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Forum » MALASANITA' » MALASANITA' DESCRIZIONE » DESCRIZIONE DELLA SITUAZIONE
DESCRIZIONE DELLA SITUAZIONE
dibattitopubblDate: Giovedì, 22/10/2009, 02:22 | Message # 1
Admin
Group: Amministratori
Messages: 782
Status: Offline
In via di inserimento

Libri da leggere sulla tematica della malasanità:

Dr. Roberto Santi (alias Roberto Dantès)

"La commedia sanitaria"(Megauslshow, regia di Marco Oreste Biancalana,1992),
"Chi ha ucciso la sanità" (Megauslshow, regia Carlos Linlaud, 1993),
"Una vacanza in Ospedale" (finalista all'Oscar Europeo del Teatro d'Azienda-Logosnet, SDA Bocconi, 2005),
"Se i giudici son matti, figuriamoci i medici",
"Camici sporchi" - editore Gammarò, 2006;
"Io, il dottor Morte..." editore Tullio Pironti, 2007.

* * *

Paolo Cornaglia Ferraris

Camici e pigiami. Le colpe dei medici nel disastro della sanità italiana (Laterza, 1999)
Pigiami e camici. Cosa sta cambiando nella sanità italiana (Laterza, 2000),
Il buon medico. Chi, come, dove trovarlo (Laterza, 2001),
La salute non ha prezzo? (Laterza, 2002),
Primari a delinquere (Fratelli Frilli Editori, 2004),
Malati di spreco (con Eugenio Picano, Laterza, 2005),
Pediatri di strada (Il Pensiero Scientifico, 2006).
La Casta Bianca - Viaggio nel mali della sanità (Mondadori, 2008)

* * *

http://www.4minuti.it/TinchiesteSsanita.html - Sanità
Inchiesta pubblicata il 14-06-2008 a cura della redazione di Europa dei Diritti, del quotidiano telematico 4minuti.it e del quotidiano "Il Giornale di Reggio"

Dal blog "Noi cittadini" di Tiziano Motti

 
VisitatoreDate: Giovedì, 29/10/2009, 14:28 | Message # 2
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http://www.micheleturano.it/ - BLOG DEDICATO A MOCHELE TURANO

Cari amici, in queste pagine vi voglio narrare la storia del piccolo Michele.

Michele era un bambino vispo, pieno di vita ma soprattutto con una grande voglia di vivere. Il suo breve percorso terreno fu interrotto da una risposta non data.

Ad una sua richiesta di aiuto e di cure non fu dato ascolto.

La sua è una delle tante storie emblematiche di ciò che viene chiamato “malasanità” che spesso non è altro che “mala-umanità”.

Contatto: francesco.fusaro@fastwebnet.it

Ma la sua è anche una storia di giustizia negata, cosa alla quale ci siamo ormai purtroppo un pò tutti assuefatti.

* * *

http://www.flavioscutella.it/ - Flavio Scutellà - Un angelo per la vita

http://blog.libero.it/FlavioScutella/view.php?nocache=1197048385

 
VisitatoreDate: Sabato, 31/10/2009, 00:43 | Message # 3
Group: Visitatori





http://www.studiocataldi.it/news_gi....511.asp

Responsabilità medica: 30 mila richieste di risarcimento in un solo anno

Presentando a Roma i temi del Congresso nazionale Sic (Societa' italiana di chirurgia) che prenderà il via il 25 ottobre a Rimini, il Presidente Enrico De Antoni ha ricordato che "l'80% dei professionisti del bisturi nel corso della propria carriera incappa in almeno una richiesta di risarcimento. Accuse di malpractice che nell'80% dei casi si risolvono con un'assoluzione, dopo un iter processuale che dura anche 7-8 anni". A quanto pare solo nel 2008 si sono registrati circa 12 mila i processi penali e 30 mila richieste di risarcimento. Un vero e proprio incubo per i 6 mila chirurghi Italiani impegnati in sala operatoria. Secondo De Antoni, "il timore di possibili conseguenze penali ha creato in questi anni la premessa della medicina difensiva: l'80% dei chirurghi prescrive esami inutili, e il 20% evita di operare se l'intervento e' troppo a rischio di contenzioso". E questo comporta costi pesanti per la sanità. Rocco Bellantone, segretario generale Sic, agggiunge che "Si calcola che gli esami e le visite inutili della medicina difensiva costino 2-3 miliardi l'anno".

