CENTRI ANTIVIOLENZA
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Amministratore | Date: Venerdì, 13/05/2011, 23:17 | Message # 1 |
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| In costruzione
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Amministratore | Date: Venerdì, 13/05/2011, 23:18 | Message # 2 |
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| http://www.youtube.com/watch?v=2zIJQI-wIA4&feature=youtu.be Pari opportunità? Ma per chi? Centro antiviolenza solo per donne
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dibattitopubbl | Date: Mercoledì, 01/06/2011, 06:14 | Message # 3 |
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| Anche in Kanada sussiste il problema degli abusi nei centri antiviolenza
http://www.centriantiviolenza.it/the_truth_archives/bambini-raccontano-di-violenza-subita-in-centro-anti-violenza/
Bambini raccontano di violenza subita in centro anti-violenza
Kids report being brainwashed to hate fathers at another Ontario women's shelter
Bambini portati dalla madre contro la loro volontà in un centro anti-violenza dicono che gli veniva continuamente ripetuto quanto sono cattivi i papà, incluso il loro papà.
I bambini raccontano che, quando volevano telefonare al loro papà, le operatrici sorvegliavano ogni loro parola, che non potevano parlare apertamente e dire nulla sugli abusi cui avevano assistito nel centro, nè che la loro stessa madre stava abusando di loro nel centro. La donna è stata accusata di violenza domestica. I bambini dicono che non appena fuori, diranno tutto.
La notizia arriva da Canada Court Watch, cui i bambini sono riusciti a telefonare, e che commenta: i centri colti in flagranza di diffondere questo tipo di odio devono essere immediatamente chiusi.
Questa denuncia va ad aggiungersi a quelle ricevute nel passato. Ad esempio la bambina nel filmato racconta di essere stata strappata dal papà e messa in un centro anti-violenza, dove le impedivano di vedere il papà cui è affezionata; la istruivano contro suo papà, la indottrinavano con filmati di propaganda femminista contenenti scene di madri picchiate da padri, ha assistito invece ad una rissa vera fra una ospite ed una operatrice del centro, mente il suo fratellino ha subito violenza. La piccola non vuole MAI PIÙ tornare in un tale centro.
Il filmato di Canada Court Watch chiude con la seguente riflessione: è ora di finirla con gli abusi su bambini e madri ad opera di femministe radicali che controllano molti dei locali centri anti-violenza.
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dibattitopubbl | Date: Mercoledì, 01/06/2011, 06:19 | Message # 4 |
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| http://www.centriantiviolenza.it/the_truth_archives/quello-che-adiantum-non-sa-o-non-dice-quando-il-comune-di-roma-decise-di-%E2%80%9Cnon-rinnovare-l%E2%80%99appalto-del-centro-antiviolenza-co munale-all%E2%80%99associazione-differenza-donna%E2%80%9D/
http://www.giannifurlanetto.it/Al_Sindaco_di_Roma_caso_Furlanetto.pdf
Al Sindaco di Roma, All’Assessore ai Servivi Sociali del Comune di Roma, Al Presidente della Commissione Consiliare dei Servizi Sociali del Comune di Roma , Al Presidente della Provincia di Roma, All’Assessore ai Sevizi Sociali della Provincia di Roma , Al Presidente del VIII Municipio di Roma . Loro Sedi. E p.c. Associazione Differenza Donna – Roma , E p.c. Associazione Artemisia – Firenze
Oggetto: Sconcertante caso di Gianni Furlanetto .
Con la presente intendiamo protestare vivamente sullo sconcertante episodio di sottrazione del minore figlio di Gianni Furlanetto, ad opera della madre e con la complicità dell’Associazione Differenza Donna, operante nel territorio romano in convenzione con la Provincia di Roma e, sembra, anche con il Comune di Roma, presso cui attualmente il minore è “ospitato” insieme alla madre. E’ dal 4 settembre 2006 che il piccolo è stato violentemente separato dal Padre. Il nucleo familiare risiedeva a Firenze: la madre, di nazionalità giapponese, intendeva rientrare definitivamente nel suo Paese portando seco il bambino, progetto cui il padre-marito Gianni Furlanetto ha opposto comprensibile rifiuto. Di conseguenza la signora, già in contatto con il Centro Artemisia di Firenze, si è “rifugiata” presso quest’ultimo, sottraendo il figlio al padre e – grazie ai suggerimenti e sostegno ricevuti, come da relazione del CTU già depositata – ha adottato strategie sempre più frequenti in casi simili, sporgendo querela nei suoi confronti per presunti maltrattamenti. Il Tribunale per i Minori di Firenze ha statuito incontri tra padre e figlio per il monitoraggio della situazione presso i locali Servizi Sociali, mentre il Tribunale ordinario, adito dal Furlanetto per la richiesta di separazione, ha disposto la citata Consulenza Tecnica d’Ufficio che esclude infine le presunte violenze ed indica al giudice la collocazione del bambino presso il padre laddove la madre rifiutasse il rientro a Firenze. Nel frattempo, infatti, il Centro Artemisia di Firenze – date le statuizioni del Tribunale non rispondenti alle aspettative – ha “passato” la coppia madre/figlio all’Associazione Differenza Donna di Roma. Tale subdola manovra mira, parallelamente al cambio di residenza del minore, alla conseguente cessazione della competenza territoriale del tribunale fiorentino e l’avvio di un nuovo procedimento da parte della giurisdizione locale. Nonostante reiterata richiesta da parte del Furlanetto, anche in nostra presenza, il Direttore del Municipio VIII – dove il bambino è registrato senza fissa dimora, alla pari di un nomade – ha rifiutato di fornirne l’indirizzo poiché “sconsigliato” dall’Assistente Sociale del medesimo Municipio appena incaricata del caso e già a conoscenza della vicenda. Riteniamo inqualificabile che, in assenza di qualunque provvedimento limitativo della potestà genitoriale paterna, ed anzi in palese violazione di quanto stabilito dalla giurisdizione fiorentina, l’autorità Municipale (VIII) di Roma supporti una palese azione di sottrazione di minore posta in essere dalla moglie del nostro associato a sua volta supportata da Associazioni private. Le cui operatrici sembrano orientate ad alimentare la conflittualità tra genitori in danno del minore, contrariamente al progetto contro la violenza, il maltrattamento, gli abusi intrafamiliari su minori che ne ha determinato il finanziamento pubblico. (dal sito di Differenza Donna si legge testualmente: abbiamo avvocatesse particolarmente abili ad aggirare le leggi.)
