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Forum » REATI DI TRIBUNALI MINORILI E CIVILI, SERVIZI SOCIALI E ALTRE ISTITUZIONI » DESCRIZIONE DELLA SITUAZIONE CON TRIBUNALI MINORILI E SERVIZI SOCIALI » ASSISTENTI SOCIALI, EDUCATORI E OPERATORI (DESCRIZIONE GENERICA DEI PROBLEMI ESISTENTI)
ASSISTENTI SOCIALI, EDUCATORI E OPERATORI
dibattitopubblDate: Mercoledì, 17/06/2009, 19:47 | Message # 1
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Si chiede di non insultare nessuno e di non usare il linguaggio osceno, vista la delicatezza della situazione!

* * *

Assistenti sociali: i nuovi mostri. L’orrendo meccanismo d’una divertita perversione istituzionalizzata respinto da uno dei più autorevoli reattivi della prima ora - di Cosmo de La Fuente
domenica 14 gennaio 2007

Non intendo parlare del film di Dino Risi, anche se il discorso cinematografico potrebbe divertirmi di più. Mi riferisco invece all’operato di certi assistenti sociali che in Italia spesso dettano legge con la complicità del tribunale dei minori. Importanti compagnie turistiche italiane hanno compreso l’importanza della ‘formazione’ dei dipendenti come strategia necessaria allo sviluppo del turismo con conseguente aumento dei guadagni . La formazione comincia alla radice, dagli aspiranti camerieri e aiuto cucina dei ristoranti, addetti alle pulizie degli alberghi, portieri dei musei, ecc. Quando un cliente rimane scontento del servizio di un ristorante, attraverso la sua voce farà una cattiva pubblicità all’esercizio e, a lungo andare, questo dovrà chiudere i battenti. Giusta pena per chi non ha operato con professionalità. Ci sono situazioni ben più gravi della chiusura di un esercizio commerciale, situazioni per cui non esiste nessun tipo di resoconto o punizione. Gli errori commessi dal Tribunale dei minori e le inadempienze degli assistenti sociali, ad esempio, non vengono neppure verificati. Chi controlla il loro operato? Chi stabilisce la giusta pena per gli errori commessi? Rileggendo a ritroso alcune decine di casi in cui i minori hanno subito danni a causa della mancata verifica, nel tempo, della situazione psicologica e la sofferenza di chi ha subito la separazione di un figlio, mi sono reso conto che le colpe da attribuire ad alcuni di questi dipendenti incapaci sono molte. E’ grave che a pagarne le spese siano i bambini. Troppo facile che, per evitare che scoppi in casa, si lanci dalla finestra una bomba innescata senza preoccuparsi di dove andrà a finire e di quali gravissimi danni farà altrove. Per loro conta l’oggi, non il domani. Dove finisce la responsabilità del tribunale dei Minori? Dove comincia la responsabilità degli assistenti sociali e fino a che punto è giusto godere di invulnerabilità penale da parte di questa categoria di impiegati? Che percorso di studi e quale tirocinio professionale hanno sostenuto questi signori che, forse involontariamente, hanno il potere di distruggere la vita di adulti e di bambini? La cosa più logica sarebbe che il Tribunale stabilisse un percorso psicologico per tutti i componenti della famiglia a rischio, un sostegno che duri nel tempo, anche dopo l’eventuale sfascio, in modo che non si verifichino situazioni come quella della bambina morta di stenti in Puglia o il triplice omicidio compiuto da Antonio Faccini. Saranno forse puniti quegli assistenti sociali che non hanno verificato cosa stava accadendo nella casa della bambina di Puglia? Allo stesso modo è impensabile lasciare allo sbaraglio i genitori che vengono separati dai figli o, peggio, che perdono la patria potestà, alcuni di loro, lo provano i fatti, possono diventare delle mine vaganti. Capito adesso dove finisce la bomba gettata dalla finestra? Non dobbiamo più accettare le solite risposte tipo: ‘possiamo mica monitorare questi casi per anni?’. La risposta è : ‘CERTO’. Bisogna assolutamente monitorare per anni le situazioni difficili e pericolose perché stiamo parlando di BAMBINI. Siamo, giustamente, disgustati per quei bambini abbandonati a sé stessi nei paesi del terzo mondo, dove è infantile una buona parte della mano d’opera e quindi lo sfruttamento; quello che si perpetua nel nostro paese, però, non è certamente meglio. Chissà quale sarà l’epilogo della vicenda dei fratellini di Gravina di Puglia, ma temo che anche questa volta, il Tribunale dei minori e i vari assistenti sociali, che avrebbero dovuto occuparsi di loro si sono limitati a lanciare la bomba dalla finestra. Dicono che gli assistenti siano stati interrogati, ma signori miei, cosa volete che sappiano se il loro lavoro è terminato quando la famiglia cominciava a sfasciarsi? Avrebbero dovuto continuare a monitorare questo nucleo diviso e il tribunale, dopo aver inferto il suo colpo ‘vivisezionistico’, avrebbe dovuto assicurare la tutela dei piccoli. Vorrei chiedere ufficialmente a chi ha il potere di fare qualcosa in Italia, e mi rivolgo a un paio di Ministri ‘importanti’, del passato e del presente, di stravolgere completamente quello che è il Tribunale dei Minori, che, a conti fatti, invece di essere un organo preposto alla salvaguardia dei minori è diventato il lupo mannaro. Ancora una volta credo che sia sufficiente il Tribunale ordinario, che potrebbe nominare assistenti sociali validi, equamente remunerati, psicologi,medici allenati e preparati quindi organizzare metodi di controllo sulle famiglie a rischio, onde evitare che i bambini subiscano, paradossalmente, le gravi conseguenze del mal operato del tribunale nato per loro. Mani pulite, piedi puliti e, questa volta, mettiamoci pure ‘Tribunali coscienti’. Verifichiamo percorso psicologico degli assistenti sociali, il loro itinerario di studio e la loro esperienza, stabiliamo fino a che punto arrivano le loro responsabilità che, a mio avviso, non dovrebbe conoscere limiti e, soprattutto, puniamo severamente anche i loro errori se dovuti a negligenza e menefreghismo. Un chirurgo inesperto non può intervenire sul cuore di un paziente, ugualmente assistenti e tribunali non possono permettersi di sbagliare e, se è necessario agire in maniera decisa, dev’essere loro preciso dovere organizzarsi per il monitoraggio. Come potrebbe farlo il tribunale dei minori che ha dei tempi di azione che arrivano anche a tre anni? In questi tre anni di disagi psicologici accade di tutto. Stendiamo un velo, per il momento, sul fatto che il tribunale dei minori si occupa dei bambini delle coppie non sposate facendoli diventare di serie b rispetto ai figli delle coppie sposate; non dimentichiamo neppure quanto dolore possa causare in quei bambini che amano dei genitori che l’hanno tenuti in affido, a volte per anni, che adesso non possono nemmeno incontrare per un’ora.

www.cosmodelafuente.com
Cosmo de La Fuente
www.familiafutura.blogspot.com

***

Foto di un'operatrice sociale, la foto è stata fornita da una signora di buona provenienza sociale, che deve subire presenza degli operatori in casa propria per decisione dei servizi sociali; la signora è nello stato di terrore e si ritrova nella situazione di dover occuparsi non solo dei propri figli ma anche dei problemi esistenziali e personali di una giovane operatrice, per evitare calunnie da parte sua; la signora educa propri figli secondo buon costume e ritiene che l'operatrice è un esempio altamente negativo per i figli, sia dal punto di vista di buon costume sia dal punto di vista delle normative dell'igiene (dati ulteriori su richiesta).

* * *

Questa foto attesta la posizione di un'operatrice sociale davanti ad un giornalista. Potete immaginare quali posizioni si assumono davanti agli utenti negli uffici quando non ci sono giornalisti e nessuno scatta le foto da mettere su un giornale?

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Dossier di Giorgio L.: ASSISTENTI E OPERATORI SOCIALI SUL FACEBOOK

PUBBLICA DENUNCIA

Gli ordini professionali e i ministeri responsabili s'invitano di intervenire per tutelare i bambini dai rapporti con simili pubblici ufficiali

Materiali trovati sul Facebook tramite ricerca occasionale nei gruppi di categoria, tutti i materiali sono esposti apertamente al pubblico
(su richiesta si forniscano ulteriori informazioni e dettagli)

001 - assistente sociale esercente in una comunità-istituto per minori

Alcune foto pubblicate sulle pagine dell'assistente sociale 001

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Dopo avere sostenuto l'esame di laurea, si beve per strada, tanto grande è la volgia degli alcolici...

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Si vede che la interessata non sa dell'esistenza del coltello... e come sempre, un gran bicchiere di birra davanti...

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013

Il rapporto di Giorgio L. continua qui: http://dibattitopubbl.ucoz.com/forum/24-68-1208-16-1273274550

 
dibattitopubblDate: Mercoledì, 17/06/2009, 23:06 | Message # 2
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FILE AUDIO DA ASCOLTARE: UN APPUNTAMENTO DI UN'ASSISTENTE SOCIALE E UN'OPERATRICE SOCIALE CON UNA FAMIGLIA

(Nel caso ci fossero malfunzionamenti con l'ascolto del file, chiedete agli amministratori di inviare il file per via e-mail)

E' la registrazione di una visita di un'assistente sociale e un'operatrice-educatrice a casa di un bambino, fatta con un registratore di nascosto. Assistenti sociali voglevano portare questo bambino via dalla famiglia e di darlo ad un'altra famiglia, nonostante il Tribunale dei minori ha ordinato loro di aiutare la famiglia e di valutare per bene la situazione con lo scopo di fornire l'aiuto alla madre. L'altra famiglia (quella affidataria) si indicava solo come di sostegno minimo, sul decreto di indica: "la presenza della madre deve essere garantita"; invece l'assistente sociale ha tentato di portare via il bambino senza adempiere all'ordinato dal tribunale.
In precedenza questa assistente sociale aveva diffamato la madre del bambino davanti ai giudici con lo scopo di ottenere il bambino in affidamento e di darlo ad una famiglia di sua conoscenza.
La madre del bambini ha affrontato la situazione con tanto coraggio e pazienza, nonostante continui insulti, umiliazioni e intimidazioni.

Questa registrazione è stata fatto per dimostrare ai giudici il comportamento illecito dei servizi sociali e loro reati di falso ideologico, diffamazione e violenza privata.

Dalla registrazione si sente che assistente e educatrice denigrano spudoratamente la mamma del bambino davanti al bambino, accusandola falsamente di "essere stanca" e incapace di "dare la regolarità", causando al bambino traumi psicologici seri (appena le donne sono andate via, il bambino ha esclamato: "Mamma! Se sei stanca faccio io tutti i lavori di casa! Tu non devi fare nulla! Però non voglio mai più vedere l'assistente sociale e non voglio andare da altre persone!"

Nella parte finale della registrazione si sente che il bimbo, dalla paura e dal nervoso, picchia il pavimento con un gioccatolo e, alla fine, prende qualche pistola-gioccatolo e comincia a fugilare l'assistente sociale e la sua collega.

Fate attenzione agli sbagli grammaticali gravissimi dell'assistente sociale e dell'educatrice, gli sbagli al livello dei clandestini-extracomunitari: "uovi" sul posto di "uova", "imparato" sul posto di "insegnato".

C'è da sottolineare che l'assitente sociale ha omesso di preparare il proggetto di assistenza per la famiglia (L. 328/2000 art.3, 16) e non ha mai effettuato lo studio della situazione previsto dalle leggi.

La signora ha parzialmente risolto la propria situazione grazie a questa registrazione, il figlio sta ancora con lei.
Il tribunale ha rimosso l'assistente sociale e l'operatrice dall'incarico e ha imposto alla signora di rivolgere ad un assistente sociale privato libero professionista, pagando di tasca propria. Ovviamento, il denaro pagato all'assistente sociale privato è rubato dal bambino.

Il contatto con la famiglia può essere richiesto tramite e-mail olgababenko@yahoo.it o via telefono: 340 27 41 271

 
dibattitopubblDate: Venerdì, 09/10/2009, 02:04 | Message # 3
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Arrestata educatrice di 30 anni che faceva sesso con allievo di 13 anni

http://www.pedofilia.it/index/indexhomes.htm - articolo sul sito dell'associazione "Il Duomo"

Con l'accusa di violenza sessuale, i carabinieri della Compagnia di Milano Porta Monforte, hanno arrestato un'assistente sociale di 30 anni. La donna, secondo gli inquirenti, avrebbe intrattenuto rapporti sessuali con un ragazzino di 13 anni da circa due mesi, che doveva seguire negli studi. A denunciarla è stata la madre del ragazzino. Quello che però era solo un sospetto della donna si è trasformato in qualcosa di più quando i carabinieri hanno scoperto i due in intimità nell'abitazione del ragazzino. L'adolescente, che tra poco compirà 14 anni, ha dichiarato di essere stato consenziente.