(Data: 21/10/2009 9.00.00 - Autore: Roberto Cataldi)

***

http://www.studiocataldi.it/news_gi....?vai=ok

Secondo Gianfranco Francioni presidente del Congresso, ad alimentare questo meccanismo e' "una cattiva comunicazione tra il medico e i pazienti, specie nei casi piu' difficili e negli interventi piu' rischiosi". E' nato così una sorta di "industria del risarcimento, che ad esempio a Roma vede pagine di pubblicita' sui quotidiani locali per pubblicizzare il contenzioso medico legale", aggiunge Bellantone. "Non chiediamo la depenalizzazione degli errori medici - precisa il segretario generale della Sic - ma una giurisprudenza che disciplini gli atti medici". Occorre "costituire un sistema che faciliti la segnalazione degli errori - segnala De Antoni - e favorisca la possibilita' di apprendere dai fallimenti. Ma anche norme specifiche per il settore medico-chirurgico, ancora oggi assenti. Basti pensare che il settore e' regolato dal Codice Rocco del 1930, le proposte di legge sul rischio clinico e la responsabilita' civile e penale sono invece ancora ferme". "Oggi l'atto medico non e' codificato. La stessa incisione preliminare a ogni intervento sull'addome puo' essere considerata dalla legge una sorta di aggressione a mano armata di bisturi, fatta con il consenso della vittima-paziente - prosegue Bellantone - Insomma, e' giusto punire chi sbaglia per colpe gravi, ma si deve tener presente che, pur facendo tutto il possibile per il bene del paziente, il lavoro del chirurgo ha per la sua natura una dose di rischio". Ecco perche' questi specialisti chiedono anche l'istituzione di Commissioni di conciliazione previste da Stato e Regioni per risolvere i contenziosi fuori dalle aule dei Tribunali. E l'obbligo di scegliere i periti dei tribunali stessi in base alla loro preparazione. "L'Italia e' l'unico Paese al mondo, insieme al Messico, con un numero cosi' enorme di processi ai medici", inclaza Bellantone. Eppure qualche millennio fa le cose andavano diversamente. Lo provano i resti archeologici della 'domus del chirurgo', scoperta a Rimini e consegnata ai cittadini un paio di anni fa, dopo 18 anni di restauro. Si tratta, spiegano gli specialisti della Sic, di un'antica domus romana a due piani, risalente al II secolo d.C., dove sono stati ritrovati 150 strumenti chirurgici appartenenti a Eutyches, un 'mago del bisturi' dell'antichita', forse un medico militare, che possedeva un'attrezzatura destinata in larga parte a interventi su traumi ossei. Ebbene, su un frammento di muro di una camera da letto gli archeologi hanno ritrovato un'iscrizione in cui il chirurgo viene chiamato 'homo bonus', probabilmente un graffito inciso da un paziente soddisfatto delle cure. Insomma, all'epoca il rapporto medico-malato sembrava piu' 'in salute', alieno da carte bollate e avvocati. Forse anche per questo la Sic ha ricordato la 'casa del chirurgo' nel titolo del 111esimo Congresso nazionale: 'Quale Domus per il chirurgo?'.


* * *

http://www.repubblica.it/2009....ni.html

Intervista a Luigi Manconi, presidente dell'associazione "A buon diritto"

"I fatti sono chiari, indagine semplice a patto che la si voglia risolvere"
"Fatti e testimoni, così è morto Stefano la soluzione è sotto gli occhi di tutti"

di MATTEO TONELLI

 
StopTraffickingOfChildrenDate: Sabato, 21/11/2009, 18:19 | Message # 4
Group: Removed





I Medici non ci stanno e alzano la voce:

"Noi facciamo interventi a regola d'arte, operazioni complesse, tutte perfettamente riuscite. E quei farabutti dei malati, che fanno? Muoiono! E' così che si rovina una categoria!!"

http://girolamo.melis.it/2009/11/malasanita-la-rivolta-dei-medici.html

 
dibattitopubblDate: Giovedì, 15/04/2010, 02:56 | Message # 5
Admin
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Messages: 782
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Da http://www.facebook.com/group.php?gid=121661972710

