affidato al Consultorio Familiare di Gallipoli ed al Servizio Sociale del Comune di Sannicola” e disponeva, senza dare motivazioni esaustive, il “DIVIETO di qualsivoglia rapporto tra il minore e TUTTI i componenti la famiglia d’origine”, violando pertanto la vigente legislazione in materia di “Diritto dei Minori” ovvero: la Legge 149/01 art. 5 c. 2; la Legge 176/91 ( ratifica Convenzione di New York sui Diritti del Fanciullo, nella fattispecie in violazione dell’art. 12) e la Legge 848/55 (ratifica della Convenzione Europea sui Diritti e le Libertà fondamentali dell’Uomo – protocollo addizionale n. 11 del gennaio 2001, nella fattispecie in violazione dell’art. 8);
ESPONGO I FATTI
In data 5 maggio 2010 ho presentato alla cancelleria civile Buy Generic Drugs del Tribunale per i Minorenni di Lecce richiesta per la visione del fascicolo (allegato 2) riferito alla procedimento n. 12/08 R.G. (MS), relativo a mio figlio Marena Kristian, nato a Berna (Svizzera) il 04/05/2002 ed il Giudice delegato, Dr.ssa Maria Rita VERARDO, in data 11 maggio 2010, mi negava l’accesso agli atti, così come risulta dallo stesso documento di richiesta riconsegnatomi (allegato 2) , ponendomi quindi in una condizione di totale impotenza per non potermi difendere dalle eventuali accuse mosse nei miei confronti che hanno determinato l’allontanamento di mio figlio da me e l’interruzione dei rapporti con lui per tre lunghissimi anni, ancora inspiegabilmente interrotti.
Riservandomi del diritto di costituirmi in seguito parte civile per il gravissimo “Danno esistenziale” ricevuto vorrei evidenziare a codesta eccellentissima Procura che il negato accesso agli atti del fascicolo di cui sopra mi impedisce di esercitare i diritti garantiti e tutelati dalla Costituzione italiana di cui agli artt. 24 e 111 e che non esiste nessuna legge che consenta al Tribunale per i Minorenni di secretare gli atti del fascicolo. In particolare:
1. L’art. 24 Cost. recita che “la difesa è un diritto inviolabile del cittadino in ogni stato e grado del procedimento”.
2. L’art 111 Cost. recita che il giusto processo si svolge nel contraddittorio fra le parti.
3. L’organico dei TRIBUNALI PER I MINORENNI è costituito da magistrati anch’essi soggetti alla legge (art. 101 Cost.).
4. la Legge da’ pieno diritto alla presa conoscenza degli Atti contenuti nel fascicolo (cfr. art. 169 C.p.C. e artt. 76 e 77 Disp. Att. C.p.C.).
5. I giudici, pur facendo parte di un fondamentale organo dello Stato, sono terze persone che devono giudicare in maniera neutrale ed imparziale nelle controversie fra due o più parti in causa e, quindi, non rappresentano gli interessi dello Stato, ma la corretta amministrazione della giustizia (v. codice deontologico del magistrato e art. 111 Cost.).
6. Nella fattispecie i giudici minorili sono terzi nelle controversie fra lo Stato e il/i genitore/i sospettato/i e indagato/i di condotta pregiudizievole verso i figli. Non potrebbero quindi, per etica e per la corretta amministrazione della giustizia, eludere il contraddittorio fra le citate parti, poiché si sospetterebbe, a ragion veduta, di parzialità e non neutralità ad esclusivo vantaggio dello Stato che, così, si sottrarrebbe dagli oneri previsti dalla legge.
Lo Stato, rappresentato dai Servizi Sociali (affidatari del minore), può commettere abusi ed errori. Gli abusi per conflitto di interessi e gli errori per le inconfutabili regole che “nessuno è perfetto” e che “tutti possono sbagliare”. Non può, a mio modesto avviso, il giudice (di qualsiasi tribunale), nelle controversie fra Stato e cittadini, rifiutare i reclami, le istanze e gli atti probatori presentati da questi ultimi, in difesa dalle accuse mosse nei loro confronti. Senza contraddittorio fra le parti è come dire che lo Stato ha sempre ragione e che può decidere le sorti del cittadino (nella fattispecie della famiglia) indipendentemente dai fatti.
E’ impensabile, inoltre, considerare come “oro colato” soltanto l’operato di assistenti sociali, educatori, etc., poiché si attribuisce a tali persone, spesso giovani e quindi prive di esperienza e/o di adeguata professionalità, l’infallibilità. Da non sottovalutare, inoltre, l’opportunità che si concede ai suddetti operatori di abusare della propria mansione e di violare le leggi per interesse personale (si vedano gli artt. 28 e 54 Cost.).
Occorre anche precisare che i provvedimenti provvisori emessi dai Tribunali per i Minorenni limitano i diritti dei figli e dei genitori e la potestà dei genitori sui figli. Ammesso e concesso che il minore è, in questo caso, parte da tutelare, il genitore, in quanto considerato responsabile del disagio/pregiudizio verso i figli, ha il sacrosanto diritto di difendersi.
E’ proprio perché i provvedimenti emessi dal giudice, occorre ribadirlo, sono limitativi fin dalla loro fase iniziale (a tutti gli effetti sono delle pene inflitte senza processo e senza accurate indagini), che devono essere gestiti nel contraddittorio fra le parti (artt. 111 Cost.) e si deve consentire al/i genitore/i di difendersi in ogni momento (art. 24 Cost).
Personalmente ritengo che il diritto di difesa negato, la secretazione degli atti e l’assenza di contraddittorio fra le parti siano arbitrarie decisioni dei giudici dei Tribunali per i Minorenni che non trovano fondamento alcuno nella Costituzione, in nessuna Legge e neppure nella logica, essendo trascorsi oltre tre anni da quando è stato emesso il primo provvedimento ed interrotto i rapporti fra la scrivente e mio figlio Kristian (cfr. art. 5 c. 2 legge 149/01).
La gravità e l’urgenza di un Vostro immediato intervento è richiesta dalla procedura di adottabilità di mio Figlio Marena Kristian avviata dal Tribunale per i Minorenni di Lecce.
Alla luce di quanto sopra esposto;
CHIEDO
- che la S.V. Illustrissima proceda nei confronti della D.ssa Maria Rita Verardo qualora si ravvisino i reati di “Abuso d’ufficio” ai sensi dell’art. 323 c.p. e di “Omissione di Atti d’Ufficio” ai sensi dell’art. 328, nelle modalità previste dalla giurisprudenza relativamente alle Sue mansioni di Capo di una Procura della Repubblica Italiana.
- di poter prendere visione ed acquisire copie degli atti del fascicolo relativo al procedimento di cui sopra e riguardante MIO figlio Kristian Marena, per preparare in tempo utile la mia difesa ed il contraddittorio.
- di essere informata, ai sensi degli artt. 408, 409 e 410 c.p.p., su eventuale richiesta di attivazione o richiesta di archiviazione della presente denuncia/querela”.
ADIANTUM, sentita per l’occasione, ha preannunciato un esposto formale da presentare al Ministero della Giustizia entro breve tempo, al fine di sollecitare una soluzione che escluda l’adozione di una procedura di adottabilità del minore.
[Fonte adiantum.it]