La sua 'insegnante' pero' e' stata ugualmente arrestata perché anche se il minore è consenziente, la legge ritiene violenza sessuale i rapporti con adolescenti che non hanno ancora compiuto 14 anni. Non solo: l'età del consenso sale a 16 anni se l'adulto in causa ha qualche forma di autorità sul minore, oppure vive nella stessa casa, e a a 18 anni se il fatto è commesso da un genitore (anche adottivo), da un ascendente, da un convivente di questi ultimi o dal tutore. La mamma da giorni aveva notato un atteggiamento insolito nel figlio tredicenne, un ragazzino con qualche problema di adattamento. Lo ha tenuto d'occhio con maggiore attenzione, ha letto i suoi sms scoprendo uno scambio di messaggi inequivocabili tra lui e l'assistente sociale che lo seguiva. I carabinieri, subito avvisati, hanno sorpreso insieme l'assistente e il ragazzino. Per lei, trentenne, sono scattate le manette con l'accusa di violenza sessuale. In cella e' finita l'operatrice di una cooperativa che lavora dal 1985 sul territorio, la Diapason. Una onlus costituita da un gruppo di soci, si legge nel sito, per progetti socio-educativi a favore di minori, persone diversamente abili e famiglie in difficoltà ma anche di animazione sociale rivolti a preadolescenti, nei territori, nelle comunita', nelle scuole di ogni ordine e grado. Proprio per queste competenze il Comune di Milano ha stipulato con la cooperativa un contratto per l'assistenza domiciliare dei minori con disagio psichico. Accordo che l'assessore ai servizi sociali Mariolina Moioli ha deciso di rescindere appena si e' diffusa la notizia dell'arresto. La Moioli ha annunciato di volersi costituire parte civile nel procedimento, e si e' detta 'sconvolta e addoloratà per la vicenda. Inoltre l'assessore ha annunciato di essersi gia' messa in contatto con l'avvocatura di Palazzo Marino perche' l'Amministrazione comunale possa figurare come parte lesa nel procedimento giudiziario aperto contro l'assistente sociale. «Ho già attivato i servizi sociali - ha dichiarato Mariolina Moioli - per dare tutto il supporto psicologico alla famiglia del ragazzo».L'assessore Moioli ha in­contrato la madre, vedrà cosa fare con l'assistente, e con il ragazzino: «Bisogna proteggere le vittime di questa brutta storia». La 30enne è difesa dall'avvocato Martina Bianchi. L'operatrice era stata mandata in casa del ragazzino per tenergli compagnia quando i genitori non c'erano e aiutarlo nei compiti delle vacanze. Sulle generalità del minore ovviamente il riserbo e' totale. Dovrebbe trattarsi comunque di una famiglia modesta che vive a Milano considerando a quale Compagnia di carabinieri si è rivolta la madre per la sua denuncia:quella di Milano Porta Monforte in Viale Umbria n. 62. Il tredicenne sembra reagire bene alla presenza dell'educatrice, una trentenne carina e dolce. Anzi, con il passare dei giorni, appare sempre piu' tranquillo, e' ansioso di svolgere i compiti e non protesta quando deve spegnere tv o computer per dedicarsi allo studio. Questo cambiamento insospettisce la madre che tiene d'occhio il figlio. Sospetti che vengono confermati dal tenore di alcuni sms che legge sul cellulare del ragazzino. Sono scambi di messaggi con l'educatrice dal tenore inequivocabile. La mamma si rivolge immediatamente ai carabinieri che entrano improvvisamente in casa, mentre l'educatrice e il ragazzino sono soli. Li trovano in atteggiamenti che non lasciano dubbi. Lei è sconvolta e tenta qualche giustificazione confusa. Il ragazzino invece reagisce difendendo l'educatrice. "Lo volevo anch'io...", prova a dire. Ma non ci sono attenuanti. I rapporti sessuali con un minore di 14 anni sono violenza anche se l'adolescente e' consenziente. Ma, dalla cella, la donna non mostra alcun segno di ravvedimento. Anzi. La 30enne con capel­li a caschetto e colpi di sole, di statura bassa e con un corporatura solida era convinta di questa liaison dangereuse con il ragazzino che fisicamente dimostra più nella sua età. Mentre, psicologicamente ha un'esi­stenza che i sociologi definirebbero "borderline", sul confine, natural­mente con il perenne rischio di sconfinare, e cadere. Alle amiche sembra che lei, come riferisce il Corriere, abbia detto: "Sono confusa". Ma anche "Sono innamo­rata". Ignaro di tutta la vicenda il fidanzato trentenne della donna che è corso dai carabinieri ai quali ha detto che sì, a pensarci, qualche messag­gino visto sul cellulare della ragazza gli aveva messo qualche dubbio. Il Gip di Milano, Andrea Ghinetti, ha disposto la custodia cautelare agli arresti domiciliari per l'educatrice. La donna, che ha un figlio, potrà così lasciare il carcere di San Vittore dove era stata portata subito dopo l'arresto in flagranza. Interrogata per due ore dal Gip ha risposto senza reticenze. Un comportamento che ha indotto il Pm Cristiana Roveda a chiedere i domiciliari.«Parlare di donne pedofile non è né comune né semplice, difatti, al termine pedofilia si associa automaticamente, nell'immaginario collettivo, la figura di un uomo: giovane, di mezza età o anziano, dall'aspetto del pervertito o dalle sembianze "umane", ma pur sempre di sesso maschile. In realtà la pedofilia colpisce sia uomini che donne. Essa come quella maschile, può celarsi all'interno delle mura domestiche, tra segreti, sentimenti di amore ed odio e rapporti pericolosi o "sfamarsi" all'esterno, ricercando altrove gli oggetti dei suoi spasmodici ed incomprensibili desideri. L'abuso sessuale di un bambino, sia se abbia avuto uno scenario intrafamiliare o extrafamiliare, presenta un comune denominatore: è definito dalle donne molestatrici come "espressione d'amore, di educazione e di cura" ( V. Picariello, Roma} La pedofilia femminile è un dato di fatto scomodo ed inquietante, un tabù molto radicato e sorretto non solo dal silenzio e dalla paura delle piccole vittime abusate, ma anche da fortissime barriere, nelle coscienze di ciascuno di noi, che ostacolano ed impediscono il riconoscimento di una donna come potenziale o probabile abusante di bambini. Questa forma di razionalizzazione nonché di negazione o rifiuto mentale è un meccanismo di difesa psicotico, e corrisponde al primo dei 5 stadi della elaborazione del lutto, in chiave psicologica, individuati dalla Kübler Ross. La pedofilia è una forma di devianza sessuale che consiste nell'attrazione sessuale da parte di un soggetto sessualmente maturo nei confronti di soggetti che invece non lo sono ancora, cioè in età pre-puberale, ossia bambini o preadolescenti non ancora sviluppati fisicamente. Benché non ci sia un limite d'età ben preciso, perché esso varia da persona a persona e da cultura a cultura, nel mondo occidentale tale limite oscilla generalmente tra i 12 e 15 anni. La parola pedofilia deriva dal greco (fanciullo) e (amicizia, affetto). In ambito psichiatrico è catalogata nel gruppo delle parafilie, ovvero tra i disturbi del desiderio sessuale. Nell'accezione comune, al di fuori dall'ambito psichiatrico, talvolta il termine pedofilia si discosta dal significato letterale e viene utilizzato per indicare quegli individui che abusano sessualmente di un bambino, o che commettono reati legati alla pedopornografia. Questo uso del termine è inesatto. La psichiatria e la criminologia distinguono i pedofili dai child molester (molestatori o persone che abusano di bambini). Le due categorie non sono coincidenti. La pedofilia è una preferenza sessuale dell'individuo o un disturbo psichico, non un reato. Il termine medico, infatti, definisce l'orientamento della libido del soggetto, non un comportamento oggettivo, e vi sono soggetti pedofili che non attuano condotte illecite, come si hanno casi di abusi su bambini compiuti da individui non affetti da pedofilia. .Spesso il termine pedofilia viene usato per definire un'intera tipologia di reati, cioè gli atti illeciti che sono conseguenza del desiderio sessuale pedofilo. Anche se questi atti illeciti possono comprendere atti gravissimi di violenza, il coinvolgimento del minore in attività sessuali - anche non caratterizzate da alcun tipo di violenza o minaccia - è di per sé considerato reato. "L'abuso sessuale costituisce sempre e comunque un attacco confusivo e destabilizzante alla personalità del minore e al suo percorso evolutivo" (cfr. Loredana Petrone MOIGE.L'attrazione sessuale - in qualche misura - verso i bambini non è sufficiente per la diagnosi di pedofilia. La psichiatria (secondo il criterio DSM IV-TR) definisce pedofili solo quelle persone, aventi più di 16 anni, per le quali i bambini o le bambine costituiscono l'oggetto sessuale preferenziale, o unico. Occorre inoltre che il sintomo persista in modo continuativo per almeno 6 mesi. Non si considera pedofilia il caso di persone maggiorenni quando la differenza di età rispetto al minore è meno di 7 anni. Non sono da considerare pedofili i soggetti attratti principalmente da persone in fasce di età pari o superiori ai 12 anni circa, purché abbiano già raggiunto lo sviluppo puberale: l'attrazione per i teenagers è definita con i termini poco usati efebofilia e ninfofilia o «sindrome di Lolita».Il criterio psichiatrico DSM prevede diverse specificazioni, la pedofilia può essere: di Tipo Esclusivo (attratto solo da bambinie) oppure di Tipo Non Esclusivo (persona attratta anche da persone adulte); di Tipo Differenziato (attrazione solo per uno dei due sessi) oppure di Tipo Indifferenziato. L'attrazione per bambini maschi risulta mediamente più resistente fra i child molester: il tasso di recidiva dei soggetti attratti da bambini è circa doppio di quelli attratti da bambine. Tali aspetti sono anche meglio dettagliati nell'ambito della psicopatolgia sessuale dei "Sexual Offender", vale a dire di quella categoria di persone che a motivo della loro compulsività sessuale rientrano nelle casistiche giudiziarie e attuano comportamenti che vengono riconosciuti come penalmente rilevanti.Il Tipo Indifferenziato inoltre sembra essere mediamente più grave del Tipo Differenziato. Vi è inoltre una forma di pedofilia limitata all'Incesto (interesse rivolto solo a figli/e o a fratelli/sorelle).D'altra parte, il criterio categoriale del DSM non considera l'aspetto dimensionale del disturbo: vale a dire che nell'ambito della stessa diagnosi esistono svariate manifestazioni di gravità della stessa che solamente un accurato esame della psicopatolgia sessuale è in grado di definire con precisione.Gli psicologi distinguono tre tipologie di pedofilia ( latente, attiva e killer}. Latente caratterizzata da una morbosa passione per i ragazzini, che resta a livello di fantasie erotiche (latente viene dal verbo latino "lateo", cioè nascondo).La pedofilia attiva, considerata il passo successivo di quella latente, è quella in cui si realizzano violenze psichiche o fisiche a danno dei bambini; ad esempio somministrando loro droga allo scopo di stordirli in modo da facilitare l'abuso sessuale.Nel tipo killer il pedofilo manifesta un lato sadico il cui massimo godimento rappresenta la morte della vittima. Tra le pratiche diffuse vi è anche quella di filmare gli abusi per serbarne memoria, per una condivisione tra pedofili o per una commercializzazione ad esempio attraverso internet che pare essere una modalità particolarmente usata negli ultimi anni. Il mercato della pedopornografia su internet infine presenta un indice di crescita elevato. Di fronte a queste violenze, abusi sessuali non possiamo non esprimere profonda vergogna..E' urgente adottare misure perché non si ripetanoqueste violenze e tra questa misure deve esserci la necessità di garantire che i principi di giustizia siano pienamente rispettati.Le vittime devono ricevere compassione e cura e i responsabili di questi mali devono essere portati davanti alla giustizia.

http://www.imgpress.it/notizia.asp?idnotizia=43946&idSezione=1 - l'articolo del giornalista Alberto Giannino (alberto.giannino@gmail.com) del 25/07/2009 pubblicato su "IMG press" "ARRESTATA EDUCATRICE DI 30 ANNI CHE FACEVA SESSO CON ALLIEVO DI 13 ANNI"

 
dibattitopubblDate: Venerdì, 09/10/2009, 02:14 | Message # 4
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http://www.ilgiornale.it/interni/assistenti_sociali_bocciati__milano_li_rispedisce_scuola/23-03-2007/articolo-id=165839-page=0-comments=1

ASSITENTI SOCIALI BOCCIATI: MILANO LI RISPEDISCE A SCUOLA

di Alessandra Pasotti

Pubblicato su "Il giornale"

