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LA VIOLENZA CONTRO LE DONNE NON HA NAZIONALITA':
MariaRosaDeHellagenDate: Venerdì, 23/04/2010, 17:54 | Message # 1
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LA VIOLENZA CONTRO LE DONNE NON HA NAZIONALITA': GLI STUPRATORI SONO UOMINI

Condannati i genitori di un ragazzino stupratore

http://donna.libero.it/baby_boom/condannati-i-genitori-di-un-ragazzino-stupratore-ne2515.phtml

La motivazione: «Non hanno saputo educare il figlio ai sentimenti». Dovranno versare un risarcimento di 450mila euro per la violenza che una 12enne ha subito dai coetanei. Sentenza esemplare e rivoluzionaria. Che ne pensi?

Una sentenza esemplare, che farà molto discutere: genitori condannati a causa del figlio stupratore. È questa la decisione del Tribunale civile di Milano chiamato a esprimersi sulla vicenda di una 12enne che ha subito più volte degli abusi tra il 2001 e il 2003 da parte di ragazzini poco più grandi di lei. Come riporta il Corriere della Sera , i genitori dovranno versare un risarcimento di quasi 450mila euro per la loro responsabilità, motivata così negli atti ufficiali: «Mancata educazione ai sentimenti». In sede penale, due dei ragazzini stupratori hanno superato la messa alla prova che estingue il processo, mentre gli altri tre sono condannati a pene sospese fra i 2 e i 3 anni. In sede civile, il giudice della X sezione Bianca La Monica ha puntato l'attenzione sul contesto familiare in cui sono cresciuti i giovani del "branco". Un contesto di famiglie «assolutamente normali», residenti nel centro di Milano.

L'educazione, scrive il giudice, non è fatta solo della «fondamentale indicazione al rispetto delle regole» ma anche di «quelle indicazioni che forniscono ai figli gli strumenti indispensabili da utilizzare nelle relazioni, anche di sentimenti e di sesso, con l'altra e con l'altro». Di questa educazione, «che consente di entrare in relazione non solo corporea con l'altro, non vi è traccia nel comportamento dei minori». Un'educazione essenziale tanto più oggi che i ragazzi crescono nel mondo dell'immagine e del corpo "mercificato", secondo il magistrato.

La sentenza sottolinea che gli argomenti portati a difesa dai genitori (rispetto dell'orario di rientro, risultati scolastici, valori cristiani) sono «circostanze generiche», mentre i ripetuti abusi dimostrano che «non è stata dedicata cura particolare, tanto più doverosa in presenza di opposti segnali provenienti da una diffusa cultura di mercificazione dei corpi, a verificare che il processo di crescita avvenisse nel segno del rispetto del corpo dell'altro/a». Un monito severo e importante a tutti i genitori, perché - finalmente, viene da dire - si occupino anche di spiegare ai loro figli che non sono importanti solo i voti ma soprattutto i rapporti umani. La donna non è un oggetto, un tema che deve diventare fonte di dibattito a tavola, piuttosto che cenare in silenzio con la tv accesa. Che ne pensi? Dì la tua nei commenti.

 
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