Con la presente chiediamo pertanto al Sindaco, dopo celere verifica, quanto segue:
• Informare il Papà Gianni Furlanetto ed il Comitato delle Associazioni che lo sostengono – come elencate in calce alla presente – circa l’attuale domicilio del figlio minore, onde riprendere immediatamente i contatti col medesimo secondo quanto già stabilito dal Tribunale fiorentino. Allo stato attuale riteniamo già grave il danno emotivo e lo stress fisico del piccolo e ci riserviamo la possibilità di intraprendere azioni civili per il risarcimento danni in favore del minore e del padre. Si informa, per opportuna conoscenza, che l’avvocato del Furlanetto ha già depositato denuncia querela nei confronti del Direttore del Municipio VIII, dopo una prima diffida tramite Ufficiale Giudiziario per sapere dove fisicamente è “ospitato” il minore e poterlo incontrare. • Ripristinare immediatamente gli incontri tra padre e figlio in modo che in tempi rapidi il bambino possa ritornare nel contesto abituale dal quale è stato sradicato in aperto “aggiramento” delle norme, riducendo per quanto possibile il trauma per l’allontanamento dal suo mondo di riferimento. • Appurare se la prerogativa propagandata sul sito Differenza Donna di “fornire legali specializzati nell’aggirare la legge” sia compatibile con le specifiche del bando di assegnazione del progetto. • • Fornire allo scrivente Coordinamento informativa circa l’entità di eventuali finanziamenti pubblici erogati all’Associazione Differenza Donna operante in Roma, o la concessione di beni pubblici per l’esercizio dell’attività • Sospendere tali eventuali finanziamenti – o l’eventuale concessione di strutture per l’attività – fino a quando il Tribunale adito non si pronuncerà in merito alla denuncia querela che il Sig. Gianni Furlanetto ha presentato nei confronti di detta Associazione.
• Che venga revocata la Convenzione con la suddetta Associazione una volta accertate le responsabilità di questa incresciosa vicenda.
E’ inconcepibile che danaro pubblico venga investito ed utilizzato per determinare violenza psicologica ad un bambino, separato da uno dei suoi genitori in maniera così traumatica, con palese violazione dell’art.9 della Convenzione Internazionale Diritti dell’Infanzia e dell’art.1 della novellata Legge 54/2006 sulla Bigenitorialità. Convenzione e Legge che dovrebbero costituire la piattaforma di qualunque azione intrapresa dall’Associazione Differenza Donna, e di cui Provincia di Roma e Comune di Roma – erogatore o meno di fondi pubblici – sono altrettanto responsabili dell’osservanza, oltreché titolari degli opportuni controlli.
In attesa di sollecito riscontro porgiamo cordiali saluti. Roma, 18 luglio 2007
Vincenzo Spavone – xxxxxxxxxx Gianni Furlanetto xxxxxxxxxx Presidente GESEF – Genitori Separati dai Figli – Roma
Aderiscono al Comitato per Gianni Furlanetto:
CNB – Coordinamento Nazionale per Bigenitorialità – Roma. Ettore Lazzarotto . FENBI – Federazione Nazionale per la Bigenitorialità – Roma . Fabio Nestola . Figli nel Cuore – Associazioni per l’Osservanza dell’Affido Condiviso – Napoli. Papaseparati Nazionale Onlus – Napoli . Ciao Papà Onlus – Caserta . Giovanni D’Angelo . Papaseparati Lombardia – Monza . Domenico Fumagalli . Figli Negati – Roma. Giorgio Ceccarelli . Movimento Donne Separate Roma . Loretta Ubaldi . CIATDM – Pordenone . Aurelia Passaseo. Nonni Separati dai Nipoti – Roma . Enzo Meniconi . Nonni Genitori di Padri Separati – Roma. Maria Bisegna. Falsi Abusi – Torino Vittorio Apolloni
Ha aderito, successivamente all’invio della lettera: Papaseparati Onlus Novara – Andrea Carta
Il video con parte della puntata di Cominciamo Bene Estate del 9 luglio 2007 con ospiti la dott.ssa Cavallo, Petrolati, Gianni Furlanetto, Vincenzo Spavone. Con la dichiarazione della dott.ssa Melita Cavallo (Ministero della Giustizia già T.d.M. di Napoli): "E' un problema culturale, noi Tribunale dei Minorenni abbiamo la cultura del pregiudizio " genitore colpevole niente bambino" - Da non perdere... - Nella parte finale della trasmissione di 4 anni fa, il presidente della Gesef Vincenzo Spavone dichiara pubblicamente le perplessita suscitate dal centro antiviolenza differenza donna. A distanza di quasi 3 anni, il Comune di Roma FINALMENTE decise di "non rinnovare l'appalto del Centro antiviolenza comunale all'Associazione Differenza Donna.
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