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Forum » REATI DI TRIBUNALI MINORILI E CIVILI, SERVIZI SOCIALI E ALTRE ISTITUZIONI » CASI » "CASO BASIGLIO" (TORTURE TIPICHE DA GUERRA IN VIETNAM AI BAMBINI)
"CASO BASIGLIO"
dibattitopubblDate: Martedì, 13/10/2009, 16:39 | Message # 1
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CASO BASIGLIO

Gli assistenti sociali estorcevano testimonianze dal bambino per il tramite di minacce:

http://www.youtube.com/watch?v=VmD_mp8IdLE

Caso Basiglio: a causa di un disegno e false accuse degli insegnanti scolastici due bambini di 9 e 12 anni sono stati sottrati dalla loro famiglia, senza alcun tipo di indagine e/o verifica. Assistenti sociali sono venuti in casa e hanno portato via i bambini senza avere alcuna prova della verità del detto dagli insegnanti. Il posto della detenzione dei bambini va nascosto dai genitori, ai figli vanno negati contatti coi genitori.
Tutto il paese ha cominicato a manifestare in sostegno alla famiglia, dopo 70 giorni bambini sono stati liberati dalla detenzione in quanto "estranei ai fatti". "Per convincere il ragazzino di confermare i sospetti sul disegno psicologo e assistente sociale lo minacciavano addirittura di cambiargli famiglia".

Alcuni articoli dei giornali:
http://www.tempi.it/interni/004493-una-guantanamo-bambini - "Una Guantanamo per bambini. Le pressioni degli assistenti sociali, l’isolamento in comunità, la solitudine. La sconvolgente vicenda dei fratellini di Basiglio raccontata dai loro medici" 16 Dicembre 2008 di Chiara Rizzo
«Lo so che tornerò a casa: mi hanno detto che se dico quello che hanno scritto, se confermo le accuse, potrò tornare da mamma e papà». «Quando te l’hanno detto, Giovanni?». «Un giorno che mi hanno accompagnato in macchina fin sotto casa. E quando mi hanno portato via, mi hanno detto di non preoccuparmi, perché mi avevano già trovato una nuova mamma e un nuovo papà. Non ho fatto niente! Voglio tornare a casa».

http://www.tempi.it/editori....baglia - 21 Maggio 2008 "Ora che i fratellini di Basiglio sono a casa mancano solo le scuse di chi ha sbagliato. Oggi ci si scarica la coscienza monetizzando tutto, e delegando il conto ai giudici" di Federica Mormando

http://www.tempi.it/il-foglietto/003949-mostri-basiglio
18 Novembre 2008 “Mostri” a Basiglio La strana consuetudine giudiziaria di accusare qualcuno prima di verificare i fatti"
di Tempi

http://www.tempi.it/interni/001261-unordinaria-follia
21 Maggio 2008 "Un'ordinaria follia. «Sono piombati a casa nostra e li hanno portati via». Alla fine dell’incubo parla il papà dei “fratellini di Basiglio”, tolti alla famiglia per la sciatteria di maestre e servizi sociali" di Chiara Rizzo

http://www.tempi.it/004492-un-odissea-ancora-aperta -
16 Dicembre 2008 "Un’odissea ancora aperta2 di Tempi

Message edited by amadeus96 - Lunedì, 11/01/2010, 15:21
 
dibattitopubblDate: Martedì, 13/10/2009, 16:46 | Message # 2
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http://media.causes.com/ribbon/614790
Pubblicazione su Facebook a cura di Paolo Roat

Articolo sul giornale "Milano"

IL LEGALE: TORTURATI COME IN VIETNAM - I GENITORI CONTRO LA SCUOLA E IL COMUNE

Chiamati in causa la città di Basiglio e il ministero dell’Istruzione nella vicenda dei fratellini portati in comunità

Sono stati allontanati dalla loro casa e dall’affetto di mamma e papà per sessantanove giorni, costretti a vivere in una comunità protetta «in una specie di regime carcerario». E tutto questo perché, sbagliando in pieno, gli assistenti sociali del Comune erano convinti che due fratellini di 13 e 9 anni fossero sottoposti a violenze sessuali.

