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GULAG, che cos'era nell'ex URSS
dibattitopubblDate: Giovedì, 01/10/2009, 20:43 | Message # 1
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(Nel presente testo è stata usata la trascrizione del termine "sovetico" e dei derivati senza aggiungere la "i" in più, in quanto nella parola originale russa "СОВЕТ" - “consiglio” - questa "i" non è presente e nell'italiano questa lettera in più devia la pronuncia e porta agli sforzi inutili nei tentativi di pronunciare le parole).

Il Gulag nell’ex Unione Sovetica era la rete di strutture/istituti di detenzione definibile con il termine “lager” o “campi di concentramento”, comprendente il sistema di cosiddetta “residenza obbligatoria” senza limitazione fisica della libertà personale però con il divieto di allontanamento. Il sistema Gulag esisteva dal 1919 al 1960. Il sistema si usava nella lotta contro la criminalità, con gli scopi di repressione e come possibilità di avere la forza di lavoro a poco prezzo per sviluppare le zone indietreggiate del paese.

Purtroppo, nei paesi dei regimi di democrazia capitalista ci sono poche informazioni veritiere sul problema complessissimo del Gulag, in maggioranza sono disponibili informazioni false e incomplete, fatte “alla leggera” con gli scopi di pura propaganda politica primitiva contro la democrazia socialista, di pubblicità personale e anche di manipolazione dei cittadini e dell’opinione pubblica. C’è la tendenza di equiparare i lager sovetici ai lager nazista, con omissione di prendere in considerazione le differenze sostanziali negli scopi di creazione e nelle modalità di funzionamento degli stessi: i lager del tipo nazista erano orientati a sterminare fisicamente cittadini “superflui” e/o “deboli” mentre i lager sovetici erano orientati ad avere la forza di lavoro a poco prezzo per sviluppare le zone poco sviluppate del paese e per costruire opere grandiose, in più i lager sovetici erano ideati per rieducare criminali tramite lavoro (l'idea di rieducare delinquenti tramite lavoro è stata apprezzata anche in Italia - oggi lo strumento di detenzione carceraria è visto come rieducazione e non come vendetta).
La differenza ideologica tra lager nazista e lager sovetici è molto importante per capire alcune realtà odierne, in quanto lager nazista non esistono più mentre alcuni sistemi di repressione nello stile del Gulag si usano in tanti regimi democratici fino ad oggi, ovviamente non in forma esplicita, ma spesso velata da strutture e istituzioni di “bene sociale”, “opere di bene comune” e/o di “aiuti sociali”. Quelli che tendono a uguagliare i tipi dei lager diversi vogliono nascondere l’uso dei sistemi repressivi del passato nella vita odierna.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, nel Gulag sono stati detenuti anche nazifascisti. Dopo il crollo dell'URSS, alcuni criminali tra cui nazifascisti hanno cominciato ad autoproclamarsi da “vittime innocenti” e fornire alla stampa informazioni infedeli e false, il che ha creato un notevole caos nella comprensione della situazione.

La lingua russa è molto difficile, tanti traduttori non la conoscono in maniera sufficiente per capire il contenuto dei testi e dei termini da loro “tradotti”, tante traduzioni sono altamente infedeli – per questo cittadini italiani non hanno accesso all'informazione sul Gulag e in generale sull'ex URSS, dovendonsi accontentarsi con fantasticherie personali di traduttori impreparati. Un esempio pittoresco di traduzione infedele e grossolana dal russo in italiano è la traduzione “Pjotr il Grande” al posto di “Pjotr il Magno” o di un'altra variante adatta dello zar russo Пётр Великий. Un altro personaggio storico russo tradotto sbagliatamente è “Ivan Terribile” che non può assolutamente essere tradotto come “terribile”.

Sull’internet possono essere trovati siti sulla tematica del Gulag nei quali sono pubblicate delle foto dei lager nazista e delle esecuzioni di massa naziste che si spacciano da foto di lager del Gulag sovetico. Un esempio di simile falsificazione ci da il film “Soviet Story”, nel quale immagini nazista si presentano falsamente da immagini sovetiche e si usano documenti ritenuti falsificati dagli storici. Ci sono tanti libri di propaganda antisovetica nei quali gli autori si occupano solo della della denigrazione e diffamazione della democrazia socialista (di solito la chiamano sbagliatamente “comunismo”) e non della ricerca della verità obiettiva.