Dovrebbero essere figure super-partes, delicati e fondamentali intermediari tra famiglie e Tribunali, tra bambini e istituzioni. Ma i 100 assistenti sociali del comune di Milano che si occupano del Sostegno alla famiglia, alla materia «imparzialità e indipendenza» hanno ricevuto una sonora bocciatura, e ora dovranno tornare dietro ai banchi. Per imparare quella materia autorevole che va sotto il nome di «Obiettività». E che in alcuni campi, come il loro, diventa caratteristica imprescindibile per poter svolgere il lavoro.
Siamo in Largo Treves, ufficio Servizi sociali. Da qualche mese a dirigere il settore è arrivata Carmela Madaffari. È lei ad accorgersi che qualcosa non va. Il telefono squilla in continuazione. Madri che si lamentano. Padri che minacciano denunce. Madri e padri insieme che supplicano di rivedere il proprio caso. C’è da capirli. Il settore è quello che si occupa di affidi. Da lì passano le relazioni da consegnare al Tribunale sui genitori che divorziano e litigano su chi debba tenere i figli, da lì transitano le perizie sui minori maltrattati o abbandonati. Perizie e relazioni tanto più fondamentali perché è su quelle che poi è chiamato a decidere il giudice.
Carmela Madaffari, anni di esperienza alle spalle, sa che molti di quei genitori sono esasperati e frustrati da situazioni comunque difficili da affrontare. Ma lei va oltre. E di fronte all’ennesima richiesta comincia a spulciare il lavoro dei suoi assistenti sociali. Il risultato non è confortante.
«Alcune relazioni erano palesemente sbagliate - racconta la dirigente -. In alcune mancavano elementi che sarebbero invece stati fondamentali per decidere a quale dei due genitori affidare il figlio».
Per non parlare dei 1.706 minori tolti solo lo scorso anno alle famiglie e affidati tout-court agli istituti. «Troppi, innegabilmente troppi», dice. «A Milano c’è stata un’istituzionalizzazione di massa. Perché è più facile mandare un bambino in istituto che seguirlo direttamente magari in un affido. Ma ora stiamo lavorando per arginare anche questo fenomeno».
Il controllo si intensifica. «E in alcuni, pochi - sottolinea la dirigente - casi è costretta a sollevare l’assistente sociale dall’incarico e a correre ai ripari». Perché c’era anche quello che affidava più volentieri i figli ai padri, o quell’altra che aveva litigato con uno dei due genitori e aveva scritto una relazione a favore dell’altro.
Per il momento i rimedi sono stati tutti presi all’interno del settore. «Nessuna denuncia - spiega la dirigente -. Ma in alcuni casi gli assistenti sociali sono stati dirottati ad altre mansioni».
Ma intanto tutti ora dovranno tornare dietro ai banchi e studiare. «Abbiamo organizzato dei corsi per il nostro personale - racconta Carmela Madaffari -. Gli assistenti sociali, anche quelli che lavorano nei 18 consultori della città, devono imparare a lavorare con maggiore obiettività. Senza parteggiare per l’una o l’altra parte».
Parteggiare? «Guardi è l’atteggiamento culturale che è sbagliato. Gli assistenti sociali hanno una formazione culturale che li fa sentire sicuri, troppo sicuri, come se loro avessero la verità in tasca. Invece la verità va cercata. Soprattutto quando si tratta di situazioni delicate come i minori e i problemi della famiglia». Qualcuno potrebbe anche sospettare che si siano consumati casi di errore anche clamorosi. «Alcuni ragazzi sono senz’altro rimasti condizionati, magari da un genitore più prepotente dell’altro, senza che noi siamo riusciti ad evitarlo. E certo in qualche caso le conseguenze sui minori non sono state positive. Ma vorrei sottolineare che ci sono anche tanti assistenti sociali che invece hanno operato per il verso giusto lavorando con scrupolo e attenzione. Purtroppo, molto spesso, un lavoro così importante e delicato è stato lasciato in mano a loro, senza nessun controllo». Un fatto grave. Obiettivamente.

Message edited by amadeus96 - Mercoledì, 24/02/2010, 17:08
 
dibattitopubblDate: Domenica, 15/11/2009, 00:34 | Message # 5
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ESEMPI DI RELAZIONI redatte da ASSISTENTI SOCIALI e OPERATRICI SOCIALI (prive di LAUREA) DURANTE GLI INCONTRI TRA GENITORI NATURALI E FIGLI SEQUESTRATI

La bambina è stata portata via dalla famiglia dei genitori italiani subito dopo al parto nell'ospedale. L'assistente sociale ha ingannato giudici del tribunale dei minori e ha richiesto l'adozione della bambina, nascondendo dai giudici che i genitori ritenuti inadeguati hanno valido sostegno da parte dei molteplici parenti, tra cui anche un'operatrice sociale e una famiglia per bene con 4 figli minori (in totale una trentina di parenti, forse anche di più).
La bambina è stata portata via e data in affidamento alle persone estranei alla famiglia, non si sa ancora quante famiglie affidatarie ha cambiato la bambina, ci sono alcuni aspetti non chiari, dichiarazioni contradditorie dei servizi sociali e ci vorrebbero indagini approffondite delle autorità giudiziarie. Tanti parenti hanno chiesto l'affidamento della bambina a loro però né assistente sociale né tribunale non si erano attivati per la tutela della bambina e l'hanno lasciata presso estranei (la perizia apschiatrica c.t.u. del 2006 ha rivelato che la bambina è stata maltrattata dagli affidatari e sottoposta alla manipolazione psicologica, però lo stesso i giudici non si sono affrettati a restituire la bambina alla famiglia dove avrebbe potuto ricevere protezione e amore).

La bambina è stata portata via nel 2001, la famiglia ha lottato contro il muro di gomma e nel 2005 il tribunale aveva permesso ai genitori e alla nonna materna di vedere la bambina una volta al mese per un'ora. Alle sorelle della bambina e agli altri parenti non è stato permesso di avere contatti con la bambina nonostante loro l'avevano esplcitiamente chiesto e la bambina ha il diritto di avere contatti con la propria famiglia.

Il primo appuntamento è stato raccapriciante: la stanza era piena di carabinieri e vigili, l'assistente sociale presentava i genitori come criminali pericolosi. La bambina è stata portata sul posto dai vigili, nessuno le aveva spiegato il motivo. L'assistente sociale e l'operatrice hanno detto alla bambina che vedrà dei "mostri". I genitori hanno dovuto affrontare una situazione raccapriciante, cercando di calmare la bambina terrorizzata e cessare abusi verbali dell'assitente sociale. Uno dei carabinieri ha perfino detto: "Mi vergogno essere un italiano".
Con tanto amore i genitori e la nonna sono riusciti a far sorridere la bambina e hanno ottenuto qualche bacetto, dimostrando le capacità incredibili nel gestire la situazione inverosimile.

Durante pochi brevi appuntamenti i genitori erano riusciti a stabilire un buon rapporto con la figlia, nonostate l'assistente sociale e operatrici li chiamavano "Cenerentola" e "Giovanni" al posto di "papà" e "mamma" e facevano di tutto per rovinare appuntamenti. La bambina non voleva andare via dai genitori, però nelle relazione l'assistente sociale ha scritto che la bambina avrebbe detto ai genitori "Andate via" e che i genitori si sarebbero andati via prina della scadenza dei 60 minuti previsti (invece per i genitori questi 60 minuti erano sacri, li aspettavano tutto il mese e per loro erano pochissimi e insufficienti). In una delle relazioni delle operatrici si indica che la bambina si girava per non essere fotografa, invece le foto scattate dai genitori attestano esplicitamente che la bambina era felice coi genitori e si faceva fotografare volentieri.

RELAZIONE DELL'ASSISTENTE SOCIALE

RELAZIONE DELLE OPERATRICI DELLE COOPERATIVE SOCIALE

14/03/2005

5/12/2005

7/09/2005

10/01/2006

Una foto scattata durante uno degli appuntamenti che attesta che la bambina è molto contenta di vedere i genitori e non è affatto contraria di essere fotografata



Message edited by amadeus96 - Mercoledì, 24/02/2010, 17:15
 
dibattitopubblDate: Giovedì, 19/11/2009, 01:24 | Message # 6
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19/10/2009 educatrice picchia bambino disabile di nove anni

http://www.youtube.com/watch?v=wjLv96UpgTE

 
VisitatoreDate: Giovedì, 03/12/2009, 15:19 | Message # 7
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Operatrici-educatrici nelle scuole materne

I problemi gravissimi sussitono non solo nell'ambito dei servizi sociali, ma dapertutto, con la differenza che gli appartenenti ai servizi sociali godono dell'impunità totale e la Polizia non mette mai le telecamere negli uffici dei servizi sociali e negli istituti-orfanotrofi-comunità!

http://www.facebook.com/home.ph....&ref=nf

SCHIAFFI E SEVIZIE AL NIDO A BAMBINI DI POCHI MESI ECCO LE AGUZZINE !!.... IL 02 DICEMBRE 2009 di Stella Mari

Un bambino di otto-dieci mesi che vomita, gli schiaffi sulla sua nuca da parte di una educatrice, il piccolo che cade sul vomito e la donna che lo solleva da terra prendendolo per un braccio con violenza. È questo l'episodio, avvenuto questa mattina, che ha portato la polizia a compiere l'arresto in flagranza di due maestre di un asilo nido privato di Pistoia. Le donne, secondo quanto si è appreso, sono due italiane di 41 e 28 anni. «Davanti a questa immagine ripresa dalle telecamere che avevamo installato nella scuola - ha detto il procuratore Renzo Dell'Anno - non potevamo attendere oltre. Dovevamo tutelare i bambini e non potevamo permettere altri maltrattamenti». Le arrestate sono la responsabile dell'asilo nido, Anna Scuderi, 41 anni, di Pistoia, residente a Quarrata e l'insegnante Elena Pesce, 28 anni, residente a Pistoia. I maltrattamenti sono avvenuti nell'asilo nido 'Cip-Ciop' gestito dalla società 'Il Giardino dell'Infanzia' di cui è titolare Anna Scuderi. Tra i maltrattamenti che i filmati della questura hanno registrato ci sono anche scappellotti ai bambini, pressione sulla bocca al momento dei pasti e obbligo di mangiare il vomito. Questi particolari sono stati rivelati dal procuratore. Questa mattina, dopo aver visionato il filmato, gli agenti si sono presentati a scuola e, intorno alle 11, hanno arrestato la prima donna. Gli agenti della Mobile si sono presentati ai cancelli della struttura ed hanno invitato l'educatrice a seguirli in questura. Più tardi, alle 11.40, è avvenuto il secondo arresto. Il procuratore ha immediatamente avvertito il sindaco di Pistoia Renzo Berti della situazione, che ha provveduto con l'invio di personale specializzato, a gestire la scuola.

SCUDERI HA UN'ALTRA STRUTTURA Laura Scuderi, l'educatrice arrestata questa mattina per i maltrattamenti sui bambini dell'asilo nido Cip-Ciop, gestisce un'altra struttura identica nel comune di Quarrata (Pistoia). Lo rende noto la questura. Secondo i poliziotti nell'asilo nido di Quarrata non sono stati verificati episodi di maltrattamenti. Il procuratore Renzo dell'Anno ha avvertito dell'arresto della signora Scuderi il sindaco della cittadina pistoiese, Sabrina Sergio Gori alla quale è stato dato incarico di verificare se esistono le condizioni, da parte dell'amministrazione comunale di poter gestire l'asilo in assenza della titolare.

GENITORI "STUPITI" Stupore, sorpresa, solidarietà alle maestre. Davanti all'asilo nido Cip e Ciop di Pistoia tra i genitori regna l'incredulità e c'è anche chi, come la signora Greta Mazzei, madre di un bimbo di due anni, che manifesta solidarietà alle maestre. «Prima di iscrivere mio figlio all'asilo nido avevo raccolte tutte le informazioni sulla scuola. La maestra Laura era descritta come una persona rigida, ma tutti mi avevano detto che i suoi metodi educativi erano validi. In questi mesi mai mi sono accorta che qualcosa non andava e mio figlio è sempre stato sereno. Voglio esprimere solidarietà alle maestre. Qualche volta mio figlio mi raccontava che la maestra Laura lo aveva brontolato, ma niente di più». Davanti alla scuola ci sono anche mamme che hanno i figli da tre anni iscritti alla scuola tutte concordano nel manifestare stupore e meraviglia per quanto accaduto. «I bambini non si sono mai lamentati. Sapevamo di alcune denunce ma per noi non avevano senso siamo confuse. Abbiamo appreso la notizia dalla tv, mentre il Comune aveva cominciato a contattarci. Un papà, invece per dimostrare la bontà delle insegnanti ha detto: »Quando mio figlio, a casa, piangeva per una bizza gli dicevo che se non avesse smetto il giorno dopo non lo avrei mandato all'asilo«. Dal portone dell'asilo nido esce una mamma visibilmente adirata e grida più volte vergogna verso i poliziotti che da tempo sostano davanti al cancello del nido. »Si, ho gridato vergogna verso i poliziotti perchè non si compiono azioni di questo genere davanti a bambini piccoli nel pieno dell'attività, potevano usare altri metodi«.