Ieri l’avvocato Antonello Martinez, legale di fiducia della famiglia vittima di questa odissea giudiziaria, ha chiamato in causa il Comune di Basiglio e il Ministero dell'Istruzione. Tecnicamente si parla di «chiamata in responsabilità civile».

«Il nostro perito - ha chiarito il legale dei genitori, l'avvocato Antonello Martinez - ha parlato di torture tipiche da guerra del Vietnam nei confronti del bambino». Il gup di Milano Maria Grazia Domani dovrà decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio formulata dal pm Marco Ghezzi nei confronti dell'assistente sociale, della psicologa, della preside e delle due maestre coinvolte nel caso. L'udienza preliminare è stata quindi aggiornata al 21 gennaio.

A determinare l’allontanamento da casa dei due bambini, subito affidati a una comunità protetta, fu un disegno “osè”, che ritraeva un maschio e una femmina in atteggiamenti intimi, rinvenuto nella cartella della bimba.

Il disegno in questione risultò poi realizzato da un’altra alunna, una compagna di classe, che l’aveva infilato nella cartelletta della bambina per farle un dispetto.
«Il procedimento che si è concluso nei mesi scorsi davanti al Tribunale dei Minori - ha dichiarato l'avvocato Martinez - ha accertato che non esisteva nulla. Eppure il bambino ha dovuto sopportare 69 giorni di quella che io definisco detenzione e ha perso 9 chili». «Questa vicenda mette in luce - aggiunge il legale - un fenomeno molto più diffuso. Ogni giorno vengono portati via 80 bambini, 30 mila all'anno, e nel 92% dei casi il tutto si risolve con un nulla di fatto. Nel frattempo la durata media della “detenzione” dei bambini è di oltre due anni con un costo per lo Stato che va dai 150 ai 300 euro al giorno. Il problema è di un'applicazione rigorosa della legge».

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dibattitopubblDate: Martedì, 13/10/2009, 16:51 | Message # 3
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http://milano.corriere.it/milano....7.shtml

Corriere della sera, cronaca Milano

La vicenda di basiglio, partita da un disegno osé
Bambini tolti ai genitori, chiamati a rispondere il Comune e il Ministero

Il legale: «Il ragazzino ha dovuto sopportare 69 giorni di quella che io definisco detenzione e ha perso 9 chili»

MILANO - Chiamano in causa il Comune di Basiglio e il Ministero dell'Istruzione. Tecnicamente si parla di «chiamata in responsabilità civile» e l'ha presentata l'avvocato Antonello Martinez per conto dei genitori di quelli che ormai sono diventati per tutti «i bambini di Basiglio», i due fratellini tolti all'improvviso alla famiglia e affidati ai servizi sociali dopo che era stato trovato un disegno osé. «Il nostro perito - ha chiarito il legale dei genitori, l'avvocato Antonello Martinez - ha parlato di torture tipiche da guerra del Vietnam nei confronti del bambino». Il gup di Milano Maria Grazia Domani dovrà decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio formulata dal pm Marco Ghezzi nei confronti dell'assistente sociale, della psicologa, della preside e delle due maestre coinvolte nel caso. L'udienza preliminare è stata quindi aggiornata al 21 gennaio.

«TUTELARE ALTRI BAMBINI» - Il disegno in questione risultò poi realizzato da un'altra alunna, una compagna di classe, per fare un dispetto. «Il procedimento che si è concluso nei mesi scorsi davanti al Tribunale dei Minori - ha dichiarato fuori dall'aula l'avvocato Martinez - ha accertato che non esisteva nulla. Eppure il bambino ha dovuto sopportare 69 giorni di quella che io definisco detenzione e ha perso 9 chili. Questa vicenda mette in luce - aggiunge il legale - un fenomeno molto più diffuso. Ogni giorno vengono portati via 80 bambini, 30 mila all'anno, e nel 92% dei casi il tutto si risolve con un nulla di fatto. Nel frattempo la durata media della "detenzione" dei bambini è di oltre due anni con un costo per lo Stato che va dai 150 ai 300 euro al giorno. Il problema è di un'applicazione rigorosa della legge».