L'opera più famosa sul Gulag, è indubbiamente, “L’archipelago Gulag” di Aleksandr Solzenitsin, scritto nei tempi sovetici, in faccia al regime dell'epoca. L'opera, che avrebbe potuto essere una testimonianza importante, contiene dati falsi sulla quantità di detenuti del Gulag e delle vittime del regime (per il che Solzenitsin è stato apertamente deriso) e nasconde il fatto che nel Gulag venivano messi in detenzione veri criminali, tra cui assassini, stupratori, rapinatori, terroristi, e che la percentuale di repressi era relativamente bassa. Questa opera con dei contenuti consapevolmente e dolosamente falsi è stata premiata addirittura con il Premio di Nobel, discreditandolo e dimostrando poca serietà dei regimi di democrazia capitalista che hanno premiato un falsario senza controllare la verità del suo dichiarato.
Forse non tutti sanno che nel Gulag Solzenitsin è stato con successo curato dal cancro – il che attesta sia il livello della medicina sovetica sia il fatto che i detenuti del Gulag avevano accesso al servizio medico di alto livello, oggi spesso irraggiungibile neanche a pagamento. Nell'anno 1974, Solzenitsin è stato espulso dall'Unione Sovetica in quanto denigrava troppo il paese e il piatto dal quale mangiava. Una volta all'estero, già nel 1976, dopo avere conosciuto le realtà del “west”, Solzenitsin ha dichiarato che il regime di democrazia capitalista è molto peggiore della democrazia socialista e aveva cominciato a denunciare violazioni dei diritti umani del regime capitalista. Dopo il crollo dell'URSS, Solzenitsin si rifiutò di ricevere un premio prestigioso dal nuovo governo della Russia, ritenendo anche questo nuovo governo di democrazia capitalista è anti umano e criminale.

Fino all'anno 1980 gli archivi del Gulag erano segreti, dopo, per 30 anni gli archivi sono stati aperti al pubblico, però oggi (2009), di nuovo stanno diventando segreti. I governi dei paesi che entravano nell’ex URSS non sono affatto interessati a dare luce sui fatti accaduti, in quanto fino ad oggi al governo stanno personaggi, o/e loro discendenti, che avevano organizzato e realizzato persecuzioni e repressioni (si parla tanto dei “criminali comunisti” però NESSUNO di loro è stato ancora punito né loro reati resi pubblici).

“ГУЛАГ” (“Gulag”) è l’abbreviazione di “Главное Управление исправительно-трудовых ЛАГерей” (Direzione Suprema dei lager di lavoro e di rieducazione/correzione). La Direzione Suprema è stata creata nel 1930. Con il passare del tempo il termine “Gulag” hanno cominciato ad usare al posto di “lager”, forse perché suona meno spaventoso di “lager” o di “campo di concentramento” e per fare sì che la gente non capisse di cosa si trattava (l'apparato di propaganda nascondeva lo stato reale delle cose uguale come il Governo Italiano di oggi nasconde la situazione con “case protette” o “case famiglia” - istituti con regime di porte chiuse) .

Bisogna precisare che il Gulag era solo una di tante repressioni del primo e medio periodo sovetico, nei casi quando si trattava di vere persecuzioni.

I primi lager, o campi di concentramento, erano stati creati sul tutto il territorio dell’ex Impero Russo in seguito alla rivoluzione socialista, inizialmente erano stati usati per soldati prigionieri di guerra. In Russia, diventata democrazia socialista, tali lager sono stati usati non solo per prigionieri di guerra ma anche per le persone contrari alla rivoluzione e all’ideologia socialista e comunista – chiamati all'epoca “elementi antisovetici”, avversari politici, “nemici della classe dei lavoratori” tra cui imprenditori, cosiddetti “cittadini-parassiti” (benestanti e ricchi che non hanno mai lavorato nella vita e/o quelli che occupavano posti pubblici ben pagati, preti e religiosi, membri del parlamento e del governo dello Zar). Ovviamente, nei lager si mandavano i delinquenti regolarmente condannati.
Il 5/04/1919 in Russia è stato emesso il decreto-legge dei “Lager di lavori forzati”. Una delle idee del socialismo dell'epoca, chiamato “dittatura del proletariato”, era quella che tutti i cittadini devono lavorare per il bene del proprio paese, quelli che non lavoravano si definivano “parassiti” e “fannulloni”, quindi i lager avrebbero dovuto “rieducarli” tramite lavoro.
Ogni cittadino poteva segnalare e denunciare altri cittadini, i quali venivano da lui sospettati d’essere “nemici della patria e della rivoluzione” nonché “fannulloni”. Nella vita reale tutto ciò si era trasformato nella lotta spietata per beni materiali tra cittadini, anche se l’ideologia socialista dell'epoca prevedeva il rifiuto dalle proprietà personali in favore della comunità. Fratelli si denunciavano a vicenda, figli denunciavano genitori, un vicino denunciava altro vicino, si denunciavano tra colleghi di lavoro e di partito – tutto ciò con lo scopo di avere vantaggi personali materiali o di carriera e molto spesso anche per compiere vendetta personale. Ovviamente, c’erano “raccomandati” che non venivano colpiti; tramite conoscenze, raccomandazioni e bustarelle si poteva evitare la macchina di repressione. Erano tempi incredibilmente difficili e disumani, però contemporaneamente tanti cittadini hanno riconosciuto che per loro erano tempi molto migliori dei tempi dello zar.

