Croce Rossa in Abruzzo, la vicenda di Lo Zito su Report http://www.primadanoi.it/modules/articolo/article.php?storyid=2483 (http://www.primadanoi.it/modules/articolo/article.php?storyid=2483)
Il maresciallo Lo Zito ha denunciato, documenti alla mano, che la presidente del comitato regionale, Maria Teresa Letta, firmava, scavalcando il direttore regionale, mandati di pagamento, determine, gare di appalto e assegni. Maria Teresa Letta è la sorella di Gianni Letta, braccio destro del premier Silvio Berlusconi.
Con una serie di esposti e denunce, il maresciallo Lo Zito ha provato a dimostrare lo «strapotere» della Letta e il conflitto d’interessi in quanto la sorella del sottosegretario è stata chiamata a ricoprire il ruolo di controllore (in qualità di presidente del comitato regionale) e controllata (come responsabile amministrativo della sezione di Avezzano).
Le denunce di questi presunti abusi sono costate caro al maresciallo.«Una vera e propria guerra è stata attuata ai miei danni», ha dichiarato il maresciallo Lo Zito, «per aver più volte denunciato i fatti e aver tentato di garantire una corretta amministrazione dei soldi pubblici».
Ora dovrà destreggiarsi tra tre procedimenti disciplinari e un’accusa davanti alla corte marziale: diserzione aggravata per non essersi presentato ad Assisi, dove era stato trasferito dalla Letta per «incompatibilità ambientale».
Lo Zito sostiene però di non potersi spostare perché cardiopatico, come certificato dalla commissione medica.
Il maresciallo è chiamato a rispondere del reato di diffamazione in una causa intentagli dai revisori dei conti della Croce Rossa i quali fecero, a richiesta dello stesso maresciallo, un’ispezione in Abruzzo. Dei risultati di quella ispezione- che terminò con un pranzo dei tre ispettori con la Letta- poco si sa, ma di sicuro c’è la conseguente denuncia al maresciallo.
Il Commissario straordinario della Cri, l'avvocato Francesco Rocca ha querelato anche lui Vincenzo Lo Zito per diffamazione. Da luglio scorso è stato sospeso lo stipendio del Maresciallo perché visti i suoi problemi di salute, non si è recato presso il Comando di Assisi.
Senza stipendio e con tante cause sulle spalle, ma non si arrende.
«La Croce Rossa», scrive sul suo blog, «mi definisce “dipendente infedele”: è un onore per me essere definito tale, per aver denunciato le illegalità e le ritorsioni dell'Ente.. ».
Le storie raccolte lungo tutto lo stivale e contenute nell’inchiesta di Report hanno svelato una situazione preoccupante sullo stato di salute della Croce Rossa più volte messa in evidenza da alcuni politici e da molti articoli giornalistici. Debiti, conflitti d’interesse, sprechi (decine di palazzi di proprietà abbandonati), presunte irregolarità.
LA POLITICA E LA CROCE ROSSA
In questo fuoco incrociato di denunce, nessuno ha ancora dato risposte alle tante interrogazioni parlamentari presentate da alcuni esponenti dell’opposizione.
«Le mancate risposte dei Ministri competenti in seguito alle denunce fatte dal maresciallo capo Cri Vincenzo Lo Zito alla Croce Rossa italiana rappresentano una grave disattenzione del vertice politico», hanno denunciato, lo scorso ottobre, i deputati Pd guidati dall’On. Maurizio Turco (Pd) dopo la mancata risposta ad un’interrogazione alla Camera presentata ai Ministri della Salute, dell’Economia e della Difesa per chiedere che venga disposta un’indagine interministeriale per accertare i fatti oggetto delle denunce e in seguito assumere i provvedimenti necessari a restituire rispettabilità al Corpo Militare e alla Croce Rossa.
Lo Zito ha ricordato anche ieri che delle sue denunce firmate anni fa a diverse procure non ha saputo più nulla.
Niente da fare. Anche la dottoressa Letta ha sempre preferito il silenzio, anche quando PrimaDaNoi.it la contattò a marzo 2009 per avere la sua versione dei fatti.
«Non voglio scendere nella polemica», aveva spiegato. Mentre ieri a Report ha mandato una mail, dribblando le domande dei giornalisti, dichiarando di «aver spezzato la catena del malaffare in Abruzzo» con la propria presidenza e di essere vittima delle maldicenze. Quale malaffare però non lo ha detto.
Al racconto di Lo Zito, per l’Abruzzo si è aggiunta anche un’altra vicenda. Quella della GioStyle che, dopo il terremoto, spedisce due volte gratuitamente del materiale di propria produzione (posate di plastica, frigoriferi portatili, secchi, ed altri materiale in plastica) ai terremotati. Non tutto però giunge a destinazione. Qualcosa, come per esempio le posate colorate, finiscono ad ingrandire il pacco dono di Natale destinato ai volontari. Ad accompagnarlo una lettera di auguri e di ringraziamenti della presidente Maria Teresa Letta, eletta per ben due volte dalla maggioranza dei votanti.
Manuela Rosa 06/12/2010 11.55