VIDEO NON CENSURATO

http://www.youtube.com/watch?v=vIlLXxHUMRo

 
VisitatoreDate: Lunedì, 07/12/2009, 13:34 | Message # 8
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QUESTE DANNATE VANNO IMPICCATE!!!!!......

Dott. Sergio Sanguineti - Pietra Ligure SV
(padre defraudato del figlio dal TM di Genova, da quasi 13 anni!)

angry angry angry

 
MariaRosaDeHellagenDate: Sabato, 06/03/2010, 04:23 | Message # 9
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http://www.dalpaesedeibalocchi.com/2010/03/novara-violenze-a-scuola-bambini-spogliati-in-classe-e-il-direttore-sconvolto/

marzo 4th, 2010 at 10:27

Novara, violenze a scuola: bambini spogliati in classe E il direttore: “Sconvolto”

E’ accaduto ieri mattina alla scuola elementare di Briona: la bidella e le maestre obbligano gli alunni a rimanere nudi per scoprire chi ha sporcato il bagno. Una madre: “Mio figlio non mi aveva raccontato nulla per la vergogna”
Novara – Un’altra storia di violenze a scuola, ma stavolta non per colpa dei soliti bulletti. Qui c’entrano i grandi, proprio quelli pagati per educare e sorvegliare i bimbi.

Accade così che un bambino di otto anni, colpito da un attacco di dissenteria, sporchi il gabinetto dei maschi della scuola elementare. E che la bidella, furibonda, convinca le insegnanti della seconda e della terza classe a far spogliare tutti i bambini per scoprire chi «fosse» il colpevole. È accaduto ieri mattina alla scuola elementare di Briona, piccolo comune del Novarese. A denunciare l’episodio è stata proprio la mamma del piccolo.

«Mio figlio c’è rimasto molto male – racconta la donna – è stato umiliato davanti a tutta la classe. A casa non mi ha detto nulla proprio per la vergogna e ho saputo della cosa da un’altra mamma, arrabbiatissima per quello che era successo al suo bambino. Ora vedrò che cosa fare». Anche tutti gli altri scolari denudati in classe dalle maestre sono rimasti scioccati.


«Sono esterrefatto e allibito – ammette il direttore didattico Renato Schettini -. Mi hanno informato della vicenda le stesse maestre che probabilmente solo stamattina (ieri per chi legge, ndr) si sono rese conto della gravità del fatto accaduto. Loro mi hanno spiegato che di fronte all’ira della bidella non erano riuscite a mantenere la calma e a trovare un modo diverso per risolvere il problema».

Il preside non cerca giustificazioni. Anzi: «Mi scuso pubblicamente per quanto è accaduto», dice a testa bassa. «Il mio compito – aggiunge – non è quello di difendere a tutti costi la scuola perché in primo piano vengono i ragazzi. E comunque in questo caso le insegnanti e la bidella sono indifendibili. Sono molto deluso e addolorato anche perché si tratta di insegnanti di esperienza. Ho aperto un procedimento istruttorio per valutare quale tipo di sanzione adottare». Non è questo il primo caso. Qualcosa di simile accadde l’anno scorso in una scuola di Sanremo. Qui un gruppo di alunni fu costretto a rimanere in canottiera e mutande per essere perquisiti. Erano sospettati di aver rubato 70 euro dal portafoglio di una bidella. Si trattava di ragazzini iscritti al quarto anno della scuola elementare di San Martino, l’Istituto Montessori. Finì con una valanga di denunce da parte dei genitori. E con un processo nel quale tre di loro, quattro mesi fa, testimoniarono davanti a un giudice monocratico. Per tre insegnanti e un dirigente scolastico le accuse erano quelle di violenza privata e perquisizione arbitraria.

Fonte: Il Giornale.it

 
MariaRosaDeHellagenDate: Giovedì, 29/04/2010, 15:28 | Message # 10
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http://www.ilgiornale.it/interni/catania_maestra_asilo_maltrattava_bambini_arrestata_video/cronaca-video-percosse-filmata-maltrattamenti-asilo-maestra-arresto-catania-scuola-violenza/29-04-2010/articolo-id=441615-page=0-comments=1

Catania, maestra asilo maltrattava i bambini: arrestata con un video

Schiaffi, spinte e capelli tirati. Dopo le segnalazioni dei genitori i carabinieri hanno piazzato delle telecamere nascosto e arrestato l'insegnate in flagranza di reato

Catania - Schiaffi, spinte, capelli tirati. Un’insegnante d’asilo quarantenne di Militello in Val di Catania è stata arrestata in flagranza di reato dai carabinieri di Palagonia per maltrattamenti su bambini della sua classe. Le indagini erano state avviate nel marzo scorso dopo le denunce di alcuni genitori che si erano recati in caserma dopo avere appreso dai figli cosa accadeva in classe. Gli investigatori hanno piazzato delle telecamere nascoste nell’aula e hanno ripreso l’atteggiamento aggressivo della maestra d’asilo che, secondo l’accusa, prendeva a schiaffi e spintonava a i suoi alunni, che a volte trascinava tirandoli per i capelli, senza nessun apparente motivo scatenante. La violenza mostrata dalle immagini ha convinto i carabinieri a intervenire e a eseguire l’arresto della maestra d’asilo su disposizione del procuratore capo di Caltagirone, Francesco Paolo Giordano.

Le telecamere L’insegnante è stata bloccata ieri mentre era a scuola. I militari sarebbero intervenuti per la "ritualità della condotta" dell’indagata: la sua aula era da una ventina di giorni sott’osservazione da parte dei militari dell’arma grazie a telecamere e microfoni nascosti. Alla maestra, su disposizione del procuratore capo e del sostituto Sabrina Gambino, sono stati concessi gli arresti domiciliari. Nei prossimi giorni si terrà l’interrogatorio di garanzia da parte del gip. Le indagini erano state avviate le denunce presentate dai genitori di 7-8 alunni dell’insegnante ai carabinieri della compagnia di Palagonia.

 
MariaRosaDeHellagenDate: Sabato, 01/05/2010, 02:35 | Message # 11
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martedì, dicembre 15, 2009
ASSISTENTI SOCIALI CERCANSI. Indispensabili : crudeltà, superficialità e incompetenza

Dal blog di Cosmo de La Fuente


http://familiafutura.blogspot.com/2009/12/assistenti-sociali-cercasi.html?spref=fb
(http://familiafutura.blogspot.com/2009....pref=fb )

Non è un film, è realtà. La trama della vita di certe persone supera sicuramente quella della fantasia di sceneggiatori. Siamo in una ridente cittadina dove Loretta, separata e madre di due bambini, si rimbocca le maniche e, con i sacrifici che solo un genitore che ama i propri figli può fare, si divide tra due lavori. Ha un figlio maschio e una bambina di nome Valentina. Quest’ultima viene definita dal medico curante come una bambina allegra, educata, dolcissima. Una creatura adorabile, dai bei modi, senza la minima traccia di arroganza. Queste caratteristiche dimostrano già la serenità in un periodo infantile che non può che significare serenità psicologica in età adulta.
Come spesso accade, all’età di 16 anni, la ragazzina si innamora di un ragazzo con il quale vive un rapporto difficile per via della gelosia di lui e del fatto che spesso si ubriaca e arriva anche ad alzare le mani sulla ragazza. Valentina, però, è follemente innamorata e cera in tutti i modi di inserirsi nella famiglia di lui dove, invece, non è ben accetta. Resta incinta a soli 18 anni e, malgrado la situazione, vuole portare avanti la gravidanza. La mamma Loretta le ha insegnato, in fondo, che un figlio è benedizione circondandola, insieme a suo fratello, sempre da amore e rettitudine.
Quando Valentina minacciata e picchiata si rifugia nella casa materna, viene avvisata dal padre di suo figlio che la sua roba è stata buttata per la strada in un sacco di plastica. Gesto che sta a indicare che di lei non ne vogliono più sapere. Ma vorrei chiedere a Loretta, adesso, cosa accadde dopo quello.
Loretta: - restai vicino a mia figlia, anche in sala parto. Il padre non c’era, ovviamente. Non gli interessava nulla di Valentina. Nacque un bellissimo bambino. Che con amore aiutai a crescere in casa mia. Il padre, però, deciso a nuocere in qualche modo, stava sempre in zona, anche ubriaco. Minacciava mia figlia, portava con sé i fucili da caccia. Spaventate parlammo con i carabinieri e il fatto si concluse con il ritiro di tutte le armi che aveva in casa perché appartiene a una famiglia di cacciatori. Quando arrivò il momento del battesimo Valentina chiese al padre se voleva partecipare all’evento insieme alla sua famiglia. Ma loro si faranno sentire solo dopo aver richiesto un esame del DNA dal quale risulta che il bambino è figlio e nipote di quella famiglia, ovviamente. –
Come mai avevano dubbi?
Era un modo per avvilire, offendere e maltrattare una ragazza giovanissima il cui unico peccato era stato quello di amare follemente un ragazzo di quasi dieci anni più vecchio di lei.
Cosa succede a questo punto?
Come spesso fanno alcune persone, denunciano, con la complicità di assistenti sociali impreparati, interessati e superficiali, al tribunale dei minori. Diffamazione di ogni sorta. Come tutti sappiamo il tribunale dei minori si basa su rapporti degli assistenti sociali senza nemmeno indagare la veridicità dei fatti. Chiedono e ottengono l’affidamento del bambino e lo portano via. Qualche tempo dopo, all’età di 26 anni, la mia dolce bambina Valentina mette fine alla sua vita. Non può vivere senza suo figlio. Dopo essersi battuta per riottenere il figlio capisce che non c’è nulla da fare. La macchina dell’ingiustizia era partita e nessuno poteva più fermarla.

Come stanno le cose oggi?
Non posso vedere mio nipote, quando di nascosto voglio abbracciarlo lui mi bacia e ricambia, naturalmente, il mio amore, ma appena vede qualcuno dei suoi oppressori cambia atteggiamento. Soffre di alienazione genitoriale e parentale e di sindrome di Stoccolma. Il bimbo è obeso, non sta bene, ma non contano i problemi reali, valgono le false considerazioni iniziali. Quando Valentina era in vita il bambino soffriva del fatto di non poter restare mai a dormire dalla sua mammina. A loro non importava nulla della volontà di questo cucciolo d’uomo, come non importa niente adesso.

Se le cose stanno come dice Loretta e ha fornito persino dichiarazioni mediche a testimonianza, c’è poco da stare allegri. Viviamo in un ‘epoca in cui, specialmente in Italia, tutti i giorni parliamo di politica e di gossip. Siamo molto interessati in quello che fa Silvio Berlusconi, ma non ci interessa minimamente il dolore, il dramma, l’ingiustizia che vivono persone come Loretta.
Loretta siamo noi cari lettori, il suo dramma è anche il nostro. Non si tratta di un viaggio sulla luna. Parliamo di una mamma, di una nonna. Una sorta di ingiustizia e imbroglio legale, senza considerare che esseri umani stavano morendo, le ha rovinato la vita.
Le lungaggini, i metodi, le certificazioni superficiali su cui si basa, il lavoro troppo spesso sbagliato dei servizi sociali, fanno si che il ‘tribunale dei minori’ debba per forza essere considerato un meccanismo infernale che oltre ad essere crudele e spesso in errore, risulta essere anche inutile. Il suo lavoro potrebbe essere svolto da un tribunale normale. Gli assistenti sociali sono utilissimi se lavorano come si deve, altrimenti dovremmo considerarli come quei chirurghi che hanno una falsa laurea. Chi sbaglia deve pagare e se il tribunale e/o i servizi sociali sbagliano devono essere puniti come viene punito un qualsiasi professionista che commette errori di percorso. La crudeltà, la cattiveria, gli accordi sotto banco non fanno parte della professionalità. Proporrei che venissero istituiti corsi di studio “veramente” seri e almeno tre anni di tirocinio. Prima di togliere un bambino a un padre o a una madre, non accontentiamoci delle parole di un ex coniuge o ex partner arrabbiato e vendicativo. Bisogna fare ammenda e vergognarsi quando con leggerezza si decide sulla morte spirituale di un essere umano che spesso si tramuta, come nel caso di Valentina, in morte fisica. Vergogna! Vergogna! Vergogna! Basta con questa ingiustizia minorile.
Chiediamo nuova legge in materia.
C’è materiale per una sceneggiatura di un film verità, ma c’è soprattutto la necessità di una nonna a cui è rimasto un nipote che possa ridarle un po’ di sua figlia morta suicida, che non riesce a darsi pace. Possiamo aiutarla? Se vuoi metterti in contatto con lei, scrivimi.

cosmo@cosmodelafuente.com
CdF

 
MariaRosaDeHellagenDate: Martedì, 04/05/2010, 17:58 | Message # 12
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Un altro post dal blog DIARIO DI UN OPERATORE DI MERDA

http://operatoredimerda.splinder.com/post/22342689/le-tre-uova-pt-1

Le Tre Uova Pt.1

La prima cosa che al mio risveglio mi fa capire che c’è qualcosa di strano è il numero di chiamate non cagate presenti sul mio cellulare. Quattro chiamate dai miei genitori, due di Mr. Jerkings, due di Aldo, una di Sandro, tre di Bukollard. Strano perché con quest’ultimo non è nemmeno sei ore che ci siamo lasciati, manco fosse la mia puttana.