Nel 1933 nell’ex URSS era entrato in vigore cosiddetto “Codice del lavoro correttivo” (Исправительно-Трудовой Кодекс), il quale regolava il lavoro dei detenuti. I detenuti erano la forza lavoro di poco costo ed erano ufficialmente indicati come RISORSA ECONOMICA del paese. Per stimolarli a lavorare al meglio, era stato introdotto il sistema di stimolazione, per esempio due giornate di lavoro molto produttivo venivano calcolati come tre giorni di condanna scontata. Il lavoro manuale dei detenuti era usato per costruire infrastrutture, nuovi lager di lavoro rieducativo, zone residenziali e altri opere di edilizia. Nuovi lager venivano costruiti nelle zone poco popolate o disabitate, in questa maniera queste zone venivano “sviluppate”.
I lager non erano tutti uguali, alcuni erano veramente terrificanti e altamente disumani, alcuni come carceri o strutture protette di oggi. Il lager più disumano era quello di Kolima (Колыма).
E’ molto significativo il discorso di Iosif Stalin nella riunione della Presidenza del Consiglio Supremo dell’URSS nel 1938, nel quale lo stesso ha esplicitamente definito i detenuti come “risorsa economica”, essendo contrario alle scarcerazioni anticipate, prima dei termini di scadenza delle condanne: “Facciamo malissimo a rovinare il lavoro dei lager. Certamente, questa gente deve essere liberata, però dal punto di vista dell’economia statale ciò non va bene… Ma non possiamo raggirare questa questione in qualche altra maniera, lasciando questa gente a lavorare lì dove sono – magari dando delle medaglie d’onore? Perché appena liberati, questi tornano a casa, si mettono di nuovo in contatto coi criminali e riprendono la vecchia strada. Nei lager l’atmosfera è diversa, lì è difficile avere comportamenti deviati. Parlo della nostra decisione: se concediamo il diritto di liberazione anticipata, questa gente tornerà come prima, sulla loro vecchia strada. Magari, diciamo così: li facciamo liberi dalla punizione anticipatamente, però con la condizione che rimanessero sul posto come assunti?”

Dal 1934 al 1960 il sistema dei lager di lavoro forzato era diventato l’organo di repressione politica dell’URSS. Cittadini dissidenti, che pensavano diversamente dal “dovuto” e/o quelli sospettati del pensare diversamente, venivano definiti “traditori della patria” e repressi. Erano creati i lager perfino per le mogli dei “traditori della patria”, per esempio “Lager per le mogli dei traditori della Patria di Akmolin” (Акмолинский лагерь жён изменников Родины). Ovviamente, tra i repressi c’erano tante vittime delle vendette personali e non dissidenti. Nei lager venivano mandate anche le prostitute e altri cittadini indesiderati dalle autorità locali per motivi più svariati. Sono stati colpiti tanti intellettuali e liberi professionisti. C’è da precisare che le vittime venivano scelte dalle autorità locali e non dalle autorità centralizzate. La bugia della “mano di Moskva” è stata inventata dalle autorità locali, composte interamente o quasi dai cittadini del posto; lo scopo della bugia è quello di evadere le responsabilità penali per propri reati e per ingannare l’opinione pubblica. Da Moskva arrivavano i numeri delle persone da sottoporre alle repressioni e le autorità locali sceglievano vittime a loro piacimento, mai nessuna autorità locale ha protestato contro repressioni, mai espresso indignazione o preoccupazione per violazione dei diritti umani, anzi, le autorità locali godevano del loro potere, eliminando propri concorrenti e avversari e arricchendonsi dei loro beni.