07 ottobre 2009

 
dibattitopubblDate: Venerdì, 13/11/2009, 18:42 | Message # 4
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http://blog.panorama.it/italia....o-video

Parlano i fratellini di Basiglio, sottratti ai genitori. Ci gridavano: confessate. Ecco il video

(per vedere il video andate sul link suindiciato)

di Antonio Rossito

Le pressioni fatte dagli psicologi, le violenze subite in comunità, lo strazio per l’allontanamento da casa. I due fratellini di Basiglio, sottratti a marzo del 2008 ai genitori per un disegno a sfondo sessuale erroneamente attribuito alla bambina, raccontano la loro storia in un’intervista esclusiva a Panorama, in edicola da venerdì 13 novembre.

“Quei due mesi in comunità sono stati un incubo” ricorda il fratello, di 14 anni. “Una volta un ragazzo straniero mi ha puntato il coltello in faccia. Gli educatori hanno tentato di dividerci. Lui urlava che mi voleva ammazzare”. Sua sorella, 10 anni, racconta a Panorama: “Senza i miei genitori sono stata malissimo. Non dormivo la notte. Mi mancavano tantissimo. Mi sentivo molto sola: speravo sempre di tornare a casa”.

Il ragazzo parla pure dell’incontro con uno psicologo: “Quando sono entrato nella stanza ha urlato che se gli dicevo la verità mi avrebbe riportato a casa. Gli ho risposto che non avevo fatto niente con mia sorella. Lui gridava: ‘Non è vero! Mi devi dire la verità!’ Sono uscito piangendo: sentirsi fare un’accusa del genere è stato terribile”. Anche la bambina riferisce a Panorama un episodio analogo: “Mi chiedevano se facevo quelle cose con mio fratello, con un tono molto forte. Ero terrorizzata“.

I due fratellini erano stati portati via da casa il 14 marzo del 2008: una maestra aveva trovato sotto il banco della bambina un disegno che li raffigurava in una scena di sesso. Ma era lo scherzo di una compagna di classe. Sono tornati dai genitori dopo più di due mesi.

 
VisitatoreDate: Venerdì, 13/11/2009, 23:54 | Message # 5
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L’intervista ai fratellini di Basiglio sottratti ai genitori. Ci gridavano: confessate

http://blog.panorama.it/italia/2009/11/13/lintervista-fratellini-di-basiglio-sottratti-ai-genitori-ci-gridavano-confessate/

Lui è un bel ragazzino di 14 anni con i capelli e gli occhi scuri. Lei è una bambina di 10 anni con lo sguardo vivace, la voce cantilenante e l’apparecchio ai denti. A. e G. vivono in un’accogliente casa di Basiglio, alla porte di Milano. A. cammina a testa bassa, come se fosse perennemente schiacciato dai ricordi. L’hanno incolpato di fare sesso con la sorella: c’era scritto a corredo di un disegno fatto a scuola da una compagna di classe di G. I fratellini sono stati tolti a genitori, poi chiusi in una comunità per più di due mesi. Un errore giudiziario, di cui giornali e televisioni continuano a parlare.

A. e G. raccontano per la prima volta a Panorama quel che hanno patito: il momento in cui sono stati strappati alla famiglia e i terribili giorni in comunità. Fino al ritorno in famiglia.

Ricordate come vi hanno portato via da casa?
A. Era il mio compleanno. Mentre festeggiavo con gli amici, è arrivata mia madre: “Devi venire con me” ha detto. Lì ho trovato due pattuglie e gli assistenti sociali ad aspettarmi. Mi hanno spiegato che dovevamo cambiare i genitori: secondo loro era la scelta migliore.
G. Io, invece, ero già a casa. Gli assistenti sociali mi hanno accompagnato all’ascensore: “Non puoi stare più con tua madre e tuo padre” hanno detto. Dicevano pure che sembravo turbata. Io ho cominciato a piangere: ero disperata. Temevo che non li avrei più visti.

Sapevate il motivo per cui venivate allontanati dai vostri genitori?
A. Io l’ho capito dopo. E quando è successo mi sono messo a piangere. Non era vero che avevo fatto quelle cose con mia sorella. Ho avuto un colpo al cuore.
G. Sì, per colpa di una mia compagna di classe. Aveva scritto che io e A. facevamo delle cose… Poi ha messo il diario sotto al banco. La maestra ha ritirato il disegno. “Non si fanno queste cose con i fratelli” ha detto. Le ho spiegato che non l’avevo scritto io. Lei mi ha risposto: “È la tua calligrafia”. Ho protestato che non era vero. Ha insistito. I miei compagni mi prendevano sempre in giro: dicevano che avevo i denti brutti. Per questo motivo hanno fatto quel disegno.

