OMISSIONE DI INDAGINI CONTRO ASSISTENTI SOCIALI, AL POSTO DI INDAGARE SUGLI ASSISTENTI SOCIALI SI INDAGA IL CITTADINO - VITTIMA DEI REATI DEGLI ASSISTENTI SOCIALI (Nonostante il codice penale prevede: "Non è punibile chi ha commesso alcuno dei fatti preveduti dagli articoli 595 e 595 nello stato determinato da un fatto ingiusto altrui, e subito dopo di esso" - art. 599 c.p., il cittadino subisce da anni fatti ingiusti e continua a subirli, però questo non interessa a nessuno; tra fatti ingiusti sicuramente ci sono omissione del proggetto d'assitenza orientato alla risoluzione dei problemi e interventi per lo sostegno di genitorialità - L. 328/2000 art. 3, 16)
La fonte: http://quotidianonet.ilsole24ore.com/cronaca/2010/02/06/289777-padre_sfoga_facebook.shtml
Padre si sfoga su Facebook contro assistenti sociali "E' diffamazione via Internet"
Per i suoi commenti pungenti l'uomo - un padre separato con due figli di 7 e 11 anni - è stato denunciato dal Presidente dell’Ordine degli assistenti sociali e ora è indagato
Roma, 6 gennaio 2010 - M. G., romano, classe 1966, è uno dei tanti padri separati italiani che da anni combatte in Tribunale per vedere riconosciuti i propri diritti. Ma Marco è anche uno dei tanti iscritti a facebook che utilizza il socialnetwork per esprimere giudizi, pareri o lamentele su ciò che accade nella vita di tutti i giorni.
La sua storia inizia da una difficile separazione giudiziale con la moglie. I bambini, di 7 e 11 anni, vengono inizialmente affidati a lui per alcuni gravi episodi di maltrattamento da parte della madre e dal di lei compagno nei confronti dei mambini. Poi, visti i suoi ipossibili turni di lavoro (fa la guardia giurata), vengono nuovamente affidati alla madre ma con il «controllo» dei servizi sociali e degli assistenti sociali del Comune di Roma.
Ma gli assistenti sociali - a suo parere - non riferiscono puntualmente al Tribunale di come i due bambini continuano a venire maltrattati ed abbandonati, per ore da soli in casa, dalla madre. Ed allora, forse per sfogarsi, forse per trovare appoggi, sfoga la propria rabbia sul socialnetwork : è il 3 giugno 2009. La situazione nel corso dei mesi non migliore anzi peggiora. Qualche giorno fa per Marco un’atra amara sorpresa: per quei commenti pungenti su facebook è stato denunciato dal Presidente dell’Ordine degli assistenti sociali e dopo alcuni mesi arriva la richiesta di conclusione delle indagini preliminari della Procura di Roma.
È indagato per diffamazione a mezzo internet. Assistito, nell’imminente processo penale, dagli avvocati Anna Orecchioni e Giacinto Canzona, assicura che continuerà a sostenere, dentro e fuori le aule di giustizia, le sue ragioni di padre separato.
fonte agi