Il sistema del Gulag aveva anche lo scopo di lotta contro criminalità, di detenzione dei criminali condannati regolarmente, e si occupava anche dei bambini trascurati e abbandonati dai genitori, dei bambini orfani che vivevano per strada e dei delinquenti minorenni. Detenzione nel Gulag dei criminali regolarmente condannati per gravi reati permetteva all’apparato di propaganda di presentare i cittadini repressi come delinquenti pericolosi, per questo tanti cittadini dell’Unione Sovetica non sapevano nulla delle repressioni e delle persecuzioni degli innocenti ed erano illusi di vivere in un paese molto giusto, ben difesi dalla criminalità da parte dello Stato. Per questo motivo fino ad oggi ci sono tanti cittadini dell’ex Unione Sovetica che negano l’esistenza del Gulag e dei sistemi di repressione anche se la quantità delle vittime è enorme.

In molti lager le categorie diverse di detenuti venivano tenute in promiscuità raccapricciante: delinquenti violenti e assassini con la gente per bene, con intellettuali, con giovani; spesso delinquenti creavano il sistema di “nonnismo” abusando dei cittadini onesti e delle vittime innocenti, accadeva che le categorie diverse dei criminali si riunivano in gruppi e facevano le lotte per il potere all'interno delle strutture di detenzione. Le guardie e i dirigenti dei lager avevano possibilità di abusare dei detenuti, spesso impunemente.

Gli istituti di detenzione prevedevano tre tipi di regime di detenzione:
1) il regime di massima sicurezza, previsto per delinquenti molto pericolosi, condannati per banditismo, rapine armate, omicidi dolosi, latitanti ed evasi dai posti di detenzione, criminali recidivi, cittadini che hanno compiuto reati politici – questa categoria si usava sui lavori forzati pesanti;
2) il regime di osservazione speciale, previsto per condannati per rapine e altri reati pericolosi, ladri recidivi – queste categorie si usavano sui lavori generali;
3) il regime generale era previsto per tutte le altre categorie di persone, questi potevano essere usati sui lavori di amministrazione e perfino nei servizi di guardia.

Tutti i detenuti venivano sottoposti ad un controllo medico, nell’arco del quale si definiva il tipo di lavoro da assegnare: lavoro di fatica, di sforzo medio o senza fatica fisica. Giornate lavorative erano di 270—300 all’anno, di 10-12 ore, in caso di condizioni climatiche cattive non si lavorava. Le quantità di cibo giornaliero erano definite dalle leggi, però in realtà questi leggi non venivano osservate e tanti detenuti soffrivano di malnutrizione e carenze vitaminiche. La mortalità in maggior parte era causata dalle malattie di raffreddore a causa dell’abbigliamento inadatto e delle condizioni inadeguate degli edifici di detenzione (tra cui baracche di legno non riscaldate) e dallo stato di denutrizione.

Detenuti che lavoravano male e/o si impegnavano poco nel loro lavoro a loro assegnato venivano messi in condizioni di vita peggiori e venivano sottoposti ad una vera persecuzione psicologica degradante, tra cui il diniego di tutti i contatti coi parenti. Quelli che lavoravano bene venivano stimolati con lodi pubbliche, coi premi materiali, con aumento della quantità degli appuntamenti coi parenti, con diritto di ricevere pacchi e di inviare a casa le somme del denaro guadagnato, con trasferimento su un posto di lavoro migliore, con il diritto di fare corsi professionali, con “liberazione anticipata” (cioè trasformazione della detenzione in residenza obbligatoria).
Minorenni fino a 16 anni lavoravano 4 ore al giorno e 4 ore dedicavano allo studio, il tempo rimanente veniva dedicato a club culturali e all’organizzazione di pionieri (organizzazione statale creata per educazione e manipolazione ideologica dei bambini). Minorenni dai 16 ai 18 anni lavoravano 6 ore al giorno e frequentavano corsi di “autoeducazione”.

La residenza obbligatoria veniva ipocritamente chiamata "libero insediamento", questo sistema di residenza obbligatoria in Siberia ha le radici dai tempi degli zar, in quanto dissidenti politici e cittadini scomodi si mandavano forzatamente a vivere in Siberia. Comunque, i lager-Gulag erano diffusi su tutto il territorio dell’ex URSS e non solo in Siberia.