Ci siamo bevuti l’impossibile e fumati mezzo grammo di eroina, sono tornato a casa guidando con un occhio chiuso e l’altro storto, con il buon Gesù di fianco, a vegliare su di me per permettermi di arrivare sano e salvo a casa, impedendo la mia morte schiantato dentro un fosso o di essere fermato da una pattuglia. Una volta arrivato finalmente a casa, stremato e con gli occhi crepati, prima di coricarmi e puntare la sveglia ho messo in modalità silenziosa il telefono. Avendo oggi il turno pomeridiano volevo dormire il maggior numero di ore possibile, circa quattro; che cosa potrà mai volere di così importante? Anzi, a ben vederla, cosa possono volere tutti di così importante? Di solito se ricevo una telefonata al giorno è già molto.

Alzo pesantemente la testa dal letto, guardandomi il cazzo, ancora mezzo fuori dai boxer. Prima di addormentarmi devo aver tentato un’improbabile sega, cadendo però scollegato come un sasso nel bel mezzo e rimanendo cristallizzato in quella posizione per tutta la notte, con le palpebre calate a mezzo dietro ad occhi vitrei.

Escludendo a priori che possa essere successo qualcosa di grave ai miei genitori visto che fra loro e le mie amicizie manca qualsiasi tipo di collegamento o di contatto non mi do pena più di tanto sul fatto di non avere credito per richiamare qualcuno. Chiamerò dalla Struttura, visto che lì almeno le telefonate sono offerte.

La mia casa è un blocco di pietre su due piani isolato in mezzo ai boschi, non possiedo nemmeno un vicino che possa illustrarmi ciò che sta accadendo. Scoprirò tutto da solo. Ho ancora in bocca un sapore di cefalo marcio, un bolo di schifezza da quattro soldi, la testa rintronata, gli occhi gonfi quanto due mandarini, gli arti inferiori pervasi da un tedio caldo, febbricitante e fastidioso, i pensieri immersi in una coltre ovattata di nulla. In mezzo a tutto questo riesco comunque a percepire qualcosa anche all’esterno del mio corpo. Un qualcosa di estraneo, di grande e poco rassicurante. Ci metto due minuti per identificare parte dell’origine di questa sensazione. In mezzo alle raffiche di vento che spesso flagellano questa parte delle colline, avverto la numerosa ed incessante presenza di una moltitudine di latrati di cani, da ogni direzione e distanza. Sembra che ci si siano messi tutti assieme, come se avessero qualcosa di estremamente importante da comunicarsi a vicenda, poi affino meglio l’orecchio e noto anche un’altra cosa, la contrapposta e totale assenza degli uccelli che normalmente da queste parti assieme al vento formano una costante ossessiva e rumorosa.

Sono ancora talmente in banana che in un primo momento non arrivo a comprendere quello che stanno dicendo dalla tv che ho acceso appena arrivato giù in cucina, un’abitudine da massaia diventata da troppo tempo un riflesso automatico,

… dappertutto e di notte…

mentre sto mangiando una pastina secca e sorseggiando un caffè freddo di due giorni prima vagolando per la stanza e grattandomi il culo con il cervello ancora completamente scollegato.

… a dormire che non c’erano, alla mattina ci siamo svegliati…

Sovrappensiero sto ancora pensando al senso di tutte quelle chiamate ricevute mentre sciabatto

…nel cielo…

all’esterno per ascoltare meglio i cani.

…sono arrivati, ovunque…

Fuori, in mezzo al vento e nella luce che mi costringe a socchiudere gli occhi, l’insistenza dei latrati è talmente intensa che viene da abbaiare perfino a me.

…troppo alti per essere raggiunti…

Quando giro la testa in direzione ovest noto qualcosa, come una presenza, un’ombra gigantesca in grado di variare sensibilmente la luce circostante e che mi costringe ad alzare lentamente gli occhi al cielo

…da ogni angolo della Terra…

ed è allora che le vedo.

…per ora non si muovono…

Il tegolino mi si strozza quasi nell’esofago, buona che riesco a scatarrarlo fuori.

Penso che la prima cosa che da oggi in poi ricorderò sempre e che mentalmente assocerò a questo momento sia un suono.

…trenta, quaranta formazioni…

Per essere precisi l’abbaiare in particolare di un cane di piccola taglia che si distingue bucando lo spesso muro circostante di latrati.

Assurdamente mi viene da stimare che si aggiri intorno ai 1500 HZ.

…non potremmo fare nulla…

Questa è la colonna sonora dell’esatto momento in cui mi rendo conto di che cosa sto guardando, ma soprattutto che sto guardando una cosa reale

…scienziati e presidenti di tutti gli stati…

e piuttosto paurosa.

Tre giganteschi oggetti metallici a forma d’uovo sospesi nel cielo ed immobili.

Non ricordo per quanto tempo ho dimenticato di respirare, ma presumo di aver battuto un piccolo record personale.

…e’ probabile che il presidente decreti…

Da terra non si capisce la loro esatta altezza, ma di una cosa è sicuro, sono enormi ed hanno un che di inequivocabilmente alieno.

La prima sensazione che ispirano, almeno prima che l’occhio e il cervello si abituino a ciò che hanno appena decodificato, è un senso di estrema vertigine mista ad agorafobia. La sensazione simile a quando fai snorkeling e andando avanti ti trovi improvvisamente a non vedere più il fondo, solo blu, ovunque, tipo che sotto di te potrebbero esserci 60 metri, o anche 300, oppure 3000 ma anche qualsiasi altra cosa se ti fai prendere male. Ecco, questa è la sensazione. Spazio infinito, grandezze smisurate, e in una qualche maniera pericolo.

Si percepisce che si trovano sì oltre l’atmosfera, però molto più vicine alla Terra rispetto alla Luna. Questo perché nonostante siano velate dalla foschia dello strato di ozono al di sotto di loro, che rende azzurrognole le parti in ombra della loro superficie, se ne distinguono comunque perfettamente i particolari. Non potevano scegliere mattinata più tersa per la loro apparizione. Il sole limpido del mattino si riflette scintillando azzurro sulla loro superficie palesemente metallica, di un colore grigio scuro e dai riflessi bluastri.

Pur avendone la forma, a differenza delle uova, la loro superficie non è liscia ma sembra un gigantesco assemblaggio di qualcosa di lontanamente simile a un astruso miscuglio di ingranaggi. Nella parte centrale c’è una specie di fascia o cintura che ruota molto lentamente, costituita da strutture altrettanto metalliche, più piccole, di forma vagamente piramidale. E’ tutto assurdo ed irreale.

E’ l’unico movimento che si nota, per il resto appaiono perfettamente immobili nel cielo.

Per un po’ il tempo pare fermarsi, non ho idea di quanto sia rimasto lì a fissarle a fiato corto, con la tazzina di caffè dimenticata in mano e i lembi del kimono leopardato che sbatacchiano al vento, poi mi scuoto e torno alla tv, stavolta ascoltando più attentamente.

Su tutti i canali si sta parlando di questa faccenda in un’orgia di edizioni straordinarie e facce in larga parte bruttissime. Alle espressioni distorte da un malcelato panico degli annunciatori che concitatamente tentano di dare resoconti e inutili manciate di una qualche spiegazione razionale si alternano continuamente immagini di questi tre affari, prese da diverse angolazioni e da più parti del mondo. Poi, dopo qualche cazzata sul Papa e su ciò che dice, arriva una prima immagine dal satellite Echo, spettacolare e al tempo stesso disturbante visto che illustra la situazione molto meglio di una qualsiasi spiegazione o descrizione.

Sopra la superficie terrestre si vedono una moltitudine di queste formazioni a tre costituite dagli stessi oggetti ovoidali uguali a quelli che in questo momento stanno fermi sopra alla mia testa, tutti alla stessa altezza e distribuiti attorno a tutto il nostro pianeta. Nella parte illuminata della Terra se ne contano una quarantina, immobili ed equidistanti, sopra diverse parti di ogni continente. Quelle che vedo non sono quindi le uniche. Chiunque da ogni parte del pianeta le può vedere. Chi in lontananza oppure più o meno direttamente sopra la capoccia, come qui da noi ad esempio. Dipende solo da dove ci si trova. Arriva un generale o qualcosa del genere, che mesto ci informa dell’impossibilità di raggiungerli con qualsiasi aereo.

In diverse parti del mondo, ponendosi contro il disco solare, danno origine a delle improvvisate eclissi, mandando in paranoia un botto di gente. Insomma, pare che abbiano circondato la Terra.

Una splendida milf, quella che conduce anche “In cucina con il nano”, ci informa che ad un primo calcolo le formazioni di uova si trovano ad un’altezza di circa quattromila chilometri, ne misurano almeno cento di lunghezza e un diametro massimo di circa cinquanta.

A chiunque o qualunque cosa le abbia costruite di certo non piacciono le cose piccole.

 
MariaRosaDeHellagenDate: Martedì, 04/05/2010, 18:07 | Message # 13
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Un post dal blog personale di un operatore DIARIO DI UN OPERATORE DI MERDA

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giovedì, 24 settembre 2009

A Cena

La trattoria dista parecchi chilometri da casa mia e affrontare un tragitto di questa entità con Aldo alla guida totalmente crashato da un mix di coca, assenzio, hashish, purple haze, cabernet e birra doppio malto rappresenta un notevole passo in avanti verso l’immortalità.

A 35 anni suonati, in occasione della sua laurea in chimica, dove ha presentato e soprattutto sostenuto un’improbabile tesi sugli effetti psicotropi di certi polimeri e grazie alla quale è passato giusto per il fatto che non ci fosse nessuno in grado di smentirne la veridicità né verificarne le fonti, suo padre gli ha appena comprato questa Opel Slandra elettrica, o come si chiama, capace di fare i 200 all’ora con solo 6kw/ora, o una roba del genere.

Durante il tragitto riesce ad investire un animale peloso, penso un tasso, con la stessa disinvoltura con cui si pesta una merda. Mr. Jerkings propone di fermarsi a raccoglierlo per cucinarlo l’indomani alla brace ma resta inascoltato; è un peccato perché è un bravo cuoco.

Aldo sembra perso in una qualche elucubrazione matematica. Braccia rigide come tronchi fuse al volante, mascella tirata, occhi che guardano senza vedere, totalmente svuotati dalla realtà circostante, Bukollard è impegnato a tirare su una canna in una situazione che i tornanti rendono proibitiva, sbattendo da un lato all’altro dell’abitacolo come un pupazzo paraplegico e spargendo tabacco e particole di hashish ovunque, io invece sono immerso in un viaggio introspettivo e assolutamente fuori luogo dovuto al calo di cocaina e formato da ricordi vaghi e sovrapposti.

Dopo una ventina di silenziosi chilometri percorsi in questo stato comatoso si arriva a destinazione. Sulla soglia Mr. Jerkings molla un tuono dal culo.

Varcata la soglia ci accoglie un posto ben arredato, con luci soffuse, silenzioso e discreto, cornice ideale per cene romantiche.

Bukollard sembra il più ripreso, entra sbattendo e fregandosi le mani ed esordisce a voce alta in un “Ooooh?!? che cosa abbiamo di buono qui?”. I pochi commensali, perlopiù coppiette mano nella mano davanti a una candela e ad una buona bottiglia di vino d’annata, ci guardano come se fossimo un unico sacco pieno di stronzi. Dietro di lui Aldo e Mr. Jerkings con riacquistata vivacità stanno redigendo un’improbabile lista dei locali più gay che abbiano mai visto. Secondo loro vince questo.

Arriva la cameriera tettona ed è Mr. Jerkings ad interagire con lei.

