http://www.milanotoday.it/cronaca/caso-stefan-condannati-18-anni-vasile-calderaru-florealea-pomana.html (http://www.milanotoday.it/cronaca....na.html) Caso Stefan: genitori condannati a 18 anni, assolti gli altri 2 imputati
Il bimbo rom quando aveva tra i 6 e i 7 anni era stato costretto dai genitori a prostituirsi. Assolti lo zio e l'altro imputato, un romeno di 42 anni
25/11/2010
Si è concluso con la condanna a18 anni di reclusione il processo nei confronti dei genitori del piccolo Stefan, il bimbo rom costretto a prostituirsi quando aveva tra i sei e i sette anni. Il tribunale di Milano ha assolto gli altri due imputati, ossia lo zio del bambino e un altro romeno di 42 anni.
Il caso di Stefan è diventato noto anche perché i genitori, Vasile Calderaru e Florealea Pomana, nel 2005 lo avevano rapito da una comunità protetta di Milano a cui era stato affidato e per questo nel luglio 2007 erano stati condannati a tre anni di reclusione (cancellati dall'indulto) per concorso in sottrazione di minore, lesioni e porto abusivo di arma.
Il bambino era poi stato liberato dalla polizia qualche giorno dopo. Nel processo che si è concluso oggi, invece, i due rom erano accusati di concorso in induzione alla prostituzione minorile e di concorso in violenza sessuale aggravata per aver indotto, fino a luglio 2004, il figlio a prostituirsi.
Il piccolo Stefan si è costituito parte civile nel processo, rappresentato dall'avvocato Chiara Belluzzi, che ha ricevuto la delega dal sindaco Letizia Moratti, che è stata nominata, in passato, tutore del bambino.
* * *
http://mammadolce.wordpress.com/2010/11/26/abusi-su-minori-facevano-prostituire-il-loro-bambino-di-sette-anni-condannati/
http://mammadolce.wordpress.com/2010....dannati
Il Giustiziere degli Angeli
Vasile Caldararu e Floarea Pomana, questi i nomi dei due rom condannati oggi a 18 anni di reclusione! Questi erano i genitori (bah!) di Stefan, un bambino che all’epoca dei fatti non aveva neanche 7 anni. Lo portavano nei pressi del cimitero Maggiore di Milano per farlo prostituire. E, per attirare maggiormente clienti pervertiti, gli lasciavano i capelli lunghi, gli laccavano le unghie di rosso e lo vestivano da bambina! Il loro avvocato difensore (romeno anche lui ma di cui non si dice il nome) ha avuto il coraggio di dire che “la polizia ha interpretato in modo cattivo un innocente travestimento… Tutti i nostri bimbi giocano a vestirsi da bambina, lo facevo anch’io da piccolo…“. Nutro i miei dubbi su questa affermazione che comunque non c’entra nulla col fatto che il bambino venne trovato dalla Polizia per strada con atteggiamenti fortemente «erotizzanti», denutrito, con i capelli lunghi e le unghie dei piedi e delle mani laccate di rosso.
Stefan oggi ha 13 anni ed è stato da tempo adottato da una famiglia che gli stà rendendo dignità, serenità ed amore! Il mio abbraccio speciale a lui.
Bambino rom costretto a prostituirsi: condanne a 18 anni per i genitori. Il caso del piccolo Stefan, rapito da una comunità protetta. Era stato trovato travestito da bambina.
MILANO – Sono stati condannati a 18 anni di reclusione dal tribunale di Milano due rom romeni, Vasile Calderaru e Florealea Pomana, accusati di aver costretto a prostituirsi il loro figlio Stefan, quando aveva tra i sei e i sette anni. Il caso del bambino era venuto alla luce nel 2005, quando gli stessi genitori lo avevano rapito da una comunità a cui era stato affidato. I due erano già stati condannati a Milano nel luglio 2007 a tre anni di reclusione (cancellati dall’indulto) per i reati di concorso in sottrazione di minore, lesioni e porto abusivo di arma, proprio perché nell’aprile 2005 avevano rapito il piccolo Stefan che era ospite del Centro per il Bambino maltrattato di Milano. Il bambino era poi stato liberato dalla polizia qualche giorno dopo. Nel processo che si è concluso oggi, invece, i due rom erano accusati di reati ben più gravi: concorso in induzione alla prostituzione minorile e concorso in violenza sessuale aggravata.