Elio Agresti 13/04/2010
Giuseppe Maiello Le ingessano il piede sbagliato, se ne accorgono dopo 25 giorni. Annamaria Orecchioni, 52 anni, di Frattamaggiore, ha incaricato un avvocato di denunciare il caso. Il 13 marzo la donna stava sistemando le tende di casa quando è caduta dalla scala. Ha chiamato il marito che era al lavoro (ges...tisce una pizzeria) e ha chiesto aiuto. Al Cto non ha dovuto attendere, infatti al pronto soccorso, la signora Annamaria era l’unica paziente. Tempestiva la visita, l’esame radiografico e la decisone della ingessatura. La diagnosi: frattura al V metatarso del piede destro. Poi il trasferimento per l’ingessatura, «ho detto al medico che mi avevano diagnosticato la frattura all’altro piede, non a quello su cui stava operando, ma lui mi ha zittita ricordandomi che non ero io il dottore». La signora Annamaria torna a casa e per 25 giorni continua ad avvertire dolori al piede non ingessato, attribuendone la causa al trauma subito. Poi l’altro giorno decide di recarsi al Cto per una visita, non riesce a stare in piedi. Quando i medici le fanno la radiografia all’arto ingessato, tornano da lei meravigliati: «Signora, ma qui non ci sono fratture».

 
MariaRosaDeHellagenDate: Martedì, 19/07/2011, 00:03 | Message # 6
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Messages: 459
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MESSINA, LARVE NEL NASO DI
UN PAZIENTE AL POLICLINICO


Sabato 16 Luglio 2011

http://www.leggo.it/articolo.php?id=132030

MESSINA - Da due mesi è ricoverato nel reparto di Rianimazione del Policlinico di Messina ed ora i familiari denunciano il fatto di aver trovato delle larvedi moscerino nelle narici dell'uomo. Il paziente ha 55 anni, è di origini palermitane ed è ricoverato da due mesi nel nosocomio per un'emorragia celebrale causata da un aneurisma. Le larve sono state scoperte dai congiunti dell'uomo che hanno avvertito il direttore dell'unità operativa, Angelo Sinardi, che ha tolto gli insetti neonati. I familiari hanno riferito alla polizia lo stato di degrado igienico sanitario in cui si trova il reparto.

«È vero erano presenti delle piccole larve sul naso di un nostro paziente ricoverato, ma subito siamo intervenuti eliminandole. L'uomo è stato sottoposto ad un"a visita da parte di un otorino che ha escluso la presenza di altre larve». L'ha detto il direttore dell'Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione,del Policlinico di Messina Angelo Sinardi. «La disinfestazione dell'area antistante il reparto - ha proseguito Sinardi - era stata fatta il giorno prima, comunque ci siamo scusati con i familiari perchè queste sono cose che non dovrebbero accadere mai. Tengo a precisare però che non ci sono state conseguenze per la salute del paziente».

MOGLIE: "MOSCERINI DA DIECI GIORNI" «Erano 10 giorni che vedevamo volare dei moscerini nella stanza dove si trova ricoverato mio marito, ma nonostante avessimo chiesto più volte un intervento dei sanitari loro non hanno fatto nulla» . A dirlo è Maria Napoli, moglie del paziente ricoverato nel reparto di Rianimazione del Policlinico di Messina che aveva delle larve sul naso. «Avevo chiesto - prosegue la donna - insieme a mia figlia di coprire con una garza il naso e la bocca di mio marito per evitare che questi insetti deponessero uova o si appoggiassero su di lui ma siamo state quasi derise. Poi ieri sui peli interni del naso abbiamo notato le larve. È stata una scena agghiacciante, mio marito sembrava un morto. A quel punto abbiamo chiamato la polizia che subito ieri pomeriggio è intervenuta». «Il direttore dell'Unità operativa il prof. Sinardi ha poi asserito di aver tolto le larve dal naso di mio marito e di aver fatto intervenire un otorino per una visita. Si è poi scusato con noi. Siamo esterrefatti - conclude la donna - e chiediamo giustizia, non è possibile che ci siano in un ospedale condizioni igienico sanitarie da terzo mondo. Ancora oggi anche se le condizioni igieniche erano migliorate abbiamo notato un moscerino nella sala dove sono ricoverati i pazienti, ci auguriamo di non vedere più scene di questo tipo».