Senza guardarla in faccia ma solo direttamente nella scollatura dice che siamo in quattro e non abbiamo prenotato. Prego iddìo che lei ci dica che sono pieni perché non ho fame e in più mi viene da vomitare. Invece senza fare una piega, ma anzi sorridendogli, la stronza gli dice che non c’è problema e ci indica un tavolo libero. “Visto che figa? “ mi dice dandomi di gomito sullo sterno, come se fosse lui ad essere cliente abituale di quel posto.

Il menu è tutto a base di specialità locali tipiche di questo paese.

Tartufo, porcini, funghi, tuberi pregiati, porcini, stecchie, tartufi, funghi del cazzo, finferli, porcini, tartufo e cacciagione di frodo, specialmente istrici.

Seduti al tavolo racconto a tal proposito un aneddoto su di una tipa vegetariana che tempo fa avevo portato a cena. Una volta scoperto che ero carnivoro non volle nemmeno praticarmi una fellatio.

A sentire lei la mia pelle puzzava di animali morti. Praticamente mi diceva che io puzzavo di bestie morte. Sono certo che se avessi bluffato ordinando tofu e fagioli mi avrebbe dato pure il culo. In realtà io lo so di non puzzare di animali morti. Aldo mi dice che avrei dovuto pestarla.

I vegetariani gli fanno un po’ senso, dice che gli danno l’impressione di gente perennemente avvolta da una nube puzzolente di scoreggia. E’ qualcosa che ha a che fare con la verdura, dice, trovandoci tutti totalmente d’accordo.

Bukollard intanto sta lamentandosi del fatto che in questo ristorante abbiano solo roba che puzza di gas. Presumo alluda al tartufo. Non capisco come faccia a percepire gli odori. Io con le narici che mi ritrovo in questo momento, cioè zeppe di cocaina, non sarei in grado di sentire l’odore di uno stronzo nemmeno se l’avessi piantato sotto il naso. Mi lancio in una pastoia dialettica tanto virtuosa quanto incomprensibile che parte dai bambini poveri e si allaccia al fatto che i tedeschi farebbero la fila per mangiare in un posto come questo. Risponde che sia dei bambini poveri ma soprattutto dei tedeschi non gliene frega un cazzo. Mr. Jerkings dice che una volta in un ristorante tedesco gli servirono uno sformato incandescente che una volta bucato con la forchetta quasi gli esplose in faccia.

Lasciamo a lui il compito di decidere sul vino. Alla cameriera, guardandole sempre e solo le tette, ordina una bottiglia di cabernet d’annata e una di bojoleaux noveau dal prezzo spropositato. Se gli chiedessi di che colore ha gli occhi sono sicuro che non saprebbe rispondermi, non l’ha praticamente ancora guardata in faccia. C’è da dire che lei sembra anche lusingata e soprattutto orgogliosa delle sue tette, quando arriva per le ordinazioni noto che si è sbottonata di più la camicia.

Climax, erotismo, fluido erotico, thrilling, action, sex.

Lui ormai del tutto lanciato ha cominciato una sorta di corteggiamento confidenziale tipo “ciccia portami questo, ma tagliato a fette non troppo sottili” o “ciccia, che verdure di stagione avete da abbinare a quest’annata di vino” impressionandola con la sua indiscussa superiorità culinaria e decidendo di conseguenza anche per noi sia i primi che i secondi. Aldo protesta che non voleva le tagliatelle alla lepre. Mr. Jerkings ha ordinato un tris di minestre composto dalle suddette tagliatelle più roba tipo tortelli crema e quaglie e pinne al ragù di tasso. Come secondo ha optato per una mista di carne alla griglia e cacciagione, soprattutto con istrice e quaglie, guarnita da esagoni di verdure.

Nel mentre in cui la cameriera porta i vini Aldo è imboscato con la testa sotto al tavolo, intento a tirarsi una gigantesca riga di coca. Sembra uno di quei pupazzetti sulla sedia a rotelle che vanno di moda in questo periodo. Non so assolutamente come farà dopo a mangiare. Ovvio che lei lo sgama al volo, però fa finta di niente, anzi, mi sembra di leggerle sul viso una vaga espressione di interesse per la faccenda.

Aldo tira su la testa con uno sbaffio di coca che gli traccia una lingua bianca all’angolo della narice destra e chiede alla cameriera se vuole farsi un tiro. Mi si gelano le palle.

Incredibilmente lei accetta. In una mossa felina, con una velocità che non ho mai visto nemmeno nei tossici più talentuosi, si china facendo intravedere il culo dalla minigonna e tira la riga che lui le sta porgendo da sotto il tavolo, nessuno fra i clienti e le altre cameriere si accorge di niente.

Mi sento confuso, tanto più che mi accorgo di stare continuando a versare nello stesso bicchiere entrambi i tipi di vino. Sembra buono lo stesso.

Poi, purtroppo, la conversazione dirotta sul tema musicale, più precisamente sulle bands inglesi.

“Ieri sera mi sono segato”

“Uhm, interessante”

“No, avevo messo su Drop degli Shamen e mi sono dovuto fermare. Mi distraeva”

“Io non riesco a segarmi con un disco di sottofondo, tantomeno pensando a fighe che non mi sia trombato realmente”

“Agostino dice che andare a puttane è un investimento”

“Agostino chi?”

“Quello che ha la nonna figa”

“Ah, occhei, sì, e perché sarebbe un investimento?”

“Dice che con cinquanta euro ti assicuri i successivi sei mesi di seghe a venire”

“Uhm, mi sembra un ragionamento sensato”

“Bel disco comunque”

“No, fa cagare invece, è tutta qui la questione, mi imbarazzava”

“Ti imbarazzava segarti con gli Shamen di sottofondo?”

“Quello che mi imbarazzava era pensare a quanto mi piacesse quel disco quindici anni fa e a quanto in realtà faccia oggettivamente cagare”

“Come tutta la new wave, del resto”

“Detto da uno che considera i T-Rex il miglior gruppo di sempre mi sembra quantomeno un’affermazione azzardata”

“A me piacciono, gli Shamen”

“Perché sei vecchio, o perché magari non lo ascolti da anni, cazzo ne so. Io erano secoli che non lo ascoltavo e rimetterlo su mi ha imbarazzato, così mi sono distratto e l’uccello mi si è smosciato”

“Segarsi con gli Shamen di sottofondo è da pervertiti, cristo”

“Scommetto che se mi andassi a riascoltare tutta la merda che da ragazzino apprezzavo, ora all’ottanta per cento mi farebbe cagare furetti morti”

“Infatti è proprio qui il punto. Mi sono messo a pensare a quei pochi gruppi veramente validi degli anni 80 e il cazzo mi si è appassito”

“Incoraggiante”

“E quindi?”

“E quindi penso che gli unici gruppi veramente validi di quegli anni fossero cinque, tipo che quando li metti su sono ancora in grado di farti venire il groppo in gola, gli occhi lucidi e rizzare i peli delle braccia”

“ Sei un frocio. A me non è mai successa sta roba scoltando musica. A chi stavi dedicando la sega? A David Hasselhoff?”

“No, a tua madre che mi sono inculato ieri sera. Grazie al cazzo, è il 2012 e ascolti ancora i Germs”

“Cos’hanno che non va i Germs?”

“A me piacciono, i Germs”

“Preferisco i Nomeansno, ovviamente del periodo pre catetere”

“Quando avrai sessant’anni tu altro che catetere”

“E quindi ‘sti cinque gruppi?”

“XTC in primis, poi The Stranglers, Robyn Hitchcock, Wire e Gang Of Four”

“Uhm…”

“Robyn Hitchcock è una rottura di palle inumana”

“Beh, tieniti i Goldfrapp allora, personalmente Robyn Hitchcock è l’unico uomo al quale farei un bocchino”

“Perché sei un busone inespresso, tutto qui””

“Cazzo c’entrano i Goldfrapp con Robyn Hitchcock?”

“Che fanno cagare entrambi”

“Ciccio, i Wall of Voodoo dove li metti?”

“Ok, allora sei”

“Ma non andavi al manicomio anche per I Cardiacs?”

“Sì ma quelli non sono prettamente anni 80, hanno cominciato a spaccare tutto verso la fine di quel decennio”

“Quello che manca alle bands di adesso è che non sono in grado di produrre più di un disco decente e anche in quel caso otto pezzi su dieci fanno cagare bambini morti di ebola, i rimanenti due possono al massimo essere considerati singoli mediocri”

“Se questa è decenza allora i gruppi di merda come sono?”

“Gli Smiths sono la risposta alla tua domanda”

“Vabbè, qui si spara sulla croce rossa”

“Penso che per quanto riguarda i gruppi inglesi la colpa di tutte le loro disgrazie dai ’90 in poi sia da attribuire esclusivamente agli Smiths”

“Gli Smiths sono paragonabili solo al cancro”

“Ma anche all’herpes, per via della ciclicità con cui ogni tanto si ripresenta qualche gruppo di coglioni a ricalcarne le orme”

“In effetti gli Stranglers fino a La Folie hanno prodotto capolavori”

“Nah, La Folie è trascurabile”

“Ma. Che. Cazzo. Dici.”

“Dico che se La Folie fosse stato fatto invece che dagli Stranglers, che precedentemente se ne erano usciti con tre giganteschi cazzi come Rattus, Black & white e The Raven, da, che so, i Rapers, allora tutti avrebbero gridato al capolavoro, me compreso. Purtroppo dovevano fare i conti con quei tre loro stessi lavori precedenti e non sono riusciti a mantenere gli standard. Minchia, succede, non puoi essere un genio per sempre, è inumano”

“A me piace, La Folie”

“Il fatto è che gli Stranglers hanno sofferto della Sindrome Di Tarantino”

“Che cazzo sarebbe La Sindrome Di Tarantino?”

“Quentin Tarantino con il suo primo film se ne è uscito con Reservoir Dogs giusto? Come cazzo fai dopo una roba simile a poter competere con te stesso? E’ chiaro che tutti si aspetteranno che il tuo prossimo film sia allo stesso livello, ma non è facile manco per il cazzo, e infatti non c’è riuscito”

“Un tipico caso di autocombustione artistica quindi”

“A me è piaciuto, Pulp Fiction”

“Già ma in effetti con Reservoir Dogs non c’è paragone”

“E comunque gli Stranglers, a differenza di Quentin, sono riusciti a trissare e gli XTC, cazzo, gli XTC hanno praticamente fatto quattro capolavori uno dietro l’altro tutti rigorosamente composti da potenziali singoli. Trovami qualcuno che sia riuscito a fare altrettanto”

“Mah, diciamo i Nirvana con Nevermind?”

“Uhm…sì, direi che ci sta ma è un caso isolato”

“Mica tanto, anche i Primus se ne sono usciti con almeno tre cazzo di capolavori in cui non c’è un solo brano che sia anche solo mediocre”

“Parlavamo di musica inglese”

“Ecco che rumore fanno due mani che annaspano sugli specchi”

“Voglio solo dire che le bands americane hanno sempre avuto un approccio diverso da quelle inglesi. Per loro l’arrangiamento è quasi ininfluente, la loro forza sta proprio in un certo tipo di sgangheratezza e ruvidezza”

“E se vi dicessi che c’è un vecchio e sconosciuto gruppo inglese chiamato Comsat Angels che ha fatto un disco non cagato da nessuno chiamato Land che si mangia Nevermind a colazione?”

“Vabbè, allora se dobbiamo fare la gara a chi ha il pene più lungo riguardo a gruppi-di-falliti-però-geni-incompresi-e-non-cagati-da-nessuno io tiro fuori dal cilindro Circus Mort o Dark Day vinco il banco e vi mando affanculo a tutti. Ora pagatemi da bere”

“La cosa assurda è che a differenza degli XTC i Nirvana sono stati elevati ad icone della musica mondiale e nonostante tutto non valevano nemmeno mezzo stronzo cagato da Andy Partridge o Colin Moulding”

“I Nirvana erano meno cervellotici, non dimentichiamo che il consumatore medio è fondamentalmente un ritardato, apprezzare gli XTC richiede comunque intelligenza, o qualcosa di molto simile ad essa”

“Comunque se dovessi consigliare a qualcuno i fondamentali degli XTC direi fino a Black Sea, degli Stranglers fino a The Raven, di Robyn Hitchcock fino a Element of Light e degli Wire fino a The Ideal Copy”

“Nah, English Settlement dove lo metti?”

“Vabbè, sto parlando dei fondamentali. Se uno ti chiedesse consiglio su qualcosa degli XTC non voglio nemmeno pensare al fatto che potresti consigliargli English Settlement”

“A me piace, English Settlement. E anche Skylarking”

“E degli altri due gruppi?”