Come siete stati in comunità?
A. Era un incubo. Un ragazzo straniero mi ha puntato il coltello in faccia. Gli educatori hanno tentato di dividerci, lui urlava che mi voleva ammazzare.
G. Senza i miei genitori sono stata malissimo. Non dormivo la notte. Mi mancavano tantissimo. Mi sentivo molto sola: speravo sempre di tornare a casa.

Avete mai parlato con gli psicologi o gli assistenti sociali?
A. Una volta, con uno psicologo. Quando sono entrato nella stanza ha urlato: “Se mi dici la verità ti riporto a casa”. Gli ho risposto: “Non ho mai fatto niente con mia sorella, non ne sarei capace”. Lui però ha continuato: “Non è vero! Mi devi dire la verità!”. Era aggressivo: gridava. Io ho detto ancora di no. Sono uscito piangendo: sentirsi fare un’accusa del genere è stato terribile.
G. Una volta, anch’io, con uno psicologo. Mi ha detto la stessa cosa. Con un tono bello forte. Mi sono spaventata. Mi chiedevano se facevo quelle cose con mio fratello. Ho risposto di no… Poi sono strata zitta per tutto il tempo.

Siete tornati nella stessa scuola?
A. No, l’ho cambiata. Ma un giorno un compagno di scuola mi ha dato del molestatore. Io non gli ho risposto. Ho calato la testa e tirato dritto. G. Anch’io sono in un’altra scuola, e nessuno mi ha mai detto niente. Però incontro a catechismo le bambine che mi hanno accusato di aver fatto il disegno. Parlano sottovoce di me: le sento. Io non ho mai rivolto loro la parola. Ma quando le vedo provo rabbia. Tanta rabbia.

IL DRAMMATICO DIARIO DI A. DALLA COMUNITÀ
“Oggi è il secondo giorno che sono via dai miei genitori: dov’è mia sorella?”. Comincia così il drammatico diario di A., 14 anni, uno dei due fratellini di Basiglio. È stato rinchiuso per 68 giorni in una comunità alle porte di Milano. Giorni di paura e angoscia: sentimenti che ha trascritto quasi ogni sera, tra marzo e maggio del 2008, in un diario. Panorama ne pubblica in esclusiva alcuni stralci. Pagine che raccontano la sofferenza di un bambino accusato di un’assurdità. E la paura di non rivedere più i propri genitori.

16 marzo: “Uno psicologo mi ha fatto vivere un incubo. Io gli ho chiesto cos’era la comunità e lui mi fa in modo incazzato: “Zitto!” (…). Nel tragitto gli ho fatto un’altra domanda: cosa sarebbe successo a mio padre e mia madre. Lui mi ha risposto che se gli incontri con loro non andavano bene eravamo costretti a cambiare i genitori. Quando siamo arrivati mi ha preso di forza e m’ha spinto giù dall’auto”.
22 marzo : “Mi ritrovo a fare la Pasqua in una comunità dove ci sono i più grandi: quelli del penale, e io non so nemmeno cosa significa penale (…). Non ho fatto niente. Per favore, aiutatemi. Io vorrei scappare, non ne posso più. Stare qui è come in carcere”.
12 aprile: “Mentre uscivo da scuola vedevo tutti i ragazzi che venivano presi dai loro genitori e mi sono messo a piangere. Tornato in comunità mi sono chiesto perché mi trovavo qui, perché io non so niente di questa storia (…). Non riesco a mangiare, aiutatemi”.
20 aprile: “Oggi ho passato un inferno: verso le 20 un ragazzo di 15 anni, dopo che io gli ho detto di smetterla di fare il figo, ha preso un coltello e me l’ha puntato quasi in faccia (…). Ora sto scrivendo il diario sotto le coperte, e non so come ce la faccio. Di notte non dormo perché ho molta paura”.
23 aprile: “Oggi sono stato dall’assistente sociale. Mi ha detto che se gli dicevo la verità mi faceva tornare a casa!”.
5 maggio: “Uno di 15 anni me le ha date a sangue perché gli ho detto di stare zitto, e adesso sono a letto con il ghiaccio”.
22 maggio: “La mia prima notte a casa è stata molto bella. E poi ho ricevuto il bacio della buonanotte”.