I detenuti politici portavano caos nei luoghi di loro detenzione, sentendonsi innocenti e ingiustamente condannati, protestavano contro loro detenzione, si rifiutavano di lavorare, facevano scioperi della fame, organizzavano proteste anche dei detenuti-criminali, i quali di solito si impegnavano nel lavoro ben sapendo di essere condannati giustamente per reati veramente compiuti.

Le statistiche precise delle vittime del Gulag non sono ancora note con precisione assoluta. Secondo alcune fonti si stima che dal 1930 al 1953 nei lager di correzione sarebbero stati 6,5-10 milioni di cittadini, tra cui per motivi politici 1,3-2 milioni e per il reato “contro rivoluzione” 3,4-3,7 milioni, il picco è stato dopo la seconda guerra mondiale nei 1946-1947 a causa della fame e della povertà e conseguente aumento dei reati (dati dall’enciclopedia on-line Wikipedia, anno 2009, versione russa).
Si stima che al 1/01/1951 nei lager e colonie (colonia è un tipo di istituto di detenzione) c’erano:
* russi — 1 405 511 (805 995/599 516 — 55,59 % )
* ucraini — 506 221 (362 643/143 578 — 20,02 % )
* belorussi — 96 471 (63 863/32 608 — 3,82 % )
* tatari — 56 928 (28 532/28 396 — 2,25 % )
* lituani — 43 016 (35 773/7 243 — 1,70 % )
* tedeschi — 32 269 (21 096/11 173 — 1,28 % )
* usbechi — 30029 (14 137/15 892 — 1,19 % )
* lettoni — 28 520 (21 689/6 831 — 1,13 % )
* armeni — 26 764 (12 029/14 735 — 1,06 % )
* kazaki— 25 906 (12 554/13 352 — 1,03 % )
* ebrei — 25 425 (14 374/11 051 — 1,01 % )
* estoni — 24 618 (18 185/6 433 — 0,97 % )
* аzerbajdzani — 23 704 (6 703/17 001 — 0,94 % )
* giorgiani — 23 583 (6 968/16 615 — 0,93 % )
* polacchi — 23 527 (19 184/4 343 — 0,93 % )
* moldavi — 22 725 (16 008/6 717 — 0,90 % )
altre nazionalità — circa 5 %
(dati dall’enciclopedia on-line Wikipedia, anno 2009, versione russa).

Mario Sousa ha fatto un lavoro di ricerca negli archivi di Gulag è ha pubblicato il lavoro “Gulag: archivi contro menzogne” («Гулаг: Архивы против лжи»), dimostrando pubblicamente che Solzenitsin e i suoi seguaci erano spudorati menzogneri.
Sousa fa paragone tra la quantità di detenuti del Gulag e detenuti nelle galere degli Stati Uniti, facendo sorprendente conclusione che il numero dei detenuti americani nel 1996 supera il numero del numero massimo dei detenuti che sono stati nel Gulag per ben 3 milioni! - dimostrando la tragicomicità delle accuse contro l'URSS di avere attuato persecuzioni indescrivibili e sanguinari. E' stato fatto anche il calcolo massimo della percentuale dei detenuti relativamente alla popolazione totale: la percentuale massima dell'URSS è 2,4%, quella degli Stati Uniti nel 1996 – 2,8% (il dato è in crescita continua).
Parlando delle condizioni di detenzione, Sousa conclude che le galere americane sono più pericolose a causa degli abusi e violenze, tossicodipendenza, schiavitù sessuale, riduzione alla prostituzione tra detenuti. I detenuti del Gulag erano tutelati meglio dalla criminalità.