“Gang of Four e Wall of Voodoo sono casi atipici per quei tempi. Rispetto ai gruppi di allora non sono comunque riusciti ad imbroccare più di un capolavoro a testa. Quindi direi Solid Gold per i primi e Dark Continent per i secondi”

“Guarda che Call of the West è un signor album”

“Non c’è paragone rispetto al primo. Call of the West senza Mexican Radio non sarebbe un cazzo”

“Madonna, Mexican Radio mi fa venire il cancro alle orecchie da quanto l’ho ascoltata. In più mi ricorda i miei anni di dipendenza da eroina, per cui no, quell’album è Il Male.”

“Ok, adesso estrapoliamo gli album migliori fra i fondamentali. Degli Wire indubbiamente 154, per gli XTC Black Sea, di Hitchcock direi Fegmania e per gli Stranglers, qui siamo tutti d’accordo, The Raven”

“Ma a fine classifica si vince un clistere?”

“Minchia ma quando arriva la cameriera?”

“Bah, a me comunque la musica fa cagare. Tutta. A parte i Barkmarket, naturalmente”

“Questo perché sei un anarchico nichilista del cazzo”

“Ma non impazzivi anche per i Sound?”

“Sì ma sono troppo depressivi, in questo momento della mia vita ho deciso di cassarli”

“Già, in favore dei Barkmarket che in compenso sono l’emblema della positività e dell’allegria”

“Mhf”

“Vai gente, arriva il troione”

“Shhh, ti sente, mongoloide ritardato del cazzo”

“Scusate”

Arrivano le minestre, la conversazione si fa meno pesante e trombona, Aldo dice che si sente il gozzo del diametro di uno spillo poi si interroga su come sarebbe dare sopra alla pasta una grattata di coca al posto del formaggio. Bukollard ci informa che giù in città hanno aperto un ristorante molto esclusivo a base di piatti minerali, tipo rigatoni allo zolfo o roba così. Porcodio, da sboccare. Mr. Jerkings rincara la dose dicendo che la settimana scorsa è andato a mangiare con una tipa in una nuova trattoria cambogiana dove gli hanno servito scorpioni e cavallette fritti. Aveva chiesto del cane ma l’hanno guardato male.

Ultimamente sembra che istituzioni quali sanità e nucleo antisofisticazioni abbiano gettato la spugna; forse che c’è altro a cui pensare e di cui preoccuparsi?

A fine cena abbiamo bevuto tutto quello che c’era da bere, tipo cinque bocce di vino, lasciato lì quasi tutto il cibo e sniffato almeno un grammo di coca, sia da sotto il tavolo che in continui pellegrinaggi al cesso. Penso che agli occhi dei clienti il nostro debba essere sembrato il tavolo di un raduno di vecchi incontinenti prostatici nonché tossici.

All’uscita, dopo aver pagato un conto estremamente salato, probabilmente gonfiato dalla nostra stessa indecenza e dalla conseguente assenza di voglia del gestore nel rivederci, Mr. Jerkings ci prova di brutto con la tettona chiedendole se a fine turno abbia voglia di venire a bere qualcosa e giocare alle piste, magari assieme alle altre sue colleghe. Lei risponde che non se ne fa niente perché arriverà il suo ragazzo a prenderla, ma si fa dare il suo numero di cellulare dicendogli che lo richiamerà. I casi sono due: o fortunato figlio di puttana o abilmente scaricato.

Tutto contento, mentre giochicchia con una bomboletta di mace che ancora ad oggi non ho mai capito né da dove, nè come, né perchè fosse saltata fuori né cosa cazzo se ne facesse, parte un delirio sulle sue indiscusse doti di seduttore. Gli si fa presente che per tipe così il grado di possibilità di seduzione è misurato dalla quantità di grammi che si ha in tasca. Balle. Lei si è innamorata di lui. Vabbè.

 
MariaRosaDeHellagenDate: Sabato, 08/05/2010, 03:22 | Message # 14
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ALCUNE ALTRE FOTO DAL RAPPORTO DI GIORGIO L. "ASSISTENTI E OPERATORI SOCIALI SUL FACEBOOK"

Foto seguenti sono state pubblicate da alcuni assistenti sociali sulle loro pagine

In breve saranno inseriti ulteriori materiali, a presto!

 
MariaRosaDeHellagenDate: Lunedì, 24/05/2010, 00:38 | Message # 15
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Due volantini attestano la situazione (il primo volantino è dell'associazione GESEF, il secondo è stato trovato affisso sui muri a Genova)

 
dibattitopubblDate: Sabato, 26/02/2011, 22:57 | Message # 16
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Il comportamento osceno e contrario a buon costume e alla morale familiare è in uso non solo da alcune assistenti e operatrici sociali, ma anche da alcune ministre:

Carfagna, da miss a ministra 30 dic 2010 — Il ministro per le Pari Opportunità ha un passato da splendida miss: ecco la traformazione che l'ha portata dai calendari al Parlamento

http://www.gqitalia.it/viral-news/articles/2010/12/carfagna?gclid=CJ231drJpqcCFUS_zAodmUD0Bg

http://www.gqitalia.it/viral-n....dmUD0Bg

* * *

http://www.giornalettismo.com/archives/115444/ruby-la-carfagna-e-la-gelmini-ballavano-nude-per-silvio-nei-bunga-bunga/

Ruby: “Bunga bunga, c’erano la Carfagna e la Gelmini che ballavano nude per Silvio “
http://www.giornalettismo.com/archive....a-bunga

6 febbraio 2011

La deposizione della giovane l’ha riportata Berlusconi alle deputate del PdL ieri riunite. In questo modo ora la sappiamo tutti.

Grazie a Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio, sappiamo qualcosa in più delle deposizioni di Ruby ai magistrati milanesi. Già, la non-minorenne di origine marocchina, interrogata in procura, avrebbe raccontato dei famigerati festini bunga bunga nei sotterranei di Arcore, non risparmiandosi alcun particolare fra i più scottanti.

LE MINISTRE NUDE – Nello specifico, avrebbe raccontato di balletti in topless di due ministre, Mara Carfagna e Mariastella Gelmini, in mezzo a tutte le altre papi-girls.

Una visionaria, una mitomane, una pazza. Al punto di arrivare a raccontare ai magistrati che alle feste in casa mia c’erano le ministre Mara Carfagna e Mariastella Gelmini e la presentatrice di Sanremo Belen Rodriguez che ballavano tutte nude insieme ad altre ragazze. Una follia Pensate che in quel periodo la Gelmini era anche incinta». Quando Silvio Berlusconi finisce di ripercorrere la vicenda Rubydavanti alle deputate del Pdl riunite nella sala del governo diMontecitorio l’imbarazzo trai presenti è palpabile. Il Cavaliere, infatti, non si limita a ripetere le sue ragioni o a puntare il dito contro la magistratura che permasi ha «spiato»la sua abitazione privata «monitorando chi entrava e chi usciva» per il solo fatto di «essere mio ospite». Si spinge ben oltre e senza esitare – tra lo stupore di una trentina di deputate ammutolite – fai nomi della Carfagna e della Gelmini.

E’ il Giornale a regalarci il retroscena, sparando in prima pagina che ora “i pm gettano fango anche sulle ministre”; in realtà è Ruby che depone, in passato si è dimostrata spesso abbastanza attendibile. Ovviamente le sue affermazioni attendono conferma, ma Berlusconi va in giro in parlamento a raccontare tutto, e il panico si diffonde in sala. Mai che si possa stare tranquilli, diciamo.

“RUBY INATTENDIBILE” – In altre occasioni Ruby non si è dimostrata affatto attendibile, invece. Per Berlusconi la collezione dei suoi strafalcioni farebbe da prova della sua completa inattendibilità: e qualsiasi dichiarazione su ministre o altri invitati di pregio, dovrebbe portare, invece che ad un’apertura di credito, ad un’apertura di un fascicolo a suo carico.

Già, perché «davanti a simili follie qualunque magistrato che non è in malafede non solo non le avrebbe dato credito ma l’avrebbe indagata per calunnia aggravata». E invece, ripete il Cavaliere, qui «siamo di fronte a unasentenzagiiàscritta». Non solo prima del processo – aggiunge – ma perfino prima di iniziare le indagini. D’altra parte, è il senso dei ragionamenti del capo del govemo, «non è certo questo il primo esempio di quanto Ruby non sia attendibile». Circostanza ripercorsa più volte durante i gabinetti di guerrache si sono tenuti negli ultimi giorni a Palazzo Grazioli con Ghedini, Longo e la solitapiladi codici. Ruby, infatti, ha anche raccontato di aver partecipato a una cena ad Arcore in compagnia di Daniela Santanche, Elisabetta Canalis e George Clooney. Serata smentita sia dal sottosegretario all’Attuazione del programma che dalla Canalis, ascoltata dai magistrati sull’argomento. Come pure – ripete il premier ogni volta che toma sull’argomento nelle sue conversazioni private – non trovano riscontro gli incontri asfondo sessuale che la giovane marocchina dice di aver avuto con Cristiano Ronaldo.

Il punto è che Ruby non accusa nessuno di nessun reato, e dunque, di che calunnia si parla; inoltre, per il reato di calunnia serve la querela, ma a Silvio non importa. Il punto è regalare alle sue deputate un attimo di brivido: pensa se fosse tutto vero ed uscissero pure le foto.

 
MariaRosaDeHellagenDate: Domenica, 29/05/2011, 21:27 | Message # 17
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http://www.padovanews.it/notizie-di-padova-e-provincia/cronaca/97335-arrestato-per-pedofilia-un-educatore-di-casa-di-accoglienza-

ARRESTATO PER PEDOFILIA UN EDUCATORE DI CASA DI ACCOGLIENZA

Mercoledì 25 Maggio 2011

Condannato ad undici anni e sei mesi di reclusione, interdizione perpetua dai pubblici uffici, divieto di frequentare i luoghi dove si trovano minorenni e un risarcimento complessivo alle parti civili di 200 mila euro.

Con questa sentenza, il tribunale di Padova ha condannato Giovanni Piovan, quarantasettenne, nativo di Sant’Urbano, responsabile della casa di accoglienza che aveva sede prima a Schiavonia di Este e poi a Rivadolmo di Baone, incolpato per maltrattamenti e violenza sessuale continuata e aggravata ai danni di tre minorenni che all’epoca dei fatti gli erano stati affidati per scopi educativi.

L’uomo avvicinava i giovani con baci e abbracci, costringendoli a docce comuni, palpeggiamenti ma anche a rapporti sessuali completi. Chi si rifiutava finiva in punizione con isolamenti in camera per un mese e lavori da svolgere nell'azienda agricola dell'educatore o in un autolavaggio.

I carabinieri sono riusciti ad introdursi nella casa di accoglienza e a piazzare cimici e micro telecamere, documentando in modo inequivocabile il comportamento di Piovan.
 
MariaRosaDeHellagenDate: Lunedì, 30/05/2011, 04:20 | Message # 18
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MariaRosaDeHellagenDate: Lunedì, 30/05/2011, 04:23 | Message # 19
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Umor popolare dalla rete

 
dibattitopubblDate: Venerdì, 03/06/2011, 03:14 | Message # 20
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Alla cortese attenzione del Presidente del Consiglio Comunale di Trento signor Renato Pegoretti.