 
dibattitopubblDate: Giovedì, 10/12/2009, 21:33 | Message # 6
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Nella comunità al bambino è stato messo il coltello alla gola, il che non sarebbe mai successo se il bambino non fosse stato sequestrato dal servizio sociale

http://www.youtube.com/watch?v=jVG-KRX910Q

 
dibattitopubblDate: Giovedì, 10/12/2009, 21:40 | Message # 7
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Intervista per intero, però di cattiva qualità di registrazione

http://www.youtube.com/watch?v=ikll34v-p9A&feature=related

 
VisitatoreDate: Giovedì, 18/02/2010, 01:07 | Message # 8
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Max Bruschi: Il dramma dei fratellini di Basiglio

http://www.youtube.com/watch?v=iWr8zL1MvdI

 
MariaRosaDeHellagenDate: Sabato, 06/03/2010, 04:43 | Message # 9
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Comunicato stampa dell'Avvocato Martinez

CONFERENZA STAMPA DEL 23 MAGGIO 2008

FELICITA’: Con il rientro a casa anche del fratellino possiamo finalmente dire, a distanza di 70 giorni esatti, di essere completamente felici. La squadra del Milano Tre Esordienti 1995 ha di nuovo a disposizione il suo fortissimo terzino sinistro. L’emozione è stata grande ed ogni nostro sforzo è stato premiato. La nostra promessa di riportare i bambini a casa, fatta ai genitori il 14 marzo scorso, è stata mantenuta.

RINGRAZIAMENTI: Vorrei sinceramente che venissero resi pubblici i ringraziamenti miei personali e della famiglia, finalmente al completo, a tutte le persone che ci sono state realmente vicine anche nei momenti più duri e di maggiore sconforto. Inizio con “Il Comitato delle Mamme di Basiglio”, i meravigliosi genitori della classe del fratellino, la squadra ed i genitori dei ragazzi del Milano Tre Calcio, la mia compagna di viaggio Avv. Marzia Cortesi e tutte le persone che fanno parte del mio studio, i nostri periti D.ssa Laura Guizzardi e il Prof. Marco Casonato, il medico pediatra Dr. Mauro Benozzi, Paolo Schiffmann, Massimiliano Durante, Massimo Parrino e i suoi volontari, tutti gli italiani che in mille modi ci hanno dato costanti segnali di solidarietà. E,’ infine, doveroso ringraziare i tanti media e la quasi totalità dei giornalisti che inizialmente increduli hanno, poi, ben saputo raccontare tutte le sfumature di questa orrenda vicenda. In particolare, mi si consenta di fare un ringraziamento speciale ad Annachiara Sacchi del Corriere della Sera. Sento, poi, il dovere di ringraziare gli unici due uomini politici che ci sono stati vicino i Consiglieri Provinciali, Dr. Gianfranco De Nicola e il Dr. Roberto Caputo, che, rappresentando schieramente opposti, appreso dagli organi di stampa della vicenda hanno sentito la necessità umana e politica di contattarmi, visionare con grande scrupolo tutte le carte di causa, per poi immediatamente affiancarmi in questa durissima battaglia che non poteva (e non doveva) avere una connotazione politica ma che alla politica dovrebbe tanto far riflettere.