DIRIGENTE REPARTO: "PERSONALE GARANTISCE IGIENE" «In reparto non c'è nessun degrado igienico sanitario e l'igiene dei pazienti è garantita dalla quotidiana cura e assistenza praticata dal personale infermieristico, a volte reiterata nel corso delle 24 ore o quando ne ricorrano le necessità. La presenza di insetti volanti deve essere ascritta alla casualità». Lo dice il prof. Angelo Sinardi, direttore dell'unità operativa di rianimazione del Policlinico di Messina, in merito alla vicenda del paziente trovato dai familiari con larve nel naso. «Gli insetti provenienti dall'esterno - sostiene il dirigente medico - possono penetrare accidentalmente nel momento di apertura e chiusura delle porte, malgrado l'attenzione posta all'igiene dal personale». Sinardi spiega che «un consulente otorino laringoiatra ha verificato l'eventuale presenza di parassiti nelle cavità nasali e orali del paziente; l'ispezione, effettuata di fronte alla moglie del paziente, ne ha escluso categoricamente la presenza». E aggiunge: «Il prof. Cascio, responsabile del servizio di parassitologia clinica del policlinico, ha evidenziato come non ci sia stata l'opportunità di esaminare i parassiti perchè eliminati, per cui non è possibile fornire un giudizio obiettivo e sereno». «Tuttavia - afferma il prof. Cascio - si potrebbero prospettare due ipotesi: una miasi o, seconda opzione meno probabile, che si possa trattare di una migrazione erratica di parassiti intestinali».

HA LE LARVE NEL NASO.
MUORE UN 55ENNE A MESSINA


Lunedì 18 Luglio 2011

http://www.leggo.it/articolo.php?id=132265

MESSINA - La moglie aveva pensato che fosse morto sabato scorso, quando ha visto decine di larve di insetti uscirgli dal naso. Ma l'uomo di 55 anni ricoverato nel reparto di rianimazione del Policlinico di Messina per un'emorragia celebrale dovuta ad un aneurisma, si è spento oggi. Una vicenda sconcertante su cui l'assessore regionale alla Salute Massimo Russo ha deciso di fare chiarezza disponendo un'ispezione per acquisire tutta la documentazione e accertare eventuali collegamenti tra la morte dell'uomo e la presenza delle larve. L'unica cosa certa sono lo sconforto e l'incredulità dei familiari del paziente. «Mio padre si è aggravato improvvisamente - spiega la figlia, Valentina Misuraca - e i medici hanno detto che ha avuto dei problemi cardiaci. Hanno tentato di rianimarlo ma non c'è stato nulla da fare. Responsabilita? Al momento non escludiamo nulla, vedremo cosa ci dirà il medico legale anche se non sappiamo ancora se verrà eseguita l'autopsia». Nei giorni scorsi Angelo Sinardi, direttore dell'unità operativa di rianimazione del Policlinico aveva assicurato che nel reparto non c'era stato «nessun degrado igienico sanitario e l'igiene dei pazienti è garantita dalla quotidiana cura e assistenza praticata dal personale infermieristico, a volte reiterata nel corso delle 24 ore o quando ne ricorrano le necessità». Parole che non smorzano le polemiche sulla vicenda. Il Codacons annuncia la presentazione di una denuncia alla Procura della Repubblica di Messina e di un esposto al Ministro della Salute con richiesta di invio degli ispettori. «Dovranno essere verificate tutte le responsabilità - tuona il segretario nazionale Francesco Tanasi - perchè non è nemmeno pensabile che si verifichino fatti del genere in una struttura ospedaliera nell'anno 2011». E Salvino Caputo, parlamentare regionale del Pdl, in un' interrogazione sollecita la convocazione dell'assessore Russo in Commissione Sanità dell'Ars. «È questo - si chiede - il modello sanitario voluto dall'assessore Russo? È questa la riforma di cui il Presidente della Regione Raffaele Lombardo va tanto fiero?». Duro anche il giudizio di Ivano Giacomelli, segretario nazionale del Codici: «Il direttore sanitario del Policlinico e il primario avevano il dovere di vigilare e controllare sul buon funzionamento del reparto: devono essere allontanati dai loro incarichi».
 
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