EMENDAMENTO SOSTITUIVO DELL’ ORDINE DEL GIORNO
N. 5.197/2010 CON OGGETTO RIVISITAZIONE DEL RUOLO E DEI POTERI DEI SERVIZI SOCIALI

L’intero ordine del giorno di cui in epigrafe è interamente sostituito da quanto segue:

Premesso che

Negli ultimi mesi – soprattutto verso la fine dell'estate 2010 – i quotidiani locali, poi ripresi anche dalla stampa nazionale, hanno raccontato di casi riguardanti minori sottratti alla potestà dei genitori. Sempre secondo quanto riportato dai giornali, e come si è poi potuto apprendere anche dalle associazioni di volontariato che hanno preso a cuore le istanze di alcuni genitori, in questi casi (e in vari altri casi simili non assunti all’onore delle cronache) avrebbero svolto un ruolo fondamentale e determinante i Servizi Sociali del Comune di Trento. In particolare, pur riconoscendo l’elevata professionalità dei Servizi sociali in tutti gli altri ambiti, le associazioni denunciano l’ eccessivo affidamento sulle valutazioni psicologiche e psichiatriche (le cosiddette “consulenze tecniche e d’ufficio” che troppo spesso hanno un’elevata discrezionalità ed una insufficiente preparazione giuridica e investigativa cosa questa che pregiudica la fase istruttoria e l’accertamento dei fatti.
Senza pregiudizi, riteniamo che i Servizi Sociali debbano svolgere la propria attività a fianco delle famiglie, dei minori e degli anziani, in quanto soggetti bisognosi di aiuto. Al contrario, gli episodi di cui sopra, rischiano di dipingere gli Assistenti sociali come funzionari pubblici incompetenti e incapaci di determinare e implementare le misure appropriate atte a risolvere le situazioni di difficoltà famigliare o di vita, o pronti a ricorrere a soluzioni drammatiche.
Proprio per permettere ai Servizi sociali di svolgere la propria attività in maniera serena e con la piena fiducia della cittadinanza, crediamo sia utile aprire a livello istituzionale un sereno e pacato dibattito sul ruolo degli Assistenti sociali del nostro Comune. Il nostro unico scopo è quello di proporre alla città il miglior servizio possibile, che sia effettivamente in linea con i principi dettati dalla legislazione e dagli accordi internazionali in materia. In particolare, secondo la Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia sono "bambini" (il termine inglese "children", in realtà, andrebbe tradotto in "bambini e adolescenti") gli individui di età inferiore ai 18 anni (art. 1), il cui interesse deve essere tenuto in primaria considerazione in ogni circostanza (art. 3). La normativa di settore, poi, in maniera assai equilibrata traccia il ruolo dell'assistente sociale come operatore che, nel rispetto dell'etica e delle convinzioni personali altrui, aiuta la persona bisognosa di soccorso a trovare la propria dimensione e stabilità, senza ingerenze e senza imposizioni di una diversa visione della vita.
I Servizi sociali hanno il compito di limitarsi alla raccolta dei fatti e degli elementi utili nella maniera più oggettiva possibile senza dar giudizi, al che altri figure professionali (medici, ufficiali di PG, ecc....) possano assumere i provvedimenti del caso.
Bisogna poi che i Servizi sociali non cadano nell'errore di perdere la proprio neutralità rispetto a situazioni di conflitto che si trovano a gestire: ai Servizi Sociali spetta di essere a fianco di bambini e genitori coinvolti in questi casi, in quanto soggetti tutti sofferenti, senza parteggiare, senza mettere in atto comportamenti premianti o punitivi, come se dovessero sposarsi con le tesi dei giudici, dei periti, o degli avvocati.
Il ruolo fondamentale dei Servizi sociali costituisce il braccio operativo ed il referente diretto del Tribunale dei Minori. Ed è proprio sull’interpretazione di questo ruolo che noi intendiamo portare l’attenzione delle Istituzioni, degli Organi della stampa, delle forze politiche e dei cittadini tutti, in quanto troppo spesso appare confuso, frainteso e contradditorio, al punto di essere, a buon diritto, oggetto di pesanti critiche.
Risulta dalla documentazione di molti casi sondati e che sono in possesso di chi redige il testo ed emerge ormai da più parti ed in più contesti sociali che vi possano essere dei vizi di forma procedurali e/o metodologici alla base di decisioni del Tribunale dei Minori o dei periti d’ufficio che producono le perizie, spesso aspramente criticate da parte dei soggetti colpiti dai provvedimenti, vizi che determinano comunque l’allontanamento dei minori dalla famiglia di origine.
Le soluzioni ai problemi e alle difficoltà devono essere ricercate all’interno della famiglia, dando alla madre e al padre il necessario sostegno, al fine di scongiurare la rottura dei rapporti famigliari. Appare in tal senso emblematico il preambolo della Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia che testualmente dispone: “che la famiglia, unità fondamentale della società e ambiente naturale per la crescita e il benessere di tutti i suoi membri e in particolare dei fanciulli, deve ricevere la protezione e l'assistenza di cui necessita per poter svolgere integralmente il suo ruolo nella collettività” e “che il fanciullo ai fini dello sviluppo armonioso e completo della sua personalità deve crescere in un ambiente familiare in un clima di felicità, di amore e di comprensione, etc….” Per riportare un ruolo equidistante i Servizi sociali debbono riappropriarsi del principio della sussidiarietà . Esso è uno dei principali fondamenti della Dottrina sociale della Chiesa , sancito dal Trattato di Maastricht (7 febbraio 1992).
Il principio di sussidiarietà sancisce il diritto alla libertà ed è il cardine della democrazia dello Stato. Esso si articola in tre livelli:
1) le varie Istituzioni statali devono creare le condizioni che permettono alle persone e alle aggregazioni sociali (famiglia, associazioni, gruppi , in una parola i cosiddetti “corpi intermedi”) di agire liberamente e non devono sostituirsi ad essi nello svolgimento delle loro attività;
2) questo perché le persone e le altre componenti della società vengono prima dello Stato: l’uomo è principio, soggetto e fine della società e gli ordinamenti statali devono essere al suo servizio;
3) per questo motivo lo Stato deve fare in modo che i singoli e i gruppi possano impegnare la propria creatività , iniziativa e responsabilità, impostando ogni ambito della propria vita come meglio credono, risolvendo da soli i loro problemi.
La formulazione classica di questa dottrina può essere illuminante per il nostro tema. Essa è contenuta nell’enciclica Quadragesimo Anno (1931) di Papa Pio XI : “Siccome non è lecito togliere agli individui ciò che essi possono compiere con le loro forze e l’industria propria per affidarlo alla comunità, così è ingiusto rimettere ad una maggiore e più alta società quello che dalle minori ed inferiori comunità si può fare”. Ne deriverebbe un “grave danno e uno sconvolgimento del retto ordine della società poiché “l’oggetto naturale di qualsiasi intervento della società stessa è quello di aiutare in maniera suppletiva (subsidium afferre) le membra del corpo sociale, non già distruggerle od assorbirle”. Il principio di sussidiarietà è dunque la direttrice fondamentale che guida il processo di formazione delle leggi fondanti l’Unione Europea e delle discipline giuridiche che regolano le normative quadro degli Stati membri.

Tutto ciò premesso si impegnano il Sindaco, l’Assessore competente e il Presidente del Consiglio Comunale:

1) a svolgere un'attività di monitoraggio dei Servizi Sociali del Comune di Trento, attraverso la Commissione per i servizi sociali e la Commissione per la vigilanza sui servizi, al fine di verificare l'effettiva applicazione dei Trattati ed accordi internazionali, della Costituzione e della normativa di settore da parte dei Servizi Sociali del Comune di Trento.
2) a mettere in campo azioni e procedure atte ad approfondire, in particolar modo dal punto di vista giuridico e investigativo, la formazione del personale operante in pianta organica nella pubblica amministrazione nonché a consapevolizzare sull’importanza del proprio ruolo le figure professionali che operano a vario titolo e funzione in equipe multidisciplinari con i Servizi Sociali territoriali.
3)a indirizzare l’operato dei Servizi Sociali, affinché diano priorità assoluta al diritto dei minori a formare la propria personalità nell’ambito della famiglia di origine, in applicazione della Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia e degli altri trattati ed accordi internazionali , applicando in pieno il principio della sussidiarietà.

Gabriella Maffioletti

 
dibattitopubblDate: Domenica, 05/06/2011, 20:31 | Message # 21
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Una famiglia fatta a pezzi, assistenti sociali nei guai

I genitori hanno rischiato di farsi togliere i figli minorenni per un episodio inesistente denunciato dai servizi

Monza, 2 giugno 2011 - Per un anno una coppia di genitoriha temuto che il Tribunale per i minorenni potesse portargli via i figli di 5 e 10 anni. E quando il procedimento di decadenza della potestà genitoriale è stato archiviato, mamma e papà hanno scoperto che nella relazione del servizio sociale sulla situazione familiare era riportato un episodio falso e hanno presentato denuncia contro ignoti.

Ora due assistenti sociali del Comune di Monza hanno ricevuto dalla Procura monzese l’avviso di chiusura delle indagini che le vede imputate di concorso in falso e diffamazione. Secondo l’accusa, rappresentata dal sostituto procuratore monzese Flaminio Forieri, le due assistenti sociali avrebbero offeso la reputazione dei genitori, formando una relazione urgente riguardante la situazione del bambino di 5 anni destinata alla Procura del Tribunale per i minorenni di Milano.

Nel documento avrebbero attestato falsamente di avere appreso da un referente per l’istituto scolastico frequentato dal fratello maggiore del bambino che quest’ultimo si sarebbe presentato in classe con una chiavetta elettronica preparatagli dal padre per una lezione di scienze in cui era contenuta, insieme a fotografie di accoppiamenti di animali, anche un’immagine di una donna che si accoppiava con un animale. Il padre, interpellato dal referente scolastico in merito all’episodio, lo avrebbe ricondotto ad uno scherzo fatto dai colleghi di lavoro.

L’odissea per la coppia di genitori monzesi, lui perito tecnico, lei infermiera all’ospedale San Gerardo, era iniziata nel 2009 quando il loro bambino di 5 anni aveva manifestato in classe un comportamento sessuale anomalo per la sua età. Dalla scuola era partita la segnalazione alla Procura per i minori, che aveva aperto un fascicolo chiedendo alle assistenti sociali di stilare una relazione, dove emergerebbe il falso episodio.

Il Giorno
 
dibattitopubblDate: Domenica, 05/06/2011, 21:10 | Message # 22
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MariaRosaDeHellagenDate: Domenica, 17/07/2011, 02:45 | Message # 23
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http://www.diritto.net/psicogiuridico/16220-funzionaria-servizi-sociali-del-comune-chiedeva-pizzo-a-madre-e-figli-vittime-di-abusi-sessuali-arrestata.html

Funzionaria servizi sociali del Comune chiedeva pizzo a madre e figli vittime di abusi sessuali Arrestata

Un'assistente sociale in servizio al Comune di Napoli, Maria Rosaria Lania, è stata arrestata questa mattina dagli agenti della polizia municipale di Napoli, coordinati dal comandante, il generale Luigi Sementa. La donna, secondo quanto finora ricostruito, avrebbe chiesto del denaro alla responsabile di una struttura di accoglienza per minori abusati per il riconoscimento delle rette di quattro bambine e della loro mamma vittime di abusi sessuali. La vicenda, da quanto si apprende, sarebbe stata denunciata dalla stessa responsabile della struttura al neo assessore ai servizi sociali, Sergio D'Angelo, che si legge in una nota, ha immediatamente informato il sindaco.

L’operazione è stata fortemente sostenuta dall’ amministrazione comunale e concordata con il neo assessore alla Sicurezza, Giuseppe Narducci.
L’arresto di oggi è la naturale conclusione di un’attività investigativa che ha preso avvio con la denuncia presentata dal presidente di una cooperativa sociale negli uffici del nucleo di polizia giudiziaria della polizia municipale. La cooperativa, con sede fuori Napoli, aveva accolto nella propria struttura un intero nucleo familiare di Napoli: mamma e quattro figli, tutti minorenni. La donna si era rivolta alla struttura chiedendo di essere ospitata dopo aver denunciato il coniuge per presunti maltrattamenti e abusi nei confronti di uno dei figli.

La presidente e la responsabile della cooperativa si erano allora rivolte ai servizi sociali della 2a Municipalità (Avvocata-Montecalvario) con sede in piazza Dante, competenti per territorio, prendendo contatti telefonici anche con un’assistente sociale, Maria Rosaria Lania appunto che, messa al corrente della situazione, prospettava difficoltà burocratiche insormontabili per la regolarizzazione dell’ospitalità del nucleo familiare e la conseguente corresponsione di una retta al centro di accoglienza. In un successivo incontro tra le parti, l’assistente sociale faceva esplicita richiesta, alla presidente della cooperativa, di un tornaconto personale in soldi, promettendo in cambio un interessamento per perorare la causa del pagamento della retta per il nucleo familiare, e impegnandosi in prima persona a superare tutte le difficoltà che si fossero presentate.

Lania, funzionaria comunale, non faceva richiesta di una somma precisa ma lasciava alla cooperativa la scelta della percentuale da versare, precisando che doveva essere calcolata in base al contributo ricevuto per ciascun minore e che il denaro le doveva essere corrisposto mensilmente.

L’appuntamento tra le parti per la “donazione” era stato fissato per stamattina nella sede della 2a Municipalità. La presidente della cooperativa, in accordo con il personale del “Pic” (Polizia investigativa centrale), si è presentata alla funzionaria del Comune consegnandole in una busta una tangente di 500 euro, in banconote che erano state preliminarmente contrassegnate e fotocopiate. Immediatamente dopo il passaggio dei soldi, avvenuto nella stanza al primo piano degli uffici comunali di piazza Dante, gli agenti sono intervenuti arrestando Maria Rosaria Lania in flagranza per il reato di concussione, nel proprio ufficio, tra lo stupore di quanti, ogni giorno, hanno lavorato con lei. Fonte: IL Mattino
 
MariaRosaDeHellagenDate: Mercoledì, 24/08/2011, 01:35 | Message # 24
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Servizi Sociali, 16 arrestati e 52 indagati - Catania

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MariaRosaDeHellagenDate: Mercoledì, 24/08/2011, 02:10 | Message # 25
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Assistenti sociali, commento del neuropsichiatra Antonio Guidi

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