CHI NON DEVO RINGRAZIARE, ANZI: I principali, ma non gli esclusivi, interpreti della vicenda che riteniamo ci abbiano dato le maggiori amarezze sono principalmente da ricomprendere in poche voci:
Innanzitutto tutti coloro che hanno determinato l’inqualificabile applicazione dell’art.403 c.c. e, segnatamente, la maestra Signora Teresa Naso, il Dirigente Scolastico D.ssa Graziella Bonello, nonché i Servizi Sociali del Comune di Basiglio, nelle persone dell’Assistente Sociale Signora Federica Micali, dello Psicologo Dr. Luca Motta e del Responsabile dei Servizi alla Persona Dr. Raffaele Fortunato.
Un pensiero particolare lo rivolgo, però, al Sindaco di Basiglio, Marco Flavio Cirillo uomo del quale, come ho già detto, non ho condiviso un solo gesto sia umano che istituzionale. Ricordo due tra i tanti atteggiamenti non propriamente consoni ad una repubblica democratica ma che rieccheggiano altri regimi dove imperavano le “bugie di stato”. Come è noto il Sindaco ha, in più circostanze, affermato che Sevizi Sociali prima dell’adozione del provvedimento avessero sentito i bambini ed i genitori, mentre nel medesimo provvedimento gli stessi servizi sostenevano:”…ad oggi il servizio non ha mai visto la famiglia e i minori…” dando, quindi, in pasto all’opinione pubblica un quadro falsato che aggravava la posizione dei due bambini innocenti strappati ai genitori, in realtà, senza che nessuno avesse mai effettuato precedentemente neanche la minima dovuta verifica con gli stessi bambini e con i genitori.
Il Sindaco ha, in più circostanze (anche nell’atto formale con il quale mi ha portato innanzi al Presidente del mio Consiglio dell’Ordine degli Avvocati), negato che il provvedimento fosse stato preso dai Servizi Sociali del Comune attribuendolo, contrariamente alla realtà dei fatti, al Tribunale dei Minori. Anche in questo caso ha dato in pasto all’opinione pubblica una notizia falsa fortemente peggiorativa rispetto a quello che chiunque potesse pensare in merito ai bambini. E’ evidente che se il provvedimento fosse stato assunto dal Tribunale dei Minori l’affidabilità del provvedimento stesso sarebbe stata percepita, giustamente, in modo meno discutibile rispetto all’applicazione di tale provvedimento da parte dei Sevizi Sociali.
A questo punto, io mi - e vi - chiedo che conclusioni si possono trarre sul Sindaco Cirillo la cui condotta, nel caso di specie, si è diretta ad alterare in modo assurdo la realtà dei fatti.
Tale comportamento conduce solamente a due versioni interpretative:
LA PRIMA: Il Sindaco ha agito in malafede
LA SECONDA: Il Sindaco ha agito in buona fede.
Non ci può essere una terza strada.
Orbene, se il Sindaco ha agito in malafede mi chiedo come abbia potuto pensare anche solo un momento che la verità non sarebbe, comunque, venuta a galla immediatamente considerato che, ovviamente, i difensori dei minori erano in possesso dei documenti attestanti in modo inequivocabile che l’applicazione dell’art. 403 c.c., con il conseguente provvedimento che ha sottratto i due fratellini alla famiglia, era stato adottato dai Servizi Sociali del Comune di Basiglio e non dal Tribunale dei Minori.
Se invece il Sindaco ha agito in buona fede e ancora pensa che il provvedimento del suo Comune sia stato, invece, adottato dal Tribunale dei minori è necessario che qualcuno lo avverta e lo renda edotto in merito. In tal caso, è imbarazzante, per me che sono residente a Basiglio, pensare che il primo cittadino del mio paese, a distanza di 70 giorni, non abbia ancora capito il punto essenziale della vicenda e mi chiedo, quindi, come e con quale preparazione culturale possa amministrare un Comune.