TRAVESTITO DA BAMBINA – Avevano infatti costretto il piccolo a prostituirsi: le forze dell’ordine lo avevano trovato travestito con abiti femminili. Le violenze erano continuate fino a luglio 2004. L’avvocato romeno che assisteva i genitori di Stefan aveva sostenuto che si trattava di un equivoco: «Conosciamo bene quella famiglia e sappiamo che non ha alcuna colpa. Quando il tribunale le ha tolto Stefan, il padre e la madre hanno rischiato d’impazzire. Stefan non è denutrito e non è mai stato maltrattato: la polizia ha interpretato in modo cattivo un innocente travestimento… Tutti i nostri bimbi giocano a vestirsi da bambina, lo facevo anch’io da piccolo…».
E’ STATO ADOTTATO – Il pm Giovanni Polizzi aveva chiesto 19 anni di carcere per il padre e 16 anni per la madre. Sono stati assolti perché il fatto non sussiste lo zio del bambino, Aurel Preda, e un quarto rumeno, Gheorghe Minescu. Stefan, che oggi ha 13 anni, nel 2009 era stato dichiarato adottabile dal giudice minorile e oggi vive con i suoi genitori adottivi lontano da Milano. Si è costituito parte civile nel processo, rappresentato dall’avvocato Chiara Belluzzi, che ha ricevuto la delega dal sindaco Letizia Moratti, che è stata nominata, in passato, tutore del bambino.
Stefan, il piccolo rom schiavo dei genitori.
Stefan, che oggi ha 13 anni, ormai vive – con i genitori adottivi e lontano da Milano – un’esistenza serena, pulita. Gli è stato restituito il sorriso, come auspicava cinque anni fa l’allora assessore ai Servizi sociali del Comune di Milano Tiziana Maiolo che si era occupata a lungo del caso di questo bambino, vittima del racket della prostituzione minorile. Un inferno «gestito» dai suoi genitori naturali, nomadi del campo di via Barzaghi che, a partire dall’estate del 2004, quando il figlio non aveva ancora 7 anni, l’avevano spinto a prostituirsi per strada, a due passi dal cimitero Maggiore, lasciandogli crescere i capelli e tingendogli le unghie di rosso per attirare clienti depravati. Ieri questa coppia di «esemplari educatori» – Vasile Caldararu e Floarea Pomana – sono stati condannati dal tribunale di Milano a 18 anni di reclusione con l’accusa di concorso in induzione alla prostituzione minorile e di violenza sessuale, proprio per aver costretto il figlioletto a prostituirsi attraverso vere e proprie «lezioni». I giudici hanno invece assolto lo zio del bambino e un altro romeno di 42 anni. Caldararu e sua moglie erano già stati condannati nel luglio 2007 a tre anni di reclusione (cancellati poi dall’indulto) per concorso in sottrazione di minore, lesioni e porto abusivo di arma, proprio perché il 21 aprile 2005, dopo che, sei mesi prima i Servizi sociali del Comune avevano sottratto Stefan ai genitori, non avevano esitato a rapire il piccolo dal Centro bambino Maltrattato (CbM) di via Spadini, alla Comasina, grazie al blitz nella comunità protetta di un «trio» di connazionali. Quindi la coppia di rom aveva raccolto le proprie cose nel campo di via Barzaghi ed era sparita dalla circolazione con i figli. Il ragazzino venne ritrovato dagli investigatori della squadra mobile sette giorni dopo, in un appartamento in zona San Siro: era la casa di Iulian Iurulea, un altro romeno in quei giorni improvvisatosi «portavoce della famiglia». Al bambino, che i genitori volevano portare oltre confine, gli investigatori arrivarono dopo aver letteralmente messo sottosopra i campi di via Triboniano, di via Barzaghi e di via Capo Rizzuto, tempestando di domande i residenti. Nel processo terminato ieri con la condanna dei genitori il piccolo Stefan si era costituito parte civile nel processo, rappresentato dall’avvocato Chiara Belluzzi, che ha ricevuto la delega dal sindaco Letizia Moratti nominata, in passato, tutore del bambino. Un anno prima che scoppiasse il caso di Stefan, un giornalista della Bbc – la rete inglese considerata uno dei più autorevoli operatori radiotelevisivi del mondo – aveva documentato il racket della prostituzione minorile dei ragazzini rom nel nord Italia girando, proprio nelle vicinanze del cimitero Maggiore di Milano, un video sconvolgente. Stefan, all’epoca in cui venne sottratto alla famiglia (ottobre 2004) era stato trovato dalla polizia per strada con atteggiamenti fortemente «erotizzanti», denutrito, con i capelli lunghi e le unghie dei piedi e delle mani laccate di rosso.
http://www.ilgiornale.it/milano/stefan_piccolo_rom_schiavo_genitori/26-11-2010/articolo-id=489572-page=0-comments=1