Secondo Pavel Krasnov (Павел Краснов), il numero di detenuti politici (controrivoluzionari e danneggiatori degli interessi dello Stato) nel periodo dal 1921 al 1953 è stato all'incirca 3,8 milioni di persone (3 777 384 secondo la Commissione Investigativa sui reati del partito KPSS, tra cui 642 980 sono stati condannati a pena capitale, non sempre resa esecutiva), questo numero comprende cittadini che hanno compiuto reati contro Pubbliche Amministrazioni, spioni stranieri, criminali nazisti e loro collaboratori – persone che non possono essere ritenuti vittime né perseguitati né repressi. Dopo la revisione dei processi sono state riabilitate 637614 persone di 901127 che avevano presentato la richiesta di riabilitazione.
Krasnov sottolinea che i magistrati statunitensi riconoscono ufficialmente che 5% dei detenuti americani si trovano in galera a causa degli “sbagli processuali”, il che vale a dire più di cento mila persone; organizzazioni per la difesa dei diritti umani dichiarano che la cifra reale è tre-quattro volte maggiore. Krasnov offre a tutti di fare calcoli quante vittime innocenti dei magistrati, condannati illegalmente, sono stati in galera americana in arco di 30 anni.
Krasnov fa alcuni conti e fa la conclusione che il rischio di finire in galera (Gulag) durante il regime di Stalin era lo stesso che è nei regimi odierni degli Stati Uniti o in Russia.

Dopo la seconda guerra mondiale il sistema del Gulag era diventato economicamente svantaggioso, i costi della gestione superavano guadagni, quindi le autorità hanno cercato di introdurre le modifiche e riforme con lo scopo di uguagliare il sistema di lavoro forzato a quello normale, “libero”, però le capacità di produzione dei detenuti rimaneva più bassa della capacità produttiva dei cittadini liberi nonostante ampia “stimolazione” dei detenuti.

Nel 1954, dopo la morte del Stalin, è stata fatta la prima amnistia e la riabilitazione di massa. Nel 1960 il sistema Gulag è stato ufficialmente soppresso. Dopo la condanna della ideologia di Stalin la persecuzione politica tramite limitazione della libertà personale e residenza obbligatoria era quasi cessata (scrivo “quasi” perché ci sono alcune fonti che affermano che qualche caso ci sarebbe stato, il che sarà verificato dagli storici in futuro, oggi ancora mancano le prove chiare, precise e concordate). Nel periodo di tardo socialismo è stato introdotto il regime di “trasparenza” e diritto illimitato di parola e di critica, non contrastato dalle leggi contro falso ideologico, diffamazione e calunnia, il che ha portato alla creazione delle versioni deviate della storia con gli scopi di propaganda e manipolazione dei cittadini. Sfruttando tale situazione tanti criminali si sono presentati come vittime del sistema mentre in realtà non lo sono affatto, anzi le leggi del regime sovetico erano troppo buone in paragone ai reati da loro compiuti.

Il sistema del Gulag era il sistema di sfruttamento e repressione disumano, il primitivo paragone coi lager nazista porta alla perdita della comprensione della gravità del problema e alla perdita della comprensione che alcuni elementi di repressione usati nel Gulag esistono fino ad oggi e in più paesi, anche nelle forme velate e mascherate. Per esempio le strutture “a porte chiuse” sono parenti prossimi del Gulag sovetico, perché solo le porte chiuse garantiscono l'impunità; la punizione psicologica dei bambini detenuti nelle case-famiglia di non poter avere contatti con loro famiglie e genitori è una delle tipiche torture psicologiche attuate nel Gulag.

Si allega il Rapporto sullo studio degli archivi del Gulag di The American Historical Review

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musicolocoDate: Venerdì, 02/10/2009, 17:45 | Message # 2
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VEDREMO PRESTO COME SERVIZI SOCIALI, TRIBUNALI, CASE FAMIGLIA E .... GULAG ABBIANO DELLE SIMILITUDINI FORTI FRA LORO.

IN POCHE PAROLE, DA QUESTO E DA MOLTI ALTRI SEGNALI C'E' UN RITORNO AL NAZIFASISMO CON MODALITA' DEL TUTTO NUOVE: OCCULTISMO E TRASVERSALISMO.

I nuovi "mostri" utilizzano tecniche sofiticatissime che nel passato erano in fase di sperimentazione in guerre come quella di Corea del '50, apliicate ora alla opolazine civile attraverso le porte principali di Enti Locali, Tribunali e Psichiatria (consultori, associazioni, centri di ascoto, ecc).

Quello che spaventa è che sfruttino i dolori di famle con difficoltà di ogni genere,d economiche in poi, per poi sventrarle dall'interno "ciucciandosi" la prole, per scopi di lucro (affidi, abusi, ecc.)

 
dibattitopubblDate: Martedì, 08/03/2011, 22:51 | Message # 3
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Si allega la foto di un articolo giornalistico con prova delle falsificazioni continue del Gulag, in particolare, nell'articolo si dimostra che un lager finlandese si spacciava da un lager del Gulag.
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