COSA FAREMO : Il nostro studio è rivolto all’impresa e, pertanto, non tratta il diritto minorile, ma in questi lunghi giorni mi sono arrivate da tutta Italia decine di richieste di incarichi per bambini portati via alle proprie famiglie; alcune di queste richieste erano drammatiche e particolarmente toccanti. Io, tuttavia, non posso materialmente occuparmene perché la mia vita professionale si svolge in campi del diritto totalmente diversi. L’unica cosa che voglio - e posso - fare è far sì che chi in questa vicenda ha violato le leggi Penali, Civili e Amministrative paghi per intero il suo conto con la giustizia e con l’opinione pubblica. Sarà quindi mia cura tenere costantemente aggiornata la stampa di ogni e qualsiasi minimo sviluppo circa le indagini ed i processi finchè non sarà fatta completa luce su tutti quei perché che attendono una risposta chiara.
A tal fine Vi comunico che l’Avv. Stefano Toniolo, responsabile della Divisione Penale del mio studio presenterà molto presto presso la Procura della Repubblica di Milano una dettagliata denuncia riguardante i fatti principali e quelli collaterali dell’intera vicenda. Sempre nei prossimi giorni l’Avv. Alberto Merlo, responsabile della Divisione Civile dello studio promuoverà una causa civile di risarcimento dei danni patiti e patiendi dalla famiglia ed in tale giudizio verranno citati, oltre al Comune di Basiglio, anche tutti gli interpreti ed i diretti responsabili che hanno applicato in modo assolutamente arbitrario l’art. 403 del c.c.
La prossima settimana, il Prof. Avv. Serena Manzin, docente di Diritto Amministrativo presso l’Università Cattolica di Roma e responsabile della divisione di Diritto Amministrativo del mio studio, presenterà un esposto presso la Procura della Corte dei Conti affinché la stessa valuti se e quanto possa essere il danno determinato all’erario da coloro che hanno applicato il provvedimento.
Sempre la Professoressa Manzin unitamente al Prof. Avv. Morris L. Grezzi, ordinario di Sociologia del Diritto presso l’Università Statale di Milano nonché Presidente Italiano della LIDU e responsabile scientifico del nostro studio, presenteranno un esposto al Ministro dell’ Istruzione, all’ Ufficio Scolastico Provinciale di Milano e all’Ufficio Scolastico per la Lombardia affinché vogliano disporre gli opportuni accertamenti e valutino attentamente i profili di responsabilità di tutti gli operatori e gli organi coinvolti nella vicenda.

CONCLUSIONI:
Ribadisco l’appello da me lanciato venerdì scorso: chi vive a Basiglio conosce perfettamente i “veri perché” che hanno determinato questa tristissima da storia. Non basta sapere! Coloro i quali hanno cognizione diretta devono testimoniare, devono vincere la paura e, come già successo, ormai in tre occasioni, di cui una risolutiva per l’istruttoria civile, devono farsi coraggio e riferire a me, o meglio ancora direttamente all’Autorità Giudiziaria. Chi sa deve aiutare la Giustizia a scoperchiare completamente il nauseante pentolone che racchiude una delle pagine più squallide del nostro paese.

 
MariaRosaDeHellagenDate: Sabato, 15/05/2010, 02:21 | Message # 10
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http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/10_maggio_7/fratellini-basiglio-proesso-preside-maestre-1602978710205.shtml (http://milano.corriere.it/milano.....shtml )

la vicenda a marzo 2008 a Basiglio. «nostro figlio e' distrutto, non esce piu'»
Bambini tolti ai genitori per un disegno
A giudizio la preside e due maestre
A processo anche una assistente sociale e uno psicologo: Le accuse: falsa testimonianza e lesioni colpose

LE ACCUSE - La preside della scuola elementare di Basiglio deve rispondere assieme alle due maestre di falsa testimonianza, perché non avrebbe detto subito davanti ai magistrati che il disegno era stato realizzato da un'altra bambina. La direttrice scolastica inoltre è accusata di falso ideologico per una relazione che scrisse nell'immediatezza dei fatti e che inviò ai servizi sociali pur sapendo, secondo l'accusa, che l'autrice del disegno non era la piccola di 9 anni. L'assistente sociale e lo psicologo, invece, sono accusati di lesioni colpose nei confronti del fratello della bambina, poiché avrebbero fatto pressioni su di lui affinché confermasse i sospetti riguardo al disegno. Davanti al gup sono stati citati come responsabili civili anche il Comune di Basiglio e il ministero dell'Istruzione.

 
MariaRosaDeHellagenDate: Sabato, 15/05/2010, 02:29 | Message # 11
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Per la mia opinione, tale inquadramento dei reati non porterà alla punizione dei colpevoli. Bisogna provare falso ideologico del personale scolastico, gli acusati si giustificheranno che non sapevano chi era l'autore dei disegno e che avevano pensato che lo sono stati bambini da loro indicati.
Il personale scolastico non può essere accusato, loro dovevano fare una comunicazione ai servizo sociali e al tribunale, sono assistenti sociali, psicologi e magistrati che avevano il dovere di indagare nel rispetto della dignità e diritti dei minori.

Perchè manca l'accusa di maltrattamenti ai minori? E l'accusa di omissione di atti d'ufficio ai magistrati, pscologi, personaLE della comunità di detenzione e assistenti sociali? Mi pare che il processo sta partendo male, siamo nuovamente in campo della MALAGIUSTIZIA...

 
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